Nella mia mente c'è solo tanta confusione, paura, non so come uscire da questa situazione

E' la prima volta che chiedo aiuto. Da oltre un anno soffro (credo) di depressione:
Ho disinteresse per la vita, per gli amici, per la famiglia, per tutte le cose che mi piacevano fare.Sono sempre tanto stanca, ho perso l'appetito, non provo interesse per nulla, piango in continuazione e passo gran parte della giornata da sola perchè non ho voglia di vedere nessuno. Qualsiasi cosa faccia, la faccio con grande fatica, con uno sforzo disumano e vado ogni sera a dormire sperando di non svegliarmi mai più. Non ho figli anche se ho provato tanto ad averne.Sposata da 28 anni. Mio marito mi tradisce e non sa che io lo so (lo lascio fare) ed io forse sono innamorata di un altro (ma anche di questo non sono sicura). Ne ho parlato con alcune amiche ma ciò non mi ha dato nessun sollievo. Continuo a vivere solo perchè respiro e il mio cuore batte. Non so cosa voglio. So solo che stò tanto male. Nella mia mente c'è solo tanta confusione, paura, non so come uscire da questa situazione.... Ho tanta voglia di morire.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile signora, se ancora non ha cercato aiuto professionale, dovrebbe farlo. Tanti possono essere i motivi che conducono all'abbattimento dell'umore, e quelli che ha menzionato lei sono senz'altro ottimi motivi. Ma la cosa importante è che questi sintomi non devono essere trascurati. Dovrebbe rivolgersi a uno psicologo/psicoterapeuta, per sapere di cosa si tratta e per essere aiutata. Dalla depressione si può uscire, non è un destino ineluttabile. Potrebbe anche aver bisogno di un aiuto farmacologico, se sarà il caso lo stesso psicologo potrà inviarla da uno psichiatra, oppure lei stessa può andarci.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
La ringrazio di cuore. Ma purtroppo la mia timidezza e la mia riservatezza mi impediscono di fare anche questo. Non ne ho la forza. Non ho voglia di uscire .... non ci riesco... è più forte di me.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
La timidezza e la riservatezza non possono essere buoni motivi per evitare di curarsi. Se lei avesse bisogno urgente di un chirurgo, per una profonda ferita che perde sangue, non credo che la prima cosa a venirle in mente sarebbe la timidezza. È la stessa cosa.

Cordiali saluti
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Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Si. Ha ragione. Ci penserò.... perchè così non è più vita. Grazie ancora.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le sig.ra,
se dentro di lei non ci fosse una forza che spinge verso la sua autorealizzazione lei non avrebbe scritto questa mail,
lei è sfinita perché ha cercato di negare la sua sofferenza
proprio quando è diventata più forte, ma quella sofferenza ha bisogno di essere ascoltata all'interno di un contesto protetto e rispettoso della sua riservatezza: la psicoterapia. La invito a leggere l'articolo
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html, forse può darle qualche spunto di riflessione.
Cordialmente

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Letto. Credo sia proprio ciò di cui ho bisogno perchè mi rendo conto che da sola non ce la faccio più. Tuttavia la mia repulsione ad uscire di casa mi frena e speravo di poter affrontare il problema on-line anche perchè scrivere mi rende le cose più facili che parlare.
La ringrazio molto e cordiali saluti.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Il fatto che non riesce a uscire di casa, sperando addirittura di poter risolvere tutto online, è parte del suo problema, non una considerazione a margine qualsiasi. È una misura della gravità della condizione nella quale si trova.

Cordiali saluti
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Sarà compito dello psicoterapeuta creare un clima di fiducia
tenendo conto delle sue difficoltà che lei ha tutto i diritto di comunicare fin dal primo colloquio.
Raccontarsi inevitabilmente innesca un processo di elaborazione che il terapeuta può facilitare ma de quale lei sarà pienamente responsabile perché riuscirà a sintonizzarsi coni suoi bisogni e ad orientare il suo percorso di crescita personale.
Cordialmente
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Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Grazie ancora per i consigli e per il tempo che mi avete dedicato. Il fatto che delle persone sconosciute abbiano preso in considerazione il mio dolore mi ha fatto sentire un pò meglio e dato un pò di forza e coraggio. Credo che Vi darò ascolto e mi rivolgerò ad uno psicoterapeuta nella mia zona.
Cordialità.