Decisioni importanti
Buongiorno,
Sono una ragazza di 30 anni e come molti dopo la laurea ho deciso di andare a vivere all'estero, un po' per sviluppare la mia carriera in modo internazionale, un po' per attrazione e sfida con me stessa nel vivere in una grande metropoli. Sono rimasta lì per tre anni sino a che la recessione e la nostalgia per la come L. famiglia e l'Italia mi hanno spinta a ritornare. Il "problema" se tale si puo' definire è che 2 anni e mezzo fa ho iniziato una bella relazione con un ragazzo d' oltreoceano con cui ci siamo frequentati per un anno e per un altro siamo stati a distanza perchè sempre a causa della crisi, lui ha deciso di tornare nella sua patria anche se temporaneamente. Ora è tornato a L. e vorrebbe che lo seguissi per un risvolto piu' a lungo termine. Anche se l'idea di stare con lui mi rende molto felice, mi dà molta ansia e paura l'idea di ritornare a L. soprattutto perchè in futuro tra 5-6 anni lui mi ha già detto che vorrebbe ritornare in patria oltreoceano con me eventualmente, un volo di quasi 24 ore, che mi farebbe realisticamente dire per sempre addio all'Italia, famiglia e amici. Per cui trascorro giorni ed ora mesi nell'impossibilità di prendere una decisione a riguardo, procrastinando la mia vita stessa. Ho 30 anni come dicevo, non credo di essere troppo vecchia per rifarmi una vita in Italia anche perchè al giorno d' oggi mi sembra che si debba essere sempre pronti a rifarsi una vita ad ogni età visto che divorzi ed incomprensioni sono sempre presenti purtroppo. Però non riesco a trovare il coraggio di interrompere questa relazione, ho paura e non riesco a capire cosa sia giusto fare. Dunque mi chiedo, come posso porre fine a questo stato d'ansia costante e di incertezza? Come possono le persone affrontare decisioni così importanti e radicali in maniera serena? Anche in passato mi è successo di abbandonare delle cose anche se andavano bene, solo per paura. E' un atteggiamento normale o ho una sorta di paura delle responsibilità e delle sue conseguenze?
Un grazie anticipato,
Cordiali Saluti
M.
Sono una ragazza di 30 anni e come molti dopo la laurea ho deciso di andare a vivere all'estero, un po' per sviluppare la mia carriera in modo internazionale, un po' per attrazione e sfida con me stessa nel vivere in una grande metropoli. Sono rimasta lì per tre anni sino a che la recessione e la nostalgia per la come L. famiglia e l'Italia mi hanno spinta a ritornare. Il "problema" se tale si puo' definire è che 2 anni e mezzo fa ho iniziato una bella relazione con un ragazzo d' oltreoceano con cui ci siamo frequentati per un anno e per un altro siamo stati a distanza perchè sempre a causa della crisi, lui ha deciso di tornare nella sua patria anche se temporaneamente. Ora è tornato a L. e vorrebbe che lo seguissi per un risvolto piu' a lungo termine. Anche se l'idea di stare con lui mi rende molto felice, mi dà molta ansia e paura l'idea di ritornare a L. soprattutto perchè in futuro tra 5-6 anni lui mi ha già detto che vorrebbe ritornare in patria oltreoceano con me eventualmente, un volo di quasi 24 ore, che mi farebbe realisticamente dire per sempre addio all'Italia, famiglia e amici. Per cui trascorro giorni ed ora mesi nell'impossibilità di prendere una decisione a riguardo, procrastinando la mia vita stessa. Ho 30 anni come dicevo, non credo di essere troppo vecchia per rifarmi una vita in Italia anche perchè al giorno d' oggi mi sembra che si debba essere sempre pronti a rifarsi una vita ad ogni età visto che divorzi ed incomprensioni sono sempre presenti purtroppo. Però non riesco a trovare il coraggio di interrompere questa relazione, ho paura e non riesco a capire cosa sia giusto fare. Dunque mi chiedo, come posso porre fine a questo stato d'ansia costante e di incertezza? Come possono le persone affrontare decisioni così importanti e radicali in maniera serena? Anche in passato mi è successo di abbandonare delle cose anche se andavano bene, solo per paura. E' un atteggiamento normale o ho una sorta di paura delle responsibilità e delle sue conseguenze?
Un grazie anticipato,
Cordiali Saluti
M.
[#1]
Gentile Utente,
capisco la Sua ansia: Lei è tesa tra una parte razionale (posso ricostruirmi una vita in Italia) ed una emotiva (vorrei stare col mio ragazzo), e questa tensione mantiene alta l'ansia stessa.
