Violenza sessuale
salve,
sono una ragazza di 18 anni, e parlo a nome del mio migliore amico,anch'egli 18enne.Un anno fa lui mi ha confidato di essere stato violentato più volte all'età di 7-8 anni. sono stata la prima persona a saperlo,anche perchè aveva rimosso l'episodio,rimembrandolo solo un anno fa. Lui è una persona molto insicura,a volte goffa e timida,di cui ho a volte notato la mancanza di personalità...cioè,egli stesso dice di sentirsi spesso in un film,di recitare una vita che non è sua,è un ragazzo brillante e intelligente,ma non soddisfatto.Per un periodo di tempo è stato dallo psicologo(ha confidato l'evento ai genitori)ma dopo nemmeno un mese ha abbandonato,dicendo di essre "guarito",di poter farcela da solo. Poi ha affrontato un periodo molto intenso,in cui ha provato attrazione verso un ragazzo,è stato davvero male,si è procurato lesioni "per non sentire il dolore emotivo".E stato male perchè voleva sforzarsi di capire la sua natura(etero,bisex,omo).Poi ha conosciuto una ragazza con la quale sta da un mese.Ora lo vedo più tranquillo,persino più sicura di se e più sereno.però noto che parla spesso di ragazzi del suo stesso sesso che gli piacciono e ne parla con una certa luce negli occhi..nel frattempo Ha dato il suo primo bacio(è stato con altre ragazze,ma non le ha mai baciate,nè avuto rapporti di carattere sessuale)e prova una forte attrazione sessuale nei suoi confronti pur non provando attrazione fisica.nel momento in cui gli piacereppe toccarla con una "carezza più ardita" si blocca,e parlando dell'argomento mi hanno colpito le sueparole :"non voglio privarla della sua innocenza".Aggiungo dicendo che ha dei genitori molto opprimenti,che non lo lasciano uscire finchè non conoscono chi frequenta,e hol'impressione che non accettino l'accaduto,in quanto nel momento in cui il ragazzo si sente triste o abbattuto si innervosiscono giudicandolo un attore,un falso. Lui è inoltre una persona troppo disponibile,nel senso che è capace di "farsi in 4" per autare gli altri ma ne rifiuta l'aiuto.per spiegarmi meglio,vi parlo di una banalità:ti accompagnerebbe a piedi ovunque,ma non accetterebbe mai un passaggio in automobile anche se passi per casa sua...oppure a casa degli altri mangia poco e tutto questo per non creare "alcun disturbo".
credo di aver detto tutto,seppur in somme linee.
Mi piacerebbe molto aiutarlo,anche se sono sicura di non averne la competenza.
Lui non vuole andare da una psicologo dicendo che ora sta bene (anche se continua a piangere qualche notte senza motivo).
Volevo dire che è sempre andato molto bene a scuola pur studiando poco,frequentiamo il liceo scientifico,e lui è a dir poco brillante.negli ultimi mesi pur impegnandosi molto,ha però dato un rendimento molto scarso e si è demoralizzato..crede che sia dovuto ai suoi problemi inconsci?Ha bisogno di un aiuto proffessionista?se si come posso aiutarlo e convincerlo che uno psicologo è la strada migliore da seguire?...o forse mi sto impicciando in fatti che non mi riguardano?...da migliore amica gli voglio molto bene e non riesco a non fare niente..
cordiali saluti
sono una ragazza di 18 anni, e parlo a nome del mio migliore amico,anch'egli 18enne.Un anno fa lui mi ha confidato di essere stato violentato più volte all'età di 7-8 anni. sono stata la prima persona a saperlo,anche perchè aveva rimosso l'episodio,rimembrandolo solo un anno fa. Lui è una persona molto insicura,a volte goffa e timida,di cui ho a volte notato la mancanza di personalità...cioè,egli stesso dice di sentirsi spesso in un film,di recitare una vita che non è sua,è un ragazzo brillante e intelligente,ma non soddisfatto.Per un periodo di tempo è stato dallo psicologo(ha confidato l'evento ai genitori)ma dopo nemmeno un mese ha abbandonato,dicendo di essre "guarito",di poter farcela da solo. Poi ha affrontato un periodo molto intenso,in cui ha provato attrazione verso un ragazzo,è stato davvero male,si è procurato lesioni "per non sentire il dolore emotivo".E stato male perchè voleva sforzarsi di capire la sua natura(etero,bisex,omo).Poi ha conosciuto una ragazza con la quale sta da un mese.Ora lo vedo più tranquillo,persino più sicura di se e più sereno.però noto che parla spesso di ragazzi del suo stesso sesso che gli piacciono e ne parla con una certa luce negli occhi..nel frattempo Ha dato il suo primo bacio(è stato con altre ragazze,ma non le ha mai baciate,nè avuto rapporti di carattere sessuale)e prova una forte attrazione sessuale nei suoi confronti pur non provando attrazione fisica.nel momento in cui gli piacereppe toccarla con una "carezza più ardita" si blocca,e parlando dell'argomento mi hanno colpito le sueparole :"non voglio privarla della sua innocenza".Aggiungo dicendo che ha dei genitori molto opprimenti,che non lo lasciano uscire finchè non conoscono chi frequenta,e hol'impressione che non accettino l'accaduto,in quanto nel momento in cui il ragazzo si sente triste o abbattuto si innervosiscono giudicandolo un attore,un falso. Lui è inoltre una persona troppo disponibile,nel senso che è capace di "farsi in 4" per autare gli altri ma ne rifiuta l'aiuto.per spiegarmi meglio,vi parlo di una banalità:ti accompagnerebbe a piedi ovunque,ma non accetterebbe mai un passaggio in automobile anche se passi per casa sua...oppure a casa degli altri mangia poco e tutto questo per non creare "alcun disturbo".
