I sintomi causati dell'anoressia
Gent.le utente,
l'anoressia non si cura con l'amore ma con un trattamento integrato medico e psicoterapeutico presso un centro specializzato.
Sarebbe opportuno che la sua ragazza si rendesse conto che il suo disagio sta pesantemente condizionando il vostro rapporto oltre che la sua vita personale e sociale.
Se è lei a combattere al posto della sua ragazza, è come se le stesse dicendo che lei da sola non è in grado, invece è proprio questo ciò di cui ha bisogno: tornare ad avere fiducia in se stessa.
Questo è il punto di arrivo di un percorso graduale e, data la giovane età della sua ragazza, è bene che lei rifletta se la sua disponibilità ad accompagnarla in questo percorso così impegnativo non derivi dall'essersi attribuito il compito: "Io ti salverò", cosa che può eventualmente meglio comprendere attraverso un colloquio con uno psicoterapeuta.
Cordialmente
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
come ho scritto più volte, il fatto che abbia trovato una corrispondenza dei sintomi che ha la sua ragazza e l'anoressia, non basta a fare diagnosi. Sicuramente la sua fidanzata però è sottopeso e sta affrontando un momento di difficoltà, quanto meno nel rapporto con lei sia da un punto di vista relazionale che sessuale. Non è possibile però stabilire da qui ad esempio se la forte diminuizione di peso sia una causa o un effetto. E per quanto lei possa essere fedele alla descrizione della realtà, per capire un professionista ha bisogno di parlare con la sua fidanzata, comprendere il suo punto di vista.
Per quanto riguarda il presunto problema alimentare, che cosa ne pensa la ragazza? Le crea sofferenza? Lo riconosce?
Le chiedo questo perchè all'inizio nell'anoressia si ha la cosiddetta fase "luna di miele" in cui la paziente sta bene con il disturbo e ne vede solo i vantaggi; in questa fase non c'è una reale volontà di intraprendere un percorso di cura quindi ogni tentativo è pressochè fallimentare.
Rispetto a lei, comprendo la sua sofferenza, visto che ama una persona che in questo momento la sta respingendo, però non credo che "minacciarla" con la paura di un distacco possa esserle utile. Dovrebbe cercare di costruire con lei un rapporto sincero e di fiducia reciproca, in cui entrambi possiate esprimere i vostri dubbi, sentimenti senza la paura del giudizio o di ferire l'altro. Provi a far crescere il vostro rapporto e farlo diventare più maturo anche perchè, se l'ipotesi di anoressia dovesse essere confermata da uno specialista vedendo la ragazza di persona, sappia che anche lei dovrà affrontare un percorso difficile se vuole rimanere vicino alla sua ragazza.
Saluti
Dr.ssa Maddalena Mancioli
www.studiopsicologiamancioli.com
La fiducia in se stessa: tutto ciò che le è sempre mancato, da quanto ne so.I suoi genitori le hanno sempre imposto limiti e forse ora che è cresciuta ne vuole uscire. Tutto ciò può aver minato anche alla fiducia in se stessa?il fatto non poter far delle scelte solo per lei? Due domande: una psicoterapeuta può darle una mano? (le va già da febbraio).Ci sarebbe bisogno di una mano da un'altra figura professinale?
Di ciò vorrei parlarne con i suoi genitori,ma non so se sia la scelta giusta.
è veramente apprezzabile il suo interessamento e la sua sofferenza per la patologia della sua fidanzata, purtoppo l'anoressia è veramente una brutta patologia, di cui il corpo è solo il rappresentante del dolore e del vuoto che prova l'anima.
I suoi genitori, credo e spero, abbiano già compreso, ma credo che andrebbero allertati.
L'approccio ottimale è quello combinato: psicoterapia e tarapia farmacologica( per stabilizzare il tono dell'umore, che in questi casi viene regolamentato dal rapporto con il cibo e dall'evitamento delle tentazioni di assumere cibo)ed indubbiamente con tanto amore
Auguri
www.valeriarandone.it
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Personalmente ho collaborato con un clinica che si occupa nello specifico di disturbi alimentari e le pazienti erano seguite in equipe da diverse figure: psichiatra, psicologo, psicoterapeuta, diestita e vari specialisti a secondo del bisogno. Credo che questo tipo di percorso sia quello più proficuo.
Non credo invece che sia funzionale cercare un perchè sia successo: primo perchè l'insorgenza di questi disturbi è multifattoriale e non esiste una sola causa, secondo perchè in questo momento forse è più importante cercare di aiutare e convicere a farsi aiutare la sua fidanzata.
Rispetto al coinvolgere o meno i genitori, io valuterei bene la cosa perchè comunque credo che la ragazza sia maggiorenne, poi perchè questo potrebbe avere delle ripercussioni. La cosa migliore forse sarebbe consigliare a lei di parlare con loro.
A meno che non si verifichino condizioni mediche per cui sia necessario un intervento coatto è alla sua ragazza che spetta ogni decisione.
Dall'anoressia, che è una brutta malattia, si può uscire se si è seguiti da uno psicologo/psicoterapeuta esperto in questo disturbo, e se la terapia adottata è specifica. Deve però tener presente che difficilmente l'anoressica sceglie da sola se curarsi. Più spesso che no è la famiglia a doverla trascinare in terapia. In questo senso, i genitori dovrebbero avere più margine di manovra di lei, che ci scrive, e se la malattia si trova già a uno stadio avanzato, dovrebbero già esseresene accorti da soli.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su DCA: Disturbi del Comportamento Alimentare
I disturbi alimentari (DCA), come anoressia, bulimia e binge eating, sono patologie legate a un comportamento disfunzionale verso il cibo. Sintomi, cause, cura.