Tensione cervicale e sintomatologie nervose

Buonasera,
sono uno studente di 25 anni e vi spiego il mio problema: una sera di 3 anni fa ho cominciato ad avvertire una fastidiosa sensazione di rigidità e tensione muscolare in tutta la regione cervicale. Inizialmente pensai ad un comune torcicollo, ma nei giorni seguenti non scomparve, anzi venne ad estendersi interessando il trapezio, le spalle, il torace. Da allora questa tensione ha continuato a manifestarsi ogni giorno e dura a tutt’oggi, facendosi sempre più invalidante, e presentandosi via via insieme a nuove sintomatologie (mal di testa, rigidità mandibolare, tic nervosi tra cui: il tenere le mani serrate o il far oscillare le gambe nei momenti in cui sento più fortemente la tensione; la frequente esigenza di “scrocchiare” il collo; ma soprattutto una difficoltà nella respirazione che mi porta spesso a dover sollevare le spalle ed utilizzare la bocca per completare l'atto). La tensione si presenta ininterrottamente in ogni momento della giornata e rende molto difficile lo svolgimento di attività fisica o anche di semplici gesti come lo studio, lo stare davanti al Pc, il prendere sonno.
Premetto che dal punto di vista caratteriale sono una persona tendenzialmente ansiosa, e questo stato tensivo è presto diventato la mia costante fonte di preoccupazione quotidiana.

In questi 3 anni ho effettuato vari esami (Rx e Rm alla colonna; Tac all'articolazione temporo-mandibolare; analisi per l'artrite reumatoide; in ultimo, un EMG a collo, schiena, braccia e gambe), ma nessuno di essi ha evidenziato anomalie o problemi di significativa rilevanza, se non alcune contratture. Nemmeno i diversi trattamenti tentati (ho portato per mesi bite morbidi e rigidi, ho assunto farmaci come Muscoril e Lyseen, ho svolto diversi tipi di fisioterapia, osteopatia, fisiokinesiterapia) hanno avuto il minimo risultato.

Alla luce di tutto ciò il medico mi ha detto che la tensione potrebbe essere la conseguenza di un mio modo di somatizzare una condizione di stress, suggerendomi un percorso di ascolto psicologico. Questo mi ha fatto ripensare al fatto che, nei mesi precedenti l'inizio della mia problematica, avevo voluto praticare la Meditazione Trascendentale, per poi successivamente abbandonarla quando mi resi conto che mi sentivo più agitato e affannato anziché rilassato. Il medico mi ha detto che potrei aver iniziato o voluto iniziare tramite di essa un percorso di cambiamento, che poi per qualche motivo ho interrotto e che mi provoca tutta questa tensione.

Sulla base di quanto riportato, vorrei quindi chiedervi:
può essere che una tecnica meditativa abbia realmente un impatto così profondo su una persona?
E soprattutto, può il percorso psicologico rappresentare una valida risposta ad eventuali problematiche emerse in tal modo? E in che modo potrebbe contribuire concretamente a risolvere tale stato di tensione?
Oppure c’è qualche altra strada che ho tralasciato e che dovrei, invece, prendere in considerazione?

Vi ringrazio per l'attenzione,
Buona giornata
[#1]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
gentile ragazzo, è dificile dire se una tecnica meditativa possa aver creato una certa tensione. Primo perchè essa dovrebbe creare una condizione di rilassamento e, se ha ottenuto effetti opposti, forse, non solo è stata fatta in modo scorretto ma sono stati attribuiti ad essa e alle sue reazioni significati personali che hanno contribuito a creare una condizione di tensione.

Cosa voleva ottenere con la tecnica meditativa? se cercava di usarla come tecnica di rilassamento era un conto, se cercava di ottenere qualche cambiamento "profondo" (di quale natura?) forse ci ha attribuito una qualche aspettativa che non si poteva verificare nè si è verificata.

Consulti uno psicologo, magari esperto in tecniche di rilassamento (training autogeno, rilassamento progressivo) affinchè possa affrontare sia eventuali conflitti che la portano ad essere teso sia affrontare in modo diretto le sue tensioni muscolari.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#2]
Utente
Utente
Gentile Dottore,
la ringrazio molto per il suo interessamento.
Quando presi la scelta, circa 4 anni fa, di apprendere una tecnica meditativa, lo feci in un contesto piuttosto felice in cui mi sentivo pronto a investire su me stesso per scoprire nuovi punti di vista, per fare un’esperienza nuova e interessante. Se poi optai per la Meditazione Trascendentale fu un caso, in quanto un mio amico già da tempo la praticava e conosceva personalmente un’insegnante.
Non decisi di imparare la MT per ottenere uno scopo o un cambiamento ben precisi; certo nutrivo la speranza di scoprire una tecnica di rilassamento fisico e mentale (consapevole del mio carattere ansioso), ma ero più che altro mosso dalla curiosità.

A distanza di tanto tempo riconosco tuttavia che la meditazione non è che non ebbe gli effetti in cui speravo, ma ne ha avuti semmai molti di più di quanto non mi aspettassi.
Ad esempio, già nei primissimi giorni cambiò profondamente il mio modo di respirare, un fatto, questo, che inizialmente interpretai in modo positivo, salvo poi rendermi conto, settimane dopo, che in realtà esso non era divenuto più profondo e rilassato, ma più breve e stentato.
Insisto molto sul fatto del respiro in quanto, in una delle fisioterapie effettuate, è emerso che la mia è una respirazione viziata, con uno sfruttamento minimo del torace e del diaframma, e questo a quanto mi è stato detto ha delle significative ripercussioni su tutta la postura, anche in termini di tensioni muscolari. Tensioni che il terapista ha cercato di sciogliere, ma che rimandavano a qualcosa di più profondo, che lui non poteva affrontare efficacemente e che necessitava a suo avviso dell’intervento di uno psicologo, suggerendomi perciò la stessa cosa che il medico mi avrebbe poi a sua volta consigliato.
Più in generale, comunque, dopo alcuni mesi di pratica della MT, decisi infine di lasciar perdere proprio in quanto non riuscivo ad ottenere piacevoli sensazioni, ero anzi sempre più teso e soprattutto mi preoccupava quella respirazione diventata così smorzata e difficoltosa.

Ora, seguendo il vostro consiglio ho preso appuntamento con il C.I.M. competente nel mio distretto per una prima visita psicologica, ma in attesa del consulto, rimane un dubbio persistente:
è possibile che la MT abbia scatenato di per sé, ex novo, il mio stato di tensione, oppure potrebbe solo aver portato a galla uno stato di tensione già latente?
Spero comunque che il trattamento psicologico possa essermi davvero d’aiuto, in quanto la qualità della vita dopo tali esperienze è drasticamente calata, e non c’è attività che, per quanto semplice possa essere, non risulti aggravata da questo mio stato di tensione sempre più insostenibile.

Grazie ancora per l’attenzione,
Buona giornata
[#3]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2008 al 2022
Psicologo, Psicoterapeuta
Da quel che afferma, se non ho capito male, lei era già teso e nervoso. Per cui in linea di massima potrebbe aver solamente portato a galla qualcosa che gia era presente. In ogni caso credo che dare troppa importanza ad uno solo dei tanti fatti della sua vita sia eccessivo. probabilmente questo è un fatto che l'ha emotivamente coinvolta molto e dunque lei gli attribuisce molta importanza.

Da un percorso psicologico potrà vedere se effettivamente questa influenza c'è stata o no, ma ci vorrà un po di tempo per rendersene conto.