Bugiardo patologico?
Buongiorno a tutti,
sospetto che il ragazzo con cui stavo è un bugiardo patologico. Adesso ha 27 anni, ma nei primi tempi che che stavamo insieme,4 anni fa, non faceva che raccontare bugie sulla sua vita,per darsi importanza e fare colpo su tutti, non solo su di me. Scoperte solo 1 anno fa queste bugie,gli ho detto che non ne avrei più tollerate altre. Il nostro rapporto è proseguito abbastanza bene fino a ora, qualche lite, ma sempre risolte senza particolari problemi col dialogo. Ho scoperto però che ha mentito ancora, ma stavolta per "nascondere" varie cose, che lui reputa fallimentari nella sua carriera lavorativa/universitaria.Non riesce in ogni caso a prendersi le responsabilità delle sue azioni o dei suoi errori e ci mente sopra
Ho anche notato che quando è sotto pressione,come adesso per la tesi, ci prova con un'altra ragazza, di cui si invaghisce fortemente, tanto da farle dichiarazione d'amore solo dopo qualche settimana(con me ci ha messo mesi) e fargli compiere altri atti sconnessi (ad esempio,mi racconta ora il suo coinquilino,nascondersi in bagno per chattare con questa, non riuscendo ad arrivarci che si sente il rumore dei tasti da fuori e la cosa è più sospetta così). Credo lo faccia perché in cerca di gratificazioni e rassicurazioni, considerando che soffra di una bassa stima di sé, che tuttavia nasconde con una facciata da persona forte. E' plausibile?
Questo suo atteggiamento si è ripetuto anche 2 anni fa (in occasione della prima laurea): mi lascia un paio di settimane e poi torna da me. Non ho mai sospettato che la causa fosse che doveva provarci con altre e che quindi doveva avere "le mani libere". Pensavo volesse solo stare da solo in un momento tanto particolare e difficile, credendo così alla scusa che adduceva.
E' sempre stato restio a raccontarmi dettagli intimi della sua infanzia,i suoi han divorziato che lui aveva 16 anni,ma sospettavo da discorsi suoi(molto rari) e di sua madre, che avesse avuto a che fare con un padre violento e che si è reso colpevole di molti tradimenti coniugali. Cosa confermata anche da alcuni suoi atteggiamenti (quando è arrabbiato e alza troppo la voce o sbatte i pugni sul tavolo, si blocca immediatamente e mi chiede scusa, dicendo che non vorrebbe mai farmi del male).E spesso ripete la volontà di non fare gli sbagli di suo padre, nè di "voler finire come i suoi genitori". Da quanto ho letto, è difficile curare questo tipo di persone, ma se loro entrano volontariamente in terapia, qual'è la percentuale di"guarigione"? Visto l'atteggiamento che ha con me, immagino abbia anche difficoltà a relazionarsi con gli altri e gestire in modo sano le relazioni. E' collegato al suo essere un bugiardo? Oppure alla paura di commettere gli stessi errori del padre?
Non è mia intenzione rimettermi con lui perché ormai la fiducia è compromessa. Vorrei avere solo un consulto sulla situazione psicologica di questo ragazzo, così da avvertirne la madre,perché prenda un qualche provvedimento.
Vi ringrazio
sospetto che il ragazzo con cui stavo è un bugiardo patologico. Adesso ha 27 anni, ma nei primi tempi che che stavamo insieme,4 anni fa, non faceva che raccontare bugie sulla sua vita,per darsi importanza e fare colpo su tutti, non solo su di me. Scoperte solo 1 anno fa queste bugie,gli ho detto che non ne avrei più tollerate altre. Il nostro rapporto è proseguito abbastanza bene fino a ora, qualche lite, ma sempre risolte senza particolari problemi col dialogo. Ho scoperto però che ha mentito ancora, ma stavolta per "nascondere" varie cose, che lui reputa fallimentari nella sua carriera lavorativa/universitaria.Non riesce in ogni caso a prendersi le responsabilità delle sue azioni o dei suoi errori e ci mente sopra
Ho anche notato che quando è sotto pressione,come adesso per la tesi, ci prova con un'altra ragazza, di cui si invaghisce fortemente, tanto da farle dichiarazione d'amore solo dopo qualche settimana(con me ci ha messo mesi) e fargli compiere altri atti sconnessi (ad esempio,mi racconta ora il suo coinquilino,nascondersi in bagno per chattare con questa, non riuscendo ad arrivarci che si sente il rumore dei tasti da fuori e la cosa è più sospetta così). Credo lo faccia perché in cerca di gratificazioni e rassicurazioni, considerando che soffra di una bassa stima di sé, che tuttavia nasconde con una facciata da persona forte. E' plausibile?
