Perdita della voglia di studiare e del senso del dovere!
Salve!
Sono uno studente universitario al quarto anno di medicina e chirurgia! Essendo voi medici, penso che sappiate cosa voglia dire studiare in questa facoltà! In questo periodo mi sto ritrovando ad affrontare l'esame di fisiologia, il problema è che sono già parecchi mesi che non tocco libro, dicendo varie menzogne ai miei per giustificare il fatto che non do l'esame! Non capisco perchè, ma non sto più riuscendo a trovare più la volontà di studiare! Addirittura anche l'ansia stessa è sparita, riappare ogni tanto portandomi quasi al pianto, ma quando è momento di mettermi a studiare c'è sempre qualcosa che mi giustifica a rinviare.. Questo mi dispiace molto, perchè un'indomani vorrei fare il medico, ma c'è un qualcosa che mi distoglie dai libri! Passo i pomerigi al pc, alla tv, rimandando sempre lo studio, promettendomi di iniziare l'indomani, ma puntualmente l'indomani stesso mi ritrovo nella stessa condizione di rinviare ancora! E' mai successo anche a voi una cosa del genere? Come posso superarla?
Sono uno studente universitario al quarto anno di medicina e chirurgia! Essendo voi medici, penso che sappiate cosa voglia dire studiare in questa facoltà! In questo periodo mi sto ritrovando ad affrontare l'esame di fisiologia, il problema è che sono già parecchi mesi che non tocco libro, dicendo varie menzogne ai miei per giustificare il fatto che non do l'esame! Non capisco perchè, ma non sto più riuscendo a trovare più la volontà di studiare! Addirittura anche l'ansia stessa è sparita, riappare ogni tanto portandomi quasi al pianto, ma quando è momento di mettermi a studiare c'è sempre qualcosa che mi giustifica a rinviare.. Questo mi dispiace molto, perchè un'indomani vorrei fare il medico, ma c'è un qualcosa che mi distoglie dai libri! Passo i pomerigi al pc, alla tv, rimandando sempre lo studio, promettendomi di iniziare l'indomani, ma puntualmente l'indomani stesso mi ritrovo nella stessa condizione di rinviare ancora! E' mai successo anche a voi una cosa del genere? Come posso superarla?
[#1]
Gentile Lettore,
purtroppo gli elementi da Lei esposti non sono sufficienti a capire come mai questa sua voglia di studiare sia sparita... mi limito a porle alcune ulteriori domande, soprattutto per permettere a lei stesso di collocare il sintomo descritto in un "contesto" che lo faccia sentire come meno estraneo e improvviso...
cosa intende quando dice che "un domani vorrebbe essere medico"? Da chi è arrivata questa decisione, da lei che ha scelto in autonomia la facoltà oppure questa scelta le è stata suggerita o consigliata da qualcun altro? Potrebbe essere, molto semplicemente, che lei ora si stia rendendo conto che forse non è la facoltà giusta per lei, e che magari questa scelta è stata presa anche a causa dell'influenza dei suoi genitori o di persone a lei vicine, oppure lei stesso aveva scelto la facoltà di medicina ma prefigurandosi il percorso universitario in modo diverso da come lei lo sta invece sperimentando...
Altra domanda: la mancanza di interesse riguarda solo lo studio o anche altre situazioni? E questi scoppi d'ansia sono percepiti da lei come ingestibili? E' successo qualcosa che possa averla demotivata, rattristata o che l'abbia depressa (anche episodi non connessi all'università, o ai quali lei non da importanza)?
Nel caso in cui la perdita di interesse e in generale il senso di "appiattimento emotivo" (cioè l'assenza di emozioni forti) siano presenti un po' in generale nella sua vita attuale, oppure se l'ansia a cui lei accenna abbia per lei connotazioni di "ingestibilità" è possibile che lei stia affrontando un periodo di ansia o di depressione, che si manifesta soprattutto nello studio perchè, mi pare di capire, questa è la sua occupazione principale.
