Fidanzato cattivo e freddo
Buongiorno,mi chiamo Sara e ho 31 anni come il mio ragazzo.Siamo insieme a 6 mesi ma continuiamo a litigare e lo lascio pratiamente ogni settimana, solo una volta mi ha lasciata lui un paio di mesi fa per ben un mese e dopo pianti e telefonate da parte mia è tornato indietro.Io lo amo e soffro molto. l'ho lasciato una settiana fa dopo l'ennesima lite.lui dopo 4 giorni mi ha chiamata scusandosi, dicendomi che non pensava le cose cattive che mi aveva detto e che prometteva di comporarsi con più rispetto. ci siamo rimessi insieme e il giorno dopo la riconciliazione ha ricominciato a trattarmi male. l'ho lasciato di nuovo stavolta pregandolo di non cercarmi più perchè evidentemente non porva nulla per me e sono soo un comodo passatempo. In pratica il motivo delle liti scatenate da me è sempre lo stesso: mi tratta male e io ci soffro. alcuni esempi.per strada non mi prende per mano perchè si vergogna di me, critica il mio aspetto, non mi ha presentato nessuno dei suoi amici o familiari in 6 mesi di frequentazione, guarda le altre in mia presenza e poi se lo becco nega,quando litighiamo dice che non gli sono mai piaciuta che sono una fallita sfigata ecc. io mi offendo e allora lui mi dice che scherzava , che lo diceva per farmi arrabbiare, che mi ama (mi dice che mi ama solo in queste occasioni o dietro mia richiesta).Inoltre mi arrabbio perchè lui con me non fa progetti:abita da solo ma non ne vuole sapere di vivere con me infatti vado a casa sua tre giorni a settimana e non posso lasciare da lui nemmeno lo spazzolino da denti, vuole fare sesso senza preservativo (vuole che io prenda la pillola e infatti sto facendo gli accertamenti)e ha una paura incredibile che io resti incinta e mi dice che se capitasse lui non vorrebbe sapere nulla e che dovrei abortire (anche la sua ex aveva abortito). inoltre la sua ex con cui è stato 4 anni la presentava a tutti, ha convissuto con lui 8 mesi prima di lasciarlo (dopo 6 mesi ha conosciuto me e mi ha corteggiata per 3 mesi prima che accettassi di uscire con lui) e lui la trovava bellissima e intelligente a differenza mia che non vengo prensentata a nessuno e non mi porta mai con i suoi amici poichè infatti spesso esce da solo senza chiedermelo. Inoltre credo che spesso mi tradisca anche.Il punto è che non accetto una situazione tanto penosa e dolorosa e lo lascio puntualmente. e lui puntualmente torna come un agnellino: dice che mi ama, che gli manco, che sono bellissima e dolce e mi ama e si comporterà bene. cosa che puntalmente non si verifica.Io lo perdone sempre perchè quando è dolce e gentile mi manca, gli voglio bene e spero che ogni volta possa cabiare e mi illudo mi tratterà bene. Le mie domende sono 3:
1)devo rassegnarmi a lascairlo definitivamente perchè non cambierà mai?
2)perchè se non mi ama e conosce molte ragazze con cui divertirsi, puntualmente torna da me?cosa lo spinge a cercarmi se poi non gli piaccio?
3)esiste una strategia che potrei adottare per indurlo a trattarmi bene quando torna?Grazie
1)devo rassegnarmi a lascairlo definitivamente perchè non cambierà mai?
2)perchè se non mi ama e conosce molte ragazze con cui divertirsi, puntualmente torna da me?cosa lo spinge a cercarmi se poi non gli piaccio?
3)esiste una strategia che potrei adottare per indurlo a trattarmi bene quando torna?Grazie
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Gentile ragazza, è difficile in questi casi capire dove stia "l'equilibrio" senza avere di fronte almeno una delle due persone. Voglio dire, dalla sua descrizione sembra che la maggior parte degli errori sia il suo fidanzato a compierli. Poi però, ogni volta che vi lasciate, lei lo riprende indietro. Ciò sembra indicare che questa sia la modalità di funzionare della vostra coppia: si litiga, ci si "lascia", ma tanto poi si sa che tutto ritornerà come prima, fino al prossimo scontro.
Per essere ancora più chiari, mi sembra che per lei sia molto più importante che lui ritorni, piuttosto che lui cambi.
Ad ogni modo sarebbe difficile suggerirle strategie calzanti alla situazione e non scadere nel generico, senza conoscervi.
