Stati ansiosi.

Gent.li medici,
sono una donna di 33 anni. Lo scorso anno a giugno,dopo un lungo rapporto di 5 anni molto travagliato dovuto ad incopatibilità caratteriali, a continui tradimenti e bugie da parte del mio fidanzato e a un mio continuo stato di insicurezza e di non sentirmi amata davvero, mi sono lasciata con il mio fidanzato. La rottura è stata molto dolorosa per me pur essendo io consapevole che lui non era una persona meritevole del mio amore. Successivamente il carico di stress e di ansia mi hanno portato ad avere attacchi di panico che ho curato sotto controllo di uno psichiatra con una cura farmacologica durata in tutto circa sei mesi. La cura mi ha giovato e sono tornata a stare bene. Ma da circa un mese ho un senso fastidioso di ansia permanente, che purtroppo mi porta anche a dimagrire cosa per me alquanto grave essendo io già esile di costituzione. Per aleviare quest'ansia il mio psichiatra mi sta facendo prendere l'alprazolam (10 gg al giorno dopo pranzo) e la situazione è migliorata. Il mio stato d'ansia credo che sia dovuto al riavvicinamento del mio ex, al fatto che lo sento, che lo vedo ogni tanto e che probabilmente provo dentro di me un conflitto tra il pensare che dovrei cancellarlo e il desiderio invece di vederlo. Lui nn è cambiato ovviamente è sempre bugiardo ed è una perosna di cui so che non posso fidarmi,eppure contro ogni mio istinto razionale io continuo a sentirlo e non riesco ad allontanarlo dalla mia vita definitivamente. Io non so se questo può essere diventata un'osessione per me o se semplicemente sn ancora innamorata di lui nonostante tutto e non riesco a distaccarmi. Quando sono impegnata con la mente e sono in compagnia con gli amici riesco a stare e a tilassarmi a fare tutte le cose che devo,anche lavorare, ma qnd comincio a pensare l'ansia aumenta notevolemnte e mi crea un disagio che mi rende ancora più nervosa.
Quello che vorrei capire è che vi chiedo e se secondo voi una psicoterapia potrebbe aiutarmi in qualche modo non solo a rilassarmi ma anche a superare questo conflitto che provo, e se la mia ansia secondo voi è patologica o se invece è dovuta alla mia situazione sentimentale.
Vi ringrazio anticipatamente per la vs attenzione e per la vs disponibilità.
Grazie


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Dr.ssa Chiara Facchetti Psicologo, Psicoterapeuta 61 1
Gentile Lettrice,
mi sembra chiaro che Lei stessa sta capendo una cosa fondamentale: e cioè che, sebbene la cura farmacologica le sia stata di aiuto, è servita "solo" a scacciare i sintomi, e non a risolvere la vera causa dell'ansia... non possiamo dire se la causa di tutto questo sia il suo fidanzato, o se ci siano altre motivazioni magari al momento meno chiare da vedere per lei.
L'unico consiglio che mi sento di darle è proprio quello di intraprendere una psicoterapia, per capire effettivamente le cause profonde di questi stati di disagio, e per andarli a curare. Magari la cura con psicofarmaci può essere senz'altro mantenuta (sarà il suo psichiatra a deciderlo) ma è molto importante, a mio parere, che lei si ritagli uno spazio tutto suo, dove poter parlare liberamente dei dubbi che l'assalgono e della grande sofferenza che la dipendenza da quest'uomo le ha creato in passato e le sta tutt'ora creando.

In bocca al lupo

Dr.ssa Chiara Facchetti
Ordine degli Psicologi della Lombardia (n. iscriz. 03/12625)
www.milanopsicologa.it

[#2]
Utente
Utente
Gent.le dott.ssa,
la ringrazio innanzitutto per avermi prestato attenzione.
Sicuramente inizierò una terapia psicologica che mi aiuti a distaccarmi da questa mia dipendenza.
Volevo chiederle un'ultima cosa, seocndo lei chiudere gni rapporto con questa persona può aiutarmi?
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2008 al 2022
Psicologo, Psicoterapeuta
Credo che se si pone questa domanda dentro di sé abbia gia un'idea della risposta o quantomeno un'intenzionalità che timidamente si fa sentire.

