Paure del mondo che mi circonda

Dottori ho gia discusso nella sezione "psichiatria" di questo problema, ma vorrei avere anche un parere da un psicologo/a.Grazie mille per la disponibilità.Inizio nell'esporre il problema:
Innanzi tutto sono un ragazzo di 18 quasi 19 anni che frequenta l'ultimo anno scolastico delle superiori.
Tutto inizia da uno studio delle nostre cellule incentrato sul Dna e le possibilità dell'insorgenza dei tumori e malattie genetiche attribuibili a modificazioni degli acidi nucleici.
Questo studio è stato fatto pochi giorni prima di aver svolto una serie di visite radiologiche(tra cui una tac cranio)a causa di alcuni problemi dovuti a mal di testa frequenti, una tac fatta per riscontrare eventuali sinusopatie, ed il risultato è stato che non ho nulla.
Dunque è immaginabile la paura ad aver fatto un controllo radiologico del genere,alquanto invasivo, dopo aver studiato gli effetti delle radiazioni ionizzanti, inoltre sono venuto a sapere, che da piccolo entravo spesso all'interno di una sorta di pollaio che era fatto di eternit, e che purtroppo passandoci spesso delle ore sono vennuto a contatto con polveri di asbesto.

Ora arriva il problema ,dovuto alle continue elaborazioni mentali e ipocondriache che ho.Un problema che mi perseguita tutti i di, e che spesso non mi fa mangiare, mi provoca forti dolori di pancia, e non mi fa "godere" tutti gli avvenimenti importanti che sto vivendo in questa stupenda età, ultimamente come sorta di liberazione mi passa davanti l'idea del suicidio. Che contraddizione ,io che ho fatto nascere questo problema perchè amo la vita e non voglio morire, vedo nel suicidio una via di fuga, poi ripenso e dico " è da vigliacco, ci sono persone che vogliono vivere e non possono, perchè dovrei uccidermi " questo pensiero ora è lontano da me.

La paura è quella di dover morire per delle cose che potevo evitare, come la tac o l'esposizione all'amianto, la paura di morire per degli errori che ho fatto, e penso, avendo un rapporto stupendo con la natura, ai viaggi e altre cose che ancora devo fare. Nasce in me questa paura devastante, ho paura che la mia ragazza, sposandosi con me possa un giorno vedere il proprio marito giovane morire ed essere sola con dei figli da mandare avanti, ho paura inoltre che queste cose possano succedere alle persone che amo, come la mia famiglia, e sto avendo degli atteggiamenti iperprotettivi verso loro, cerco di non farli usare il cellulare, faccio comprare alimenti più salutari, gomme che non contengono aspartame e cosi via.

Una paura che deriva dalla troppa consapevolezza di detedeterminate cose, d'altronde la morte deve arrivare e anche se andassi da uno psichiatra o psicologo non potrebbe dire "le radiazioni non fanno nulla", "l'amianto è salutare".L'amianto e queste cose fanno male, e ho paura anche di andare da loro per sentirmi dire " si fanno male ".. Vorrei scordarmi tutto ma non posso, e forse inconsciamente non voglio.

La cosa positiva di questo "oltraggio" ( uno stupro mentale la tac, e una violenza psicologica l'idea dell'amianto che ho inalato ) e che mi ha fatto vedere il mondo da un punto di vista differente, mi ha fatto riflettere come i soldi, la brama di potere conduca l'uomo a compiere azioni sgradevoli, contro se stesso, e quindi cerco di avvicinarmi il più possibile alle persone che ne hanno bisogno, mi sento vicino a loro , vorrei fare scoperte che rendano le persone felici, vorrei curare ogni male, non vorrei vedere la sofferenza, e ne la guarigione ottenuta solo tramite pagamenti. Forse vorrei vedere quella felicità che adesso non provo,anzi,provo solo quando so che delle persone hanno fatto qualcosa di buono verso gli altri, e che la mia nazione consegua degli obiettivi positivi..Vorrei fare tanto, ma so che non ho le capacità per farlo.