credo di aver detto tutto,seppur in somme linee.
Mi piacerebbe molto aiutarlo,anche se sono sicura di non averne la competenza.
Lui non vuole andare da una psicologo dicendo che ora sta bene (anche se continua a piangere qualche notte senza motivo).
Volevo dire che è sempre andato molto bene a scuola pur studiando poco,frequentiamo il liceo scientifico,e lui è a dir poco brillante.negli ultimi mesi pur impegnandosi molto,ha però dato un rendimento molto scarso e si è demoralizzato..crede che sia dovuto ai suoi problemi inconsci?Ha bisogno di un aiuto proffessionista?se si come posso aiutarlo e convincerlo che uno psicologo è la strada migliore da seguire?...o forse mi sto impicciando in fatti che non mi riguardano?...da migliore amica gli voglio molto bene e non riesco a non fare niente..
cordiali saluti
[#1]
Gentile utente,
la delicatezza del tema presentato e la possibilita' che il reato commesso ai danni del suo amico non sia ancora andato in prescrizione non consentono di discuterne.
Sarebbe preferibile rivolgersi a referenti adulti che possano indirizzarvi al meglio.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
la delicatezza del tema presentato e la possibilita' che il reato commesso ai danni del suo amico non sia ancora andato in prescrizione non consentono di discuterne.
Sarebbe preferibile rivolgersi a referenti adulti che possano indirizzarvi al meglio.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Gentile Ragazza,
senza dubbio il tuo amico è molto fortunato, non è da tutti interessarsi di una persona come hai fatto tu.
La situazione sembra piuttosto complicata, forse nessuno di noi riuscirebbe a darti il giusto consiglio, soprattutto via mail. L'unica cosa che puoi fare, se ti va, è ascoltarlo facendogli sentire che gli sei vicino.
Hai scritto che ha provato a farsi curare ma solo per un mese, effettivamente un periodo troppo breve. L'ideale sarebbe rivolgersi inizialmente ad uno psichiatra, magari del CPS della sua zona, dove ci sia una struttura competente che possa "raccogliere" questa situazione molto delicata. In questi posti, oltre allo psichiatra, solitamente ci sono altre figure professionali (psicologi, educatori) che potrebbero aiutare il tuo amico.
Se ti dovesse parlare ancora dei suoi problemi l'unica cosa che puoi fare è suggerirgli di chiedere aiuto sottolineando che è davvero inutile soffrire in questo modo.
Sarebbe bello che ragazzi della vostra età riuscissero a godersi la vita in modo positivo.
Grazie per aver scritto.
Daniel Bulla
dbulla@libero.it
senza dubbio il tuo amico è molto fortunato, non è da tutti interessarsi di una persona come hai fatto tu.
La situazione sembra piuttosto complicata, forse nessuno di noi riuscirebbe a darti il giusto consiglio, soprattutto via mail. L'unica cosa che puoi fare, se ti va, è ascoltarlo facendogli sentire che gli sei vicino.
Hai scritto che ha provato a farsi curare ma solo per un mese, effettivamente un periodo troppo breve. L'ideale sarebbe rivolgersi inizialmente ad uno psichiatra, magari del CPS della sua zona, dove ci sia una struttura competente che possa "raccogliere" questa situazione molto delicata. In questi posti, oltre allo psichiatra, solitamente ci sono altre figure professionali (psicologi, educatori) che potrebbero aiutare il tuo amico.
Se ti dovesse parlare ancora dei suoi problemi l'unica cosa che puoi fare è suggerirgli di chiedere aiuto sottolineando che è davvero inutile soffrire in questo modo.
Sarebbe bello che ragazzi della vostra età riuscissero a godersi la vita in modo positivo.
Grazie per aver scritto.
Daniel Bulla
dbulla@libero.it
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.9k visite dal 18/06/2007.
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