Ansia ?? panico ?? farmaci per lungo tempo
uomo 40 anni
3 anni fa durante una immersione in grotta al buio i battiti del cuore sono saliti, ho iniziato ad avere paura e sono riuscito parzialmente a controllare la situazione andando verso la luce e portando a termine l'immersione. E stata la mia ultima immersione.
Qualche mese dopo alle 24:00 circa, davanti alla TV, dopo una intensa giornata di lavoro caffe sigarette e nuove notizie per la mia futura carriera, cosi come un interrutore dal nulla , boommm il cuore mi sembrava impazzito, sudavo freddo, pensavo fosse un infarto e sono finito al pronto soccorso, dove sono stato sedato (non era un infarto per fortuna). Nei giorni successivi ci sono finito altre volte sempre con questa sensazione di non poter controllare il cuore e tutte le paure associate che non so quale dei due sintomi scateni l'altro.
Comunque al pronto soccorso chi ipotizzava ernia iatale chi panico, mi hanno indirizzato verso un dottore in pensione che dirigeva il centro antipanico del posto.
Mi ha consigliato una terapia per 6 mesi assumendo la sera un insieme di Zoloft/Denibam/Depakin Crono, se ricordo bene nelle dosi commerciali minime. Inoltre in caso di attacco un massimo di 15 gocce di un tranquillante tipo Diazepam.
Da allora per piu di due anni ho preso quelle pillole e occasionalmente sono ricorso alle gocce quando mi pareva che stesse arrivando qualcosa di assimilabile agli attacchi iniziali.
E anche nel paese dove sto sono andato a finire al prontosoccorso sempre pensando di avere un infarto.
Vivendo all'estero non ho piu avuto modo di riparlare con quel medico e comunque piano piano, verso la fine dei due anni, ho cercato di diminuire le pillole alternando i giorni e aumentando gli intervalli senza. Da almeno 6 mesi non assumo piu' pillole. Continuo a portarmi dietro la boccetta di Diazepam come la coperta di linus,e magari 1 volta al mese mi e' capitato di assumerne 10 gocce.
In tutto questo tempo ho fatto piu volte controlli cardiologici, rx torace, analisi sangue e urine, endoscopia.
Avevo l'ernia iatale piccola. I valori sballati del colesterolo e quadro lipidico in genere compresi i parametri del fegato anche.
Ultimamente sono di nuovo in tensione, sento dolori interni al petto ed al fegato, continuo a cercare di respirare a fondo, un bel groppo alla gola, mi sembra di non avere forza ed energie al braccio e alle gambe, non ho appettito e non mi concentro sul lavoro. Ho rifatto i vari controlli cardiologo, sangue e urine, RX torace, e per fortuna vanno bene ma cio non mi toglie la paura.
Sono quindi in una situazione del "fai da te"perche' per problemi linguistici non mi posso avventurare in cure da psicologo nel paese dove vivo.
Cerco quindi di vincere le paure e abbassare l'ansia da solo, ma in effetti non e' facile.
Mi chiedo se, nel caso volessi riprendere le pillole iniziali, esistono degli studi su effetti collaterali al fegato o in generale all'organismo su lunghi periodi di assunzione(denibam50,depakin50,zoloft100)?? GRAZIE
3 anni fa durante una immersione in grotta al buio i battiti del cuore sono saliti, ho iniziato ad avere paura e sono riuscito parzialmente a controllare la situazione andando verso la luce e portando a termine l'immersione. E stata la mia ultima immersione.
Qualche mese dopo alle 24:00 circa, davanti alla TV, dopo una intensa giornata di lavoro caffe sigarette e nuove notizie per la mia futura carriera, cosi come un interrutore dal nulla , boommm il cuore mi sembrava impazzito, sudavo freddo, pensavo fosse un infarto e sono finito al pronto soccorso, dove sono stato sedato (non era un infarto per fortuna). Nei giorni successivi ci sono finito altre volte sempre con questa sensazione di non poter controllare il cuore e tutte le paure associate che non so quale dei due sintomi scateni l'altro.