Cordiali saluti
Per essere ancora più chiari, mi sembra che per lei sia molto più importante che lui ritorni, piuttosto che lui cambi.
Ad ogni modo sarebbe difficile suggerirle strategie calzanti alla situazione e non scadere nel generico, senza conoscervi.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
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Psicologo, Psicoterapeuta
Buongiorno Sara.
Nei rapporti di coppia la comunicazione ed il rispetto reciproco sono importanti e fondamentali. Le decisioni vanno prese insieme, specialmente se importanti.
Quando questi aspetti mancano è davvero difficile che un rapporto venga vissuto con soddisfazione, e la questione da chiedersi è "come mai ho scelto di vivere un rapporto come questo anziché un rapporto che mi dia più soddisfazione?"
A volte capita di sentirsi imbrigliati nei rapporti di coppia pensando che lo stiamo subendo, ma a meno che non vi siano costrizioni oggettive il rapporto non è subito, è scelto.
Lei pone tre domande:
"1)devo rassegnarmi a lascairlo definitivamente perchè non cambierà mai?"
Questa domanda dovrebbe farla a se stessa, dato che fino ad oggi non si è rassegnata e lui non è cambiato
"2)perchè se non mi ama e conosce molte ragazze con cui divertirsi, puntualmente torna da me?cosa lo spinge a cercarmi se poi non gli piaccio?"
Questa domanda dovrebbe porla al suo fidanzato, in una coppia si dovrebbe poter discutere anche di queste cose.
"3)esiste una strategia che potrei adottare per indurlo a trattarmi bene quando torna?"
Questa domanda dovrebbe porla personalmente ad un professionista. L'analisi di questa domanda è molto importante, e dovrebbe essere condotta nell'ambito di un rapporto professionale vis a vis, di persona.
Nei rapporti di coppia la comunicazione ed il rispetto reciproco sono importanti e fondamentali. Le decisioni vanno prese insieme, specialmente se importanti.
Quando questi aspetti mancano è davvero difficile che un rapporto venga vissuto con soddisfazione, e la questione da chiedersi è "come mai ho scelto di vivere un rapporto come questo anziché un rapporto che mi dia più soddisfazione?"
A volte capita di sentirsi imbrigliati nei rapporti di coppia pensando che lo stiamo subendo, ma a meno che non vi siano costrizioni oggettive il rapporto non è subito, è scelto.
Lei pone tre domande:
"1)devo rassegnarmi a lascairlo definitivamente perchè non cambierà mai?"
Questa domanda dovrebbe farla a se stessa, dato che fino ad oggi non si è rassegnata e lui non è cambiato
"2)perchè se non mi ama e conosce molte ragazze con cui divertirsi, puntualmente torna da me?cosa lo spinge a cercarmi se poi non gli piaccio?"
Questa domanda dovrebbe porla al suo fidanzato, in una coppia si dovrebbe poter discutere anche di queste cose.
"3)esiste una strategia che potrei adottare per indurlo a trattarmi bene quando torna?"
Questa domanda dovrebbe porla personalmente ad un professionista. L'analisi di questa domanda è molto importante, e dovrebbe essere condotta nell'ambito di un rapporto professionale vis a vis, di persona.
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Ex utente
Dottor Santonocito,Dottor Giusti
innanzitutto grazie per la Vostra risposta.
Dottor Santonocito: il mio problema è che non mi sono mai sentita amata da lui e per me "metterlo alla prova" assillandolo di telefonate o facendogli scenate di gelosia-dove sei?cosafai-ci sono ragazze?(motivo per cui mi aveva lasciata e che poi ho smesso quando ci siamo riappaccificati perchè capivo che lo stavo perdendo e volevo davvero mettere del buono nella nostra storia) e appunto vedendo-sperando che ogni volta tornasse. Quindi ha ragione quando dice che per me è importante che torni ma lo è alla luce del fatto che dal momento che mi sento poco amata nel quotidiano lasciarlo è come dire- ti lascio io visto che tu non hai il coraggio perchè non vuoi ferirmi e ti tolgo quest'incombenza- ma allo stesso tempo se torna, penso, lo fa di sua spontanea volontàa llora gli manco,allora mi ama. le sue promesse che gli richiedo tipo elenco:allora se torni mi presenterai i tuoi, gli amici, mi terrai per mano ecc. a cui lui acconsente sono per me un'ulteriore prova...ma poi credo che l'amore se esiste non abbia bisogno di richieste esplicite ma sia qualcosa di natuale e non appena lui ricomincia a uscire con gli amici senza di me o a trattarmi da estranea in mezzo agli altri capisco che non mi ama. ci litigo e dico adesso BASTA voglio essere amata e il ciclo ricomincia...che potrei fare di più produttivo?