Se fosse semplice chiudere una relazione cui lei imputa vari aspetti negativi l'avrebbe gia chiusa.

In attesa che anche la collega le esponga il suo punto di vista mi sento di dirle che sarebbe ottimale riuscire a comprendere, vivere, dedicare tempo e impegno ad esperienze con persone cui riconosciamo di darci del piacere. Lasciando da una parte quelle storie complicate in cui la sofferenza finisce per superare di gran lunga le soddisfazioni.

A volte questo passaggio apparentemente banale non è affatto semplice, ed è in questi casi, in genere, che si cerca l'aiuto di un terapeuta.
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Gentile utente,
mi permetto di intervenire nel suo consulto solo per precisare che una terapia farmacologica con sole benzodiazepine (alprazolam) non è curativa ma soltanto sintomatica. Lei non precisa la terapia precedente, ma il tempo di sei mesi non è sufficiente a stabilizzare il risultato positivo raggiunto. Poichè lei percepisce uno stretto legame tra i sintomi e i suoi problemi relazionali concordo con i colleghi nel consigliarle di associare alla terapia farmacologica un percorso psicoterapeutico. A mio parere però, la terapia farmacologica dovrebbe essere rivista e impostata in modo da aiutarla nel concreto e non solo tamponando momentaneamente.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

[#5]
Utente
Utente
gent.le dr. Martiadis, mi permetto di farle una domanda,perchè secondo lei la cura farmacologica è stata troppo breve? e soprattutto secondo lei questo mio stato ora ansioso potrebbe essere conseguenza di una cura troppo veloce? e quindi in un certo qual modo sia una situazione recidiva di quello che ho già vissuto?
La prima cura famacologica univa all'alprazolam il dapagut. ora prendo solo l'alprazolam perchè non ho gli stessi sintomi del passato, ovvero nn ho paura di stare da sola,dormo, faccio tutte le mie cose senza problemi, mi sento solo molto ansiosa. Qualche volta ho piccoli attacchi di panico che però riesco a gestire e a non farmi pendere dal panico, che durano poco( tachicardia,sudorazione e tremori,ma sapendo già cosa sono non li vivo in maniera drammatica anche se sono da sola perchè so che passano.
Il mio vero problema di questo momento che mi causa l'ansia è che tendo a dimagrire,ed io sono già esile di mio,quindi mi preoccupo di questo, non voglio dimagrire troppo e rischiare di scomparire. Mangio comunque anche se a volte senza troppo appetito ma non salto mai i pasti.
Io non so se il mio psichiatra ha sttovalutato il mio problema a questo punto,anche perchè lei non è la prima persona che mi dice che una cura di sei mesi( compreso il tempo di lenta diminuzione) non sia sufficente per stablizzare il risultato.
Quello poi che mi preme chiederle è se prolungo la cura farmacologica nn rischio poi di non poterne più fare a meno? avere quindi poi problmi di dipendenza?
spero di ricevere presto una sua risposta, e ringrazio anche gli altri medici per avermi risposto e sicuramente cercherò una pscoterapeuta per farmi aiutare.

