Paranoie
Sono una ragazza di quasi 25 anni e... ultimamente ho delle paranoie poco rassicuranti: nel giro di pochi giorni mi è capitato di pensare alle seguenti cose: -mi è venuto in mente che magari la gente ride di me e non me ne accorgo. Ho avuto un flash tipo di me in alcune situazioni passate (superflue, tipo aver chiesto un'informazione a qualcuno o simili) e mi sono immaginata il dialogo tra le persone dopo che mi sono allontanata da loro. questo dialogo in realtà era loro che ridevano o mi prendevano in giro per qualcosa. Oggi poi ho accompagnato un'amica a casa di una e ci ha offerto da bere, ho pensato che volessere avvelenarci perchè insisteva parecchio che bevessimo! e cose del genere.... insomma.... a volte entro in questi stati qua, dura poco pero' poi "torno in me" e continuo a pensarci e mi viene il terrore di essere psicopatica. Non so se sono piu' preoccupanti i contenuti dei miei pensieri (quelli elencati sopra) o il fatto che ci pensi continuamente con annesso terrore di impazzire...
la mia domanda vorrebbe essere banalmente: devo necessariamente impazzire perchè ho questi momenti poco lucidi? cioè è un segno che diventero' una psicotica? so che sono domande stupide e che anche volendo non potreste darmi una risposta soltanto leggendo queste righe pero' ho bisogno di capire 1 - se devo preoccuparmi per qualcosa, 2 - esattamente di cosa? di cio' che credo in quei momenti o del fatto che continuo, poi, a chiedermi se sono pazza?
grazie
la mia domanda vorrebbe essere banalmente: devo necessariamente impazzire perchè ho questi momenti poco lucidi? cioè è un segno che diventero' una psicotica? so che sono domande stupide e che anche volendo non potreste darmi una risposta soltanto leggendo queste righe pero' ho bisogno di capire 1 - se devo preoccuparmi per qualcosa, 2 - esattamente di cosa? di cio' che credo in quei momenti o del fatto che continuo, poi, a chiedermi se sono pazza?
grazie
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Gentile Utente, come Lei stessa riconosce, a distanza e con pochissimi elementi non è possibile formulare alcuna diagnosi.
Dice anche che questi pensieri e flash sono sporadici; quindi potrebbero essere causati anche da insicurezza (ma gli altri che pensano di me?) o da ansia eccessiva.
La psicosi è una condizione in cui c'è una perdita di contatto con la realtà.
Se questa situazione, tuttavia, la turba può chiedere un parere al suo medico di base e ad uno psichiatra.
Se l'ansia e l'insicurezza, invece, dovessero aumentare, può contattare uno psicologo per affrontare questo disagio.
Saluti,
Dice anche che questi pensieri e flash sono sporadici; quindi potrebbero essere causati anche da insicurezza (ma gli altri che pensano di me?) o da ansia eccessiva.
La psicosi è una condizione in cui c'è una perdita di contatto con la realtà.
Se questa situazione, tuttavia, la turba può chiedere un parere al suo medico di base e ad uno psichiatra.
Se l'ansia e l'insicurezza, invece, dovessero aumentare, può contattare uno psicologo per affrontare questo disagio.
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Gent.le utente,
lei è preoccupata del fatto che ci sia qualcosa che non va nel suo modo di essere, un colloquio con uno psicologo-psicoterapeuta potrebbe aiutarla a comprendere il significato di queste preoccupazioni.In questo momento lei è in una condizione di incongruenza che non ha nulla di patologico semplicemente significa che ha difficoltà ad essere sé stessa,perché avverte una "stonatura" tra chi è e chi vorrebbe essere.
La psicoterapia può offrirle l'opportunità di sintonizzarsi sui suoi bisogni e favorire così un percorso di crescita personale.
Cordialmente
lei è preoccupata del fatto che ci sia qualcosa che non va nel suo modo di essere, un colloquio con uno psicologo-psicoterapeuta potrebbe aiutarla a comprendere il significato di queste preoccupazioni.In questo momento lei è in una condizione di incongruenza che non ha nulla di patologico semplicemente significa che ha difficoltà ad essere sé stessa,perché avverte una "stonatura" tra chi è e chi vorrebbe essere.
La psicoterapia può offrirle l'opportunità di sintonizzarsi sui suoi bisogni e favorire così un percorso di crescita personale.
Cordialmente
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#3]
Gentile ragazza dal momento in cui lei si rende conto dell'irrazionalità del suo pensiero allora non si può parlare di vera paranoia. Quest'ultima è caratterizzata da una forma di delirio ben strutturato e chi ne è portatore non lo considera tale, nè lo mette in discussione. Il "timore" di diventare paranoica o psicotica sembra più di qualità ossessiva. Con quest'ultima ci si rende conto dell'irrazionalità del pensiero ed il contatto con la realtà non è compromesso.
Segua il consiglio delle colleghe e si confronti con un terapeuta.
saluti
Segua il consiglio delle colleghe e si confronti con un terapeuta.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#4]
Utente
Grazie a tutti per le vostre risposte!