Se in questa fase della Sua vita Lei non è in grado di optare per nessuna delle due scelte dovrebbe "temporaneamente" pensare alla via di mezzo.
Perchè ad esempio non può provare a stare col Suo ragazzo, che OGGI è quello che sente di fare, ma senza impegnarsi in calcoli relativi ad un futuro così lontano?
Ne parli con lui, anche perchè in 5 o 6 anni le cose possono cambiare radicalmente: magari tra 6 anni Lei potrebbe cambiare idea rispetto ad un trasferimento all'estero, oppure questo potrebbe succedere a lui.
Aggiungo che non credo che il problema sia estero vs italia: una coppia di miei amici attualmente sta vivendo una profonda crisi, non sanno se andare a vivere a R. oppure a P., paesi distanti 15 km, perchè ognuno di loro non se la sente di andare a vivere...così vicino ai suoceri!
capisco la Sua ansia: Lei è tesa tra una parte razionale (posso ricostruirmi una vita in Italia) ed una emotiva (vorrei stare col mio ragazzo), e questa tensione mantiene alta l'ansia stessa.
Se in questa fase della Sua vita Lei non è in grado di optare per nessuna delle due scelte dovrebbe "temporaneamente" pensare alla via di mezzo.
Perchè ad esempio non può provare a stare col Suo ragazzo, che OGGI è quello che sente di fare, ma senza impegnarsi in calcoli relativi ad un futuro così lontano?
Ne parli con lui, anche perchè in 5 o 6 anni le cose possono cambiare radicalmente: magari tra 6 anni Lei potrebbe cambiare idea rispetto ad un trasferimento all'estero, oppure questo potrebbe succedere a lui.
Aggiungo che non credo che il problema sia estero vs italia: una coppia di miei amici attualmente sta vivendo una profonda crisi, non sanno se andare a vivere a R. oppure a P., paesi distanti 15 km, perchè ognuno di loro non se la sente di andare a vivere...così vicino ai suoceri!
[#2]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile utente,
potrebbe parlare col suo partiner al fine di ristabilire i patti della vostra convivenza. Non è detto che accettando di vivere con lui accetta un pacchetto con tutte le decisioni gia prese. In una coppia il dialogo è importante, ed il dialogo sulle decisioni importanti è fondamentale.
5 anni sono tanti, potrebbero cambiare molte cose per entrambi, potreste decidere di vivere entrambi in italia, all'estero, nel paese del suo fidanzato, in un'altro paese ancora.
sono tutte cose che verranno col tempo, nessuno può sapere con certezza il vostro futuro, concentrarsi sulle conseguenze a lungo termine di una decisione porterebbe le persone a non stare più in coppia, le pare?
una vita troppo monotona nel proprio paesino di provincia, una vita sradicata in un apese lontano, i suoceri vicini, i suoceri lontani, i bambini che piangono la notte e tengono svegli. Per fortuna, tutte queste cose, sono negoziabili ed in gran parte imprevedibili.
Tutto ciò per dirle che anche lei ha diritto a soddisfare i suoi desideri in una coppia, e che forse proprio dall'incontro dei vostri bisogni e dei vostri desideri nascerà il vostro modello di coppia.
potrebbe parlare col suo partiner al fine di ristabilire i patti della vostra convivenza. Non è detto che accettando di vivere con lui accetta un pacchetto con tutte le decisioni gia prese. In una coppia il dialogo è importante, ed il dialogo sulle decisioni importanti è fondamentale.
5 anni sono tanti, potrebbero cambiare molte cose per entrambi, potreste decidere di vivere entrambi in italia, all'estero, nel paese del suo fidanzato, in un'altro paese ancora.
sono tutte cose che verranno col tempo, nessuno può sapere con certezza il vostro futuro, concentrarsi sulle conseguenze a lungo termine di una decisione porterebbe le persone a non stare più in coppia, le pare?
una vita troppo monotona nel proprio paesino di provincia, una vita sradicata in un apese lontano, i suoceri vicini, i suoceri lontani, i bambini che piangono la notte e tengono svegli. Per fortuna, tutte queste cose, sono negoziabili ed in gran parte imprevedibili.
Tutto ciò per dirle che anche lei ha diritto a soddisfare i suoi desideri in una coppia, e che forse proprio dall'incontro dei vostri bisogni e dei vostri desideri nascerà il vostro modello di coppia.
