Università

Buongiorno,

Ho 23 anni, sto preparando l'ultimo esame della laurea magistrale in architettura e sono sotto tesi.
Il mio problema è che non vivo più serena, la notte al posto di dormire mi pongo le domande dell'esame e mi rispondo ad alta voce, sono irascibile e tratto male i miei cari, dai miei genitori al mio ragazzo che purtroppo devono "subirmi". Sono 5 anni che per me l'estate intesa come vacanza è un sogno, ho provato a staccare la spina a marzo per la pausa tra fine esami e inizio lezione con il risultato che uscivo e al posto di rilassarmi mi stressavo, pensavo a ciò che dovevo fare, al lavoro ( ho iniziato a lavorare dal terzo anno in studio professionale con risultato che sono stata sfruttata per 1 anno con retribuzione quasi inesistente, e poi uno dice impegnati a laurearti presto)...... Sono rappresentante degli studenti, mi occupo dei problemi dell'ateneo che sono paragonibili all'odissea, mi sono scontrata con professori per tutto il corso di laurea, perchè non tollero mancanze di rispetto, baronie presunte, Misogenia dilagante e manie di onnipotenza, ma ora sto perdendo anche il mio spirito diplomatico. Mi sono rivolta al CIC lo sportello d'ascolto , non mi è stato d'aiuto, mia zia psicoterapeuta e psicologa mi ha consigliato un percorso per le tecniche di rilassamento e terapia per l'ansia, il risultato è che le tecniche di rilassamento al posto di rilassarmi mi innervosiscono terribilmente ( ho provato anche l'approccio alla filosofia buddista per la meditazione, l'equilibrio, ovviamente fallimentare) e l'ansia....Ho superato gli attacchi di panico a 18 anni lavorando molto su me stessa e ora il problema è LA RABBIA.
Studio e se non capisco una cosa mi arrabbio, allora ristudio (dopo atti inconsulti di disperazione), capisco, ritrovo fiducia nel mio cervello vado avanti. Poi esco, vedo la gente che vive serena e spensierata nonostante i problemi che non sono solo i miei ma di tutti chi più chi meno, allora mi arrabbio perchè penso ma perchè io non ci riesco? So che tutto passa nella vita...ma quando passa questo periodo e soprattutto ma quando arriva questo benedetto momento di raccogliere i frutti? Poi penso che il mondo fa schifo perchè se al posto di studiare mi fossi iniettata silicone e fossi andata a fare la velina mi sarei fatta molti meno problemi, ma ciò va contro i miei valori e non svaluterei mai la mia persona, questa è una contraddizione vero?. La mia domanda è: Come posso risolvermi? Devo fare terapia perchè attuo qualche meccanismo autolesionista,sto perdendo fiducia in me stessa, o devo accettare questa mia inquietudine ?. Ecco la frase giusta è "Non mi sopporto più".
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le utente, sembra che lei stia chiedendo molto a sé stessa (studio, lavoro, rapporti con l'università, problemi sociali)ma è come se facesse fatica a dare un senso a tutto questo e allora la rabbia prende il sopravvento, arrivando a minare la fiducia in sé stessa infatti riesce a ritrovarla
solo sfidandosi. Lei sta combattendo una guerra contro un chi non condivide i suoi valori, ma a volte deve affrontare momenti di sconforto e quasi quasi direi ben vengano, se servono a farle riprendere fiato.
Lei si è concentrata sui suoi doveri ma non si sta dando il permesso di prendersi cura di sé come se non fosse un suo diritto, ascoltare la sua inquietudine non significa subire
passivamente ma darsi la possibilità di elaborare tutto questo in modo da trovare un significato funzionale che le restituisca la motivazione ad andare avanti.
Le tecniche di rilassamento funzionano se inserite in un contesto terapeutico, sono sicura che sua zia saprà indicarle uno specialista di fiducia.
In bocca al lupo

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it