Depressione mattutina, timidezza e debolezza

Gentilissimi dottori,
non sono mai stato molto sereno nella mia vita.
Non ho problemi: ho una bella famiglia, tanti amici un buon lavoro e dicono che sia anche un bel ragazzo.
Ma c'è sempre stata una costante, più o meno presente nel corso del tempo: la mattina ho l'umore giù, faccio pensieri terribili,
ho paura di uscire ed affrontare il mondo, sia che si tratti di routine che di nuove sfide (non cambio lavoro solo per questo, per il terrore che ho la mattina).
Mi sento debole, senza forze né fisiche né mentali. Ho spesso sonno.
Mi faccio forza ed esco, e pian piano recupero un po' di sicurezza e quel minimo di buon umore che serve ad iniziare la giornata...e portarla a termine.
Posso dire che la mattina sono disperato.
Le cose migliorano quindi durante il giorno, ma spesso ho dei momenti in cui mi sento sicuro e superforte, pieno di energie, e poi passo a sentirmi una nullità, chiedendomi come possa uno come me avere successo nel lavoro (e ne sto avendo abbastanza) e con le donne (ne ho anche lì abbastanza, ma mai con chi dico io).
E questo è secondo me un aspetto fondamentale: mi sento completamente bloccato nei loro confronti, allora qualche volta bevo e mi passano tutte le inibizioni. E la serata finisce bene. Una volta in questi casi mi svegliavo contento per qualche mattina di seguito, mentre se non si concludeva nulla ero più straccio di prima. Per questo credo che tutto dipenda da questa mia intima timidezza, che mi fa sentire inferiore, che mi fa credere di essere osservato da tutti quando probabilmente nessuno mi vede,che mi fa sentire sempre stanco e mi fa chiedere "perché, tra tante persone migliori di me, dovrebbe andare bene proprio al sottoscritto?".
Sto rendendo il 10% delle mie potenzialità...
Come fanno tante persone ad essere sempre a 1000? Io so come ci si sente in quella condizione, ma non riesco a mantenerla nel tempo: in quei momenti mi sento forte, sicuro, determinato, vorrei fare infinite cose ma mi spengo perché già so che poi arriverà l'altro me, pauroso e debole.
Non so se possa essere di aiuto, ma sogno spesso di avere le gambe pesanti e non riuscire a scappare o a salire dei gradini (o lo faccio con molta lentezza e fatica). Oppure sono appesa a non so cosa, e rischio di cadere.

Ho paura che e le cose peggiorino, e che i miei "sogni" diventino ben presto realtà.

Vi chiedo solo di darmi un consiglio su cosa fare: sono malato? sono normale? c'è qualcosa che io possa fare?

grazie in ogni caso, già parlarne mi ha reso consapevole di voler fare qualcosa...
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile utente, nella sua descrizione mi sembrano presenti due temi: uno è la paura che durante la giornata le possano accadere continuamente dei disastri, e l'altro è la convinzione che la vita, o è sempre tutta al massimo, tutta a 1000, oppure non vale la pena d'essere vissuta.
Credo sia necessario attenuare un po' queste sue rigidità, se non vuole deprimersi ulteriormente.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Utente
Utente
Grazie dell'interesse Dottore.
In realtà le sue parole mi suonano abbastanza familiari nel contesto in cui mi trovo.
Effettivamente penso spesso che possa accadermi qualcosa all'improvviso.
Ed ultimamente vivo di fretta: a 31 anni ho avuto un'illuminazione: sono diventato vecchio e mi resta poco tempo per cercare ancora di divertirmi e trovare una compagna...
Io non so come seguire il suo consiglio: che strada percorrere? Da dove iniziare?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> a 31 anni ho avuto un'illuminazione: sono diventato vecchio e mi resta poco tempo per cercare ancora di divertirmi e trovare una compagna...
>>>

La sua "illuminazione" contiene entrambe le rigidità che le ho evidenziato prima: ha paura che le resti poco tempo e di essere diventato vecchio, e quindi forse non vale più la pena sforzarsi troppo. O tutto o niente.

Ciò lascia intendere che i suoi blocchi, leggendo anche le richieste di consulto precedente, abbiano raggiunto un livello di strutturazione tale da suggerire almeno un colloquio di valutazione psicologica. Giusto per capire come stanno le cose. Se poi sia necessario un intervento o l'invio presso altri specialisti, lo psicologo potrà dirglielo durante il colloquio.

Cordiali saluti
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Utente
Utente
Grazie dottore,
la sua risposta mi ha chiarito molto le idee sul mio stato (lo capisco, mi corregga, dal fatto che il suo "tono" non sembra molto preoccupato) e sulla via da prendere.
Partire da uno psicologo quindi.

Chiedo alla vostra comunità se c'è a Roma qualcuno specializzato (se esiste una specializzazione) su questa tipologia di problemi.

Grazie mille per il vostro grande contributo.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Può consultare la lista d'iscritti a questo sito, oppure questa lista di specialisti in terapia breve strategica, con nominativi in tutte le principali città:
http://www.centroditerapiastrategica.org/ita/affiliati%20prof%20ita.htm

Cordiali saluti