Comunque al pronto soccorso chi ipotizzava ernia iatale chi panico, mi hanno indirizzato verso un dottore in pensione che dirigeva il centro antipanico del posto.
Mi ha consigliato una terapia per 6 mesi assumendo la sera un insieme di Zoloft/Denibam/Depakin Crono, se ricordo bene nelle dosi commerciali minime. Inoltre in caso di attacco un massimo di 15 gocce di un tranquillante tipo Diazepam.
Da allora per piu di due anni ho preso quelle pillole e occasionalmente sono ricorso alle gocce quando mi pareva che stesse arrivando qualcosa di assimilabile agli attacchi iniziali.
E anche nel paese dove sto sono andato a finire al prontosoccorso sempre pensando di avere un infarto.
Vivendo all'estero non ho piu avuto modo di riparlare con quel medico e comunque piano piano, verso la fine dei due anni, ho cercato di diminuire le pillole alternando i giorni e aumentando gli intervalli senza. Da almeno 6 mesi non assumo piu' pillole. Continuo a portarmi dietro la boccetta di Diazepam come la coperta di linus,e magari 1 volta al mese mi e' capitato di assumerne 10 gocce.
In tutto questo tempo ho fatto piu volte controlli cardiologici, rx torace, analisi sangue e urine, endoscopia.
Avevo l'ernia iatale piccola. I valori sballati del colesterolo e quadro lipidico in genere compresi i parametri del fegato anche.
Ultimamente sono di nuovo in tensione, sento dolori interni al petto ed al fegato, continuo a cercare di respirare a fondo, un bel groppo alla gola, mi sembra di non avere forza ed energie al braccio e alle gambe, non ho appettito e non mi concentro sul lavoro. Ho rifatto i vari controlli cardiologo, sangue e urine, RX torace, e per fortuna vanno bene ma cio non mi toglie la paura.
Sono quindi in una situazione del "fai da te"perche' per problemi linguistici non mi posso avventurare in cure da psicologo nel paese dove vivo.
Cerco quindi di vincere le paure e abbassare l'ansia da solo, ma in effetti non e' facile.
Mi chiedo se, nel caso volessi riprendere le pillole iniziali, esistono degli studi su effetti collaterali al fegato o in generale all'organismo su lunghi periodi di assunzione(denibam50,depakin50,zoloft100)?? GRAZIE
[#1]
Psicologo, Psicoterapeuta
credo che dovrebbe spostare questo consulto nella'area psichiatri per rispondere alle sue domande. poichè riguardano direttamente i farmaci e quella sarebbe l'area più idonea. fatta eccezione per qualche collega che conosca bene la terapia che sta svolgendo.
provi a informarsi se nel paese dove vive vi siano o meno psicologi di lingua italiana. dove si trova comunità italiane può capitare di trovare qualche collega che si sia trasferito. Io per esempio ho colleghi sia in francia che in turchia. si tratta di dover cercare un po più a lungo e magari spostarsi un po più lontano. ma credo che potrebbe valerne la pena. il panico è facilmente affrontabile in psicoterapia ed una volta ridotta la sintomatologia, per riprendere le immersioni, sarebbe utile conoscere qualche tecnica di rilassamento efficace per i momenti più difficili. ovviamente tutto ciò va fatto seguiti da uno specialista.
provi a informarsi se nel paese dove vive vi siano o meno psicologi di lingua italiana. dove si trova comunità italiane può capitare di trovare qualche collega che si sia trasferito. Io per esempio ho colleghi sia in francia che in turchia. si tratta di dover cercare un po più a lungo e magari spostarsi un po più lontano. ma credo che potrebbe valerne la pena. il panico è facilmente affrontabile in psicoterapia ed una volta ridotta la sintomatologia, per riprendere le immersioni, sarebbe utile conoscere qualche tecnica di rilassamento efficace per i momenti più difficili. ovviamente tutto ciò va fatto seguiti da uno specialista.