[#6]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Gentile utente,
non sono io a dire che 6 mesi non sono sufficienti, ma le linee guida internazionali basate su studi controllati su centinaia di pazienti. L'alprazolam può creare problemi di dipendenza se usato in maniera prolungata (i protocolli non ne prevedono l'uso per oltre 4-6 settimane). Gli antidepressivi (nel suo caso il dapagut) non creano dipendenza.
Cordiali saluti
[#7]
Utente
Utente
gent.le dr mi permetto di farle ancora una domanda, quindi secondo Lei io dovrei riprendere la cura del papagut oltre al'alprazolam? o meglio solo il dapagut?
Io nn so perchè la mia cura sia stata così breve, forse il mio psichiatra nn riteneva necessario continuare o forse io non ho saputo spiegare il mio disagio. Riprendere ora la cura di dapagut, dopo averlo interrotto già da alcuni mesi, avrebbe cmq lo stesso risultato?
o sarebbe come riprendere da capo?
cma chiederò al mio psichiatra di chiarirmi questo punto.
Questo mio stato nuovo d'ansia mi pone molte domande, tra cui se mai potrò tornare ad essere la ragazza spensierata e solare che sono semrpe stata, e mi chiedo come mi sia potuta capitare una cosa del genere io che mi sono sempre reputata forte e capace di affrontare da sola i miei problemi?
si può uscire definitivamente da questi momenti e da questi problemi o devo pensare che ci devo convivere per sempre?
E mi chiedo soprattutto se innamorarmi di nuovo di un'altra persona o trovare altrove la mia gioia potrebbe liberarmi definitivamente da questo problemi e farmi tornare a vivere?
la ringrazio nuovamente del suo aiuto e della sua disponibilità.
Volevo solo chiederle, se posso ancora, se può consigliarmi qualcosa per evitare di dimagrire? se siste un modo ovviamente.
[#8]
Dr.ssa Claudia Signa Psicologo 75 3
Gentile utente,
ritengo che le informazioni che ci ha dato sono limitate per comprendere le ragioni della sua condizione e che sicuramente queste potrebbero essere meglio affrontate attraverso un lavoro terapeutico.
Per quanto attiene alla domanda relativa al suo dimagrimento mi chiedo quali variazioni ha subito la sua alimentazione da quando si è lasciata con il suo fidanzato.
Per quanto riguarda l'ansia volevo chiederle se questa è generalizzata o se la riscontra in situazioni particolari.
Saluti

Dr.ssa Claudia Signa;
Psicologa, perfezionata in valutazione psicologica.

[#9]
Utente
Utente
Gen.le Dr.ssa Signa,
la mia alimentazione non ha subito nessuna variazione, io ocntinuo a fare tutti i pasti dalla colazione alla cena,ma mangio probabilmente con meno gusto e meno appetito, e forse questa è la ragione che mi porta a dimagrire.La bilancia sta dievntando un incubo per me,mi peso per contrallare che nn dimagrisco troppo.
Per quanto riguarda l'ansia devo dire che sicuramente aumenta nei periodi in cui il mio ex fidanzato si fa più presente sicuramente, o quando io mi riavvicino a lui, forse il ricordo delle cose passate( lui durante il nostro rapporto non è stato sincero ed onesto e mi ha anche tradito,e la mancanza di fifucia ha minato tutto il nostro rapporto e mi ha fatto sentire sempre insicura e mi ha fatto vivere in una situazione di perenne ansia per quello che poteva fare alle mia spalle,io lo controllavo e lo spiavo in continuazione e vedevo del marcio in ogni cosa che facvea dopo). Quanto sono impegnata con la mente,quando lavoro o quando esco con gli amici,quando sono in compagia,se vedo un film o uno spettacolo o faccio sport o qls cosa che mi rende felice, quando insomma non penso e mi diverto e sono distratta non avverto ansia,riesco a vivere e a fare le mie cose tranquilamente.
Qualche volta mi sento tesa la sera prima di mettermi a letto proprio perchè magari penso a qualcosa del mio passato.
Diciamo che vivo un conflitto interiore tra il sapere che lui è una persona da evitare e l'incapacità di allontanarlo da me definitivimente con risolutezza.
Spero di aver risposto con chiarezza alle sua domande e di averle chiarito un pò di più la mia situazione.
Grazie
Ansia

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