Questo suo atteggiamento si è ripetuto anche 2 anni fa (in occasione della prima laurea): mi lascia un paio di settimane e poi torna da me. Non ho mai sospettato che la causa fosse che doveva provarci con altre e che quindi doveva avere "le mani libere". Pensavo volesse solo stare da solo in un momento tanto particolare e difficile, credendo così alla scusa che adduceva.
E' sempre stato restio a raccontarmi dettagli intimi della sua infanzia,i suoi han divorziato che lui aveva 16 anni,ma sospettavo da discorsi suoi(molto rari) e di sua madre, che avesse avuto a che fare con un padre violento e che si è reso colpevole di molti tradimenti coniugali. Cosa confermata anche da alcuni suoi atteggiamenti (quando è arrabbiato e alza troppo la voce o sbatte i pugni sul tavolo, si blocca immediatamente e mi chiede scusa, dicendo che non vorrebbe mai farmi del male).E spesso ripete la volontà di non fare gli sbagli di suo padre, nè di "voler finire come i suoi genitori". Da quanto ho letto, è difficile curare questo tipo di persone, ma se loro entrano volontariamente in terapia, qual'è la percentuale di"guarigione"? Visto l'atteggiamento che ha con me, immagino abbia anche difficoltà a relazionarsi con gli altri e gestire in modo sano le relazioni. E' collegato al suo essere un bugiardo? Oppure alla paura di commettere gli stessi errori del padre?
Non è mia intenzione rimettermi con lui perché ormai la fiducia è compromessa. Vorrei avere solo un consulto sulla situazione psicologica di questo ragazzo, così da avvertirne la madre,perché prenda un qualche provvedimento.
Vi ringrazio
[#1]
Gentile ragazza, a mio parere, soprattutto se non state più insieme, sarebbe fuori luogo intromettersi addirittura con la madre di questo ragazzo. Il suo stato di salute non è più cosa che la riguardi, ormai.
Piuttosto, mi chiedo se la preoccupi di più che il ragazzo possa avere dei problemi, o il fatto che non state più insieme.
Cordiali saluti
Piuttosto, mi chiedo se la preoccupi di più che il ragazzo possa avere dei problemi, o il fatto che non state più insieme.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Utente
Un qualsiasi rapporto deve essere basato sulla fiducia da ambo le parti, quando questa viene a mancare, per me la relazione è chiusa. Ci sono stata insieme quattro anni e ovvio non è facile, ma no, non sono preoccupata che non stiamo più insieme perché io stessa escludo a priori il pensiero di poter condividere ancora qualcosa con questa persona. Condividere non vuol certo dire che non possa avvertire la madre di come si comporta il figlio. A maggior ragione, se ho un buon rapporto con lei.
La mia è una domanda, dettata solo dal voler capire per quale motivo, se dice di non voler diventare come suo padre e rifare gli stessi errori, alla fine sta seguendo quello stesso schema comportamentale. Voler capire se può essere o meno inquadrato come bugiardo patologico o se soffre o meno di disturbi affettivi.
Grazie
La mia è una domanda, dettata solo dal voler capire per quale motivo, se dice di non voler diventare come suo padre e rifare gli stessi errori, alla fine sta seguendo quello stesso schema comportamentale. Voler capire se può essere o meno inquadrato come bugiardo patologico o se soffre o meno di disturbi affettivi.
Grazie
[#3]
Certo, quando si sta insieme degli anni, rimane sempre qualcosa anche dopo la fine dell'unione, e in quest'ottica la comprendo.
D'altra parte, dovrebbe riflettere se questo suo desiderio di raccontare queste cose alla madre, non nasconda per caso un suo desiderio di rivalsa nei confronti di lui. Del tipo: "io non ti ho più, e allora farò in modo da rendermi presente in altro modo nella tua vita".
Se lei avesse completamente dimenticato questa persona, è probabile che non sentirebbe più questo desiderio di "farci i conti". Mi perdoni, ma lei ha chiesto un parere psicologico e io le sto dando il mio. La scelta di cosa fare, poi, rimane ovviamente sua.
