La mia è stata una protesta contro atteggiamenti
Buonasera, 40 anni, sposato da 7, un bimbo di 5 anni.
Mesi fa ho conosciuto una collega ed ho iniziato a frequentarla.
Vedevo in Lei (ed oggi dopo un anno confermo che continuo a vedere)tutto ciò che avevo desiderato nella mia vita da una donna: sensualità, dolcezza, sorriso, tatto, complicità e, per essere onesti, una bellezza non comune.
Tempo fa mia moglie ha dato incarico ad un agenzia investigativa di pedinarmi e così ha avuto la prova della frequentazione (la presunta o reale amante colta con la busta della spesa, le ns. auto affiancate, etc.). Inutile dire che Lei ha pensato bene di sfogarsi con mamma e sorella, oltre che con i miei familiari. La mia è stata una protesta contro atteggiamenti e modi di essere di mia moglie mai da me condivisi: incapacità di esprimere emozioni, considerare l'aspetto estetico l'ultimo dei parametri x la felicità di coppia, la suocera che dormiva dentro il mio letto (con pargolo e moglie) le volte in cui ero assente da casa x lavoro, rapporti sessuali limitati ad 1/2 x mese, suoi familiari spesso invadenti, etc etc. Mia moglie si era accorta che mi stavo allontanando da Lei BEN PRIMA CHE IO CONOSCESSI L'ALTRA ! Eppure, fatte salve domande saltuarie, ha assistito agli eventi chiudendosi sempre più. Oggi non so più cosa fare. Negli ultimi mesi ho tentato di ricucire lo strappo da me provocato, subendo anche perquisizioni, controlli su cellulare, etc. Poi, poco tempo fa, è scattata in me una sorta di ribellione (forse risentimento per avermi anche voluto - scusate il termine - "sputtanare davanti a parenti suoi e miei" raccontando l'episodio dell'agenzia). Ho un amore viscerale per il mio cucciolo. Da settimane però vivo in casa come un estraneo. Riconosco di aver sbagliato. Vi chiedo qualche consiglio sul da farsi? Grazie mille !
Mesi fa ho conosciuto una collega ed ho iniziato a frequentarla.
Vedevo in Lei (ed oggi dopo un anno confermo che continuo a vedere)tutto ciò che avevo desiderato nella mia vita da una donna: sensualità, dolcezza, sorriso, tatto, complicità e, per essere onesti, una bellezza non comune.
Tempo fa mia moglie ha dato incarico ad un agenzia investigativa di pedinarmi e così ha avuto la prova della frequentazione (la presunta o reale amante colta con la busta della spesa, le ns. auto affiancate, etc.). Inutile dire che Lei ha pensato bene di sfogarsi con mamma e sorella, oltre che con i miei familiari. La mia è stata una protesta contro atteggiamenti e modi di essere di mia moglie mai da me condivisi: incapacità di esprimere emozioni, considerare l'aspetto estetico l'ultimo dei parametri x la felicità di coppia, la suocera che dormiva dentro il mio letto (con pargolo e moglie) le volte in cui ero assente da casa x lavoro, rapporti sessuali limitati ad 1/2 x mese, suoi familiari spesso invadenti, etc etc. Mia moglie si era accorta che mi stavo allontanando da Lei BEN PRIMA CHE IO CONOSCESSI L'ALTRA ! Eppure, fatte salve domande saltuarie, ha assistito agli eventi chiudendosi sempre più. Oggi non so più cosa fare. Negli ultimi mesi ho tentato di ricucire lo strappo da me provocato, subendo anche perquisizioni, controlli su cellulare, etc. Poi, poco tempo fa, è scattata in me una sorta di ribellione (forse risentimento per avermi anche voluto - scusate il termine - "sputtanare davanti a parenti suoi e miei" raccontando l'episodio dell'agenzia). Ho un amore viscerale per il mio cucciolo. Da settimane però vivo in casa come un estraneo. Riconosco di aver sbagliato. Vi chiedo qualche consiglio sul da farsi? Grazie mille !
[#1]
Gentile utente, è possibile che emotivamente la vostra unione fosse già incrinata, ma dal punto di vista formale, effettivamente, il passo falso l'ha fatto lei. Non è un giudizio moralistico, si tratta solo di una constatazione.
Il dilemma che ora si trova a dover affrontare è se dare più peso ai suoi bisogni passionali (l'amante), opure a quelli sentimentali e di sicurezza (la famiglia). È un problema noto, e che può essere risolto rivolgendosi a uno psicologo, anche se ovviamente la scelta finale dovrà essere sua. Ma dovrebbe rivolgersi di persona, perché purtroppo da qui sarebbe arduo intervenire direttamente sul suo caso.
