Parlare da soli e anisia

buona sera, sono un ragazzo di 18 anni e da un anno mi capita spesso di parlare da solo quando non c' è nessuno, o meglio, immagino di parlare con una persona che realmente conosco e le dico in piena libertà ciò che penso e riesco a creare una conversazione.
inoltre mi capita alcune volte di avere dei sensi di colpa improvvisi su fatti di una banalità unica, che se lo raccontassi farei ridere qualcuno es: sabato siamo usciti con gli amici in due auto, in una c' erano 5 persone e nella mia solo io e la mia ragazza, ad un certo punto mi viene spontaneo di dire "ragazzi perchè qualcuno non viene con me così ci alleggeriamo un pò, il fatto è che con loro c' era una ragazza abbastanza robusta, e in un primo momento mi sarei rimangiato quello che ho detto poi questo pensiero è sorto la mattina seguente improvvisamente e appena arrivato ho scosso la testa e non volevo più pensarci. ciò è accaduto per altri fatti ed è già da molto tempo, per di più sono un ragazzo molto irrequieto e ansioso almeno penso poichè non ho fatto nessun consulto, comunque io penso proprio di esserlo, non riesco a prendere facilmente sonno, spesso e volentieri ho il respiro affannoso e non riesco a controllare la rabbia, in questo periodo tutto ciò è accantuato e mi accorgo che gli altri si comportano in maniera diversa da me, diciamo in maniera più naturale e spontanea, mi capita di non riuscire a controllare la preoccupazione per gli eventi di media o grave importanza oppure su qualche fatto spiacevole.
sono in confusione, sarà l' età di passaggio dall' eta infantile a quella adulta ma mi sento veramente in un limbo, ogni sera cerco delle spiegazioni sui miei comportamenti, cerco sempre su internet delle risposte alle mie domande sulle malattie, ho sempre la sensazione di avere qualcosa. scusate le troppe domande una dietro l' altra ma per favore rispondete almeno ad una di esse mi sentirei davvero più rilassato, datemi un consiglio. ringrazio anticipatamente. thank you
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le utente,


"mmagino di parlare con una persona che realmente conosco e le dico in piena libertà ciò che penso"

mi chiedo se questa libertà se la concede solo quando parla da solo oppure no. Questo sarebbe i vantaggio che lei trae da questa attività ma che nasce forse dalla frustrazione derivante dall'imporre a sé stesso di essere diverso da sé stesso.


L'episodio della macchina mi sembra una gaffes che non ha
motivo di preoccuparla, semplicemente può capitare.

Per quanto riguarda tutto il resto oltre alla confusione dalla sua mail una cosa emerge chiaramente lei non si accetta così com'è e questo ha scatenato pensieri irrazionali e preoccupazioni per la sua salute.
Io credo che una psicoterapia potrebbe offrirle l'opportunità di sperimentare un percorso di crescita in cui possa sentirsi accettato e imparare così ad accettarsi , di conseguenza sarà naturale riuscire ad essere autentici anche con gli altri.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2008 al 2022
Psicologo, Psicoterapeuta
Parlare da solo crdo dipenda dal fatto che lei tende a "censurarsi" con gli altri. Sente l'esigenza di dover controllare certe sue emozioni, come la rabbia, che potrebbero rivelarsi più dannose che altro.

Fa bene a non picchiare le persone o non saltare su ogni cosa che accade ma essere troppo preoccupati per l'immagine che rimandimo agli altri potrebbe essere faticoso e stressante. Tanto da spiegare molti disagi. Ovviamente se le cose stanno così.

Ricercare risposte, iformazioni, sicuramente è importante, ma tramite internet difficilmente potrà trovare LA risposta giusta.

Credo che rivolgersi ad uno psicologo le sarebbe di aiuto, scoprendo come, a volte, certe situazioni cominciano a diventare sempre meno pesanti.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile ragazzo, l'ansia, l'inibizione sociale e la rabbia fanno pensare a una difficoltà di relazione con gli altri, e anche con te stesso. In genere, chi non si accetta non riesce nemmeno a farsi accettare dagli altri. Si può partire da ambo i lati ad affrontare il problema, ma devi essere tu a stabilire se e quando sia opportuno farlo.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com