Perdita voglia di vivere ed insoddisfazione

Buonasera, vorrei esporvi un problema che affligge la nostra coppia da circa un mese. Sono una ragazza di 25 anni e la settimana scorsa mi sono laureata in Medicina. Sto con un ragazzo di 28 anni che sta a 200 km da me perchè fa il finanziere (lui Bologna, io Pisa) e la nostra bellissima storia prosegue da 4 anni (viene sempre a trovarmi dal venerdì alla domenica e dorme da me). Siamo sempre stati benissimo, felici, ci siamo sacrificati per portare avanti il nostro sogno tra mille difficoltà di ogni genere.
Circa un mese fa ha iniziato a farmi dei discorsi strani: ha iniziato a dirmi che (in lacrime) non si sente soddisfatto della sua vita, che ha perso la voglia di vivere. Sente che la sua vita è un "obbligo" e non si sente padrone delle sue scelte, si sente inadeguato ed ha voglia di iniziare a pensare più a sè e meno agli altri.
C'è da dire che effettivamente è un tipo molto disponibile per tutti, con me, al lavoro si da sempre (troppo) da fare per tutti anche quando non ce ne sia l'effettiva esigenza e nessuno gli chieda niente.
Questo appiattimento emotivo coinvolge ogni ambito della sua vita. Non ha più voglia di scendere nel Lazio a vedere i sua madre e sua sorella (il padre è morto quando aveva 16 anni), critica i suoi amici di sempre, vuole cambiare un'altra volta mansione lavorativa (già per un'insoddisfazione sua lo cambiò circa 1 anni e mezzo fa). Dovrebbe laurearsi in Economia (gli mancano 2 esami e la tesi, per accumulare punti in modo da salire in graduatoria per trasferirsi da me) ma ultimamente non ce la fa a studiare perchè lo sovraccaricano di lavoro e tutto il problema è sorto infatti in concomitanza di una settimana piuttosto impegnativa al lavoro. Sente che non ce la farà a rispettare le scadenze e per un tipo molto poco elastico come è lui (fissato per l'ordine sia mentale che pratico ai limiti a volte dell'ossessività) rappresenta un fallimento.
Dice che con me non si sente piu come prima, che si sente insoddisfatto e non attaccato a me. Che quando non ci sentiamo non gli manco. Che quando mi vede è felice ma in settimana mi paragona a tutti gli altri problemi e pensieri che ha.
Sono francamente preoccupata per il suo umore e la cosa che mi fa riflettere è che tutto sia sorto in concomitanza della mia laurea (mi ha mandato in crisi e non è da lui, solitamente aspetta prima di dirmi cosa lo affligge come ha sempre fatto quando studiavo, rimandava sempre a dopo gli esami). Una settimana prima di farmi questi discorsi ha prenotato un viaggio in America per noi 2 di 10 giorni come regalo di laurea..
Volevo sapere cosa ne pensate. Grazie.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile ragazza, è difficile interpretare con sicurezza ciò che sta sentendo il suo ragazzo. Non è semplice nemmeno cogliere lo stato d'animo di chi ci scrive, attraverso questo mezzo, s'immagini quello di una terza persona.
Tuttavia, sono possibili almeno due interpretazioni alternative - e approssimative.
La prima è che il suo ragazzo abbia sviluppato uno stato depressivo per l'essere sotto pressione, o per motivi lavorativi o per altri motivi (anche personali). In questo caso ciò spiegherebbe la crisi che lui le sta riferendo.
La seconda ipotesi è che sia stato, viceversa, un mutare dei sentimenti nei confronti della vostra relazione a buttarlo giù di morale. Non è ampiamente riconosciuta, ma una cosa che può succedere.
In ogni caso chiedere una consulenza psicologica di coppia potrebbe aiutarvi a far luce sulla situazione, se entrambi foste d'accordo.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Utente
Utente
Innanzitutto desidero ringraziarla per la sua pronta risposta.

La cosa che non mi torna è che sia stata la mia laurea a scatenare questo putiferio. E' una persona piuttosto orgogliosa, un pò all'antica. E' possibile che non accetti il fatto che io mi laurei e lui non riesca a superare gli ultimi esami? Tutto è scaturito da questo momento di forte stress associato alla mia laurea ed al fatto che non riusciva a studiare per conseguire la propria.

Mi rendo conto che sia difficile intepretare la situazione attraverso un computer.

Mi chiedo però se sia necessaria una psicotp di coppia o solo personale.
Con me è sempre stato felice fino ad un mese fa e progettavamo di sposarci, andavamo a cercare casa!
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le ragazza,


"Sente che la sua vita è un "obbligo" e non si sente padrone delle sue scelte, si sente inadeguato ed ha voglia di iniziare a pensare più a sè e meno agli altri."

ci sono momenti della vita in cui sentiamo il bisogno di rimettere in discussione le nostre scelte perché ci accorgiamo che le esperienze assumono un significato diverso da quello che ci eravamo aspettati.
In questa "onda anomala" d'incertezza è rientrato anche il vostro rapporto.
Una consulenza con uno psicologo-psicoterapeuta potrebbe essere un'occasione per fare una sorta di "bilancio delle competenze" e rivedere alcune rigidità che si traducono in situazioni disfunzionali.
Non stiamo parlando di psicopatologie ma del bisogno di autorealizzazione che inevitabilmente incontra degli ostacoli ma non per questo smette di esistere.
Cordialmente

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Mi chiedo però se sia necessaria una psicotp di coppia o solo personale.
Con me è sempre stato felice fino ad un mese fa e progettavamo di sposarci, andavamo a cercare casa!
>>>

Proprio perché ora sembra addirittura in forse il vostro progetto di metter su famiglia, è più indicato uno psicologo/psicoterapeuta di coppia, che uno individuale.

Riguardo all'ipotesi del senso d'inferiorità di lui verso lei, che è riuscita a laurearsi, potrebbe anche essere. Anche se a volte gli eventi apparentemente scatenanti fanno da pretesto, per dinamiche che covavano già sotto la cenere.

Ad ogni modo, di qualunque cosa si tratti, di fronte allo psicologo verrebbe certamente fuori.

Cordiali saluti