Dottor Giusti: il dialogo cerco di instaurarlo in quanto, perfettamente daccordo con lei, penso sia alla base della crescita di una coppia. il problema è che a parole il mio ragazzo dice di amarmi ma nei fatti mi sento trascurata, glielo dico, dice che non è vero. Alolora gli porto esempi concreti tipo: guardi le altre, non mi presenti i tuoi, lui dice che lo farà..alcune richieste fatte le ha esaudite ma dopo avergliele chieste per MESI e comunque non cose fondamentali...che modalità di dialogo dovrei utlizzare per ascoltarlo meglio e poter esprimere meglio ciò che provo, la mia sofferenza, distanza che sento da parte sua?
innanzitutto grazie per la Vostra risposta.
Dottor Santonocito: il mio problema è che non mi sono mai sentita amata da lui e per me "metterlo alla prova" assillandolo di telefonate o facendogli scenate di gelosia-dove sei?cosafai-ci sono ragazze?(motivo per cui mi aveva lasciata e che poi ho smesso quando ci siamo riappaccificati perchè capivo che lo stavo perdendo e volevo davvero mettere del buono nella nostra storia) e appunto vedendo-sperando che ogni volta tornasse. Quindi ha ragione quando dice che per me è importante che torni ma lo è alla luce del fatto che dal momento che mi sento poco amata nel quotidiano lasciarlo è come dire- ti lascio io visto che tu non hai il coraggio perchè non vuoi ferirmi e ti tolgo quest'incombenza- ma allo stesso tempo se torna, penso, lo fa di sua spontanea volontàa llora gli manco,allora mi ama. le sue promesse che gli richiedo tipo elenco:allora se torni mi presenterai i tuoi, gli amici, mi terrai per mano ecc. a cui lui acconsente sono per me un'ulteriore prova...ma poi credo che l'amore se esiste non abbia bisogno di richieste esplicite ma sia qualcosa di natuale e non appena lui ricomincia a uscire con gli amici senza di me o a trattarmi da estranea in mezzo agli altri capisco che non mi ama. ci litigo e dico adesso BASTA voglio essere amata e il ciclo ricomincia...che potrei fare di più produttivo?
Dottor Giusti: il dialogo cerco di instaurarlo in quanto, perfettamente daccordo con lei, penso sia alla base della crescita di una coppia. il problema è che a parole il mio ragazzo dice di amarmi ma nei fatti mi sento trascurata, glielo dico, dice che non è vero. Alolora gli porto esempi concreti tipo: guardi le altre, non mi presenti i tuoi, lui dice che lo farà..alcune richieste fatte le ha esaudite ma dopo avergliele chieste per MESI e comunque non cose fondamentali...che modalità di dialogo dovrei utlizzare per ascoltarlo meglio e poter esprimere meglio ciò che provo, la mia sofferenza, distanza che sento da parte sua?
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Ex utente
infne dico anche che lui giustifica lo "strapazzarmi" perchè dice che sono troppo paurosa (sono ansiosa, insicura e molto timida in mezzo agli altri) e vuole farmi svegliare...ma in realtà gli ho spiegato chiaramente che il suo modo di fare mi rende ancora più insicura e quando litighiamo lui mi chiama fallita, stupida e brutta e che non mi ama...ma poi dice che è la rabbia a fargli dire quelle cose ma io poi quando ci riappacifichiamo ricordo solo le brutte parole e divento ancora più insicura su di lui: dico se non pensasse davvero certe cose non gli verrebbero nemmeno in mente e non ledirebbe sapendo anche che gli ho chiesto chiaramente di evitare di dirle se non le pensa e di dirle SOLO se le pensa..
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Il problema potrebbe consistere nel fatto che, se lei davvero si sente poco amata, tutte le rassicurazioni di questo mondo non varrebbero a cancellarle quella sensazione. La soluzione al sentirsi poco amati non consiste nel ricevere rassicurazioni.
Questo non per dirle che il suo ragazzo non stia sbagliando niente, ma che potrebbe essere difficile, per lui, dover sopportare continuamente tutti i test e le domande alle quali lei lo sottopone, illudendosi che ciò possa rassicurarla.
Ad esempio, quanto agli insulti e ai maltrattamenti lui sbaglia certamente, ma trova davanti a sé una persona che gli permette di farlo.