Per quanto mi riguarda non ho insicurezze personali ne' sono qualcosa di diverso da ciò che vorrei, solo mi sembra strano e impossibile quando qualcuno è gentile, e mi chiedo sempre dove sia la fregatura! anche la questione terapia penso sempre che alla fine siano gli altri a dover cambiare, non io, e non penso che un terapeuta renda le intenzioni altrui buone o sincere. da parte mia vorrei solo non chiedermi continuamente quale atto malvagio stara' per fare l'altra persona nei miei confronti (nei miei ma anche in quello degli altri) perchè quando succede che in un'occasione l'altra persona è veramente gentile mi sento io pazza per aver pensato "sicuramente vuole avvelenarmi" o "sicuramente questo non è un colloquio ma un'organizzazione di gente omicida che fa a pezzi le persone" e via dicendo....... è come se in effetti fossi senza via d'uscita perchè se uno è gentile penso "dov'è la fregatura?" se non lo è penso "visto? lo avevo detto che è meglio non fidarsi"... quind in entrambi i casi diffido.
Per quanto mi riguarda non ho insicurezze personali ne' sono qualcosa di diverso da ciò che vorrei, solo mi sembra strano e impossibile quando qualcuno è gentile, e mi chiedo sempre dove sia la fregatura! anche la questione terapia penso sempre che alla fine siano gli altri a dover cambiare, non io, e non penso che un terapeuta renda le intenzioni altrui buone o sincere. da parte mia vorrei solo non chiedermi continuamente quale atto malvagio stara' per fare l'altra persona nei miei confronti (nei miei ma anche in quello degli altri) perchè quando succede che in un'occasione l'altra persona è veramente gentile mi sento io pazza per aver pensato "sicuramente vuole avvelenarmi" o "sicuramente questo non è un colloquio ma un'organizzazione di gente omicida che fa a pezzi le persone" e via dicendo....... è come se in effetti fossi senza via d'uscita perchè se uno è gentile penso "dov'è la fregatura?" se non lo è penso "visto? lo avevo detto che è meglio non fidarsi"... quind in entrambi i casi diffido.
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Gent.le Utente,
mi sembra di capire che trova queste idee disturbanti, e che ne farebbe volentieri a meno! chiedere un parere professionale per calmare preoccupazioni inopportune mi sembra una prima ottima mossa! il passo successivo potrebbe essere quello di rivolgersi al suo medico di famiglia in modo da concordare con lui una strategia per far fronte a queste idee che le causano disagio.
scrive:
"penso sempre che alla fine siano gli altri a dover cambiare, non io, e non penso che un terapeuta renda le intenzioni altrui buone o sincere"
..l'attesa che gli altri cambino e cambino esattamente come noi vorremmo, potrebbe rivelarsi più lunga del tempo da lei previsto! ma le offro un'idea alternativa: cambiare la visione delle cose o affiancarne diverse, potrebbe avere effetti sorprendenti!a questo compito assolve un terapeuta, non ad usare magie per cambiare il mondo e renderlo più buono.
un caro saluto
mi sembra di capire che trova queste idee disturbanti, e che ne farebbe volentieri a meno! chiedere un parere professionale per calmare preoccupazioni inopportune mi sembra una prima ottima mossa! il passo successivo potrebbe essere quello di rivolgersi al suo medico di famiglia in modo da concordare con lui una strategia per far fronte a queste idee che le causano disagio.
scrive:
"penso sempre che alla fine siano gli altri a dover cambiare, non io, e non penso che un terapeuta renda le intenzioni altrui buone o sincere"
..l'attesa che gli altri cambino e cambino esattamente come noi vorremmo, potrebbe rivelarsi più lunga del tempo da lei previsto! ma le offro un'idea alternativa: cambiare la visione delle cose o affiancarne diverse, potrebbe avere effetti sorprendenti!a questo compito assolve un terapeuta, non ad usare magie per cambiare il mondo e renderlo più buono.
un caro saluto
Dr.ssa Diana Di Salvo
[#6]
Gentile ragazza, il mio parere è che le sue siano piccole paranoie, su cui però la fantasia e la paura lavorano, fino a costruirci sopra delle ossessioni, ovvero delle modalità di pensiero ripetitive, basate sul dubbio e sulla paura. La chiave però è quando dice: "Io penso sempre che il problema siano gli altri, non io".
Ad ogni modo niente a che vedere con psicosi, tanto meno con psicopatia.
Solo lei può dire se la cosa è disturbante al punto da farle ritenere opportuno rivolgersi a un professionista. Nel caso, le suggerisco uno psicologo/psicoterapeuta ad approccio strategico, molto adatto alla situazione.
Cordiali saluti
Ad ogni modo niente a che vedere con psicosi, tanto meno con psicopatia.
Solo lei può dire se la cosa è disturbante al punto da farle ritenere opportuno rivolgersi a un professionista. Nel caso, le suggerisco uno psicologo/psicoterapeuta ad approccio strategico, molto adatto alla situazione.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 3.4k visite dal 20/07/2010.
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