Paura ansia e morte

Salve.Io ho un problema che chiamerei in generale paura di vivere. Ho perso mio padre quando avevo tre anni, e non mi ricordo nulla di lui e questo mi fa stare molto male.Inoltre all' età di 10 sono stato preso in giro da tutti perchè in sovrappeso. All' età di 14 anni mi sono innamorato di una ragazza che mi ha rifiutato e per 5 anni ho cercato di conquistarla, toccando anche bulimia e anoressia. Credo che questi e anche altri siano l'origine del mio problema attuale. Non riesco a dormire senza pensare alle cose peggiori che possano capitare a chi amo, come morti, incidenti e simili, con scene tremende che passano nella mia testa. Se non faccio almeno mille scongiuri e se non penso a tutte le cose brutte che potrebbero capitare non riesco a stare sereno, come una sorta di scaccia sfortuna. Inoltre sento il continuo bisogno di stare vicino a queste persone, che sono mia madre, mia sorella più grande e la mia ragazza. Ma poi quando ci sono è come se non ci fossi, mi perdo, mi metto sul pc e non ci parlo, esco, insomma faccio di tutto meno ciò che sento. Questo mi fa stare molto male e mi crea molti problemi nelle relazioni di amore e di affetti in generale. Forti attacchi di gelosia,di paranoie mi fanno spesso litigare con la mia ragazza. Infatti come sopra detto ho sempre la continua paura che qualcun altro me la porti via o della sua morte, così come ho la stessa paura per mia madre e mia sorella. Non so cosa fare. Non mi sento di andare da uno psicologo, perchè sarebbe come ammettere che questo è un problema serio e che non posso risolvere da solo. Mi sento sempre in dovere di risolvere e di controllare tutto, ho solo 22 anni e gia mi sto creando una mia azienda che mi succhia la vita e che non mi fa vivere con pienezza i momenti più belli. Ma pur essendone consapevole non riesco a smettere. Non so se tutto ciò può dipendere solo dalla morte prematura di mio padre, ma mi sembra assurdo che tutto questo possa solo derivare da ciò. Vorrei un consiglio concreto, almeno una definizione di cosa provo, in modo che io possa dargli un nome e sapere cosa devo affrontare. Ossessione? Depressione? Panico? Cos'è tutto questo? Ho davvero bisogno che qualcuno mi rincuori perchè mi sento un peso per me stesso e per gli altri. Fumo più di 30 sigarette al giorno, passo giorni di fronte al computer (a causa dell' azienda) e mangio male, ho forti escoriazioni e bolle sulla pelle ormai da anni e niente le fa passare. Ora le ho nelle mani, braccia e collo, solo due anni fa le avevo in tutto il corpo. Mentre scrivo tutto ciò mi sembra di parlare da malato, ma io malato non mi sento, anzi spesso mi sento molto più normale di altri, ma mentre scrivo forse mi rendo conto che non è così semplice ciò che sto passando. Cosa posso fare? Vi prego ditemi almeno da dove iniziare. Vi aggiungo che non vado mai al cimitero a trovare mio padre e i miei parenti,non me la sento mai, da poco è morto un mio amico all'aquila(terremoto)e non riesco a smettere di soffrire!...
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le utente,
scrivendo questa mail ha già iniziato a chiedere aiuto,
questo significa che la sofferenza non le impedisce di orientare le sue scelte nella giusta direzione.
Abbia fiducia nella sua capacità di introspezione che emerge chiaramente dalle sue parole e si rivolga uno psicoterapeuta che possa accompagnarla in un momento così delicato della sua vita, in cui sta gettando le basi per costruire il suo futuro.
In bocca al lupo.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#2]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2008 al 2022
Psicologo, Psicoterapeuta
Carissimo, lei si rende conto di stare male, mostra un buon grado di auto osservazione, però ritiene che andare da uno psicologo sia come ammettere che da solo non ce la può fare.

Tenendo presente i limiti di una consulenza online, che non può sostituire una consulenza reale ma essere solo spunto di riflessione e informazione, mi sento di dirle che forse questo suo voler affrontare tutto da solo è il problema più grave che ha. Concentrarsi sui traumi personali, per quanto dolorosi, spesso serve anche ad evitare richieste di aiuto che invece potrebbero rivelarsi importanti.

Lei ha ragione su una cosa, possiede delle ottime qualità e risorse che le permettono di andare avanti.

