Scarsa intesa sessuale nella coppia e frequenza dei rapporti a picco
Salve,scrivo perchè sono preoccupata e non so cosa fare.Ho 30anni,sono sposata con un mio coetaneo da 1 anno.Sin dall'inizio della nostra storia(4 anni fa),ci sono stati problemi con il sesso.Premetto che sono una ragazza fisicamente più che piacevole(non voglio fare la falsa modesta),ho sempre avuto una vita sessuale più che appagante.Mio marito è un ragazzo non particolarmente bello,con un fisico più"rilassato"che prestante,con un passato sessuale piuttosto negativo e soprattutto un rapporto poco sereno con il suo corpo,sarà che da piccolo era stato obeso e questo gli ha creato dei blocchi anche successivamente(con l'adolescenza è dimagrito ed ha raggiunto un peso normale).Tutt'oggi fatica a toccarsi le parti intime,lui la mette molto sullo scherzo,ma noto che il solo toccarsi il pene o i capezzoli nel lavarsi gli provoca un effetto"solleticante"a cui non è in grado di resistere.Addirittura non l'ho mai visto scoprire completamente il glande poichè sostiene che gli fa male,cosa assai strana a mio parere.I primi approcci sono stati imbarazzanti:sembrava quasi che il solo fatto di toccarlo lo bloccasse.La prima volta è stata un disastro:eiaculazione precocissima e poi non è stato più in grado di avere un'erezione.Lui ha giustificato la cosa dicendomi che gli era già capitato con altre ragazze.Il che mi ha preoccupata molto e alla fine sono riuscita a portarlo da un andrologo che l'ha visitato ed ha detto che non aveva nulla e che si trattava solo di un fattore psicologico.Dopo questa dichiarazione"ufficiale"lui si è come sentito"riabilitato"e non ci sono più stati problemi di mancata erezione(cosa che si era invece prima ripetuta spesso).Solo dopo diverso tempo ho scoperto la verità:questo problema si era presentato con me per la prima volta e in realtà lui prima aveva avuto solo 4rapporti in tutto(in età piuttosto"tarda", dopo i 22),fugaci,con una ragazza fidanzata che aveva una storia"clandestina"con lui.Forse anche alleggerito da questa confessione,si è lasciato andare e abbiamo vissuto un anno e mezzo di vita sessuale intensa.Non posso dire di esserne stata completamente soddisfatta:purtroppo le dimensioni contano,inoltre con lui non ho orgasmi"pieni"e non ho certezza di orgasmo,come con altri partners,ma non mi è mai importato più di tanto visto che la storia era appagante al 1000%sotto tutti gli altri aspetti.Oggi la storia è ancora appagantissima,ci siamo sposati e stiamo benissimo,ma lui continua ad avere eiaculazioni precoci,ad essere molto goffo e ripetitivo,soprattutto i nostri rapporti sono diventati rarissimi,a dir tanto 1 al mese.Ammetto anche che il mio interesse è calato,mi dicono che potrebbe essere colpa della pillola,ma in realtà so di non avere quasi mai voglia.Lui non mi cerca,a dire la verità anche prima ha sempre aspettato che prendessi io l'iniziativa.Non so cosa fare per risolvere il problema,ho provato a parlarne con lui tante volte,con calma e dolcezza,ma lui si para sempre dietro la scusa della stanchezza per il lavoro
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Gentile signora, da ciò che dice suo marito non è stato contrario a sottoporsi a visite specialistiche in passato, dalle quali ha potuto trarre dei benefici.
Quindi, se ora state attraversando questa fase di stasi, potrebbe essere un'ottima cosa farne altre, più mirate. La cosa migliore sarebbe una consulenza di coppia, dove poter approfondire la vostra vita relazionale e sessuale.
Un certo calo del desiderio è fisiologico nella coppia, nel tempo, ma quando anche uno solo dei due non si sente appagato, è il momento d'intervenire.
Vi suggerisco un terapeuta a indirizzo strategico o familiare-relazionale.
Cordiali saluti
Quindi, se ora state attraversando questa fase di stasi, potrebbe essere un'ottima cosa farne altre, più mirate. La cosa migliore sarebbe una consulenza di coppia, dove poter approfondire la vostra vita relazionale e sessuale.
Un certo calo del desiderio è fisiologico nella coppia, nel tempo, ma quando anche uno solo dei due non si sente appagato, è il momento d'intervenire.
Vi suggerisco un terapeuta a indirizzo strategico o familiare-relazionale.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
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Ex utente
La ringrazio del consiglio. In realtà ho pensato più volte a questa possibilità. Però credo che prima di fare dei colloqui di coppia, lui forse prima dovrebbe risolvere da solo i suoi problemi in merito al suo corpo, che credo stiano alla base dei problemi successivi.
Inoltre l'ho già convinto a fatica una volta ad andare da un andrologo e di fronte ad un problema reale e contingente, ora mi riuscirebbe difficile convincerlo una seconda volta, per un problema che lui tra l'altro sta per ora negando o comunque ridimensionando.
Non so come sia meglio intervenire.
Nel caso, a quale tipo di terapeuta mi dovrei rivolgere: uno psicologo generico o specializzato in sessuologia o magari ugualmente un terapeuta di coppia?
Grazie ancora.
Inoltre l'ho già convinto a fatica una volta ad andare da un andrologo e di fronte ad un problema reale e contingente, ora mi riuscirebbe difficile convincerlo una seconda volta, per un problema che lui tra l'altro sta per ora negando o comunque ridimensionando.
Non so come sia meglio intervenire.
Nel caso, a quale tipo di terapeuta mi dovrei rivolgere: uno psicologo generico o specializzato in sessuologia o magari ugualmente un terapeuta di coppia?
Grazie ancora.
[#3]
Suo marito può avere delle questioni sue da risolvere, ma sta di fatto che queste hanno ricadute sulla vostra relazione, anche se lui minimizza. Quindi siete di fronte a una questione che vi coinvolge entrambi.
Proporgli di andare insieme in terapia potrebbe incoraggiarlo, soprattutto se riuscirà a fargli capire che avete un problema entrambi, che siete entrambi sulla stessa barca e che non è lui "il paziente designato".
Il professionista dovrebbe essere esperto sia di problemi relazionali che della sfera sessuale. Un sessuologo in questo caso potrebbe non avere tutti i requisiti, dato che gli aspetti relazionali qui mi paiono molto importanti. Come le dicevo un terapeuta familiare-relazionale o strategico potrebbe essere adatto almeno per una valutazione iniziale. Se poi siano necessarie figure diverse lui stesso potrà indirizzarvi.
Cordiali saluti
Proporgli di andare insieme in terapia potrebbe incoraggiarlo, soprattutto se riuscirà a fargli capire che avete un problema entrambi, che siete entrambi sulla stessa barca e che non è lui "il paziente designato".
Il professionista dovrebbe essere esperto sia di problemi relazionali che della sfera sessuale. Un sessuologo in questo caso potrebbe non avere tutti i requisiti, dato che gli aspetti relazionali qui mi paiono molto importanti. Come le dicevo un terapeuta familiare-relazionale o strategico potrebbe essere adatto almeno per una valutazione iniziale. Se poi siano necessarie figure diverse lui stesso potrà indirizzarvi.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 7.7k visite dal 26/05/2010.
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