[#2]
Utente
Grazie Dott. Giusti per la sua risposta immediata.
Seguo il suo consiglio e copio la richiesta anche in psichiatria per quanto riguarda i medicinali.
Per i sintomi attuali che ho descritto, secondo lei sono riconducibili a stati ansiosi, depressione oppure alle situazioni stressanti che sto vivendo in questo periodo??
Nel caso trovassi uno psicologo italiano, posso chiedere qui l'ABC cioe' le 2/3 cose basilari che un paziente deve sapere per andare alla ricerca di uno psicologo in questo tipo di disturbi ??
Grazie in anticipo
PS: da quella maledetta sera sono totalmente cambiato, io che mi avventuravo in tante situazioni e pedalavo la mountainbike fino a sentire il cuore nelle orecchie. Avendo visto come si perde il controllo in caso di attacco non ho proprio il coraggio di andare sotto con erogatore, e ho una maledetta paura dell'attivita fisica per non sentire il cuore, che neanche eco/ecg e altro mi hanno ancora tolto.
Seguo il suo consiglio e copio la richiesta anche in psichiatria per quanto riguarda i medicinali.
Per i sintomi attuali che ho descritto, secondo lei sono riconducibili a stati ansiosi, depressione oppure alle situazioni stressanti che sto vivendo in questo periodo??
Nel caso trovassi uno psicologo italiano, posso chiedere qui l'ABC cioe' le 2/3 cose basilari che un paziente deve sapere per andare alla ricerca di uno psicologo in questo tipo di disturbi ??
Grazie in anticipo
PS: da quella maledetta sera sono totalmente cambiato, io che mi avventuravo in tante situazioni e pedalavo la mountainbike fino a sentire il cuore nelle orecchie. Avendo visto come si perde il controllo in caso di attacco non ho proprio il coraggio di andare sotto con erogatore, e ho una maledetta paura dell'attivita fisica per non sentire il cuore, che neanche eco/ecg e altro mi hanno ancora tolto.
[#3]
Gent.le utente,
quel "nodo alla gola" a cui lei accenna ha un significato ben preciso all'interno della sua storia che può emergere all'interno di una psicoterapia, da un processo di elaborazione che le consenta di ampliare la sua autoconsapevolezza.
A degli aspetti fondamentali a cui accennava nella sua richiesta.la rinvio alla lettura dell'intervista al Prof. Alberto Zucconi che ho riportato all'interno del mio blog:
http://ilmiopsicoterapeuta.blogspot.com/2009/04/intervista-adalberto-al-profzucconi.html
Cordialmente
quel "nodo alla gola" a cui lei accenna ha un significato ben preciso all'interno della sua storia che può emergere all'interno di una psicoterapia, da un processo di elaborazione che le consenta di ampliare la sua autoconsapevolezza.
A degli aspetti fondamentali a cui accennava nella sua richiesta.la rinvio alla lettura dell'intervista al Prof. Alberto Zucconi che ho riportato all'interno del mio blog:
http://ilmiopsicoterapeuta.blogspot.com/2009/04/intervista-adalberto-al-profzucconi.html
Cordialmente
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#4]
Psicologo, Psicoterapeuta
non ho letto l'intervista ad alberto zucconi, ma è uno degli esponenti più rilevanti, almeno a livello europeo, della terapia centrata sul cliente, nonchè uno degli psicoterapeuti più titolati a livello italiano, famoso anche oltreoceano. per cui sicuramente è un buon riferimento.
riguardo alla sintomatologia sembrerebbe di tipo ansioso, ma una valutazione corretta può essere svolta esclusivamente di persona. in ogni caso le posso garantire che in caso di "ansia" le probabilità di riuscita di uno psicoterapia sono molto ottimistiche
riguardo alla sintomatologia sembrerebbe di tipo ansioso, ma una valutazione corretta può essere svolta esclusivamente di persona. in ogni caso le posso garantire che in caso di "ansia" le probabilità di riuscita di uno psicoterapia sono molto ottimistiche
[#5]
Utente
Dott. Giusti e Dottoressa Camplone grazie per il vostro tempo e interessamento.