Eventualmente, le suggerirei di contattare uno psicologo, il quale la aiuterà a fare chiarezza su questo momento della sua vita e a individuare cosa sta accadendo. A volte succede che, a causa di momento non facili ma comunque importanti nella nostra vita ci causino momenti di sconforto e demotivazione,ed è importante parlarne, ricavandosi uno spazio lontano dal "senso del dovere" che ci spinge a reagire ma senza fornire l'etffettiva chiave per comprendere il nostro disagio
cordiali saluti
purtroppo gli elementi da Lei esposti non sono sufficienti a capire come mai questa sua voglia di studiare sia sparita... mi limito a porle alcune ulteriori domande, soprattutto per permettere a lei stesso di collocare il sintomo descritto in un "contesto" che lo faccia sentire come meno estraneo e improvviso...
cosa intende quando dice che "un domani vorrebbe essere medico"? Da chi è arrivata questa decisione, da lei che ha scelto in autonomia la facoltà oppure questa scelta le è stata suggerita o consigliata da qualcun altro? Potrebbe essere, molto semplicemente, che lei ora si stia rendendo conto che forse non è la facoltà giusta per lei, e che magari questa scelta è stata presa anche a causa dell'influenza dei suoi genitori o di persone a lei vicine, oppure lei stesso aveva scelto la facoltà di medicina ma prefigurandosi il percorso universitario in modo diverso da come lei lo sta invece sperimentando...
Altra domanda: la mancanza di interesse riguarda solo lo studio o anche altre situazioni? E questi scoppi d'ansia sono percepiti da lei come ingestibili? E' successo qualcosa che possa averla demotivata, rattristata o che l'abbia depressa (anche episodi non connessi all'università, o ai quali lei non da importanza)?
Nel caso in cui la perdita di interesse e in generale il senso di "appiattimento emotivo" (cioè l'assenza di emozioni forti) siano presenti un po' in generale nella sua vita attuale, oppure se l'ansia a cui lei accenna abbia per lei connotazioni di "ingestibilità" è possibile che lei stia affrontando un periodo di ansia o di depressione, che si manifesta soprattutto nello studio perchè, mi pare di capire, questa è la sua occupazione principale.
Eventualmente, le suggerirei di contattare uno psicologo, il quale la aiuterà a fare chiarezza su questo momento della sua vita e a individuare cosa sta accadendo. A volte succede che, a causa di momento non facili ma comunque importanti nella nostra vita ci causino momenti di sconforto e demotivazione,ed è importante parlarne, ricavandosi uno spazio lontano dal "senso del dovere" che ci spinge a reagire ma senza fornire l'etffettiva chiave per comprendere il nostro disagio
cordiali saluti
Dr.ssa Chiara Facchetti
Ordine degli Psicologi della Lombardia (n. iscriz. 03/12625)
www.milanopsicologa.it
[#2]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Utente
La mia collegha le ha esposto abbastanza quesiti da cui ripartire e riflettere.
Io aggiungo semplicemente questo:
Un grande uomo come V. Alfieri affinchè studiasse si faceva legare sulla sedia dal suo servo.
Ciò solo per dirLe che molte volte la motivazione cozza con una controparte psichica che di voglia non ne ha affatto...
Spesso l'esempio di Grandi Uomini della storia ci aiutano ad andare avanti...
Cordialemente
La mia collegha le ha esposto abbastanza quesiti da cui ripartire e riflettere.
Io aggiungo semplicemente questo:
Un grande uomo come V. Alfieri affinchè studiasse si faceva legare sulla sedia dal suo servo.
Ciò solo per dirLe che molte volte la motivazione cozza con una controparte psichica che di voglia non ne ha affatto...
Spesso l'esempio di Grandi Uomini della storia ci aiutano ad andare avanti...
Cordialemente
[#3]
Utente
Salve dott.ssa Facchetti!
Rispondo alle sue domande!
Diciamo che la facoltà mi è stata suggerita da mia madre, ma in maggior parte da me per vari accorgimenti. Durante gli studi fuori dall'università, intendo le elementari, medie e superiori, le uniche materie dove riuscivo a dare il massimo erano quelle scientifiche! Diciamo che la scienza mi ha sempre appassionato, tanto che, questo mi ha portato allo studio della medicina. Ho sempre odiato le materie letterarie, quelle politiche, matematiche ecc. Le uniche in cui mi trovavo bene erano le scientifiche! Questo mi ha portato a scegliere la medicina. Prima di fare medicina comunque, ho dovuto fare un'anno di farmacia, visto che non avevo passato il test, in parte mi piaceva, ma non mi sarei visto realizzato! Inoltre, quando mi capita di girare i reparti provo quasi un senso di invidia ma allo stesso tempo di ammirazione nei confronti dei medici stessi!
