Paura delle relazioni d'amore e altri disagi psicologici
Buongiorno, sono una ragazza di 21 anni e scrivo per un problema che mi sta ossessionando sempre di più e che mi comporta grande fatica e vergogna dire. In breve, dirò che dall'età di 9 anni ho iniziato a soffrire di crisi di panico, non mi riconoscevo nel mio corpo guardandomi allo specchio, e avevo la fobia di inghiottire oggetti. Crisi passata con l'estate grazie alla compagnia di alcuni miei coetanei (sono figlia unica). A 12-13 anni crisi di panico sempre peggiori, ansia, depressione, ossessioni. Un pensiero banale, vissuto come problema, diventava presto ossessione. Qualsiasi cosa facevo, era là. E da lì scaturiva anche la depressione. Ad un certo punto rimaneva solo l'ossessione dell'ossessione e non capivo più quale fosse il problema originario. Mi sentivo impazzire, e proprio allora tornavo "normale". Poi non ci sono più state crisi delimitate. Cadevo in depressione per il mio controverso rapporto con i sentimenti. Mi innamoravo, spesso di persone che non conoscevo direttamente, ma oltre alla semplice timidezza che non mi faceva mostrare i sentimenti, volevo vedere e raggiungere la persona che mi piaceva, ma non appena la vedevo cambiavo direzione e scappavo. Panico totale, paura non so di cosa. Poi si alternavano periodi di allegria e altri di depressione. Gli ultimi due anni circa i periodi di depressione duravano anche solo un giorno, o pochi giorni. Depressione violenta e profonda, poi ritorno alla normalità, felice come se nulla fosse stato, come risvegliata da un brutto incubo da dimenticare. Ma passava un periodo più o meno breve (ormai sempre più breve, circa due settimane) e tutto ritorna come prima. E' come se avessi bisogno di morire per poi rinascere di nuovo, toccare il fondo della depressione per poi sentirmi viva e nuova. Il motivo scatenante di questa depressione fino a poco tempo fa consisteva nel fatto che mi sentivo sola, nessuno mi aveva mai guardato e non avevo mai avuto una relazione, mi sentivo brutta, sentivo una grande mancanza d'amore e per me era una ferita. Cercavo di non pensarci, e bastava poco perchè tornasse a farmi male. Ora invece c'è un ragazzo innamoratissimo che vuole stare con me (per la prima volta!), e questo inspiegabilmente mi ha messo un'ansia pazzesca. Panico. Quando mi ha chiesto di uscire mi si è chiuso lo stomaco e volevo rifiutare il cibo. Ho continuato a mangiare ma con un senso di nausea. Si è scatenata l'ansia e ossessione di questo che percepivo come problema. E il paradosso è che penso mi piaccia. Ma non lo capisco, perchè c'è qualcosa che mi blocca: paura cieca di stare con una persona, paura del contatto fisico. Mi immagino di dare un bacio e mi sento male, torna la nausea. L'ossessione nasce dal fatto che magari gli dico che non ne voglio sapere di lui solo perchè ho questo blocco, e non perchè non mi piace. E perderei un dono bellissimo, l'occasione della vita. Avevo sempre desiderato avere un ragazzo, perchè ora ne ho il terrore?Da cosa nasce? Grazie davvero.
[#1]
Gentilre ragazza,
lei non può decidere quali pensieri debbano affollare la sua mente e sicuramente avrà scoperto che tutti i tentativi che fa per scacciarli servono a poco.
A dire il vero è anche difficile che lei possa riuscire a decidere in anticipo quali saranno le sue emozioni quando si troverà dinanzi a qualsiasi evento o a compiere un'azione.
Purtroppo per ragioni che possiamo solo ipotizzare, ma che attualmente hanno una importanza secondaria, sembra che nella sua mente si affollino pensieri che le impediscono di comportarsi come vorrebbe e conseguentemente le suscitano emozioni negative.
Questo ragazzo invece è la prova tangibile che non è vero che nessuno la guarda o che sia così brutta da non meritare alcuna possibilità di provare a vivere una relazione, ma probabilmente come altre ragazze, nel corso della sua vita, incontrerà ragazzi attratti da lei e ragazzi non attratti, ma non credo che lei non riesca a comprendere che non si possa per forza piacere a tutti.
Questo ragazzo le sta insegnando, qualora ce ne fosse bisogno, che a volte ci facciamo ingannare dai nostri pensieri fino a privarci della gioia di vivere.
Per questo il consiglio che mi sento di darle è quello di provare ad approfondire la conoscenza con questo ragazzo.
Questa è l'unica cosa che può decidere. Perdersi dietro i pensieri, al contrario, molto probabilmente continuerà a bloccarla.
Dopo che avrà fatto tale esperienza sicuramente saprà valutarla in modo più adeguato sia sul piano cognitivo che emotivo e deciderà di conseguenza.
In bocca al lupo.
lei non può decidere quali pensieri debbano affollare la sua mente e sicuramente avrà scoperto che tutti i tentativi che fa per scacciarli servono a poco.
A dire il vero è anche difficile che lei possa riuscire a decidere in anticipo quali saranno le sue emozioni quando si troverà dinanzi a qualsiasi evento o a compiere un'azione.