Cordiali saluti
Questo non per dirle che il suo ragazzo non stia sbagliando niente, ma che potrebbe essere difficile, per lui, dover sopportare continuamente tutti i test e le domande alle quali lei lo sottopone, illudendosi che ciò possa rassicurarla.
Ad esempio, quanto agli insulti e ai maltrattamenti lui sbaglia certamente, ma trova davanti a sé una persona che gli permette di farlo.
Cordiali saluti
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Psicologo, Psicoterapeuta
A me sembra che lei, qui, abbia espresso bene ciò che prova e la situazione.
Quando esprimiamo i nostri sentimenti, sofferenze, distanze che non ci piacciono, lo facciamo con qualcuno. Non è detto che questo qualcuno lo comprenda, voglia venirci incontro o cambi per essere più simile a come lo vogliamo.
La questione, nei rapporti di coppia, non è tanto ottenere dal partner ciò che desidero.
Piuttosto è di costruire col partner il rapporto che desideriamo. E questa costruzione si fa in 2.
A volte si chiede alle coppie di fare delle cose insieme, come colorare una parete, o scegliere un'arredamento, dove si va in vacanza. Vedere come vanno queste cose, le dinamiche che si instaurano e come vengono prese le decisioni può essere utile per vedere il tipo di rapporto che si è creato nel tempo. Ma queste cose poi andrebbero discusse con uno Psicologo.
Per cui credo che sarebbe opportuno che lei si rivolgesse ad un professionista innanzi tutto per se stessa, poiché è evidente che questa situazione la fa soffrire molto. Poi potrebbe valutare insieme al professionista l'opportunità di alcune sedute di coppia. Però queste cose vanno concordate direttamente con uno psicologo e discusse con lui.
Quando esprimiamo i nostri sentimenti, sofferenze, distanze che non ci piacciono, lo facciamo con qualcuno. Non è detto che questo qualcuno lo comprenda, voglia venirci incontro o cambi per essere più simile a come lo vogliamo.
La questione, nei rapporti di coppia, non è tanto ottenere dal partner ciò che desidero.
Piuttosto è di costruire col partner il rapporto che desideriamo. E questa costruzione si fa in 2.
A volte si chiede alle coppie di fare delle cose insieme, come colorare una parete, o scegliere un'arredamento, dove si va in vacanza. Vedere come vanno queste cose, le dinamiche che si instaurano e come vengono prese le decisioni può essere utile per vedere il tipo di rapporto che si è creato nel tempo. Ma queste cose poi andrebbero discusse con uno Psicologo.
Per cui credo che sarebbe opportuno che lei si rivolgesse ad un professionista innanzi tutto per se stessa, poiché è evidente che questa situazione la fa soffrire molto. Poi potrebbe valutare insieme al professionista l'opportunità di alcune sedute di coppia. Però queste cose vanno concordate direttamente con uno psicologo e discusse con lui.
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Ex utente
Quindi dovrei lavore su me stessa in altre parole?
mi suggerisce di lavorare sull'autostima o cos'altro? è un percorso che potrei inizare da sola o necessariamente ritiene che debba essere seguita da un professionista?
Infine un'ultima domanda, se possibile, di fronte ai suoi maltrattamenti io l'unica soluzione dopo avergli detto che ci sto male è lasciarlo...in che modo potrei impedirgli di farlo s enon lasciandolo? Io lo alscio non perchè volgia interrompere la nostra storia, anzi non vedo l'ora di risentirlo quando ci alsciamo, ma per porre un freno quando sento che lui esagera e farlo spaventare.
Sarò anche una persona semplice ma nel concreto cosa potrei fare:andare da uno psicologo, buttarmi nella realizzazione personale e lavorativa per aumentare l'autostima...insomma qulae potrebbe essere un primo fatto concreto da attuare per iniziare un cambiamento e cambiare la rotta di una situazione tanto dolorosa e logorante per me? Amo il mio ragazzo ma così proprio non va bene e voglio cambiare...con o senza di lui.
La ringrazio tantissimo per l'interesse dimostrato e la professionalità nelle risposte. Grazie molte.
mi suggerisce di lavorare sull'autostima o cos'altro? è un percorso che potrei inizare da sola o necessariamente ritiene che debba essere seguita da un professionista?
Infine un'ultima domanda, se possibile, di fronte ai suoi maltrattamenti io l'unica soluzione dopo avergli detto che ci sto male è lasciarlo...in che modo potrei impedirgli di farlo s enon lasciandolo? Io lo alscio non perchè volgia interrompere la nostra storia, anzi non vedo l'ora di risentirlo quando ci alsciamo, ma per porre un freno quando sento che lui esagera e farlo spaventare.
