Tristezza
Buongiorno, sento di avere bisogno di uno specialista che mi ascolti e mi aiuti a gestire le mie emozioni. Sono una donna di 29 anni che convive da dieci e ha una bimba di due anni. Amo follemente la mia bimba e il mio lui, e il mio compagno è un padre meraviglioso e mi ama molto, ma nonostante questo è un periodo difficile per me,non mi sento affatto felice, o tantomeno serena, anche se scrivendo queste cose mi sento stupida... lo so che razionalmente le cose vanno avanti e tutto si sistema, che le cose più importanti le ho davanti a me, che la salute non manca, e tutto il resto ... ma ciò non toglie che mi sento giù!
Ho una bimba meravigliosa - ma non posso stare con lei quanto vorrei e quando sono con lei da una parte sono entusiasta e dall'altra non mi sento serena quanto vorrei per godermela, e questo mi fa stare ancora peggio
Ho un compagno amorevole - che nonostante le cose meravigliose che fa riesco sempre a discuterci e stressarlo per ogni piccola cosa - è un padre meraviglioso e io sono gelosa del fatto che lui sia a casa con la bimba tutti i giorni (perchè purtroppo ha perso il lavoro 6 mesi fa) e io devo lavorare.
Ho una casa meravigliosa che a settembre dovrò lasciare perchè i soldi non bastano, e ci tocca andare a vivere in mansarda da mia mamma, perdendo libertà e indipendenza.
Ho perso i miei due nonni paterni nel giro di 40 giorni
Ho rotto definitivamente i rapporti con mio padre che è un idiota opportunista e egoista.
Non ho la serenità che vorrei nei rapporti con le persone che amo, così mi sento acida e fastidiosa, antipatica e noiosa, e finisco per discutere con chiunque di ogni stupidaggine.
Ho un bel lavoro, dinamico ma nel contempo stabile e ben retribuito, ma vorrei non lavorare.
Mi sento inadeguata, triste, insoddisfatta e intollerante, nonostante io sappia perfettamente che razionalmente ho le cose più importanti del mondo: la mia bimba in piena salute e un amorevole compagno, e il vedere questa contrapposizione di consapevolezza mi fa stare ancora peggio...
Accidenti, non so proprio come gestire tutte queste sensazioni.
Ieri sera ho discusso per una sciocchezza con lui a casa di amici, poi non ho voluto proseguire il discorso lì e sono stata cupa per le successive tre ore, mi è venuto mal di stomaco e a casa, messa a nanna la piccola, abbiamo discusso, finchè sono venute fuori queste mie emozioni, ho pianto e sono stata una larva per due ore, con lui che mi coccolava e mi diceva che le cose si sistemano, di trovare la mia solita grinta e la mia forza, ma io avevo mal di stomaco, il fiato corto e tanta tristezza dentro, non volevo neanche sentirmi dire cosa e come si potessero sistemare i problemi che abbiamo a livello economico e abitativo, non cerco una soluzione pratica ai problemi, ma un aiuto a gestire le mie sensazioni e le mie emozioni, per arrivare con le persone che amo alla migliore soluzione presa serenamente. Come posso fare? Grazie
Ho una bimba meravigliosa - ma non posso stare con lei quanto vorrei e quando sono con lei da una parte sono entusiasta e dall'altra non mi sento serena quanto vorrei per godermela, e questo mi fa stare ancora peggio
Ho un compagno amorevole - che nonostante le cose meravigliose che fa riesco sempre a discuterci e stressarlo per ogni piccola cosa - è un padre meraviglioso e io sono gelosa del fatto che lui sia a casa con la bimba tutti i giorni (perchè purtroppo ha perso il lavoro 6 mesi fa) e io devo lavorare.
Ho una casa meravigliosa che a settembre dovrò lasciare perchè i soldi non bastano, e ci tocca andare a vivere in mansarda da mia mamma, perdendo libertà e indipendenza.
Ho perso i miei due nonni paterni nel giro di 40 giorni
Ho rotto definitivamente i rapporti con mio padre che è un idiota opportunista e egoista.
Non ho la serenità che vorrei nei rapporti con le persone che amo, così mi sento acida e fastidiosa, antipatica e noiosa, e finisco per discutere con chiunque di ogni stupidaggine.
Ho un bel lavoro, dinamico ma nel contempo stabile e ben retribuito, ma vorrei non lavorare.
Mi sento inadeguata, triste, insoddisfatta e intollerante, nonostante io sappia perfettamente che razionalmente ho le cose più importanti del mondo: la mia bimba in piena salute e un amorevole compagno, e il vedere questa contrapposizione di consapevolezza mi fa stare ancora peggio...
Accidenti, non so proprio come gestire tutte queste sensazioni.
