La persona che ad oggi è la mia principale forma
Salve,
sono un ragazzo di 20 anni e soffro ormai da qualche anno di disturbi d'ansia che si manifestano a periodi con diverse intensità. Data la mia giovane età tutto ciò mi provoca un malessere ed un senso di inadeguatezza non indifferente e sto tentando di tutto per riscattare la mia situazione. Mi sono reso conto di quanto questa patologia limitasse la mia autonomia e quanto essa condizionasse la mia vita portandomi a veri e propri stati di disperazione. Per questo motivo mi sono sottoposto alla psicoterapia per circa 2 mesi ma con scarsi risultati.
Negli ultimi 3 mesi ho raggiunto l'apice dei sintomi che sono tachicardia, iperventilazione, giramenti, vomito, paranoia, ...
Tutta la mia situazione è stata aggravata pochi mesi fa dalla fine di una lunga storia con la persona che ad oggi è la mia principale forma di malessere e d'ansia.
Ho l'amara convinzione che, malgrado i miei sforzi e l'aiuto dello , sto sprecando gli anni più belli della mia vita.
Ciò che è emerso dalla terapia è che:
il mio è un atteggiamento appreso da mio padre (anch'esso soggetto ansioso)
la mia infanzia si è svolta in un clima non del tutto sereno, caratterizzato spesso da liti tra adulti
per tutta la vita sono stato sempre molto esigente con me stesso e ho sempre cercato di essere una persona autonoma in tutto e per tutto perdendo così il contatto con me stesso e con i miei sentimenti
la mia principale fonte d'ansia è la mia ex ragazza con cui ho rotto 4 mesi fa.
Spero in un Vostro aiuto perché non so più in che strada prendere.
Ringrazio anticipatamente.
sono un ragazzo di 20 anni e soffro ormai da qualche anno di disturbi d'ansia che si manifestano a periodi con diverse intensità. Data la mia giovane età tutto ciò mi provoca un malessere ed un senso di inadeguatezza non indifferente e sto tentando di tutto per riscattare la mia situazione. Mi sono reso conto di quanto questa patologia limitasse la mia autonomia e quanto essa condizionasse la mia vita portandomi a veri e propri stati di disperazione. Per questo motivo mi sono sottoposto alla psicoterapia per circa 2 mesi ma con scarsi risultati.
Negli ultimi 3 mesi ho raggiunto l'apice dei sintomi che sono tachicardia, iperventilazione, giramenti, vomito, paranoia, ...
Tutta la mia situazione è stata aggravata pochi mesi fa dalla fine di una lunga storia con la persona che ad oggi è la mia principale forma di malessere e d'ansia.
Ho l'amara convinzione che, malgrado i miei sforzi e l'aiuto dello , sto sprecando gli anni più belli della mia vita.
Ciò che è emerso dalla terapia è che:
il mio è un atteggiamento appreso da mio padre (anch'esso soggetto ansioso)
la mia infanzia si è svolta in un clima non del tutto sereno, caratterizzato spesso da liti tra adulti
per tutta la vita sono stato sempre molto esigente con me stesso e ho sempre cercato di essere una persona autonoma in tutto e per tutto perdendo così il contatto con me stesso e con i miei sentimenti
la mia principale fonte d'ansia è la mia ex ragazza con cui ho rotto 4 mesi fa.
Spero in un Vostro aiuto perché non so più in che strada prendere.
Ringrazio anticipatamente.
[#2]
Gentile ragazzo,
lei dice che la principale causa della sua ansia,oggi, è la fine della storia d'amore con la sua ragazza 4 mesi fa, i sintomi ansiosi di cui soffre da anni sono peggiorati negli ultimi 3 mesi e che 2 mesi di terapia non hanno migliorato la situazione.
Di primo acchitto mi viene da pensare che lei stia soffrendo ancora molto per la sua ex ragazza, che la ferita è ancora fresca e che lei reagisce in un modo che conosce bene, l'ansia, anche se la fa soffrire e in realta' è disfunzionale.
La psicoterapia dovrebbe aiutarla ad individuare in lei altre risorse per affrontare le difficolta' che si presentano nella vita di ognuno.
Ci si puo' discostare dai vissuti e dalle esperienze genitoriali ed infantili che ha individuato con il suo terapeuta. Il percorso psicologico serve a questo!
Forse 2 mesi sono ancora pochi per vedere risultati apprezzabili, a meno che qualcosa non la faccia dubitare del percorso intrapreso.
Non ho capito se continua ad andare in terapia. Da qui, comunque, non è possibile dirle precisamente cosa fare, possiamo solo darle delle indicazioni generali.
Un caro saluto,
lei dice che la principale causa della sua ansia,oggi, è la fine della storia d'amore con la sua ragazza 4 mesi fa, i sintomi ansiosi di cui soffre da anni sono peggiorati negli ultimi 3 mesi e che 2 mesi di terapia non hanno migliorato la situazione.