[#4]
Utente
Gent.li dottori, volevo scrivere un breve seguito alla mia storia. Ora vivo con il mio ragazzo ma purtroppo lui non cambia idea sul fatto di voler vivere Oltreoceano in futuro e credo realisticamente non la cambierà mai e la nostra storia sta andando in forte crisi per via di questo... Mi chiedo, é giusto che una parte accetti una decisione già presa dall'altra? Sono forse differenze culturali (loro piu' indipendenti)?
Alla fine pero' giusto o meno quello che mi preme di piu' è il fatto di come fare a decidere senza poi dovermene pentire....
Tante grazie
Alla fine pero' giusto o meno quello che mi preme di piu' è il fatto di come fare a decidere senza poi dovermene pentire....
Tante grazie
[#5]
Cara M.,
capita spesso che la vita di coppia richieda di fare compromessi e di prendere decisioni che non si sarebbero mai prese vivendo da soli.
Il cambiamento di vita che la attenderebbe se si trasferisse dall'altra parte del pianeta però sarebbe decisamente più impegnativo rispetto ad altre scelte che le coppie sono chiamate a compiere, e non è pensabile che lei accetti per il solo motivo di adeguarsi ad una decisione già presa dal suo compagno.
Così facendo rischierebbe di rinfacciarglielo se non si trovasse bene nel nuovo Paese, e l'argomento potrebbe costituire motivo di tensione per tutta la durata della vostra relazione.
Per questo sarebbe davvero preferibile che la decisione fosse presa in comune e non subita da uno dei due, e potreste farvi supportare in questo da uno psicoterapeuta di coppia che vi aiuti a scegliere il da farsi e anche a capire se fra voi ci sono altre questioni problematiche da affrontare.
capita spesso che la vita di coppia richieda di fare compromessi e di prendere decisioni che non si sarebbero mai prese vivendo da soli.
Il cambiamento di vita che la attenderebbe se si trasferisse dall'altra parte del pianeta però sarebbe decisamente più impegnativo rispetto ad altre scelte che le coppie sono chiamate a compiere, e non è pensabile che lei accetti per il solo motivo di adeguarsi ad una decisione già presa dal suo compagno.
Così facendo rischierebbe di rinfacciarglielo se non si trovasse bene nel nuovo Paese, e l'argomento potrebbe costituire motivo di tensione per tutta la durata della vostra relazione.
Per questo sarebbe davvero preferibile che la decisione fosse presa in comune e non subita da uno dei due, e potreste farvi supportare in questo da uno psicoterapeuta di coppia che vi aiuti a scegliere il da farsi e anche a capire se fra voi ci sono altre questioni problematiche da affrontare.
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#6]
"Anche in passato mi è successo di abbandonare delle cose, anche se andavano bene, solo per paura"
"Come fare a decidere senza pentirmene"
Ogni scelta comporta un guadagno e una perdita, e compierla significa accettare uno o più rischi.
Sarebbe interessante indagare sul perche' lei sembra spesso abbandonare "cose" che vanno bene.
Oltre a tutto cio' che le è stato suggerito dai colleghi, io la inviterei a lavorare sulle questioni che la riguardano e che le ho riportato.
Nella vita di ognuno ci sono questioni aperte che si ripetono, soprattutto in momenti in cui ci si trova a dover prendere decisioni fondamentali per la propria vita.
Io la invito a consultare uno psicoterapeuta per lavorare sulle questioni che si ripetono nella sua vita, per introdurre degli elementi di novita'che le consentano di fare delle scelte più consapevolmente, ma soprattutto, più serenamente.
Un caro saluto,
"Come fare a decidere senza pentirmene"
Ogni scelta comporta un guadagno e una perdita, e compierla significa accettare uno o più rischi.
Sarebbe interessante indagare sul perche' lei sembra spesso abbandonare "cose" che vanno bene.
Oltre a tutto cio' che le è stato suggerito dai colleghi, io la inviterei a lavorare sulle questioni che la riguardano e che le ho riportato.
Nella vita di ognuno ci sono questioni aperte che si ripetono, soprattutto in momenti in cui ci si trova a dover prendere decisioni fondamentali per la propria vita.
Io la invito a consultare uno psicoterapeuta per lavorare sulle questioni che si ripetono nella sua vita, per introdurre degli elementi di novita'che le consentano di fare delle scelte più consapevolmente, ma soprattutto, più serenamente.
Un caro saluto,
Dott.ssa Giselle Ferretti Psicologa Psicoterapeuta
www.giselleferretti.it
https://www.facebook.com/giselleferrettipsicologa?ref=hl
[#9]
Concordo pienamente con la Dr.sa Massaro: uno psicologo/psicoterapeuta è il professionista indicato per le questioni che ci ha portato.
