Comportamento bambina 7 anni nei confronti degli uomini
Buongiorno.
Mia figlia ha 7 anni e mezzo. Viviamo da sole da 5 anni, a seguito della separazione (lei aveva 2 anni e mezzo). Non ricordo bene quando la cosa sia cominciata, ma ha sviluppato un atteggiamento piuttosto aggressivo nei confronti degli uomini che frequento (e per frequentazioni non intendo solo quelle amorose relazionali, infatti questi atteggiamenti li ha anche con i mariti/fidanzati delle mie amiche). un atteggiamento ambivalente fatto di ricerca di attenzioni e violenza fisica con calci pugni morsi ed addirittura sputi in faccia. un atteggiamento che a me mette in imbarazzo e preoccupa molto.
Nel corso di questi anni io ho avuto due relazioni ed in entrambi i casi ho fatto conoscere il mio uomo a mia figlia. La reazione iniziale durata un paio di mesi o piu' è stata quella tradizionale, ovviamente molto piu forte e impetuosa, per poi trasformarsi in manifestazioni di affetto e -addirittura - richieste di convivenza!.
"a lume di naso" credo che la cosa derivi dal non avere una figura maschile di riferimento. il padre infatti non molto poco presente nella sua vita (non ha mai accettato le responsabilità della paternità e di conseguenza la presenza di questa bambina è solo un ostacolo alla sua libertà).
Io sinceramente non so bene cosa fare quando si comporta così. La rimprovero mentre fa così, oppure le parlo quando è tranquilla. E'anche capitato che ho reagito con una sculacciata. insomma ... qualunque cosa io faccia, lei non riesce assolutamente a capire di sbagliare. e quindi - di conseguenza - ad evitare di comportarsi così.
Qualcuno dice che devo lasciarla libera di esprimersi. Io credo che questa sia la manifestazione di un disagio, della paura di perdermi, di perdere il mio affetto. E pertanto sento la necessità di tranquillizzarla. Ma il mio ruolo è anche quello di educarla al rispetto per gli altri e ad imparare a gestire i propri atteggiamenti, soprattutto quando questi sono di violenza.
Mi aiutate a capire cosa posso fare?
Grazie
Mia figlia ha 7 anni e mezzo. Viviamo da sole da 5 anni, a seguito della separazione (lei aveva 2 anni e mezzo). Non ricordo bene quando la cosa sia cominciata, ma ha sviluppato un atteggiamento piuttosto aggressivo nei confronti degli uomini che frequento (e per frequentazioni non intendo solo quelle amorose relazionali, infatti questi atteggiamenti li ha anche con i mariti/fidanzati delle mie amiche). un atteggiamento ambivalente fatto di ricerca di attenzioni e violenza fisica con calci pugni morsi ed addirittura sputi in faccia. un atteggiamento che a me mette in imbarazzo e preoccupa molto.
Nel corso di questi anni io ho avuto due relazioni ed in entrambi i casi ho fatto conoscere il mio uomo a mia figlia. La reazione iniziale durata un paio di mesi o piu' è stata quella tradizionale, ovviamente molto piu forte e impetuosa, per poi trasformarsi in manifestazioni di affetto e -addirittura - richieste di convivenza!.
"a lume di naso" credo che la cosa derivi dal non avere una figura maschile di riferimento. il padre infatti non molto poco presente nella sua vita (non ha mai accettato le responsabilità della paternità e di conseguenza la presenza di questa bambina è solo un ostacolo alla sua libertà).
Io sinceramente non so bene cosa fare quando si comporta così. La rimprovero mentre fa così, oppure le parlo quando è tranquilla. E'anche capitato che ho reagito con una sculacciata. insomma ... qualunque cosa io faccia, lei non riesce assolutamente a capire di sbagliare. e quindi - di conseguenza - ad evitare di comportarsi così.
