Paura di vivere le relazioni

Salve, innanzitutto grazie mille per lo spazio che ci concedete e per l’attenzione che vorrete darmi. Sono una ragazza di 29 anni, in un periodo di grandi cambiamenti. Dopo la laurea, 3 anni fa, ho eciso di seguire il mio ragazzo, Paolo, nella sua città d’origine. Con Paolo stavamo insieme da un anno e mezzo a distanza. Lui nella sua città aveva un lavoro stabile, e io avevo bisogno di staccare dalla città in cui avevo studiato (diversa da quella d’origine). Dunque la mia scelta era... naturale. Dopo pochi mesi avevo già trovato un lavoro, purtroppo in un ambiente ostile, pieno di conflitti e tensioni. I primi tempi tornavo a casa piangendo, perchè proprio non riuscivo a tenermi dentro tutta la negatività accumulata in ufficio. Sicuramente ciò ha influito ad allontanare Paolo da me, che dopo pochi mesi mi ha lasciata. A quel punto sono rimasta in quella città, dove non conoscevo nessuno, con un lavoro che mi portava via più di 10 ore al giorno e che mi creva una forte ansia. Mesi fa ho conosciuto Saverio, ci siamo frequentati e innamorati. E’ iniziata così la nostra storia, a distanza perchè lui abitava in un’altra città. Saverio mi ha saputo dare tutta la complicità, la sensibilità e la tenerezza che cercavo. Siamo riusciti a esserci tanto vicini, pur non riuscendo a vederci spesso, e in periodi davvero duri (la laurea di Saverio e la malattia di mia madre). In questo momento, e fino all’estate, Saverio sta svolgendo un tirocinio molto importante all’estero. Il problema è che Saverio, che da settembre dovrà cercare lavoro come me, mi ha chiesto di decidere insieme una meta comune e di andare a vivere insieme. Io ho detto no.. vorrei vivere nella stessa città, perchè sono davvero logora di questa lontananza perenne, ma di vivere insieme proprio non me la sento.. non ho della mia storia la sicurezza che vorrei per fare una scelta così importante, o forse non ho la forza di crederci.. all’idea di seguirlo mi terrorizza.. è una cosa orribile, perchè io amo Saverio, ma a furia di mettere dei muri tra noi lo sto perdendo.. Sicuramente l’esperienza con Paolo mi ha segnata, ma non voglio che Saverio patisca i miei traumi, non se lo merita. Pochi giorni fa ho pianto al telefono con lui, perchè ho paura che non raggiungeremo mai una stabilità insieme. Cercavo incoraggiamento e consolazione, invece Saverio si è chiuso, sta iniziando a nutrire anche lui dei dubbi su di noi (che non ha mai avuto), e io non so che fare.. Ho tanta paura, perchè in questi giorni è freddo con me, non mi scrive, non mi cerca, e la mia natura è doppia: da una parte mi spinge a “corteggiarlo”, mentre dall’altra mi porterebbe a mollare tutto io! Lo so che non è coerente, ma non so davvero cosa mi passa per la testa! Io non so davvero come fare a vivere la mia storia in maniera più tranquilla, con sicurezza e fiducia. Sono davvero disperata.. Grazie infinite.
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
intanto mi permetta di dirle che mi dispiace per tutto il dolore che scrive nella Sua mail. Ma anche che questo dolore potrebbe essere la soluzione per tutti questi problemi.

La cosa che mi salta all'occhio, leggendo la Sua richiesta, è che Lei da un lato sembra voler trovare un pretesto per allontanarsi dalla Sua famiglia d'origine e dai luoghi della Sua infanzia attraverso l'amore per persone che vivono lontano (o almeno io ho capito così).

Ma dall'altro lato tutto questo la terrorizza. Ecco forse perchè decidere definitivamente di andarsene, vivendo con Saverio, la mette alla prova e le fa provare tutto questo dolore.

Cosa pensa la Sua famiglia di tutto ciò? Quali sono le Sue paure più profonde?

Se davvero vuole bene a Saverio, in questo momento io le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo, con il quale confrontarsi su questi temi.

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

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Dr.ssa Daniela Siciliano Psicologo 33 1
Gentile Utente,
concordo con il collega di chiedere aiuto a chi la può aiutare a mettere un pò di ordine dentro di sè, ma sopratutto comprendere questo perenne conflitto che sembrerebbe emergere dalle sue parole: "vado o resto?".

Lascio la città e la famiglia e inzio una vita "nuova" oppure no? allora Le chiedo perchè la lontananza la vive come "un bisogno di staccare dalla sua città" cosa le "va stretto?"...è su questo che la farai riflettere, ed è per queste ragioni che concordo con il collega nel richiedere aiuto...
Tanti auguri e buona fortuna.
Saluti

Dr.ssa DANIELA SICILIANO
Psicologa clinica, Psicodiagnosta dell'età evolutiva e dell'età adulta CTU Tribunale civild di Roma

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Dr.ssa Claudia Signa Psicologo 75 3
Gentile utente,
ogni cambiamento, sicuramente importante, mette in moto ansie e aspettative che sono enormemente influenzate dal passato.

credo che la confusione che ha nel decidere se andare a vivere con il suo attuale fidanzato probabilmente sia legata a un passato e a delle paure in qualche modo non risolti o meglio non affrontate.

