Autolesionismo?

Ho bisogno d'aiuto,
la mia migliore amica, una ragazza di 22anni, mi ha confessato di provocarsi il vomito frequentemente, ogni giorno da più di un anno. Dice che è per lei uno sfogo in seguito a stati di tristezza (come se tirasse un pugno contro il muro)ma anche una forma di auto-punizione in quanto non riesce ad accettare se stessa come persona. Io non credo sia un problema legato ad un disturbo alimentare perchè dice di provocarsi il vomito anche lontano dai pasti.
Vorrei capire quanto è grave la situazione...mi sto allarmando troppo o conviene rivolgersi subito ad uno specialista? io, a parte starle vicino, posso fare qualcosa per lei?
[#1]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
che si tratti di una ricerca di punizione o di un disturbo alimentare è comunque una condizione degna di attenzione specialistica.
cosa fare per lei? farle capire l'importanza di un aiuto professionale.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#2]
Dr.ssa Claudia Signa Psicologo 75 3
Gentile ragazza,
leggendo le sue parole concordo con il Dr. De Vincentiis sulla necessità di supportare la sua amica nel consultare uno specialista.
Anche se non conosco la storia della sua amica posso sicuramente dirle che quasi sempre il disturbo alimentare nasce da una sofferenza emotiva che si traduce in una serie di comportamenti tra i quali il vomito.
L'induzione del vomito è sicuramente una forma di autolesionismo la cui origine è profondamente legata ad un grande bisogno di amore.
Affinchè si possa parlare di disturbo alimentare il vomito non necessariamente deve essere indotto in seguito all'assunzione di un pasto; le modalità con le quali avviene sono diverse.
Sicuramente c'è bisogno di un approfondimento per poter capire se si tratta di un disturbo alimentare.
In ogni caso il vomito non è da sottovalutare sopratutto perchè può causare un'alterazione elettrolitica le cui conseguenze vanno valutate in base al caso specifico.
Infine per quanto la riguarda,il modo migliore per aiutare la sua amica è quello di dimostrarle tutto il suo affetto, supportandola anche semplicemente facendo sentire la sua presenza e la aiuti a pensare a richiedere un aiuto.

saluti

Dr.ssa Claudia Signa;
Psicologa, perfezionata in valutazione psicologica.

[#3]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2009 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Utente

Bisogna veramente fare rifflettere la sua amica con quanto detto detto dai colleghi,e in più aggiungo che l'autolesionismo alimentare oppure no
Spesso ha la radice in un meccanismo che si chiama Retroflessione "significa retroflettere indietro" ciò che vuoi fare ad altri magari lo fai a te stesso ,ma a parte la teoria: il vomitare ha un aspetto importante nell'assimilizione e nella guida della vita,se fossi al suo posto mi chiederei cosa vuole vomitare,metaforicamente?
Quale situazione non le va giù?
Cosa, chi, non ha complettamente digerito?
Ovviamente mi riferisico metaforicamente.

Ma tutto ciò si pratica nel setting di aiuto che di certo non può essere questo spazio...


Quindi Consiglio valido quello dei colleghi
Vedere uno specialista psicologo -psicoteraputa.

Cordiali saluti
[#4]
Utente
Utente
Grazie per avermi risposto, terrò presente i vostri consigli. Farò tutto ciò che posso.
Ancora grazie.
Saluti
[#5]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile ragazza, può intanto leggere e farle leggere quest'articolo sul vomiting:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/274-il-disturbo-da-vomiting.html

La sua amica necessita di aiuto specialistico.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#6]
Utente
Utente
La ringrazio per l'articolo, ci sono molte cose che non immaginavo! è proprio una situazione che non so come gestire. Cercherò di portarla da uno psicologo. Grazie davvero.
Saluti
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