Fantasie e realtà
Buongiorno, sono una ragazza che conduce una vita assolutamente normale con una bella famiglia e un fidanzato fantastico. Studio e lavoro, ho amici e mi diverto.Il problema è che a volte fantastico con la mente fino ad arrivare a dialogare da sola e con le persone che fanno parte della mia fantasia. creo una situazione ed invento i dialoghi che intercorrono fra tutti. in particolare, su situazioni che non ho vissuto e che mi sarebbe piaciuto e mi piacerebbe vivere. Volevo sapere se questa cosa sia normale e dovuta a fervida immaginazione o se sarebbe bene andare a fondo. grazie dell'attenzione attendo una vostra risposta
[#1]
Gentile ragazza, è molto semplice capirlo. Chieda a se stessa: questa cosa mi provoca sofferenza o ne provoca a qualcun'altro? Se la risposta è no, il problema non esiste.
Se però si rende conto che la ricchezza della sua vita interiore sopravanza quella reale, in termini di soddisfazioni, allora forse potrebbe esserci qualcosa da cambiare o da aggiustare.
Cordiali saluti
Se però si rende conto che la ricchezza della sua vita interiore sopravanza quella reale, in termini di soddisfazioni, allora forse potrebbe esserci qualcosa da cambiare o da aggiustare.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Psicologo, Psicoterapeuta
Frederick Perls, fondatore della Terapia della Gestalt, chiamava questo genere di fenomeni "fare le prove".
Una specie di forma di esteriorizzazione per cui anziché vivere delle esperienze (emotive) nella realtà, ce le concediamo nella fantasia. Come per essere pronti qualora dovesse capitare.
Non è un comportamento di per sé patologico, ma col tempo può condurre ad un giuidizio personale negativo, a ritenerlo strano. Spesso la vergogna o l'imbarazzo provati quando qualcuno sente il monologo bastano a ridurre il fenomeno, a volte no.
Avendo partecipato a qualche gruppo sia come partecipante che come esperto, posso dirle che dietro a certe esperienze si possono nascondere mondi interessanti, a volte ricchissimi, che possono rivelarsi pieni di risorse. Altre volte c'è qualche "pianto antico" che risuona ancora oggi.
Per cui le dico che non è affatto necessario che lei vada da uno psicologo per questo fatto specifico poiché non è pazza. Ma sarebbe un'esperienza notevolmente interessante per lei affrontarlo in terapia.
Una specie di forma di esteriorizzazione per cui anziché vivere delle esperienze (emotive) nella realtà, ce le concediamo nella fantasia. Come per essere pronti qualora dovesse capitare.
Non è un comportamento di per sé patologico, ma col tempo può condurre ad un giuidizio personale negativo, a ritenerlo strano. Spesso la vergogna o l'imbarazzo provati quando qualcuno sente il monologo bastano a ridurre il fenomeno, a volte no.
Avendo partecipato a qualche gruppo sia come partecipante che come esperto, posso dirle che dietro a certe esperienze si possono nascondere mondi interessanti, a volte ricchissimi, che possono rivelarsi pieni di risorse. Altre volte c'è qualche "pianto antico" che risuona ancora oggi.
Per cui le dico che non è affatto necessario che lei vada da uno psicologo per questo fatto specifico poiché non è pazza. Ma sarebbe un'esperienza notevolmente interessante per lei affrontarlo in terapia.
[#3]
Utente
Gentili dottori vi ringrazio per le vostre risposte. Volevo anche dire che queste scenette inventate le faccio da quando sono piccola, però non ho mai dato peso fino ad oggi o meglio a qualche anno fa. Diciamo che tutto ciò avviene in 2 modi: o mentalmente o proprio attivamente, parlando e gesticolando facendo dire ai miei attori inventati ciò che voglio. insomma di certo non è normale ma è una cosa che ho sempre fatto fin da piccola, è come se recitassi, non so se mi sono spiegata. Grazie ancora dell'attenzione.
[#4]
Vale lo stesso ciò che le abbiamo detto.
La "normalità" non sta scritta sulla pietra. Il fatto che lei faccia cose che altri non fanno non implica necessariamente che lei sia "anormale".
Però, se continua a dargli così tanto peso, rischia di svilupparci sopra un'ossessione. A quel punto diventerebbe patologico non ciò che fa, ma la sua preoccupazione per ciò che fa.
Cordiali saluti
La "normalità" non sta scritta sulla pietra. Il fatto che lei faccia cose che altri non fanno non implica necessariamente che lei sia "anormale".
Però, se continua a dargli così tanto peso, rischia di svilupparci sopra un'ossessione. A quel punto diventerebbe patologico non ciò che fa, ma la sua preoccupazione per ciò che fa.
Cordiali saluti
[#5]
Psicoterapeuta, Psicologo
Gentile Ragazza,
se da qualche anno ha dato peso a queste "recite", mentre prima non le creavano preoccupazione, qualcosa nelle loro caratteristiche dev'essere cambiato per es. nella frequenza o durata.
Quello che rende un evento un evento-problema è il modo in cui lo viviamo: se il suo comportamento (intendo il fantasticare) le mette particolare disagio o la limita nella sua quotidianeità (per esempio quando è con gli amici si estranea e usa la sua immaginazione per inscenare situazioni parallele a quelle reali) allora forse potrebbe pensare di consultare uno specialista per capire la funzione del suo stesso comportamento e trovare modalità che abbiano la medesima funzione ma siano alternative al fantasticare e la facciano sentir maggiormente a suo agio.
Cordiali saluti
se da qualche anno ha dato peso a queste "recite", mentre prima non le creavano preoccupazione, qualcosa nelle loro caratteristiche dev'essere cambiato per es. nella frequenza o durata.
Quello che rende un evento un evento-problema è il modo in cui lo viviamo: se il suo comportamento (intendo il fantasticare) le mette particolare disagio o la limita nella sua quotidianeità (per esempio quando è con gli amici si estranea e usa la sua immaginazione per inscenare situazioni parallele a quelle reali) allora forse potrebbe pensare di consultare uno specialista per capire la funzione del suo stesso comportamento e trovare modalità che abbiano la medesima funzione ma siano alternative al fantasticare e la facciano sentir maggiormente a suo agio.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.5k visite dal 21/07/2010.
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