Riguardo ai medicinali, non ho potuto spostare il quesito in psichiatria perche' il sito permette un quesito al giorno.
Riguardo al link e' interessante e mi pare serva ad approciare da ignorante uno degli approcci psicoterapeutici, diciamo una via di lavoro di voi professionisti del settore. Ad essere onesto non e' l'ABC che intendevo perche' ammetto di non distinguere bene per il mio caso la differenza tra supporto di uno psicologo o di uno psichiatra.
Lo psichiatra prescrive dei medicinali senza approfondire la "salute mentale" del paziente/cliente ??
Lo psicologo cerca di analizzare i motivi scatenanti del disagio e aiutare il paziente/cliente a capire come aiutarsi, senza tenere in considerazione eventuali valori "fisiologici" sballati magari associati a ansia/panico ??
So che sono domande stupide da principiante. e che cerco disperatamente di aiutarmi da solo e non rieso a spiegarmi, io che pensavo di essere super razionale anche per formazione scolastica, come non mi sia possibile processare razionalmente la situazione e ridurre l'ansia o almeno alcuni suoi aspetti.
Per esempio se e' solo un problema mentale e non fisico, come mai non mi tolgo la paura di un infarto imminente nonostante due cardiologi mi hanno detto che il cuore e' ok, io che, talmente duro e razionale non piango dai tempi dell'universita, da almeno 15 anni.
Quando andai al prontosoccorso in italia dissero, ernia iatale e panico, in questo paese dissero stress e ansia.
Io peso di avere stress che non riesco a processare, ansia e attacchi di panico e penso anche depressione.
Secondo voi uno come ha bisogno dello psicologo, dello psichiatra o di entrambi ??
Vi ammiro per la vostra passione
Cordiali saluti
Riguardo ai medicinali, non ho potuto spostare il quesito in psichiatria perche' il sito permette un quesito al giorno.
Riguardo al link e' interessante e mi pare serva ad approciare da ignorante uno degli approcci psicoterapeutici, diciamo una via di lavoro di voi professionisti del settore. Ad essere onesto non e' l'ABC che intendevo perche' ammetto di non distinguere bene per il mio caso la differenza tra supporto di uno psicologo o di uno psichiatra.
Lo psichiatra prescrive dei medicinali senza approfondire la "salute mentale" del paziente/cliente ??
Lo psicologo cerca di analizzare i motivi scatenanti del disagio e aiutare il paziente/cliente a capire come aiutarsi, senza tenere in considerazione eventuali valori "fisiologici" sballati magari associati a ansia/panico ??
So che sono domande stupide da principiante. e che cerco disperatamente di aiutarmi da solo e non rieso a spiegarmi, io che pensavo di essere super razionale anche per formazione scolastica, come non mi sia possibile processare razionalmente la situazione e ridurre l'ansia o almeno alcuni suoi aspetti.
Per esempio se e' solo un problema mentale e non fisico, come mai non mi tolgo la paura di un infarto imminente nonostante due cardiologi mi hanno detto che il cuore e' ok, io che, talmente duro e razionale non piango dai tempi dell'universita, da almeno 15 anni.
Quando andai al prontosoccorso in italia dissero, ernia iatale e panico, in questo paese dissero stress e ansia.
Io peso di avere stress che non riesco a processare, ansia e attacchi di panico e penso anche depressione.
Secondo voi uno come ha bisogno dello psicologo, dello psichiatra o di entrambi ??
Vi ammiro per la vostra passione
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.2k visite dal 03/07/2010.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.