Depressione atipica: cosa posso fare? a chi posso rivolgermi?

Egregi dottori,
ho 24 anni (anzi ormai mi avvicino ai 25) ma mi sembra di sentirmene addosso 20 di più a volte...

Studio psicologia, o quanto meno ci provo, ormai da 6 anni anche se sono ancora alla triennale, e quindi diciamo che un po ne capisco dell'argomento e temo di avere una classica Depressione atipica, cn tutti sintomi annessi e connessi...

Non so dire quando sia cominciata con precisione. Mi verrebbe da dire da Marzo su per giu, ma ci sono stati altri episodi simili nella mia vita con cadenze più o meno regolari. In ultima analisi probabilmente si potrebbe risalire agli inizi delle superiori o forse anche dalle medie. Sono molti anni e mi sembrano macigni alle volte.
Ho lottato con tutte le mie forse per non arrendermi e a volte mi è sembrato di farcela, ma poi puntualmente alla prima difficoltà mi sembra di tornare a sprofondare nel baratro e io inquesto baratro non voglio cadere ma mi sembra che puntualmente accade il cntrario.
Quel baratro mi fa paura e questa terribile paura di caderci dentro mi ha portato nel corso degli anni a diventare sempre più apatico. Quello che accade il più delle volte è che quando mi trovo in difficoltà, il solo pensiero di non potercela fare mi spaventa e mi porta ad abbandonare quella lotta e per questo motivo non iesco a portare a termine nulla di quello che faccio. Mi sento un fallito...
Ad esempio l'università: come dicevo prima sono 6 anni che studio per il conseguimento della laurea triennale. Ormai sono quasi giunto al termine con 1 esame e la tesi a Luglio ma proprio questo mi spaventa perchè sento avvicinarsi quel giorno inesorabilmente e mi sembra di non essere mai pronto a quel passo. Un po è anche colpa mia che non riesco mi a trovare la concentrazione per fare quello che devo e mi faccio prendere da altri pensieri stupidi e inutili che diventano pervasivi, da distrazioni di ogni tipo... e mi sembra di non riuscire a evitarle. Spesso capita che decido di studiare, fare la tesi, e poco dopo mi ritrovo a rotolarmi nel letto con la testa tutta presa da altre cose, o mi ritrovo a fare altre cose e nonostante so che quello chesto facendo è sbagliato, mi sembra di non poterlo evitare e quindi finisco in una spirale in cui mi deprimo ancora di più perchè mi sento incapace di reagire.

Non credo di essere stupido, non credo che mi manchi qualcosa, ma inevitabilmente mi ritrovo a pensare che forse è veramente così. Non ho fiducia in me stesso e d'altronde le persone che ho intorno, con i loro giudizi non mi aiutano di certo: gli amici di sempre che arrivano a darti del fallito, che arrivano a dire che passare il tempo con te è una perdita di tempo, i parenti e i genitori in particolare che continuano ad aspettarsi chissà che grandi cose da te e tu che li deludi inevitabilmente.

Ho i sensi di colpa che mi divorano e non so più che fare per lottare. Mi sto arrendendo piano piano.
Sono depresso? C'è qualcosa che posso fare? Avete dei consigli?
Vi ringrazio e mi scuso per il disturbo
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2017
Psicologo, Psicoterapeuta
Caro Utente

Come vede non è sufficiente dare un nome ai propri problemi per vederli risolti. Il consiglio che le possiamo dare è ovviamente quello di parlarne con uno psicologo/psicoterapeuta. Forse ha già avuto modo di farsi un'idea su quale tipo di approccio sarebbe più utile per il suo problema?

Non si arrenda!
[#2]
Utente
Utente
Egregia dottoressa,
la ringrazio della tempestiva risposta.

Sono perfettamente d'accordo con lei ma è proprio questo a confondermi e spaventarmi. Credo di sapere quello che ho, conosco bene o male quello che comporta e può comportare e in parte mi spaventa anche, conosco anche un po le terapie a riguardo ma cionostante brancolo nel buio, o forse semplicemente non ho il coraggio di fare una scelta.
Ho avuto esperienze di colloquio: più di un anno fa mi sono rivolto ad un pedagogista clinico e abbiamo iniziato un percorso che è durato diversi mesi ma che nonostante avesse ottenuto alcuni piccoli risultati, non è riuscito a risolvere il problema e l'ho semplicemente abbandonato un po come tante altre cose.
Penso uno dei motivi principali di questo abbandono sia stato anche il fatto che per seguire una terapia dovevo comunque dipendere anche solo economicamente dai miei e non riesco a sopportare più questa cosa.

Forse non è il posto adatto questo sito in cui chiedere una cosa del genere ma al momento non saprei proprio come altro fare.
Esistono dei servizi a cui un ragazzo della mia età, senza stipendio, possa rivolgersi in piena autonomia? Quanto meno per iniziare qualcosa di veramente costruttivo per uscire da questa situazione..

Per quanto riguarda l'approccio, no purtroppo non ho un idea precisa. So che esistono anche terapie farmacologiche, ma preferirei farcela con le mie forze prima di arrendermi all'impiego di medicine.

La ringrazio ancora per la cortese disponibilità.
[#3]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2017
Psicologo, Psicoterapeuta
Certo, provi a rivolgersi ad un consultorio o alla ASL della sua zona.

A lei sembrerà forse di brancolare nel buio o di non avere il coraggio di fare una scelta, ma in realtà sta facendo un sacco di passi nella direzione giusta: prima i colloqui con il pedagogista, poi la richiesta di consulto qui... Coraggio!
[#4]
Utente
Utente
La ringrazio ancora dottoressa, le sue parole mi sono di grande conforto in questo "momentaccio".

Mi rivolgerò quanto prima alla ASL, nella speranza di trovare un piccolo sentiero da cominciare a percorre sperando, almeno per una volta, di riuscire ad arrivare fino alla fine...

Cordiali saluti.
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2017
Psicologo, Psicoterapeuta
In bocca al lupo per il suo cammino.