Qualcuno dice che devo lasciarla libera di esprimersi. Io credo che questa sia la manifestazione di un disagio, della paura di perdermi, di perdere il mio affetto. E pertanto sento la necessità di tranquillizzarla. Ma il mio ruolo è anche quello di educarla al rispetto per gli altri e ad imparare a gestire i propri atteggiamenti, soprattutto quando questi sono di violenza.
Mi aiutate a capire cosa posso fare?
Grazie
[#1]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Utente
Credo che le ipotesi da lei fatte possono anche essere utili ad una prima osservazione.
Credo che la bambina vada accompagnata in questa fase difficile della sua crescità.
Provi a cercare un professionista Psicologo dell'età evolutiva, cerci sull'albo della regione marche
http://www.ordinepsicologimarche.it/
saluti
Credo che le ipotesi da lei fatte possono anche essere utili ad una prima osservazione.
Credo che la bambina vada accompagnata in questa fase difficile della sua crescità.
Provi a cercare un professionista Psicologo dell'età evolutiva, cerci sull'albo della regione marche
http://www.ordinepsicologimarche.it/
saluti
[#2]
Ex utente
Grazie per la tempestiva risposta.
Si,pensavo infatti di farmi aiutare da una persona competente in materia, per evitare di fare dei danni.
mi permetto di chiederle però un consiglio pratico nella gestione quotidiana visto che in estate aumentano le frequentazioni degli amici e gli psicologi vanno in ferie! (si, lo so, potevo anche pensarci prima, ma sono fresca fresca di un episodio avvenuto sabato sera e di una discussione avvenuta con altre persone su questo comportamento. discussione che invece di aiutarmi mi ha creato ancora piu confusione).
Grazie
Si,pensavo infatti di farmi aiutare da una persona competente in materia, per evitare di fare dei danni.
mi permetto di chiederle però un consiglio pratico nella gestione quotidiana visto che in estate aumentano le frequentazioni degli amici e gli psicologi vanno in ferie! (si, lo so, potevo anche pensarci prima, ma sono fresca fresca di un episodio avvenuto sabato sera e di una discussione avvenuta con altre persone su questo comportamento. discussione che invece di aiutarmi mi ha creato ancora piu confusione).
Grazie
[#3]
>>> gli psicologi vanno in ferie! (si, lo so, potevo anche pensarci prima
>>>
Gentile utente, quella che descrive è certamente una situazione delicata, ma non tale da richiedere un intervento urgente. Se la cosa è andata avanti per 5 anni, aspettare 2 settimane o 1 mese in più non cambierà molto.
Anzi, dovrebbe utilizzare questo tempo morto per informarsi, per fare una ricerca e raccogliere qualche nominativo di specialisti da richiamare i primi di settembre.
La situazione mi sembra meriti un intervento appropriato, nell'interesse di sua figlia, quindi non si accontenti di chiedere il "consiglio" per email, che non le servirebbe a niente. Faccia invece qualche telefonata a degli psicologi/psicoterapeuti a indirizzo familiare/relazionale, strategico, o dello sviluppo, e chieda un consulto a uno di loro per farsi aiutare nella gestione della vita relazionale della sua piccola.
Cordiali saluti
>>>
Gentile utente, quella che descrive è certamente una situazione delicata, ma non tale da richiedere un intervento urgente. Se la cosa è andata avanti per 5 anni, aspettare 2 settimane o 1 mese in più non cambierà molto.
Anzi, dovrebbe utilizzare questo tempo morto per informarsi, per fare una ricerca e raccogliere qualche nominativo di specialisti da richiamare i primi di settembre.
La situazione mi sembra meriti un intervento appropriato, nell'interesse di sua figlia, quindi non si accontenti di chiedere il "consiglio" per email, che non le servirebbe a niente. Faccia invece qualche telefonata a degli psicologi/psicoterapeuti a indirizzo familiare/relazionale, strategico, o dello sviluppo, e chieda un consulto a uno di loro per farsi aiutare nella gestione della vita relazionale della sua piccola.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3k visite dal 26/07/2010.
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