Sarò anche una persona semplice ma nel concreto cosa potrei fare:andare da uno psicologo, buttarmi nella realizzazione personale e lavorativa per aumentare l'autostima...insomma qulae potrebbe essere un primo fatto concreto da attuare per iniziare un cambiamento e cambiare la rotta di una situazione tanto dolorosa e logorante per me? Amo il mio ragazzo ma così proprio non va bene e voglio cambiare...con o senza di lui.
La ringrazio tantissimo per l'interesse dimostrato e la professionalità nelle risposte. Grazie molte.
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Ex utente
Grazie dottor Giusti..la risposta sopra sull'autostima era per il dottor Santonocito...
Credo di si credo di dover lavorare su me stessa perchè in effetti ho problemi di insicurezza e timidezza che probabilmente condizionano anche il modo il cui il mio ragazzo mi vede e mi tratta..in particolare vedendo quando io sia timida e insicura in mezzo agli altri probabilmente è portato a svalutarmi a sua volta perchè sono io la prima a instillargli il dubbio che in me ci sia qualcosa che non funziona e non è molto appetibile.
Grazie molte.
Credo di si credo di dover lavorare su me stessa perchè in effetti ho problemi di insicurezza e timidezza che probabilmente condizionano anche il modo il cui il mio ragazzo mi vede e mi tratta..in particolare vedendo quando io sia timida e insicura in mezzo agli altri probabilmente è portato a svalutarmi a sua volta perchè sono io la prima a instillargli il dubbio che in me ci sia qualcosa che non funziona e non è molto appetibile.
Grazie molte.
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La quantità di dubbi e domande che ci pone suggerisce che, se finora non è riuscita a liberarsi da sola del problema, forse non ci riuscirà nemmeno in futuro. E che le converrebbe fare almeno un primo colloquio, con un professionista, per valutare bene tutto quanto.
Così come lei stessa riesce a comprendere che quando lei lo lascia è solo per porre un freno, allo stesso modo l'avrà capito presto anche lui. Il suo far "finta" ripetutamente di lasciarlo, paradossalmente, da più sicurezza a lui che a lei, perché lui sa che si tratta solo di una finta.
Il suo non è, appunto, un lasciare, ma solo una maniera rudimentale per cercare di riequilibrare la situazione, e illudersi di possedere quel minimo di controllo che, evidentemente, le manca.
In breve si torna a quanto si diceva sopra: lei non vuole lasciarlo, vorrebbe solo smettere di soffrire. Che poi debba cambiare lui, o debba cambiare lei, è secondario.
Non sarebbe però appropriato darle suggerimenti concreti da qui. A parte che non possiamo farlo per deontologia, si rischierebbe di essere o troppo generici, e quindi non sufficientemente calzanti alla situazione, oppure proprio di sbagliare.
Cordiali saluti
Così come lei stessa riesce a comprendere che quando lei lo lascia è solo per porre un freno, allo stesso modo l'avrà capito presto anche lui. Il suo far "finta" ripetutamente di lasciarlo, paradossalmente, da più sicurezza a lui che a lei, perché lui sa che si tratta solo di una finta.
Il suo non è, appunto, un lasciare, ma solo una maniera rudimentale per cercare di riequilibrare la situazione, e illudersi di possedere quel minimo di controllo che, evidentemente, le manca.
In breve si torna a quanto si diceva sopra: lei non vuole lasciarlo, vorrebbe solo smettere di soffrire. Che poi debba cambiare lui, o debba cambiare lei, è secondario.
Non sarebbe però appropriato darle suggerimenti concreti da qui. A parte che non possiamo farlo per deontologia, si rischierebbe di essere o troppo generici, e quindi non sufficientemente calzanti alla situazione, oppure proprio di sbagliare.
Cordiali saluti
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Psicologo, Psicoterapeuta
Dato che conviene sul fatto di dover lavorare su se stessa le consiglio di cercare un professionista che le ispiri fiducia e iniziare un lavoro con questi.
Per quanto concerne la tipologia di lavoro da effettuare, è decisamente opportuno che ne parli direttamente con questo professionista a cui si rivolgerà.
Per quanto concerne la tipologia di lavoro da effettuare, è decisamente opportuno che ne parli direttamente con questo professionista a cui si rivolgerà.
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 20.8k visite dal 17/06/2010.
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