Paura di abbandonare i genitori e andare a convivere

Gentilissimi,
vi scrivo questa mail per spiegarvi tutte le mie paure. Ho 27 anni sono una ragazza non stupida, laureata ma che è sepre stata insoddisfatta della sua vita.
Il problema deriva forse dalla malattia di mia madre: la sclerosi multipla che l'ha colpita dopo due anni dalla mia nascita e che ora è arrivata ad un livello sdavvero insopportabile. Sta in carrozzina da moltissimo ormai e non fa altro che entrare e uscire dagli ospedali (soprattutto nei mesi invernali).Chi si occupa di lei è mio padre che ora è in pensione, anche se prima ero io ad assisterla quando ancora studiavo (e di certo stava moto meglio). Bisogna lavarla, accudirla, vestirla, aiutarla a mangiare.Ho una sorella che ora ha una bimba e che ormai è andata via di casa. Il punto è questo: innanzitutto ho una costante paura che mio padre possa morire e lasciare su di me il peso della situazione. Inoltre con il mio fidanzato abbiamo deciso di andare a convivere. E io mi swento terribilmente in colpa, copla di abbandonare tutto e lasciare solo mio padre anche se abiterei a 100 metri da loro. Ho paura di non riuscire a farmi la mia vita e di restare intrappolata in una situazione . questo non mi fa più dorire la notte. Inoltre il mio fidanzato pressa per la convivenza che forse io sto tentando di rimandare per queste fobie.
Cosa ne pensate voi?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile ragazza, si possono conciliare una convivenza e un genitore ammalato. Specialmente se si potesse trovare casa non troppo distante (ma anche a più di 100 metri) e se il genitore non è solo.
La vita vuole che i figli prendano la propria strada, se è questo che vogliono loro, e i genitori devono farsene una ragione, se li amano davvero. Quindi ha tutto il diritto di progettare la sua convivenza anche se sua madre sta male. Potrà andare a trovarla tutte le volte che vuole, e prendersi cura ugualmente di lei.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Utente
Utente
Lo so dottore ha ragione, ma ho paura che un giorno mio padre non ci sarà più e la mia vita sarà impossibile.
Mi creda mi sento seriamente in colpa a lasciare tutto su di lui in questo momento.Ma ho 27 anni e vorrei anche io vivere come tutti i miei coetanei gioie e dolori della vita.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Io le credo, e l'alternativa è sacrificare tutta se stessa per assistere i suoi genitori fino alla fine, mentre la vita va avanti. Può dare retta al senso di colpa e farlo.

Ma il rischio è che il senso di colpa di oggi si trasformi in rimorso e rabbia domani.

Se ha già deciso che vuole fare questa scelta di convivenza, ma non ci riesce a causa del suo senso di colpa, può sempre rivolgersi a uno psicologo per farsi aiutare.

Cordiali saluti
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