Forse nel momento in cui lei stessa ha deciso di andare via di casa, ha preferito scappare o quantomeno evitare di affrontare i problemi che l'hanno portata a decidere di andare.
In questa occasione, a distanza di tempo, magari si è fatta più evidente la necessità di risolvere i problemi che si porta dal suo passato e sicuramente la possibilità di mettere chiarezza attraverso un lavoro terapeutico potrebbe essere il modo più protetto per affrontare le sue paure.
Per quanto attiene la paura di essere abbandonata dal suo fidanzato piuttosto che pensare di essere inadeguata pensi invece a quanto sia importante all'interno di una coppia potere parlare apertamente e sinceramente delle proprie ansie e difficoltà. Una coppia si alimenta anche dalla capacità di superare le avversità che la vita pone di fronte alla coppia e riuscire a superarle è fondamentale per potere costrutire le fondamenta di una vita in comune.

Un saluto e un augurio

Dr.ssa Claudia Signa;
Psicologa, perfezionata in valutazione psicologica.

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Utente
Utente
Buongiorno a tutti, vi ringrazio davvero tanto per le vostre risposte. Ci tengo a sottolineare che i cambiamenti non mi spaventano affatto.. e anzi, ne ho bisogno per crescere. Questo perché la mia città d'origine, che è una piccola città, non offre le stesse possibilità, di stimolo e di carriera, di una grande città. La mia famiglia mi ha sempre dato carta bianca nelle scelte che la vita mi ha parato davanti e mi ha sempre sostenuta in tutte, soprattutto in quella che si sono rivelate sbagliate. Non nutro ansia nè nei confronti di ciò che si aspettano i miei genitori (solamente la mia felicità, raggiunta attraverso qualsiasi strada io ritenga opportuna) nè nei confronti della città in cui sono nata, in cui ho sempre piacere a tornare ma che non ho nessun problema a lasciare. Le mie paure sono tutte legate al modo in cui vivo la mia storia.. che mi rendo conto io stessa essere problematico. Nei mesi in cui io e Saverio abbiamo vissuto la nostra relazione a distanza è andato tutto bene.. ma ora che si deve fare sul serio io mi scopro una vigliacca (cosa che non sono mai stata). Non è giusto per lui e non è giusto per me. Cerco una chiave per sciogliere questo nodo alla gola che mi si stringe ogni qual volta penso alla possibilità di vivere insieme.. e non la trovo..
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile ragazza, mi pare che le fonti di problema siano più di una. La più immediata è il lavoro che fa, che la stressa. Sta toccando con mano come tante ore al giorno in un ambiente percepito come ostile possano essere debilitanti.

In secondo luogo, non è chiaro se con Paolo convivevate mentre stavate insieme. In caso negativo, ciò spiegherebbe la sua riluttanza a convivere con Saverio, dato che per lei convivere richiederebbe una scelta d'impegno che evidentemente non si sente ancora pronta a fare.

Se invece con Paolo già convivevate, la vostra storia finita male potrebbe averla segnata, e ciò potrebbe star influenzando negativamente quella con Saverio. Si è bruciata una volta, facendo "mosse azzardate" per amore, e ora ha paura di bruciarsi di nuovo.

In ogni caso lei è probabilmente una persona meno sicura di se stessa, e aperta alle novità, di quanto sia disposta ad ammettere.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Utente
Utente
Gent.mo Dr. Santonocito, grazie mille per la tempestività della sua risposta. Mi sento fortemente in crisi, e la disponibilità di tutti voi mi a sollievo. Per motivi di spazio ho dovuto tralasciare alcune informazioni. Per quanto riguarda il lavoro, un paio di mesi fa ho avuto dei problemi di salute di natura psico-somatica che mi hanno dato la "molla" per dire basta. Il primo di questo mese ho lasciato anche la città in cui vivevo (sì, i primi mesi ho convissuto con Paolo), e adesso mi sto appoggiando dai miei per fare fisioterapia e prendermi dei mesi di riposo. Sicuramente credo anch'io che l'esperienza di convivenza andata male con Paolo sia la principale fonte di "blocco" per me.. ma non voglio vivere la mia relazione attuale frenata da paure del passato. Probabilmente Saverio, che è una persona fortemente ambiziosa e rivolta al futuro, non riesce a darmi quelle sicurezze di cui avrei bisogno nel quotidiano.. ma è stato davvero attento alle mie esigenze e presente sinora. Ora che ci si presenta finalmente la possibilità di fare delle scelte insieme, io sono terrorizzata dall'idea di ricommettere gli stessi errori del passato e non riesco a non infondere queste mie stesse paure anche in lui (che prima non nutriva).. Lo sto lentamente allontanando.. e non riesco a fare in modo che ciò non accada.. perché da un lato voglio combattere per la nostra storia, ma una vocina dentro di me mi ripete che prima o poi anche lui si stancherà di me.. mi sento interdetta.. E' vero, nella vita sentimentale non ho più la sicurezza che avevo un tempo, e che invece ho su tutti gli altri aspetti della mia vita.
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2008 al 2022
Psicologo, Psicoterapeuta
Mi è capitato di avere pazienti che raccontavano storie simili alle sue. Cioè rapporti che vanno bene a distanza ma che quando ci si trova vicini succede qualcosa che rende la convivenza instabile, esacerba i conflitti e produce distanza emotiva. Confermando in qualche misura l'idea per cui la storia finirà, che si stancherà di me eccetera.