Per accertarsi sui titoli posseduti dal professionista che eventualmente scegliera', verifichi l'iscrizione nell'Albo degli psicologi:
www.psy.it alla sezione albo.
Cordialmente,
Per accertarsi sui titoli posseduti dal professionista che eventualmente scegliera', verifichi l'iscrizione nell'Albo degli psicologi:
www.psy.it alla sezione albo.
Cordialmente,
[#10]
>>> Però non riesco a trovare il coraggio di interrompere questa relazione, ho paura e non riesco a capire cosa sia giusto fare. Dunque mi chiedo, come posso porre fine a questo stato d'ansia costante e di incertezza? Come possono le persone affrontare decisioni così importanti e radicali in maniera serena?
>>>
A occhio e croce le sue non sono questioni adatte al life coaching.
Il life coaching è adatto a chi già sta bene e vuole stare meglio. Ma se si hanno dei problemi del genere descritto, sembra più adatta una consulenza psicologica o una psicoterapia.
Si rivolga comunque a uno psicologo, che saprà valutare di persona e suggerirle la via più adatta.
Cordiali saluti
>>>
A occhio e croce le sue non sono questioni adatte al life coaching.
Il life coaching è adatto a chi già sta bene e vuole stare meglio. Ma se si hanno dei problemi del genere descritto, sembra più adatta una consulenza psicologica o una psicoterapia.
Si rivolga comunque a uno psicologo, che saprà valutare di persona e suggerirle la via più adatta.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#11]
Utente
Tante grazie per le vostre delucidazioni.
Un'ultima domanda, poichè al momento mi trovo all'estero, vorrei sapere se la terapia fatta in un'altra lingua "funziona" allo stesso modo se si conosce la lingua molto bene? Voglio dire sono argomenti molto delicati....
Avendone la possibilità mi suggerireste di scegliere un dottore italiano? Mille grazie!
Un'ultima domanda, poichè al momento mi trovo all'estero, vorrei sapere se la terapia fatta in un'altra lingua "funziona" allo stesso modo se si conosce la lingua molto bene? Voglio dire sono argomenti molto delicati....
Avendone la possibilità mi suggerireste di scegliere un dottore italiano? Mille grazie!
[#12]
Gent.le ragazza,
se ha la possibilità di scegliere uno psicologo-psicoterapeuta italiano è senz'altro preferibile perché attraverso la lingua non si condividono solo informazioni, ma vengono veicolati emozioni, significati, aspetti relazionali che spesso solo chi è madrelingua può cogliere in modo adeguato, tuttavia se lei ha sviluppato una buona conoscenza della lingua e durante il colloquio sente che di poter instaurare un rapporto di fiducia con lo specialista non escluda a priori questa alternativa.
se ha la possibilità di scegliere uno psicologo-psicoterapeuta italiano è senz'altro preferibile perché attraverso la lingua non si condividono solo informazioni, ma vengono veicolati emozioni, significati, aspetti relazionali che spesso solo chi è madrelingua può cogliere in modo adeguato, tuttavia se lei ha sviluppato una buona conoscenza della lingua e durante il colloquio sente che di poter instaurare un rapporto di fiducia con lo specialista non escluda a priori questa alternativa.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#13]
Quello che le dice la collega è vero, qualcuno ha detto che parlare un'altra lingua è come possedere un'altra anima.
Dipende però anche dal livello di padronanza che lei ha dell'altra lingua e dall'abilità comunicativa del terapeuta nel tener conto che per lei non sarebbe la lingua primaria. Se è in grado di capire e farsi capire abbastanza bene, non dovrebbe incontrare troppi problemi.
Basandomi sulla mia esperienza e su quella di altri colleghi, le terapie fatte in lingua diversa dalla propria (anche per il terapeuta), a parità di tutto il resto funzionano bene quanto le altre.
Cordiali saluti
Dipende però anche dal livello di padronanza che lei ha dell'altra lingua e dall'abilità comunicativa del terapeuta nel tener conto che per lei non sarebbe la lingua primaria. Se è in grado di capire e farsi capire abbastanza bene, non dovrebbe incontrare troppi problemi.
Basandomi sulla mia esperienza e su quella di altri colleghi, le terapie fatte in lingua diversa dalla propria (anche per il terapeuta), a parità di tutto il resto funzionano bene quanto le altre.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 13 risposte e 4.1k visite dal 23/06/2010.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.