Il tirocinio ho avvertito subito attacchi
Buonasera, è la prima volta che mi rivolgo ad uno specialista a riguardo di questo problema che mi è capitato.
Nel 2005 ho frequentato l'università di scienze infermieristiche a gran voti, le materie trattate sono di mio forte gradimento, ma iniziato il tirocinio ho avvertito subito attacchi di panico. Si palesavano a eventi incondizionati, MAI durante il tirocinio in reparto, in cui anche a situazioni difficili reagivo prontamente, ma quando mi trovavo per strada, magari mentre andavo a divertirmi, oppure a lezione , comunque in spazi grandi e pieni di persone mi venivano questi attacchi di panico, con giramenti di testa e nausee a e dovevo scappare via da quel posto o situazione o addirittura fermarmi se e ro in macchina e scendere perché mi mancava il respiro. Ho dovuto abbandonare la facoltà. Stare con i malati mi faceva entrare troppo in empatia e non potevo "isolarmi" dai loro problemi. Non ho più avuto episodi da allora. Ora però vorrei, anzi voglio, riprendere gli studi perché amo la medicina, amo studiare e voglio dedicarmi agli altri, ma ho paura di non farcela, cioè che mi si ripresentino questi attacchi di panico che mi stendono al suolo! Come posso reagire alla sofferenze, alla malattia degli altri, alle brutte situazioni senza caricarmene io e senza diventare indifferente come certi professionisti che lavorano con i malati? Non voglio e non posso lasciarmi condizionare da questi attacchi di panico. a cosa sono dovuti? Ringrazio anticipatamente.
Nel 2005 ho frequentato l'università di scienze infermieristiche a gran voti, le materie trattate sono di mio forte gradimento, ma iniziato il tirocinio ho avvertito subito attacchi di panico. Si palesavano a eventi incondizionati, MAI durante il tirocinio in reparto, in cui anche a situazioni difficili reagivo prontamente, ma quando mi trovavo per strada, magari mentre andavo a divertirmi, oppure a lezione , comunque in spazi grandi e pieni di persone mi venivano questi attacchi di panico, con giramenti di testa e nausee a e dovevo scappare via da quel posto o situazione o addirittura fermarmi se e ro in macchina e scendere perché mi mancava il respiro. Ho dovuto abbandonare la facoltà. Stare con i malati mi faceva entrare troppo in empatia e non potevo "isolarmi" dai loro problemi. Non ho più avuto episodi da allora. Ora però vorrei, anzi voglio, riprendere gli studi perché amo la medicina, amo studiare e voglio dedicarmi agli altri, ma ho paura di non farcela, cioè che mi si ripresentino questi attacchi di panico che mi stendono al suolo! Come posso reagire alla sofferenze, alla malattia degli altri, alle brutte situazioni senza caricarmene io e senza diventare indifferente come certi professionisti che lavorano con i malati? Non voglio e non posso lasciarmi condizionare da questi attacchi di panico. a cosa sono dovuti? Ringrazio anticipatamente.
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Gentile utente, se soffre di attacchi di panico dovrebbe cercare aiuto specialistico. Sarebbe illusorio pensare di poterli risolvere da sè, magari con qualche consiglio ricevuto su internet.
Anche sulle cause non si può darle una risposta precisa. Primo, perché nessuno sa esattamente perché si scatenano. Esistono varie teorie al riguardo ma nessuna ancora definitiva. Secondo, perché saperlo non le servirebbe comunque. Guarire dall'ansia si può, e anche piuttosto velocemente, attraverso l'aiuto adatto, ma in genere non serve risalire alle cause. È invece necessario seguire un programma terapeutico specifico, che il terapeuta le spiegherà.
Quindi la esorto ad attivarsi per reperire un professionista, in modo che dopo possa riprendere i suoi studi.
Cordiali saluti
Anche sulle cause non si può darle una risposta precisa. Primo, perché nessuno sa esattamente perché si scatenano. Esistono varie teorie al riguardo ma nessuna ancora definitiva. Secondo, perché saperlo non le servirebbe comunque. Guarire dall'ansia si può, e anche piuttosto velocemente, attraverso l'aiuto adatto, ma in genere non serve risalire alle cause. È invece necessario seguire un programma terapeutico specifico, che il terapeuta le spiegherà.
Quindi la esorto ad attivarsi per reperire un professionista, in modo che dopo possa riprendere i suoi studi.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
(..) cosa sono dovuti?(..)
gentile utente questa domanda può essere leggittima in seconda battuta dopo aver esaminato l'aspetto più importante per una loro risoluzione. ossia: "come si alimentano" poichè grazie a questo si può capire come interrompere quel meccanismo vizioso che li tiene in vita.
Per far questo un intervento specialistico è necessario.
saluti
gentile utente questa domanda può essere leggittima in seconda battuta dopo aver esaminato l'aspetto più importante per una loro risoluzione. ossia: "come si alimentano" poichè grazie a questo si può capire come interrompere quel meccanismo vizioso che li tiene in vita.
Per far questo un intervento specialistico è necessario.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#3]
Gentile signora,
Gli attacchi panico, cosi come altri sintomi, assumono una valenza specifica se valutati nella storia e nella esistenza di chi li vive. Intraprendere un percorso psicologico o psicoterapeutico puo' aiutarla a comprendere come realizzare il suo desiderio.
Cari auguri
Gli attacchi panico, cosi come altri sintomi, assumono una valenza specifica se valutati nella storia e nella esistenza di chi li vive. Intraprendere un percorso psicologico o psicoterapeutico puo' aiutarla a comprendere come realizzare il suo desiderio.
Cari auguri
Dott.ssa Giselle Ferretti Psicologa Psicoterapeuta
www.giselleferretti.it
https://www.facebook.com/giselleferrettipsicologa?ref=hl
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.7k visite dal 28/05/2010.
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