Per quanto riguarda la materia che sto affrontando mi succede una cosa strana, che quando in quei brevi momenti mi metto a studiarla, mi piace, mi affascina, ma è molto facile che mi distragga, che mi metta al pc, a guardare la TV, e così perdo la giornata di studio! Per le altre materie non ho trovato nessuna difficoltà, il primo anno ero riuscito a dare praticamente tutti gli esami. L'unico problema e che mi ritrovo bloccato con fisiologia, vorrei dare altri esami, magari per staccare un pò, visto che questo lo sto praticamente odiando, ma purtroppo non posso per via delle propedeuticità e quindi o do questo o non vado avanti! Un altro problema che mi preoccupa è l'estrema severità del docente, che sembra fare di tutto per non far passare gli studenti al proprio esame, con domande stupide e troppo specifiche! Questo non è una cosa detta da me, ma è un parere di tutti gli studenti.
Per quanto riguarda altri disinteressi un pò si, per esempio prima mi mettevo più facilmente a fare le pulizie a casa (sono domiciliato fuori dal mio paese e condivido la casa con altri studenti), se avevo delle piccole commissioni da fare le facevo subito, ora invece sto diventando più pigro del solito!
Gli stati d'ansia non sono preoccupanti, sono cose che riesco a gestire facilmente, quando mi prendono mi dico ma cosa sto facendo, cosa sto combinando.. Dovrei mettermi a studiare..
Fino ad ora non è successo nulla che mi abbia portato a questo disinteresse, la vita procede come è sempre proceduta, a parte naturalmente questo problema con lo studio!
Vorrei aggiungere una piccola cosa, con cui non so se possa essere questo che mi distoglie dagli studi! Da due anni è arrivata la mia ragazza nella città dove studio, praticamente vado ogni giorno da lei, però solo a pranzo e a cena, quindi il tempo di studiare c'è! Però, a me almeno sembra, il fatto di non richiudermi severamente a casa a studiare, come facevo prima, dove perennemente restavo in camera mia a studiare, credo che mi stia un pò disturbando! Però non so se questo sia una cosa vera, visto che un pò è mia madre che mi sta ponendo questo problema, dicendomi che da quando è arrivata lei sto studiando meno, avevo meno distrazioni, mi consiglia di vederci meno ecc ecc. Infatti vedevo che prima studiavo con più assiduità, studiavo il pomeriggio e per tutta la notte fino al mattino e dormivo di giorno.. Inoltre è tipico di mia madre assillarmi con lo studio, di ripetermi sempre queste cose, di continuare a chiedermi le date degli esami, di quando intendo darmeli, cosa che prima comunque avveniva in minor misura! Comunque voglio precisare che mia madre non ha comunque un comportamento estremamente severo, è la prima a dirmi di stare tranquillo se non passo un'esame, mi dice che non passarli è normale, se intendo rimandarlo non mi dice nulla nulla, anzi mi appoggia, ho provato a parlargli di questo stato in cui mi ritrovo, dicendogli che sono passati diversi mesi che non studiavo (piccola bugia, visto che questo stato continua) e lei mi ha detto che è normale, può succedere ecc ecc.
Non riesco però a capire una cosa. Ricordo con nostalgia i periodi in cui la mia ragazza ancora non c'era, e non capisco se questa nostalgia sia dovuta dal fatto che prima avevo più tempo e meno distrazioni, oppure dalla nostalgia che prima studiavo di più, ricordo ancora che comunque il tempo di studiare c'è l'ho, visto che ci vediamo solo a pranzo e a cena!