Ha torto su un'altra, si concentra tutto sul passato o il futuro (la morte di suo padre e possibili morti future dei suoi parenti) e non sul presente. Nel presente, la sua caparbietà, è tanto d'aiuto quanto d'ostacolo.

Il primo passo importante che può fare è andare da uno psicologo, iniziare un percorso di cura, crescita personale. E' ampiamente alla sua portata e non ci sono motivi concreti per cui non può farlo. Molti clienti pensano che chi va dallo psicologo è matto, e si vergognano. Quando smettono di pensarlo e smettono di vergognarsi, generalmente, sono sulla via della guarigione.
[#3]
Dr.ssa Maddalena Mancioli Psicologo, Psicoterapeuta 39 4
Gentile Utente, sicuramente i fatti che ha riportato hanno messo un segno nella sua vita, ma al tempo stesso le posso dire che la costruzione della sua sua identità e del modo di vedere la vita è un processo molto complesso che non può essere ridotto ad un meccanismo di causa-effetto rispetto ad alcuni eventi che le sono accaduti; per questo è utile capire, più che cercare di dare un nome a quello che le sta succendendo.
Non si senta malato!
"I sintomi" che la persona sviluppa non sono altro che il tentativo di fronteggiare la vita e suoi problemi. Spesso la persona in questione non riesce a fare nient'altro anche se questo le crea problemi, non riesce vedere strade alternative. Un bravo psicoterapeuta potrà sicuramente guidarla nella conoscenza di sè stesso e dei suoi meccanismi al fine di trovare un suo percorso alternativo.
Coraggio!

Dr.ssa Maddalena Mancioli
www.studiopsicologiamancioli.com

[#4]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
dai sintomi che Lei descrive si nota senza dubbio la presenza di una forte ansia, accompagnata da pensieri di tipo ossessivo (e da rituali per controllare l'angoscia derivante da tali pensieri).

Ma per avere una diagnosi certa serve una valutazione oggettiva, con uno Specialista. Su questo sito noi possiamo orientare l'Utenza, sempre che questa si voglia far orientare.

Mi spiego: sono quasi certo che, nel tentativo disperato di auto-aiutarsi e di auto-controllarsi, Lei passerà un po' di tempo in rete cercando tutto ciò che correla con i termini usciti dalla nostra consulenza, come ansia, ossessione, ecc.

Questo non solo non servirà a rassicurarla, ma contribuirà a farla stare peggio.

In Psicologia non serve dicotomizzare la realtà in sano-malato: se Lei soffre e sta male (come sembra dalla Sua mail) significa che ha bisogno di un supporto psicologico. Inoltre se non ci è riuscito fino ad ora cosa le fa credere che in futuro potrà auto-aiutarsi?

Le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta, meglio se ad indirizzo cognitivo-comportamentale, orientamento che si è dimostrato efficace nel trattamento dei sintomi d'ansia.

Se non se la sente di farlo adesso aspetti l'autunno, ma con la promessa (fatta a se stesso, non a noi ovviamente) che se entro ottobre le cose non dovessero risolversi con l'auto-aiuto si fisserà un primo colloquio specialistico.

Io onestamente non me la sentirei di aspettare così tanto, ma come le ho detto dipende da Lei.

[#5]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Non mi sento di andare da uno psicologo, perchè sarebbe come ammettere che questo è un problema serio e che non posso risolvere da solo.
>>>

>>> Vorrei un consiglio concreto, almeno una definizione di cosa provo, in modo che io possa dargli un nome e sapere cosa devo affrontare.
>>>

Gentile utente, lei dice di non accettare di andare da uno psicologo. Però subito dopo cerca una definizione di cos'ha, addirittura un consiglio concreto proprio da uno psicologo (cioè da noi).

Questo significa che probabilmente lei di uno psicologo ne avrebbe bisogno, ma che non ha ancora maturato l'idea. E non c'è niente di male, ogni cosa a suo tempo. Non c'è fretta.

Nel frattempo, il massimo che si può fare è enumerare e riepilogare i suoi sintomi:

- passato di disturbi alimentari
- disturbi del sonno
- pensieri e rituali ossessivi
- tentativi di controllo ossessivo
- paura di stare da solo
- ritiro sociale
- paura della morte
- gelosia patologica
- disadattamento lavorativo
- fumo eccessivo
- somatizzazioni diffuse

Non sarebbe corretto fare una diagnosi senza vederla, però solo lei può decidere se tutto ciò è abbastanza da giustificare almeno un consulto di valutazione.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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