Sessualità e infezioni recidive
salve mi chiamo sara ho 26 anni e il mio problema di fondo è l'insicurezza
anche il problema che sto per porre deriva da questo pero vorrei sfogarmi on qualcuno e sentire un parere; soffro da molto tempo di infezioni intime (candida) essendo stata curata male è diventata recidiva e torna sempre.
Ho letto di molte donne che a causa di questa infezione e le sue conseguenze sulla vita sessuale hanno rinunciato a fidanzarsi , o persino di matrimoni andati male.
Non ho fidanzato, anche perchè nn so se qualche ragazzo potrà accettarmi, so che nn è una grave malattia e basta aggiungere qualche protezione in più, ma nn so come esporre il problema.
Ho avuto un ragazzo a cui nn dissi nulla, ma la storia durata poco.
vivo male questo disturbo anche perchè nn mi permette di condurre una vita normale nei periodi di crisi maggiore è da quando sono bambina che ne soffro e ora ho il cervello "esausto" fra visite laboratorio medici, ecc
e quetsa mia convinzione che nessuno potra mai accettare questo problema mi fa star peggio e mi convinco che nn potro mai aver una vita sessuale normale
anche il problema che sto per porre deriva da questo pero vorrei sfogarmi on qualcuno e sentire un parere; soffro da molto tempo di infezioni intime (candida) essendo stata curata male è diventata recidiva e torna sempre.
Ho letto di molte donne che a causa di questa infezione e le sue conseguenze sulla vita sessuale hanno rinunciato a fidanzarsi , o persino di matrimoni andati male.
Non ho fidanzato, anche perchè nn so se qualche ragazzo potrà accettarmi, so che nn è una grave malattia e basta aggiungere qualche protezione in più, ma nn so come esporre il problema.
Ho avuto un ragazzo a cui nn dissi nulla, ma la storia durata poco.
vivo male questo disturbo anche perchè nn mi permette di condurre una vita normale nei periodi di crisi maggiore è da quando sono bambina che ne soffro e ora ho il cervello "esausto" fra visite laboratorio medici, ecc
e quetsa mia convinzione che nessuno potra mai accettare questo problema mi fa star peggio e mi convinco che nn potro mai aver una vita sessuale normale
[#1]
Carissima Giovanissima Signora,
le infezioni vulvo-vaginali sono un fatto spesso ricorrente, ed appaiono anche, per la "prima volta", dopo anni di attività sessuale ed anche con partner "sicuro" ed abitudinale.
Di fatto anche un incremento della ordinaria attività sessuale-genitale può favorire l'insorgenza di queste infezioni: su base irritativa ed abrasioni anche microscopiche secondarie.
Batteri, miceti e protozoi, che normalmente, saprofiti, sono presenti sulle mucose genitali femminili e maschili, all'indebolirsi del sistema immunitario (ad esempio un un processo flogistico secondario ad irritazione) prendono il sopravvento, dando luogo ad infezioni (un tempo chiamate "da luna di miele").
I primi germi a dare segnale di processo infettivo in atto sono protozoi e miceti, che successivamente promuovono la presenza di terreno fertile per l'associarsi di infezioni batteriche da coli, cocchi, clostridi: anch'essi saprofiti.
I semplici trattamenti locali quindi sono spesso insufficenti per la varia associazione eziopatogenetica: e qui senza entrare ulteriormente nel dettaglio di pertinenza di colleghi ginecologi credo di poter porre termine alla fase introduttiva fisiopatologica, consigliandole di rivolgersi per uno specifico trattamento ad un collega specialista.
La questione da Lei posta assume inoltre, ed in primaria attenzione, uno stato di disagio, insicurezza nel vivere la propria sessualità liberamente: persino senza speranza!?
Prima considerazione: il recidivare è appurato che non significhi cronicizzato e comunque sia che non si possa curare e risolvere da un punto di vista medico.
Seconda considerazione: sfiderei uomo e/o donna che sia, con una, rispettivamente, uretrite oppure con una vulvo-vaginite, se non anche accompagnata da salpingite, a vivere rapporti sessuali normali provando ogni qualvolta dolore.