Cordiali saluti
Il dilemma che ora si trova a dover affrontare è se dare più peso ai suoi bisogni passionali (l'amante), opure a quelli sentimentali e di sicurezza (la famiglia). È un problema noto, e che può essere risolto rivolgendosi a uno psicologo, anche se ovviamente la scelta finale dovrà essere sua. Ma dovrebbe rivolgersi di persona, perché purtroppo da qui sarebbe arduo intervenire direttamente sul suo caso.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Gentile Utente,
l'amore viscerale per il Suo cucciolo, potrebbe portarla a prendere una saggia decisione. Vivere in famiglia con Sua moglie e Suo figlio assicurerebbe al piccolo un ambiente più rassicurante (dico questo intendendo per "ambiente" anche una mamma serena, non costretta a rivolgersi ad agenzie investigative o a vivere con l'ansia).
Tuttavia mi pare di capire che l'altra donna rappresenta per Lei qualcosa di ben diverso da un'avventura. Una consultazione con uno psicologo potrebbe aiutarLa a far luce su questi aspetti, su cosa significa davvero per Lei l'amore per quest'altra donna.
Infine c'è da considerare la Sua protesta verso gli atteggiamenti di Sua moglie. Ma ne avete mai parlato insieme con calma e comprensione, ma senza giudizio? Un altra strada da percorrere potrebbe essere la consultazione di coppia.
Saluti,
l'amore viscerale per il Suo cucciolo, potrebbe portarla a prendere una saggia decisione. Vivere in famiglia con Sua moglie e Suo figlio assicurerebbe al piccolo un ambiente più rassicurante (dico questo intendendo per "ambiente" anche una mamma serena, non costretta a rivolgersi ad agenzie investigative o a vivere con l'ansia).
Tuttavia mi pare di capire che l'altra donna rappresenta per Lei qualcosa di ben diverso da un'avventura. Una consultazione con uno psicologo potrebbe aiutarLa a far luce su questi aspetti, su cosa significa davvero per Lei l'amore per quest'altra donna.
Infine c'è da considerare la Sua protesta verso gli atteggiamenti di Sua moglie. Ma ne avete mai parlato insieme con calma e comprensione, ma senza giudizio? Un altra strada da percorrere potrebbe essere la consultazione di coppia.
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Gent.le utente,
il tradimento rompe di fatto il patto di fiducia all'interno della coppia ma è la conseguenza di qualcosa che non andava già da prima. e lei nella sua mail ha accennato ad alcuno di questi aspetti disfunzionali del vostro rapporto.
Bisogna uscire dalla logica "io vinco-tu perdi" che induce ad alternare i ruoli e avvelena quotidianamente l'atmosfera familiare.
Se lei ama ancora sua moglie, la psicoterapia di coppia potrebbe offrirvi uno spazio protetto nel quale confrontarvi ed elaborare i vostri vissuti.
Solo se entrambi siete disposti a mettervi in discussione avete la possibilità di ridefinire il rapporto di coppia.
Cordialmente
il tradimento rompe di fatto il patto di fiducia all'interno della coppia ma è la conseguenza di qualcosa che non andava già da prima. e lei nella sua mail ha accennato ad alcuno di questi aspetti disfunzionali del vostro rapporto.
Bisogna uscire dalla logica "io vinco-tu perdi" che induce ad alternare i ruoli e avvelena quotidianamente l'atmosfera familiare.
Se lei ama ancora sua moglie, la psicoterapia di coppia potrebbe offrirvi uno spazio protetto nel quale confrontarvi ed elaborare i vostri vissuti.
Solo se entrambi siete disposti a mettervi in discussione avete la possibilità di ridefinire il rapporto di coppia.
Cordialmente
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#4]
Psicoterapeuta, Psicologo
Gentile utente,
credo che la mancanza di comunicazione abbia regnato prima e dopo il tradimento, parlare in modo efficace non significa trovarsi d'accordo su ogni punto (es. ritenere entrambi che sia importante il fattore estetico) ma significa dirsi reciprocamente i propri pensieri e emozioni accettando di affrontare e superare anche un momento di crisi come può essere un litigio che comunque serve a creare un collegamento tra i partners....se nessuno dei due dice all'altro ma uno lascia correre e reprime mentre l'altro detta legge e apparentemente vince in realtà il fallimento è di entrambi perchè ci si allontana e si finisce per vivere più da soli che in coppia.
L'intimità e la complicità di coppia si costruisce anche attraverso la comunicazione di cose apparentemente sgradevoli perchè comunque permettono all'altro di conoscere parti di noi e di essere così parte del nostro mondo.