So che sicuramente la prossima cosa che mi chiederà è il rapporto con la mia ragazza, perciò glielo espongo subito! La mia ragazza è molto affettuosa, molto attaccata a me, mi ascolta, mi aiuta, si confida con me e io mi confido con lei. Un pò anche con lei mento su questa cosa perché le dico che vado via per studiare, con suo dispiacere perché me ne vado, e puntualmente non studio. Penso che un pò si arrabbierebbe se ogni giorno vado via per studiare e poi non studio, se arrivo da lei alle dieci di sera per cenare perché stavo studiando, e invece ero al PC e/o stavo guardando la TV! A volte mi capita di voler restare a casa e non andare da lei per cena e/o per pranzo, e mi tocca di farla calmare, visto che si dispiace molto che non vado, gli faccio capire che comunque ci vedremo l'indomani, che comunque ci vediamo tutti i giorni, che di sera la chiamo e bene o male riesco a tranquillizzarla! E' una tipa molto ansiosa, sia per gli esami che soprattutto per la salute. Ogni piccolo dolore o problema lei me lo dice, confidandomi che ha paura, per esempio ha paura del diabete visto che ogni volta che mangia qualche dolce (mangiandolo con preoccupazione) le viene sete e va molto in bagno, io la tranquillizzo dicendogli che non può essere diabete, visto che questo problema ce l'ha da diversi anni; altro problema che a volte le viene la tachicardia e ha paura per il cuore, allora anche li la tranquillizzo, ormai da molti mesi, che è solo un problema d'ansia. Le suggerisco di andare da un medico per fare i controlli, ma ha paura dei medici su quello che le possono dire! E' una ragazza molto gelosa, permalosa e un pò prepotente!
Magari ho detto molte cose che non le possono servire, ma ho cercato di dire un pò di tutto! Attendo una sua risposta! Se vuole altri chiarimenti sono a sua disposizione! La ringrazio per il suo interessamento!
Rispondo alle sue domande!
Diciamo che la facoltà mi è stata suggerita da mia madre, ma in maggior parte da me per vari accorgimenti. Durante gli studi fuori dall'università, intendo le elementari, medie e superiori, le uniche materie dove riuscivo a dare il massimo erano quelle scientifiche! Diciamo che la scienza mi ha sempre appassionato, tanto che, questo mi ha portato allo studio della medicina. Ho sempre odiato le materie letterarie, quelle politiche, matematiche ecc. Le uniche in cui mi trovavo bene erano le scientifiche! Questo mi ha portato a scegliere la medicina. Prima di fare medicina comunque, ho dovuto fare un'anno di farmacia, visto che non avevo passato il test, in parte mi piaceva, ma non mi sarei visto realizzato! Inoltre, quando mi capita di girare i reparti provo quasi un senso di invidia ma allo stesso tempo di ammirazione nei confronti dei medici stessi!
Per quanto riguarda la materia che sto affrontando mi succede una cosa strana, che quando in quei brevi momenti mi metto a studiarla, mi piace, mi affascina, ma è molto facile che mi distragga, che mi metta al pc, a guardare la TV, e così perdo la giornata di studio! Per le altre materie non ho trovato nessuna difficoltà, il primo anno ero riuscito a dare praticamente tutti gli esami. L'unico problema e che mi ritrovo bloccato con fisiologia, vorrei dare altri esami, magari per staccare un pò, visto che questo lo sto praticamente odiando, ma purtroppo non posso per via delle propedeuticità e quindi o do questo o non vado avanti! Un altro problema che mi preoccupa è l'estrema severità del docente, che sembra fare di tutto per non far passare gli studenti al proprio esame, con domande stupide e troppo specifiche! Questo non è una cosa detta da me, ma è un parere di tutti gli studenti.
Per quanto riguarda altri disinteressi un pò si, per esempio prima mi mettevo più facilmente a fare le pulizie a casa (sono domiciliato fuori dal mio paese e condivido la casa con altri studenti), se avevo delle piccole commissioni da fare le facevo subito, ora invece sto diventando più pigro del solito!
Gli stati d'ansia non sono preoccupanti, sono cose che riesco a gestire facilmente, quando mi prendono mi dico ma cosa sto facendo, cosa sto combinando.. Dovrei mettermi a studiare..
Fino ad ora non è successo nulla che mi abbia portato a questo disinteresse, la vita procede come è sempre proceduta, a parte naturalmente questo problema con lo studio!