Terza considerazione: il vivere la sessualità in senso affettivo non può essere compromessa da un disturbo candidato ad essere collocato sotto controllo.
Quarta considerazione: esistono delle forme di vulvo-vaginiti ricorrenti associate a forme di vaginismo, dolore durante il coito per ridotta accoglienza vaginale e ridotta lubrificazione, di natura psicogena. Tali forme favoriscono l'irritabilità della parte e, per quanto descritto nell'introduzione, retroalimentano il disturbo, amplificando il problema.
Quinta considerazione: il fatto di soffrire di queste infezioni ricorrenti sin da bambina, porrebbe in dubbio la quarta considerazione.
Sesta considerazione: proprio il fatto di soffrirne sin da bambina potrebbe porre la presenza in atto di alterata produzione immunitaria a carico delle difese specifiche superficiali, delle mucose, che ha predisposto il sistema al non consentire di vivere in modo naturale la sessualità adulta.
Settima considerazione: "esausta" credo sia proprio il termine "esaustivo" per descrivere la Sua situazione, ma purtroppo non posso che consigliarle di prendere i considerazione una attivazione di un complesso multidisciplinare di colleghi che vanno dallo psicoterapeuta, che la sostenga nel procedere a prendersi ancora cura del proprio corpo, al ginecologo che insieme all'infettivologo ed all'immunologo assolvano al disturbo organico.
In fede
Sempre a disposizione
Alessandro Dr. Roscetti
le infezioni vulvo-vaginali sono un fatto spesso ricorrente, ed appaiono anche, per la "prima volta", dopo anni di attività sessuale ed anche con partner "sicuro" ed abitudinale.
Di fatto anche un incremento della ordinaria attività sessuale-genitale può favorire l'insorgenza di queste infezioni: su base irritativa ed abrasioni anche microscopiche secondarie.
Batteri, miceti e protozoi, che normalmente, saprofiti, sono presenti sulle mucose genitali femminili e maschili, all'indebolirsi del sistema immunitario (ad esempio un un processo flogistico secondario ad irritazione) prendono il sopravvento, dando luogo ad infezioni (un tempo chiamate "da luna di miele").
I primi germi a dare segnale di processo infettivo in atto sono protozoi e miceti, che successivamente promuovono la presenza di terreno fertile per l'associarsi di infezioni batteriche da coli, cocchi, clostridi: anch'essi saprofiti.
I semplici trattamenti locali quindi sono spesso insufficenti per la varia associazione eziopatogenetica: e qui senza entrare ulteriormente nel dettaglio di pertinenza di colleghi ginecologi credo di poter porre termine alla fase introduttiva fisiopatologica, consigliandole di rivolgersi per uno specifico trattamento ad un collega specialista.
La questione da Lei posta assume inoltre, ed in primaria attenzione, uno stato di disagio, insicurezza nel vivere la propria sessualità liberamente: persino senza speranza!?
Prima considerazione: il recidivare è appurato che non significhi cronicizzato e comunque sia che non si possa curare e risolvere da un punto di vista medico.
Seconda considerazione: sfiderei uomo e/o donna che sia, con una, rispettivamente, uretrite oppure con una vulvo-vaginite, se non anche accompagnata da salpingite, a vivere rapporti sessuali normali provando ogni qualvolta dolore.
Terza considerazione: il vivere la sessualità in senso affettivo non può essere compromessa da un disturbo candidato ad essere collocato sotto controllo.
Quarta considerazione: esistono delle forme di vulvo-vaginiti ricorrenti associate a forme di vaginismo, dolore durante il coito per ridotta accoglienza vaginale e ridotta lubrificazione, di natura psicogena. Tali forme favoriscono l'irritabilità della parte e, per quanto descritto nell'introduzione, retroalimentano il disturbo, amplificando il problema.
Quinta considerazione: il fatto di soffrire di queste infezioni ricorrenti sin da bambina, porrebbe in dubbio la quarta considerazione.