Uno specialista potrebbe aiutarvi a recuperare la capacità di parlarvi e ricostruire la vostra intimità.
Cordiali saluti
credo che la mancanza di comunicazione abbia regnato prima e dopo il tradimento, parlare in modo efficace non significa trovarsi d'accordo su ogni punto (es. ritenere entrambi che sia importante il fattore estetico) ma significa dirsi reciprocamente i propri pensieri e emozioni accettando di affrontare e superare anche un momento di crisi come può essere un litigio che comunque serve a creare un collegamento tra i partners....se nessuno dei due dice all'altro ma uno lascia correre e reprime mentre l'altro detta legge e apparentemente vince in realtà il fallimento è di entrambi perchè ci si allontana e si finisce per vivere più da soli che in coppia.
L'intimità e la complicità di coppia si costruisce anche attraverso la comunicazione di cose apparentemente sgradevoli perchè comunque permettono all'altro di conoscere parti di noi e di essere così parte del nostro mondo.
Uno specialista potrebbe aiutarvi a recuperare la capacità di parlarvi e ricostruire la vostra intimità.
Cordiali saluti
[#5]
Ex utente
Grazie a voi tutti per le risposte fornite.
"L'altra" non è un'avventura. Mio figlio è i mio amore.
Tempo fa ci siamo già rivolti ad uno specialista, ognuno è tornato a casa con i propri convincimenti (Lei a me: tu hai sbagliato, io comunico ma non sono assertiva. Io a Lei: io ho sbagliato ma mi ci hai indotto tu).
Personalmente credo (e temo) che non vi sia più amore.
Ora arriva la parte difficile: il bimbo di genitori formalmente uniti ma non felici vive meglio di quello di genitori separati ma almeno (uno) più sereni ?
Grazie ancora
"L'altra" non è un'avventura. Mio figlio è i mio amore.
Tempo fa ci siamo già rivolti ad uno specialista, ognuno è tornato a casa con i propri convincimenti (Lei a me: tu hai sbagliato, io comunico ma non sono assertiva. Io a Lei: io ho sbagliato ma mi ci hai indotto tu).
Personalmente credo (e temo) che non vi sia più amore.
Ora arriva la parte difficile: il bimbo di genitori formalmente uniti ma non felici vive meglio di quello di genitori separati ma almeno (uno) più sereni ?
Grazie ancora
[#7]
Psicoterapeuta, Psicologo
lei scrive:
Tempo fa ci siamo già rivolti ad uno specialista, ognuno è tornato a casa con i propri convincimenti (Lei a me: tu hai sbagliato, io comunico ma non sono assertiva. Io a Lei: io ho sbagliato ma mi ci hai indotto tu)
questa ultima frase mi sembra esplicatica di quanto lavoro ci fosse da fare a livello della comunicazione e di quanto in realtà non ne avete avuto intenzione di fare
"comunico ma non sono assertiva" è il punto di partenza ideale per : "seguirò un training per diventare assertiva"
e allo stesso modo "ho sbagliato ma mi ci hai indotto tu" è una strategia non funzionale per affrontare la questione perchè è come cercare di scoprire se è nato prima l'uovo o la gallina (mi scusi il riferimento sempliciotto)
sembra necessario che entrambi cerchiate di capire se tenete al vostro rapporto a costo di faticare per recuperarlo...e in qualche modo lei si è espresso
capisco le sue preoccupazioni per vostro figlio, non posso darle indicazioni a riguardo perchè è un argomento molto delicato, ancora una volta la guida di uno specialista è il mio consiglio
cordiali saluti
Tempo fa ci siamo già rivolti ad uno specialista, ognuno è tornato a casa con i propri convincimenti (Lei a me: tu hai sbagliato, io comunico ma non sono assertiva. Io a Lei: io ho sbagliato ma mi ci hai indotto tu)
questa ultima frase mi sembra esplicatica di quanto lavoro ci fosse da fare a livello della comunicazione e di quanto in realtà non ne avete avuto intenzione di fare
"comunico ma non sono assertiva" è il punto di partenza ideale per : "seguirò un training per diventare assertiva"
e allo stesso modo "ho sbagliato ma mi ci hai indotto tu" è una strategia non funzionale per affrontare la questione perchè è come cercare di scoprire se è nato prima l'uovo o la gallina (mi scusi il riferimento sempliciotto)
sembra necessario che entrambi cerchiate di capire se tenete al vostro rapporto a costo di faticare per recuperarlo...e in qualche modo lei si è espresso
capisco le sue preoccupazioni per vostro figlio, non posso darle indicazioni a riguardo perchè è un argomento molto delicato, ancora una volta la guida di uno specialista è il mio consiglio
cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 3k visite dal 13/07/2010.
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