Vorrei aggiungere una piccola cosa, con cui non so se possa essere questo che mi distoglie dagli studi! Da due anni è arrivata la mia ragazza nella città dove studio, praticamente vado ogni giorno da lei, però solo a pranzo e a cena, quindi il tempo di studiare c'è! Però, a me almeno sembra, il fatto di non richiudermi severamente a casa a studiare, come facevo prima, dove perennemente restavo in camera mia a studiare, credo che mi stia un pò disturbando! Però non so se questo sia una cosa vera, visto che un pò è mia madre che mi sta ponendo questo problema, dicendomi che da quando è arrivata lei sto studiando meno, avevo meno distrazioni, mi consiglia di vederci meno ecc ecc. Infatti vedevo che prima studiavo con più assiduità, studiavo il pomeriggio e per tutta la notte fino al mattino e dormivo di giorno.. Inoltre è tipico di mia madre assillarmi con lo studio, di ripetermi sempre queste cose, di continuare a chiedermi le date degli esami, di quando intendo darmeli, cosa che prima comunque avveniva in minor misura! Comunque voglio precisare che mia madre non ha comunque un comportamento estremamente severo, è la prima a dirmi di stare tranquillo se non passo un'esame, mi dice che non passarli è normale, se intendo rimandarlo non mi dice nulla nulla, anzi mi appoggia, ho provato a parlargli di questo stato in cui mi ritrovo, dicendogli che sono passati diversi mesi che non studiavo (piccola bugia, visto che questo stato continua) e lei mi ha detto che è normale, può succedere ecc ecc.
Non riesco però a capire una cosa. Ricordo con nostalgia i periodi in cui la mia ragazza ancora non c'era, e non capisco se questa nostalgia sia dovuta dal fatto che prima avevo più tempo e meno distrazioni, oppure dalla nostalgia che prima studiavo di più, ricordo ancora che comunque il tempo di studiare c'è l'ho, visto che ci vediamo solo a pranzo e a cena!
So che sicuramente la prossima cosa che mi chiederà è il rapporto con la mia ragazza, perciò glielo espongo subito! La mia ragazza è molto affettuosa, molto attaccata a me, mi ascolta, mi aiuta, si confida con me e io mi confido con lei. Un pò anche con lei mento su questa cosa perché le dico che vado via per studiare, con suo dispiacere perché me ne vado, e puntualmente non studio. Penso che un pò si arrabbierebbe se ogni giorno vado via per studiare e poi non studio, se arrivo da lei alle dieci di sera per cenare perché stavo studiando, e invece ero al PC e/o stavo guardando la TV! A volte mi capita di voler restare a casa e non andare da lei per cena e/o per pranzo, e mi tocca di farla calmare, visto che si dispiace molto che non vado, gli faccio capire che comunque ci vedremo l'indomani, che comunque ci vediamo tutti i giorni, che di sera la chiamo e bene o male riesco a tranquillizzarla! E' una tipa molto ansiosa, sia per gli esami che soprattutto per la salute. Ogni piccolo dolore o problema lei me lo dice, confidandomi che ha paura, per esempio ha paura del diabete visto che ogni volta che mangia qualche dolce (mangiandolo con preoccupazione) le viene sete e va molto in bagno, io la tranquillizzo dicendogli che non può essere diabete, visto che questo problema ce l'ha da diversi anni; altro problema che a volte le viene la tachicardia e ha paura per il cuore, allora anche li la tranquillizzo, ormai da molti mesi, che è solo un problema d'ansia. Le suggerisco di andare da un medico per fare i controlli, ma ha paura dei medici su quello che le possono dire! E' una ragazza molto gelosa, permalosa e un pò prepotente!
Magari ho detto molte cose che non le possono servire, ma ho cercato di dire un pò di tutto! Attendo una sua risposta! Se vuole altri chiarimenti sono a sua disposizione! La ringrazio per il suo interessamento!
[#4]
Caro Lettore,
leggendo la sua risposta mi vengono in mente alcune "ipotesi", che butto lì ma senza la pretesa di effettuare una vera e propria diagnosi chiarificatrice del problema.
Lei è uno studente fuori sede, che vive lontano dalla famiglia e che condivide l'appartamento con altri suoi coetanei... ritengo sia molto normale, nel primo - secondo anno di università, avere un andamento molto proficuo, per diversi motivi, come ad esempio l'entusiasmo e la curiosità per la nuova materia e il nuovo ambiente, l'orgoglio per una scelta che determina il Suo futuro ecc...
Se poi si è studenti fuori sede, immagino aiutati economicamente dai genitori, è molto normale cercare, almeno nel primo anno di università, di soddisfare le aspettative della famiglia, anche inluenzati dal senso del dovere e di riconoscenza verso chi, magari anche con tanti sacriici, ci sta aiutando nel portare avanti questi studi.
E' però anche molto normale, dopo questo iniziale momento di studio assiduo ed entusiasta, avere momenti di stanca, in cui si rallenta lo studio... questo perchè, a poco più che 20 anni, la personalità e il carattere si stanno formando, e attraverso il vivere fuori casa si fanno molte esperienze nuove e importanti (vivere da soli, conoscere molti studenti come Lei, avere la possibilità di organizzarsi la giornata senza il controllo dei genitori ecc), esperienze che contribuiscono sì a rallentare il suo studio, ma anche a farla maturare come uomo!