Sesta considerazione: proprio il fatto di soffrirne sin da bambina potrebbe porre la presenza in atto di alterata produzione immunitaria a carico delle difese specifiche superficiali, delle mucose, che ha predisposto il sistema al non consentire di vivere in modo naturale la sessualità adulta.
Settima considerazione: "esausta" credo sia proprio il termine "esaustivo" per descrivere la Sua situazione, ma purtroppo non posso che consigliarle di prendere i considerazione una attivazione di un complesso multidisciplinare di colleghi che vanno dallo psicoterapeuta, che la sostenga nel procedere a prendersi ancora cura del proprio corpo, al ginecologo che insieme all'infettivologo ed all'immunologo assolvano al disturbo organico.
In fede
Sempre a disposizione
Alessandro Dr. Roscetti
[#2]
Gentile utente,
comprendo bene lo sfinimento e lo sconforto che può derivare dal trascinare da anni una situazione di disagio che non accenna al miglioramento e che le impedisce di vivere a pieno e con serenità una sessualità soddisfacente che dovrebbe essere diritto di tutti.
Tuttavia non ha davvero motivo di essere così pessimista circa le propie capacità e possiblità di guarigione in presenza di una condizione medica che, come le ha dettagliatamente illustrato il dott Roscetti, è ancora trattabile.
Comprendo d'altra le consguenze psicolgiche che il protrarsi di questa situazione possa aver causato sul tono dell'umore, il suo senso di autoefficacia e autostima, la percezione di sè e il modo di guardare al futuro.
Per questo mi sento di consigliarle, oltre ai trattamenti medici appropriati che gli specialisti del caso le indicheranno una psicoterapia che possa partire da un semplice sostegno psicologico per poi accmpagnarla in questo percorso di rinforzo dell'Io, scoperta di sè e riappropriazione della fiducia nelle proprie potenzialità.
Tenga presente che mente e corpo sono sistemi strettamente interrelati e un miglioramento psicologico può avere straordinari effetti anche sul piano fisico.
Per quanto riguarda la dimensione relazionale l'accettazione dell'altro in tutta la sua globalità così come il donarsi disinterssatamente e il rispetto reciproco sono elementi ineliminabili di qualsisasi relazione affettiva, per cui non sarei tanto scettica circa la possibilità di intraprendere una relazione affettiva piena e soddisfacente.
Con i migliori auguri
f.i.passoni
studiopsicologia@hotmail.it
comprendo bene lo sfinimento e lo sconforto che può derivare dal trascinare da anni una situazione di disagio che non accenna al miglioramento e che le impedisce di vivere a pieno e con serenità una sessualità soddisfacente che dovrebbe essere diritto di tutti.
Tuttavia non ha davvero motivo di essere così pessimista circa le propie capacità e possiblità di guarigione in presenza di una condizione medica che, come le ha dettagliatamente illustrato il dott Roscetti, è ancora trattabile.
Comprendo d'altra le consguenze psicolgiche che il protrarsi di questa situazione possa aver causato sul tono dell'umore, il suo senso di autoefficacia e autostima, la percezione di sè e il modo di guardare al futuro.
Per questo mi sento di consigliarle, oltre ai trattamenti medici appropriati che gli specialisti del caso le indicheranno una psicoterapia che possa partire da un semplice sostegno psicologico per poi accmpagnarla in questo percorso di rinforzo dell'Io, scoperta di sè e riappropriazione della fiducia nelle proprie potenzialità.
Tenga presente che mente e corpo sono sistemi strettamente interrelati e un miglioramento psicologico può avere straordinari effetti anche sul piano fisico.
Per quanto riguarda la dimensione relazionale l'accettazione dell'altro in tutta la sua globalità così come il donarsi disinterssatamente e il rispetto reciproco sono elementi ineliminabili di qualsisasi relazione affettiva, per cui non sarei tanto scettica circa la possibilità di intraprendere una relazione affettiva piena e soddisfacente.
Con i migliori auguri
f.i.passoni
studiopsicologia@hotmail.it
F.I.Passoni
Dir. di SYNESIS, Centro di Consulenza Psicologica, Psicoterapia & Ipnosi Clinica
studiopsicologia@hotmail.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 7.5k visite dal 25/05/2004.
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