Di primo acchitto mi viene da pensare che lei stia soffrendo ancora molto per la sua ex ragazza, che la ferita è ancora fresca e che lei reagisce in un modo che conosce bene, l'ansia, anche se la fa soffrire e in realta' è disfunzionale.
La psicoterapia dovrebbe aiutarla ad individuare in lei altre risorse per affrontare le difficolta' che si presentano nella vita di ognuno.
Ci si puo' discostare dai vissuti e dalle esperienze genitoriali ed infantili che ha individuato con il suo terapeuta. Il percorso psicologico serve a questo!
Forse 2 mesi sono ancora pochi per vedere risultati apprezzabili, a meno che qualcosa non la faccia dubitare del percorso intrapreso.
Non ho capito se continua ad andare in terapia. Da qui, comunque, non è possibile dirle precisamente cosa fare, possiamo solo darle delle indicazioni generali.
Un caro saluto,
Dott.ssa Giselle Ferretti Psicologa Psicoterapeuta
www.giselleferretti.it
https://www.facebook.com/giselleferrettipsicologa?ref=hl
[#3]
Gent.le utente,
lei scrive:
"per tutta la vita sono stato sempre molto esigente con me stesso e ho sempre cercato di essere una persona autonoma in tutto e per tutto perdendo così il contatto con me stesso e con i miei sentimenti"
in psicoterapia questi aspetti sono stati affrontati?
Se lei si è costruito un'immagine di sé che non le corrisponde l'ansia è il modo in cui lei esprime la sua incongruenza, spostare l'attenzione sul rapporto con la sua ragazza potrebbe essere fuorviante, ciò non significa negare la sofferenza connessa alla rottura della relazione.
una delle funzioni della psicoterapia è proprio riaprire quel dialogo interiore interrotto dalla sofferenza.
Cordialmente
lei scrive:
"per tutta la vita sono stato sempre molto esigente con me stesso e ho sempre cercato di essere una persona autonoma in tutto e per tutto perdendo così il contatto con me stesso e con i miei sentimenti"
in psicoterapia questi aspetti sono stati affrontati?
Se lei si è costruito un'immagine di sé che non le corrisponde l'ansia è il modo in cui lei esprime la sua incongruenza, spostare l'attenzione sul rapporto con la sua ragazza potrebbe essere fuorviante, ciò non significa negare la sofferenza connessa alla rottura della relazione.
una delle funzioni della psicoterapia è proprio riaprire quel dialogo interiore interrotto dalla sofferenza.
Cordialmente
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#4]
>>> per tutta la vita sono stato sempre molto esigente con me stesso e ho sempre cercato di essere una persona autonoma in tutto e per tutto
>>>
Gentile ragazzo, quando si tenta a tutti i costi di mantenere il controllo, di solito si finisce per perderlo. Nel suo caso la perdita di controllo si manifesta con gli attacchi d'ansia. Fino a che resterà così rigido, sarà sempre sul punto di spezzarsi, solo ciò che è flessibile non può spezzarsi.
Il fatto che la sua prima psicoterapia sia andata male non significa che la psicoterapia non faccia per lei. In particolare, l'ansia può essere debellata anche abbastanza velocemente attraverso l'aiuto adeguato.
Cordiali saluti
>>>
Gentile ragazzo, quando si tenta a tutti i costi di mantenere il controllo, di solito si finisce per perderlo. Nel suo caso la perdita di controllo si manifesta con gli attacchi d'ansia. Fino a che resterà così rigido, sarà sempre sul punto di spezzarsi, solo ciò che è flessibile non può spezzarsi.
Il fatto che la sua prima psicoterapia sia andata male non significa che la psicoterapia non faccia per lei. In particolare, l'ansia può essere debellata anche abbastanza velocemente attraverso l'aiuto adeguato.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#5]
Psicologo, Psicoterapeuta
Le problematiche ansiose possono essere risolte piuttosto velocemente, resta il fatto che due mesi sono pochi per tirare le somme di un lavoro terapeutico, indipendentemente dall'indirizzo terapeutico dello specialista da lei scelto.
La Psicoterapia dovrebbe servire a discostarsi dai modelli relazionali con i quali siamo cresciuti e che ci hanno influenzato maggiormente.
Un buon percorso terapeutico permette questa separazione, conquistando finalmente la propria autonomia e indipendenza.
L'importante è che tramite questo percorso lei arrivi a stare meglio e che questo cambiamento sia permanente, duraturo nel tempo, permettendole di affrontare situazioni future in completa autonomia e libertà.
La Psicoterapia dovrebbe servire a discostarsi dai modelli relazionali con i quali siamo cresciuti e che ci hanno influenzato maggiormente.
Un buon percorso terapeutico permette questa separazione, conquistando finalmente la propria autonomia e indipendenza.
L'importante è che tramite questo percorso lei arrivi a stare meglio e che questo cambiamento sia permanente, duraturo nel tempo, permettendole di affrontare situazioni future in completa autonomia e libertà.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.6k visite dal 22/07/2010.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.