Mi sembra però che un ruolo importante lo gioci molto anche la Sua ragazza: ora mi sembra di capire, siete vicini, vi potete vedere tutti i giorni e senza che i vostri genitori dcano nulla! Non vedo nulla di male in questo, se non forse nel fatto che lei stesso la descrive come una ragazza molto gelosa e ansiosa... forse (altra ipotesi che provo ad avanzare) per far contenta la Sua ragazza lei sta stravolgendo alcuni ritmi della sua giornata quotidiana, che probabilmente erano utili per il suo rendimento nello studio... come mai prima studiava tutta la notte e ora non lo fa più? e soprattutto, se riuscisse a far capire alla sua ragazza l'importanza, per lei, di avere ritmi diversi o di non dover anche semplicemente uscire a pranzo per mangiare con lei, magari continuando invece lo studio appena iniziato, si sente che renderebbe di più?
Provi a pensare alle condizioni che l'anno scorso le permettevano di studiare, e provi a rimetterle in pratica, parlandone anche con la Sua fidanzata. A volte per rendere di più nello studio basta poco: iniziare all'orario per noi più consono, studiare a casa o in una biblioteca, poter andare avanti facendo pausa quando aggrada a noi e non forzati da appuntamenti che altri ci chiedono di rispettare...
In bocca al lupo
leggendo la sua risposta mi vengono in mente alcune "ipotesi", che butto lì ma senza la pretesa di effettuare una vera e propria diagnosi chiarificatrice del problema.
Lei è uno studente fuori sede, che vive lontano dalla famiglia e che condivide l'appartamento con altri suoi coetanei... ritengo sia molto normale, nel primo - secondo anno di università, avere un andamento molto proficuo, per diversi motivi, come ad esempio l'entusiasmo e la curiosità per la nuova materia e il nuovo ambiente, l'orgoglio per una scelta che determina il Suo futuro ecc...
Se poi si è studenti fuori sede, immagino aiutati economicamente dai genitori, è molto normale cercare, almeno nel primo anno di università, di soddisfare le aspettative della famiglia, anche inluenzati dal senso del dovere e di riconoscenza verso chi, magari anche con tanti sacriici, ci sta aiutando nel portare avanti questi studi.
E' però anche molto normale, dopo questo iniziale momento di studio assiduo ed entusiasta, avere momenti di stanca, in cui si rallenta lo studio... questo perchè, a poco più che 20 anni, la personalità e il carattere si stanno formando, e attraverso il vivere fuori casa si fanno molte esperienze nuove e importanti (vivere da soli, conoscere molti studenti come Lei, avere la possibilità di organizzarsi la giornata senza il controllo dei genitori ecc), esperienze che contribuiscono sì a rallentare il suo studio, ma anche a farla maturare come uomo!
Mi sembra però che un ruolo importante lo gioci molto anche la Sua ragazza: ora mi sembra di capire, siete vicini, vi potete vedere tutti i giorni e senza che i vostri genitori dcano nulla! Non vedo nulla di male in questo, se non forse nel fatto che lei stesso la descrive come una ragazza molto gelosa e ansiosa... forse (altra ipotesi che provo ad avanzare) per far contenta la Sua ragazza lei sta stravolgendo alcuni ritmi della sua giornata quotidiana, che probabilmente erano utili per il suo rendimento nello studio... come mai prima studiava tutta la notte e ora non lo fa più? e soprattutto, se riuscisse a far capire alla sua ragazza l'importanza, per lei, di avere ritmi diversi o di non dover anche semplicemente uscire a pranzo per mangiare con lei, magari continuando invece lo studio appena iniziato, si sente che renderebbe di più?
Provi a pensare alle condizioni che l'anno scorso le permettevano di studiare, e provi a rimetterle in pratica, parlandone anche con la Sua fidanzata. A volte per rendere di più nello studio basta poco: iniziare all'orario per noi più consono, studiare a casa o in una biblioteca, poter andare avanti facendo pausa quando aggrada a noi e non forzati da appuntamenti che altri ci chiedono di rispettare...
In bocca al lupo
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 61.9k visite dal 05/06/2010.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.