Questa situazione inoltre mi crea notevoli difficoltà in ambiente lavorativo
Buongiorno,
sono una ragazza di 27 anni e sin da piccola sono sempre stata molto timida. Con il passare degli anni la situazione non è migliorata, anzi, mi sono isolata sempre più dalle persone, tant'è che i miei amici si contano sulle dita di una mano e non mi fido di nessuno, ho difficoltà a relazionarmi con chiunque,sia con le persone che conosco da tempo, sia con le persone che conosco poco, sia con i miei genitori. Con difficoltà a relazionarmi intendo dire che parlo veramente poco, non consento agli altri di capire come sono e cosa provo. Questa situazione inoltre mi crea notevoli difficoltà in ambiente lavorativo, perché la timidezza mi fa quasi balbettare quando devo parlare, e così agli altri appare che io non sia affatto preparata nella mia materia, senza contare che non riesco a fare nulla di ciò che mi viene richiesto se mi sento osservata.
Cosa posso fare?
sono una ragazza di 27 anni e sin da piccola sono sempre stata molto timida. Con il passare degli anni la situazione non è migliorata, anzi, mi sono isolata sempre più dalle persone, tant'è che i miei amici si contano sulle dita di una mano e non mi fido di nessuno, ho difficoltà a relazionarmi con chiunque,sia con le persone che conosco da tempo, sia con le persone che conosco poco, sia con i miei genitori. Con difficoltà a relazionarmi intendo dire che parlo veramente poco, non consento agli altri di capire come sono e cosa provo. Questa situazione inoltre mi crea notevoli difficoltà in ambiente lavorativo, perché la timidezza mi fa quasi balbettare quando devo parlare, e così agli altri appare che io non sia affatto preparata nella mia materia, senza contare che non riesco a fare nulla di ciò che mi viene richiesto se mi sento osservata.
Cosa posso fare?
[#1]
Cara Ragazza,
oltre ad un quadro di timidezza, mi sembra esserci anche un quadro di insicurezza e diffidenza nei confronti dell'altro.
L'unica cosa che potrebbe fare è quello di rivolgersi ad uno psicoterapeuta, per effettuare un lavoro su se stessa, di decodifica di quello che la paralizza nei rapporti interpersonali e di rinforzare il suo apparato psichico.
Auguri.
www.valeriarandone.it
oltre ad un quadro di timidezza, mi sembra esserci anche un quadro di insicurezza e diffidenza nei confronti dell'altro.
L'unica cosa che potrebbe fare è quello di rivolgersi ad uno psicoterapeuta, per effettuare un lavoro su se stessa, di decodifica di quello che la paralizza nei rapporti interpersonali e di rinforzare il suo apparato psichico.
Auguri.
www.valeriarandone.it
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Gentile ragazza spesso dietro un etichetta superficiale quale la "timidezza" può celarsi una condizione psicologica piuttosto seria che meriterebbe innanzitutto un inquadramento diagnostico. Da qui la necessità, come confermato dalla collega, di rivolgersi ad uno specilista, prima che le difficoltà diventino ingestibili.
saluti
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#3]
Gentile utente,
leggendo la sua domanda appare evidente come lei consideri la timidezza l'origine dei suoi problemi relazionali.
La invito però a riflettere sul fatto che talvolta quello che noi riteniamo essere "causa" non è altro che la manifestazione di una problematica con radici ben più profonde. Un percorso terapeutico potrebbe senza dubbio aiutarla, come precedentemente detto dai colleghi, nell'esplorazione dei suoi vissuti e nell'acquisizione di una maggiore consapevolezza di sé.
Cordialmente
leggendo la sua domanda appare evidente come lei consideri la timidezza l'origine dei suoi problemi relazionali.
La invito però a riflettere sul fatto che talvolta quello che noi riteniamo essere "causa" non è altro che la manifestazione di una problematica con radici ben più profonde. Un percorso terapeutico potrebbe senza dubbio aiutarla, come precedentemente detto dai colleghi, nell'esplorazione dei suoi vissuti e nell'acquisizione di una maggiore consapevolezza di sé.
Cordialmente
Dr.ssa Chiara Aiello
www.chiaraaiello.it
[#4]
Utente
Vi ringrazio per le vostre risposte e i consigli.
Mi rendo conto di aver bisogno di un aiuto esterno, però al tempo stesso mi spaventa l'idea di dover parlare con un estraneo dei miei "problemi" e oltrettutto, dipendendo ancora dai miei genitori, dovrei chiedere loro di pagare per me uno specialista, e per i miei genitori sarebbe uno shock, visto che mi ritengono una persona felice.
Saluti
Mi rendo conto di aver bisogno di un aiuto esterno, però al tempo stesso mi spaventa l'idea di dover parlare con un estraneo dei miei "problemi" e oltrettutto, dipendendo ancora dai miei genitori, dovrei chiedere loro di pagare per me uno specialista, e per i miei genitori sarebbe uno shock, visto che mi ritengono una persona felice.
Saluti
[#5]
>>> mi ritengono una persona felice.
>>>
Gentile ragazza, proprio per questo dovrebbe seguire il suggerimento dei colleghi e cercare un aiuto. Se a 27 anni ancora sente il bisogno di fingere con i suoi genitori, forse è segno che qualcosa non sta andando per il verso giusto.
Cordiali saluti
>>>
Gentile ragazza, proprio per questo dovrebbe seguire il suggerimento dei colleghi e cercare un aiuto. Se a 27 anni ancora sente il bisogno di fingere con i suoi genitori, forse è segno che qualcosa non sta andando per il verso giusto.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#6]
Psicologo, Psicoterapeuta
Consideri il fatto di muoversi concretamente per risolvere i suoi problemi come un primo passo concreto verso la "guarigione". Il fatto di coltivare due facciate, una personalissima dove ha timore e paura, insicurezza. L'altra dove finge che le cose vanno abbastanza bene, serve unicamente a nascondere la realtà delle cose, cioè che lei ha bisogno di aiuto, ad oggi compreso quello dei suoi genitori. Col tempo potrà muoversi verso una maggiore indipendenza e riuscire a crescere ancora di più.
[#7]
Gentile Ragazza,
in quest'espressione "sarebbe uno shock" son racchiuse tante risposte alle domande che lei, volontariamente o involontariamente si pone.
A volte, per far luce, è necessario creare "uno shock". Altre volte no. Scelga lei la via migliore alla conoscenza di se stessa considerando che oltre allo specialista pagato dai suoi genitori, esistono consultori e validi servizi pubblici a cui rivolgersi.
Cordiali saluti
in quest'espressione "sarebbe uno shock" son racchiuse tante risposte alle domande che lei, volontariamente o involontariamente si pone.
A volte, per far luce, è necessario creare "uno shock". Altre volte no. Scelga lei la via migliore alla conoscenza di se stessa considerando che oltre allo specialista pagato dai suoi genitori, esistono consultori e validi servizi pubblici a cui rivolgersi.
Cordiali saluti
Dr.ssa Giorgia Di Giacomo
Psicologa-Psicoterapeuta
giorgiadigiacomo@live.com
www.giorgiadigiacomo.it
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 2.1k visite dal 05/07/2010.
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