In ogni caso non sarebbe possibile dirle se e che cosa ha questo ragazzo, dato che ne stiamo parlando in terza persona. Spesso, quando non riusciamo a capire il modo di essere di qualcuno, o quando ci fa soffrire, l'impulso è di considerarlo o cattivo o malato.
Cordiali saluti
D'altra parte, dovrebbe riflettere se questo suo desiderio di raccontare queste cose alla madre, non nasconda per caso un suo desiderio di rivalsa nei confronti di lui. Del tipo: "io non ti ho più, e allora farò in modo da rendermi presente in altro modo nella tua vita".
Se lei avesse completamente dimenticato questa persona, è probabile che non sentirebbe più questo desiderio di "farci i conti". Mi perdoni, ma lei ha chiesto un parere psicologico e io le sto dando il mio. La scelta di cosa fare, poi, rimane ovviamente sua.
In ogni caso non sarebbe possibile dirle se e che cosa ha questo ragazzo, dato che ne stiamo parlando in terza persona. Spesso, quando non riusciamo a capire il modo di essere di qualcuno, o quando ci fa soffrire, l'impulso è di considerarlo o cattivo o malato.
Cordiali saluti
[#4]
Psicologo, Psicoterapeuta
avere a che fare con mistificazioni della realtà può indurre a ritenere che sono "io" quella che ha qualcosa che non va, e allora si può essere indotti, nonostante la fine vera o presunta di un rapporto, a ricercare le cose come stanno realmente, a ricercare la verità. o mossi da un senso di giustizia, o di rivalsa, o proprio dal rancore oppure come necessità per se stessi. necessità che però rischia di passare sulla vita altrui. cioè come il suo ragazzo aveva bisogno di raccontarle bugie e tradirla lei adesso potrebbe sentire il bisogno di rimettere i pezzi del puzzle a posto.
se così fosse, tutte queste reazioni sono da considerarsi normali, ma starebbe sottovalutando un'aspetto importante, cioè che è la sua necessità a farle chiedere questo consulto, non la necessità del suo fidanzato.
in certi casi è bene che ciascuno per prima cosa raccolga i suoi pezzi, per conto proprio. se poi qualcosa fosse in sospeso dovrebbe parlarne col diretto interessato, ma non per fargli dire finalmente la verità, ma per riuscire lei ad affrontare il mare di menzogne che ritiene le siano state dette.
può fare pace con se stessa, non con un "bugiardo patologico".
se così fosse, tutte queste reazioni sono da considerarsi normali, ma starebbe sottovalutando un'aspetto importante, cioè che è la sua necessità a farle chiedere questo consulto, non la necessità del suo fidanzato.
in certi casi è bene che ciascuno per prima cosa raccolga i suoi pezzi, per conto proprio. se poi qualcosa fosse in sospeso dovrebbe parlarne col diretto interessato, ma non per fargli dire finalmente la verità, ma per riuscire lei ad affrontare il mare di menzogne che ritiene le siano state dette.
può fare pace con se stessa, non con un "bugiardo patologico".
[#5]
Gentile Ragazza,
condividendo entrambi i pareri dei colleghi di cui sopra, la invito pur sapendo che non è cosa facile, a non interrogarsi più sullo stato di salute del suo ex-fidanzato. Le spiegazioni al perchè dice tante bugie o è portato a proiettare fuori da sè un'immagine ideale che in realtà non gli corrisponde sono innumerevoli e lui qui ora non c'è.
C'è lei, solo lei. Prenda per mano se stessa.
Cordiali saluti e auguri
condividendo entrambi i pareri dei colleghi di cui sopra, la invito pur sapendo che non è cosa facile, a non interrogarsi più sullo stato di salute del suo ex-fidanzato. Le spiegazioni al perchè dice tante bugie o è portato a proiettare fuori da sè un'immagine ideale che in realtà non gli corrisponde sono innumerevoli e lui qui ora non c'è.
C'è lei, solo lei. Prenda per mano se stessa.
Cordiali saluti e auguri
Dr.ssa Giorgia Di Giacomo
Psicologa-Psicoterapeuta
giorgiadigiacomo@live.com
www.giorgiadigiacomo.it
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 5.3k visite dal 02/07/2010.
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