Doppia vita
Salve sono un ragazzo di 30 anni sposato da 9 mesi con una donna che amo da morire. ho perso mia madre e mio padre, mia madre all eta di 25 anni mio padre 10 anni..non sono stato mai in cura ma adesso nn ce la faccio piu..dall eta di 15 anni appena saputo della malattia di mia madre ho cominciato ad uscire con parecchie ragazze volevo vendicarmi delle donne e questo l ho fatto anche quando ho lasciato una ragazza con cui ero da 7 anni uscendo con le altre.. ora sono sposato da 9 mesi e mia moglie mi aveva fatto cambiare idea su tutto ma adesso sono ricaduto riesco con ragazze molte ragazze ma nn ci scopo solo uscite ristoranti voglio che loro mi accettino che vogliono uscire con me e poi le rifiuto vado a ballare a cena e qulce volta scappa un bacio..nn ce la facevo piu ho detto tutto a mia moglie lei ovviamente se ne e andata..io voglio fare la mia vita con lei ma nn cosi voglio davvero una vita ma nn ci riesco e tutto istintivo.
[#1]
Gent.le utente,
"volevo vendicarmi delle donne"
la rabbia è un sentimento che caratterizza le prime fasi dell'elaborazione di un lutto che, sembra essersi "cristallizzato" alla fase iniziale.
Questa rabbia lei l'ha canalizzata colleziondo relazioni, credendo di dimostrare a sé stesso di non aver bisogno di nessuno.
Non è così, ciascuno di noi ha bisogno di essere amato e la perdita di sua madre ha generato un profondo senso di abbandono, così doloroso da essere inaccettabile.
Il lutto può essere elaborato all'interno di un percorso di psicoterapia individuale, non sarà una "passeggiata" ma le consentirà di riattivare un processo di crescita personale, dal quale deriveranno le sue scelte future.
Certe ferite non scompaiono ma possono cicatrizzare solo in certe condizioni, diversamente continueranno a sanguinare.
Perdoni la metafora brutale ma forse è arrivato il momento di assumersi la responsabilità della sua vita, piuttosto che consentire alla rabbia di distruggere "tutto".
Cordialmente
"volevo vendicarmi delle donne"
la rabbia è un sentimento che caratterizza le prime fasi dell'elaborazione di un lutto che, sembra essersi "cristallizzato" alla fase iniziale.
Questa rabbia lei l'ha canalizzata colleziondo relazioni, credendo di dimostrare a sé stesso di non aver bisogno di nessuno.
Non è così, ciascuno di noi ha bisogno di essere amato e la perdita di sua madre ha generato un profondo senso di abbandono, così doloroso da essere inaccettabile.
Il lutto può essere elaborato all'interno di un percorso di psicoterapia individuale, non sarà una "passeggiata" ma le consentirà di riattivare un processo di crescita personale, dal quale deriveranno le sue scelte future.
Certe ferite non scompaiono ma possono cicatrizzare solo in certe condizioni, diversamente continueranno a sanguinare.
Perdoni la metafora brutale ma forse è arrivato il momento di assumersi la responsabilità della sua vita, piuttosto che consentire alla rabbia di distruggere "tutto".
Cordialmente
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#2]
Gentile ragazzo, al di là delle motivazione che la spingono verso certi atteggiamenti sembra, tuttavia, che la cosa si sia cristallizzata sotto forma di disturbo compulsivo dal momento in cui lo vive con particolare disagio e sente la necessità di liberarsene.
Segua i consigli della collega e si rivolga ad uno psicologo-psicoterapeuta.
saluti
Segua i consigli della collega e si rivolga ad uno psicologo-psicoterapeuta.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#4]
Io ho cercato di darle qualche spunto di riflessione ma le risposte le troverà dentro di sé durante il percorso psicoterapeutico altrimenti sarebbe come dire che noi ci sostituiamo a lei perché non è in grado, invece è esattamente il contrario.
In questo momento dovrebbe trovare il coraggio di affidarsi ad un altro (lo psicoterapeuta) per ritrovare fiducia in sé stesso.
Gli esseri umani tendono naturalmente al cambiamento quando sono in condizioni di disagio e possiedono le risorse per affrontarlo, solo che a volte non riescono a "vederle", per questo la psicoterapia le può essere d'aiuto.
Cordialmente
In questo momento dovrebbe trovare il coraggio di affidarsi ad un altro (lo psicoterapeuta) per ritrovare fiducia in sé stesso.
Gli esseri umani tendono naturalmente al cambiamento quando sono in condizioni di disagio e possiedono le risorse per affrontarlo, solo che a volte non riescono a "vederle", per questo la psicoterapia le può essere d'aiuto.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.6k visite dal 13/07/2010.
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