Non so se la riguarda, ma più di una volta nel corso delle sedute è emerso che certe situazioni venivano create quasi come se fosse una messa alla prova. Della serie "vediamo se mi ami", "se mi accetti anche così allora sei l'uomo per me", ma poi alla fine nasceva sempre un'altro problema. Confermando l'idea per cui anche o non sono degno d'amore o non sono capace di amare.

Credo che le sarebbe utile un percorso di tipo psicologico con un professionista con il quale instaurare un rapporto di fiducia, che l'aiuti a superare (sempre detto che sia questo il problema) questa sua difficiltà relazionale.

Guardandola da tutto un'altro punto di vista potrebbe essere che ancora non se la sente di fare un passo tanto importante (per quanto, forse culturalmente, rtitiene di avere l'età per farlo e che così non è normale), che forse non sente dentro di se quella spinta ad instaurare un'impegno così importante. Magari sente il bisogno di realizzarsi prima personalmente e poi nella vita di coppia.

Ovviamente sono solo stimoli alla riflessione.

Un Saluto
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Utente
Utente
Grazie mille, Dr. Giusti. Se ho capito bene, la sua ipotesi fa di me un'auto-sabotatrice.. probabilmente c'è del vero. Ciò che però non mi è chiaro è come posso risolvere i miei conflitti e le mie paure salvando allo stesso tempo la mia storia, senza quindi respingere il mio fidanzato. La cosa terribile è che in questo momento di crisi lui non può starmi vicino (ho provato ad aprire con lui l'argomento con il risultato che lui adesso è freddo nei miei confronti, si è sentito accusato di mille mancanze e si sente responsabile delle mie paure, anche se ho cercato in mille modi di rassicurarlo e di fargli capire che non è così), e la sua freddezza lo sta facendo svalutare ai miei occhi.. come posso pensare di fare progetti futuri con una persona che non si dimostra capace di capirmi? Sto prendendo in esame l'idea di affidarmi alle cure di un collega, anche se devo ammettere che sono scettica al riguardo. Ringrazio tutti voi di cuore..
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2008 al 2022
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile utente,
si chiede come può salvare la sua storia senza respingere il suo fidanzato e dopo poche righe si chiede come potrebbe fare progetti futuri con questa persona che non è capace di capirla.
Non so dirle se questo è un auto-sabotaggio, probabilmente è una confusione emotiva che si riversa anche in ciò che scrive.

Prende in esame l'idea dello psicologo, ma è scettica. Si rende conto di "auto-sabotarsi", ma quel che non le è chiara è un'altra cosa.

è difficile dare un parere senza una visita vis a vis, probabilmente, pur se con scetticimo, una consulenza reale sarebbe la soluzione migliore.
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Utente
Utente
Gent.mo dr. Giusti, in effetti per come mi sono espressa (rileggendomi) appaio confusa e contraddittoria.
Vorrei superare i miei blocchi emotivi, che stanno giorno dopo giorno deteriorando il mio rapporto di coppia. Ho chiesto in questo aiuto al mio fidanzato, ma ho sbagliato momento e soprattutto i toni e lui non mi ha capita, anzi si è sentito accusato, col risultato finale di un suo allontanamento. Da questo episodio ho capito che su alcune mie paure irrazionali devo lavorarci da sola, e non riversarle sulla mia storia attuale: ma è davvero dura, perché alcuni comportamenti distruttivi mi vengono naturali. Probabilmente devo acquisire maggiore sicurezza in me stessa e nell'amore in generale. Ed è per questo che ho chiesto aiuto, perché "tecnicamente" non so da dove cominciare. Finché sarò così confusa (confusione dovuta al fatto che sto vivendo emozioni instabili e altalenanti) rischio di mandare a monte la mia storia, cosa che assolutamente non voglio che accada.. Il mio scetticismo deriva dal fatto che prima di affidarmi alle cure di uno psicologo vorrei provare a fare perno su me stessa.. penso che già solo il fatto di prendere coscienza e di guardarmi dentro mi possa aiutare.. Grazie mille come sempre per le vostre risposte.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Se me lo permette, vorrei dirle che mentre potrà imparare qualcosa da questi scambi con noi, è improbabile che le risolveranno il problema. Da quanto racconta credo debba lavorare su più fronti, e con l'aiuto di un professionista capace. Non cada nell'illusione di risolvere i problemi psicologici e relazionali con il magico "consiglio" risolutivo, la pillola magica che da sola sbloccherà la situazione. Non funziona in questo modo.

Cordiali saluti