Purtroppo per ragioni che possiamo solo ipotizzare, ma che attualmente hanno una importanza secondaria, sembra che nella sua mente si affollino pensieri che le impediscono di comportarsi come vorrebbe e conseguentemente le suscitano emozioni negative.
Questo ragazzo invece è la prova tangibile che non è vero che nessuno la guarda o che sia così brutta da non meritare alcuna possibilità di provare a vivere una relazione, ma probabilmente come altre ragazze, nel corso della sua vita, incontrerà ragazzi attratti da lei e ragazzi non attratti, ma non credo che lei non riesca a comprendere che non si possa per forza piacere a tutti.
Questo ragazzo le sta insegnando, qualora ce ne fosse bisogno, che a volte ci facciamo ingannare dai nostri pensieri fino a privarci della gioia di vivere.
Per questo il consiglio che mi sento di darle è quello di provare ad approfondire la conoscenza con questo ragazzo.
Questa è l'unica cosa che può decidere. Perdersi dietro i pensieri, al contrario, molto probabilmente continuerà a bloccarla.
Dopo che avrà fatto tale esperienza sicuramente saprà valutarla in modo più adeguato sia sul piano cognitivo che emotivo e deciderà di conseguenza.
In bocca al lupo.
Dr. Massimo DAlessandro
Psicologo-Psicoterapeuta
www.massimo-dalessandro.com
[#2]
Utente
La ringrazio per la risposta. Mi scuso per il disturbo se le pongo ancora qualche domanda. Secondo lei quei disturbi psicologici che ho avuto in passato (9 e poi 12-13 anni etc)e tuttora ho sono gravi?Ho qualche problema serio?Possono essere collegati con il disagio che avverto nell'ambito delle relazioni?Perchè ciò che mi fa star male è anche questo: temo che in ogni modo, tutto ciò che è collegato ad una relazione (innamorarsi, o prima uscita etc) mi mette in moto un sacco di energie fisiche e mentali, ansia, e non riesco a pensare più ad altro. Infatti mi capitava così sia quando mi innamoravo io, sia quando si innamora un'altra persona di me, come ho scoperto adesso. La prova è che ho capito ciò che cercavo in ogni modo di non dirmi: vale a dire che questo ragazzo non mi piace, e io forse volevo accadesse il contrario, ma così non è. Come ho pensato di finire tutto qui e di non frequentarlo nemmeno, ho provato un senso di pace e ho ricominciato a mangiare e dormire tranquilla. Ma resta una domanda: accade perchè è davvero così (infatti sento che sul serio non mi interessa) o perchè io mi comporterò sempre in questo modo, evitando di restare "ingabbiata" in una relazione? Il problema è che molto spesso reprimo in me certi pensieri o sensazioni che cerco in ogni modo di nascondere a me e agli altri (magari un semplice disagio) e poi esplode all'improvviso, come è successo prima di capire cosa provavo davvero, con un pianto dirotto (altre volte per altri motivi avevo scatti di rabbia forti e improvvisi). Che dire, a 9 anni non riuscivo a entrare nei negozi, ad affrontare nuove situazioni, e ancora oggi faccio un pò di fatica, ma mi sono sempre imposta di superare le mie paure. Per quanto riguarda le relazioni d'amore invece pare sia il contrario: se non le affronto sto meglio. Mi scusi perchè ho scritto ancora molto, e capisco quanto possa essere faticoso seguire i miei contorti discorsi e problemi.
[#3]
Gentile ragazza, ciò che Lei descrive è molto chiaro e molto"semplice", anche se finisce per aggravare il problema. Ovvero Lei mette in atto dei comportamenti cosiddetti di "evitamento" (evita di cominciare delle storie per paura...di che?)e chiaramente si sente bene (fino a un certo punto) in quanto riesce così a tenere sotto controllo le Sue paure.
Se all'inizio il meccanismo di evitamento sembra essere una buona strategia, alla lunga si rivela fallimentare in quanto Le impedisce di assaporare tante cose della vita.
Come Le fa notare il Collega, nella vita incontrerà ragazzi cui Lei piacerà e ragazzi cui non piacerà. Ma anche Lei si innamorerà solo di alcune persone e non di altre, magari facendole soffrire.
E' la vita. Ma evitare questi eventi (cosa che fanno tante persone) non risolve il problema!
Potrebbe chiedere una consultazione presso l'ASL per cercare di mettere a fuoco il problema ed, eventualmente, cercare di risolvere, attraverso una psicoterapia.
In bocca al lupo!
Se all'inizio il meccanismo di evitamento sembra essere una buona strategia, alla lunga si rivela fallimentare in quanto Le impedisce di assaporare tante cose della vita.
Come Le fa notare il Collega, nella vita incontrerà ragazzi cui Lei piacerà e ragazzi cui non piacerà. Ma anche Lei si innamorerà solo di alcune persone e non di altre, magari facendole soffrire.
E' la vita. Ma evitare questi eventi (cosa che fanno tante persone) non risolve il problema!
Potrebbe chiedere una consultazione presso l'ASL per cercare di mettere a fuoco il problema ed, eventualmente, cercare di risolvere, attraverso una psicoterapia.
In bocca al lupo!
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 7.5k visite dal 07/07/2010.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.