Ieri sera ho discusso per una sciocchezza con lui a casa di amici, poi non ho voluto proseguire il discorso lì e sono stata cupa per le successive tre ore, mi è venuto mal di stomaco e a casa, messa a nanna la piccola, abbiamo discusso, finchè sono venute fuori queste mie emozioni, ho pianto e sono stata una larva per due ore, con lui che mi coccolava e mi diceva che le cose si sistemano, di trovare la mia solita grinta e la mia forza, ma io avevo mal di stomaco, il fiato corto e tanta tristezza dentro, non volevo neanche sentirmi dire cosa e come si potessero sistemare i problemi che abbiamo a livello economico e abitativo, non cerco una soluzione pratica ai problemi, ma un aiuto a gestire le mie sensazioni e le mie emozioni, per arrivare con le persone che amo alla migliore soluzione presa serenamente. Come posso fare? Grazie
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Cara signora, nel leggere le sue righe trovo una donna disarmata che però ha voglia di ritrovare quella serenità che le sembra ora smarrita. E' indiscutibile che gli eventi dell'ultimo periodo della sua vita, e quelli che si stanno per verificare a livello domiciliare, la rendano triste; quindi non veda oggi la sua tristezza e questo senso di impotenza così "gravi". Vivere dei lutti così ravvicinati, rompere i contatti con una delle figure maggiormente rappresentative della nostra vita non sono certo eventi da una scrollata di spalle. Il saper riconoscere queste sue emozioni di questo periodo è già un grandissimo passo: brava! non è sempre facile guardarsi dentro e ascoltare il proprio dolore, ma è il primo passo fondamentale per affrontare la situazione. Altrimenti sarebbe come andar dal medico dicendo "sto male" e alla domanda "dove" rispondere "non ne ho idea". Lei ha già analizzato che la sua vita sta attraversando un momento difficile, accetti l'aiuto di suo marito, la sua vicinanza e lo "usi" come la benzina per far ripartire questo motore un pò affannato che è ora la sua vita per tanti motivi. Mi permetto di consigliarle due libri molto semplici e belli: PENSO, DUNQUE MI SENTO MEGLIO di Dennis Greenberger Edito Erikson e PRENDI LA VITA NELLE TUE MANI Edito Bur.
Sperando di esserle stata un pò d'aiuto le faccio un sincero in bocca al lupo
Sperando di esserle stata un pò d'aiuto le faccio un sincero in bocca al lupo
Psicologa Dr.ssa Elisa Salvan
http://sites.google.com/site/salvanelisa/
Se la mia risposta è stata utile votala positivamente
[#2]
Gentile Utente,
sembra che Lei voglia tutto ed il contrario di tutto: questo "assetto" mentale però finisce per costruire una ragnatela dalla quale è difficile uscire.
Probabilmente i problemi economici che la vostra famiglia sta affrontando in questo periodo hanno slatentizzato questa "fragilità" emotiva, tipica di chi tende a costruirsi trappole.
Ma il dato importante è che per ora Lei va avanti: significa che le "risorse" ci sono. Perchè sprecarle allora? Proprio per non sprecare questa ricchezza io le consiglio di rivolgersi ad uno/a psicoterapeuta: in due sarà sicuramente meno complicato provare a districarsi dalla famosa "ragnatela".
sembra che Lei voglia tutto ed il contrario di tutto: questo "assetto" mentale però finisce per costruire una ragnatela dalla quale è difficile uscire.
Probabilmente i problemi economici che la vostra famiglia sta affrontando in questo periodo hanno slatentizzato questa "fragilità" emotiva, tipica di chi tende a costruirsi trappole.
Ma il dato importante è che per ora Lei va avanti: significa che le "risorse" ci sono. Perchè sprecarle allora? Proprio per non sprecare questa ricchezza io le consiglio di rivolgersi ad uno/a psicoterapeuta: in due sarà sicuramente meno complicato provare a districarsi dalla famosa "ragnatela".
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
[#4]
Gentile Utente,
ci sono molti fattori da prendere in considerazione: la Sua storia, le Sue delusioni, il Suo modo di costruire relazioni (ed anche "trappole" abbiamo visto), ecc.
Questo tipo di analisi va effettuata all'interno di un contesto strutturato, protetto, e confidenziale come appunto il setting psicoterapeutico.
Capisco che in questo momento potrebbe sembrarle una spesa superflua visto il periodo, ma guardi che non è così.
Un primo passo potrebbe essere quello di condividere col Suo compagno il fatto che ci ha scritto e che ha ottenuto come consiglio l'idea di rivolgersi ad uno psicoterapeuta: parlatene e trovate una soluzione condivisa.
ci sono molti fattori da prendere in considerazione: la Sua storia, le Sue delusioni, il Suo modo di costruire relazioni (ed anche "trappole" abbiamo visto), ecc.
Questo tipo di analisi va effettuata all'interno di un contesto strutturato, protetto, e confidenziale come appunto il setting psicoterapeutico.
Capisco che in questo momento potrebbe sembrarle una spesa superflua visto il periodo, ma guardi che non è così.
Un primo passo potrebbe essere quello di condividere col Suo compagno il fatto che ci ha scritto e che ha ottenuto come consiglio l'idea di rivolgersi ad uno psicoterapeuta: parlatene e trovate una soluzione condivisa.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2.2k visite dal 14/06/2010.
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