Per questo non volendo chiedere ai miei un consulto psicologico o psichiatrico, ho richiesto un incontro al consultorio dopo 5 mesi che sto in questo stato, e purtroppo me lo hanno dato per fine giugno.
Nel frattempo sarei grato a voi dottori sapere il vostro punto di riflessione e cosa ne pensiate di ciò
Grazie mille
[#1]
Dr.ssa Lara Puglisi Psicologo, Psicoterapeuta 105 4
Gentiissimo Utente,
leggendo attentamente la sua storia non attribuirei a tac, amianto o sostanze varie il suo attuale malessere. Personalmente data l'attuale sintomatologia presentata e i pensieri che l'affliggono le suggerisco di anticipare l'appuntamento del mese di giugno, magari anche presso una asl di zona.
Cari saluti

Dr.ssa LARA PUGLISI

[#2]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2008 al 2013
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Utente,
in molte persone insorgono pensieri cosiddetti intrusivi, non deliberatamente ricercati.
In alcuni casi questi pensieri hanno una valenza neutra (es. pensieri-flash del tipo "Chissa se stasera pioverà"), in altri positiva, in altri ancora negativa, come accade a lei quando pensa ai possibili eventi negativi che potrebbero accadere a sé e/o alle persone a cui tiene.
Nella maggior parte delle persone questi pensieri scompaiono velocemente, così come rapidamente sono insorti, assorbiti nel flusso dei pensieri e degli impegni che la persona ha nella quotidianità.
Ci sono poi casi in cui le persone prestano particolare attenzione a tali pensieri, vissuti come particolarmente ansiogeni, ma al tempo stesso fronteggiabili. Il timore che possa accadere ciò che si è pensato e il desiderio di scongiurarlo, portano quindi la persona a soffermarsi su questi pensieri, a dedicarci risorse fisiche e mentali, a mettere in atto o raccomandare ad altri azioni per prevenire quanto temuto.
In questo modo il contenuto mentale preoccupante da semplice pensiero diventa un'intrusione persistente che assume importanza crescente nella vita mentale e non solo della persona.

Si tratta di situazioni che creano disagio a chi le sperimenta, ma che sono trattabili.
Ha fatto bene a richiedere una consulenza psicologica. Sarebbe ottimale farsi seguire da uno psicoterapeuta ad indirizzo cognitivo-comoportamentale, approccio tra i più validi per il trattamento di problematiche come le sue.

Cordialmente,
[#3]
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Grazie mille per le vostre parole preziose dottori, ma il fatto è che sembra che proprio io sia colui che questa cose non vuole togliersele dalla teste.

In fondo sono cose importanti, non ci si può sorvolare sopra, sono paure esistenti e vere :(
[#4]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
(..)sono cose importanti, non ci si può sorvolare sopra, sono paure esistenti e vere :( (..)

gentile ragazzo è proprio questa attribuzione di significati che fa parte del pensiero patologico che dovrà essere contrastato dalla psicoterapia.

ok, pur ammettendo (ipotesi senza fondamento, si intende) che le radiazioni che ha preso sono dannose, quanto l'aiuta a pensarci? in che modo questo pensiero cambia la situazione? vivrà più a lungo? è certo che si ammalerà prima o poi? è meglio godersi la vità senza soffermarsi a pensare con la probabilità non accadrà nulla o continuare a pensarci e a comportarsi come se fosse già malato e quindi vivere come tale?

in pratica si sta preparando alla fine del mondo senza sapere quando avverà e nè se avverrà davvero.

saluti



Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#5]
Dr.ssa Claudia Signa Psicologo 75 3
Gentile utente,
concordo con lei che le sue ansie e le sue paure siano fondate e che sicuramente il migliore modo per superarle è quello di affrontarle attraverso un consulto psichiatrico o psicologico.
Vorrei semplicemente aggiungere che oltre che pensare alle cose che potrebbero succedere pensi invece ad apprezzare quello che sta vivendo in questo momento.
pensare troppo al futuro probabilmente le impedisce di vivere appieno il presente.
Vorrei citare una frase di una mia paziente:
"Il pensiero è come le ciliege: una tira l'altra".
ogni qual volta ci sono dei pensieri che preoccupano,il pensare a questi attiva un continuo crescendo in cui si attivano ulteriori preoccupazioni e ansie.

Riflettere e pensare sul futuro è una cosa importante e impegnativa ma provi a fermarsi un attimo e a riflettere su ciò che di bello la circonda.

un in bocca al lupo per il suo futuro,

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