Paura sovradimensionata dell'hiv
Buongiorno,
scrivo per chiedere consiglio per una parente molto stretta che da circa un anno soffre di una "Fobia" o di un "Atteggiamento compulsivo ossessivo" in merito al possibile contagio da Hiv.
La persona in questione è sanissima, ma ripercorre ogni volta questa paura eccessiva dell'hiv.
Spiegando nel dettaglio, la persona in questione è titolare di un piccolo negozio in un quartiere della periferia di Roma. Si ritrova spesso ad entrare in contatto con persone del quartiere, abbastanza conosciute, ed in evidente stato di AIDS conclamato.
Questa mia parente alla loro vista subisce un irrigidimento volontario dei muscoli del corpo, si rifiuta di rimanere a meno di tot metri da loro, ha una paura folle di toccare i soldi che loro usano per pagare l'acquisto di qualche prodotto e pretende che tutti coloro che entrano in contatto con quei soldi o con i soggetti sopra descritti si lavino bene le mani. Inoltre ad ogni possibile contatto questa persona spende molti minuti a controllare le mani alla ricerca del minimo "taglietto" e pretende che altre persone le controllino le mani per sicurezza.
Più volte ho seguito la via dell'informazione, spiegandogli accuratamente le modalità di trasmissione della malattia, facendole vedere su internet l'esistenza di coppie discordati, mostrandole le aspettative di vita e le modalità di cura della haart, ma la spiegazione che mi viene data è che non è una cosa che riesce a controllare.
Da quando la situazione è peggiorata, con crisi di pianto e stato di shock ho pensato di farla ricorrere ad uno specialista. Per questo vi chiedo un consiglio sul come muovermi e su quale tipo di medico consultare per la valutazione del da farsi.
Nel ringraziarvi vi auguro un buon lavoro
Distinti saluti
scrivo per chiedere consiglio per una parente molto stretta che da circa un anno soffre di una "Fobia" o di un "Atteggiamento compulsivo ossessivo" in merito al possibile contagio da Hiv.
La persona in questione è sanissima, ma ripercorre ogni volta questa paura eccessiva dell'hiv.
Spiegando nel dettaglio, la persona in questione è titolare di un piccolo negozio in un quartiere della periferia di Roma. Si ritrova spesso ad entrare in contatto con persone del quartiere, abbastanza conosciute, ed in evidente stato di AIDS conclamato.
Questa mia parente alla loro vista subisce un irrigidimento volontario dei muscoli del corpo, si rifiuta di rimanere a meno di tot metri da loro, ha una paura folle di toccare i soldi che loro usano per pagare l'acquisto di qualche prodotto e pretende che tutti coloro che entrano in contatto con quei soldi o con i soggetti sopra descritti si lavino bene le mani. Inoltre ad ogni possibile contatto questa persona spende molti minuti a controllare le mani alla ricerca del minimo "taglietto" e pretende che altre persone le controllino le mani per sicurezza.
Più volte ho seguito la via dell'informazione, spiegandogli accuratamente le modalità di trasmissione della malattia, facendole vedere su internet l'esistenza di coppie discordati, mostrandole le aspettative di vita e le modalità di cura della haart, ma la spiegazione che mi viene data è che non è una cosa che riesce a controllare.
Da quando la situazione è peggiorata, con crisi di pianto e stato di shock ho pensato di farla ricorrere ad uno specialista. Per questo vi chiedo un consiglio sul come muovermi e su quale tipo di medico consultare per la valutazione del da farsi.
Nel ringraziarvi vi auguro un buon lavoro
Distinti saluti
[#1]
Gentile utente, la paura di prendere l'Aids di solito è una fissazione ossessiva, che per essere rimossa necessita di trattamento specialistico. Può dire alla sua parente di rivolgersi a uno psicologo/psicoterapeuta esperto nel trattamento di questo tipo di disturbi.
>>> in evidente stato di AIDS conclamato.
>>>
Lo stato di Aids conclamato quale sarebbe? Molte volte non è possibile capire se una persona è ammalata di Aids, dall'esterno. Tutti noi veniamo in contatto, ogni giorno, con persone che potrebbero averlo, e non lo sapremo mai.
Cordiali saluti
>>> in evidente stato di AIDS conclamato.
>>>
Lo stato di Aids conclamato quale sarebbe? Molte volte non è possibile capire se una persona è ammalata di Aids, dall'esterno. Tutti noi veniamo in contatto, ogni giorno, con persone che potrebbero averlo, e non lo sapremo mai.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Utente
Il nostro quartiere, seppure di grosse dimensioni, ha ancora un sostrato comunitario molto forte. La gente si conosce e lo stile di alcune persone "di malaffare" è ormai conosciuto ai più.
Parliamo di tossicodipendenti che non hanno mai preso in considerazione l'idea di curarsi.
Posso dire che alcuni di questi hanno uno stato immunitario compromesso dall'evidente andamento della malattia non contrastata.
So benissimo che i sintomi dell'hiv non esistono. Alcuni parlano di linfonodi ingrossati, altri di febbre basse e continue, altri ancora di diarrea persistente. Ogni sieropositivà ha la sua storia e nessuno side è riconducibile direttamente all'hiv. Se però un sieropositivo (di cui la sieropositività è accertata) comincia ad accusare profondi spacchi alle mani con fuoriuscita di pus, forte dimagrimento, pustole facciali e perdita di denti... molto probabilmente l'aids è conclamato.
Chiedo scusa se la mia riflessione è sbagliata.
Parliamo di tossicodipendenti che non hanno mai preso in considerazione l'idea di curarsi.
Posso dire che alcuni di questi hanno uno stato immunitario compromesso dall'evidente andamento della malattia non contrastata.
So benissimo che i sintomi dell'hiv non esistono. Alcuni parlano di linfonodi ingrossati, altri di febbre basse e continue, altri ancora di diarrea persistente. Ogni sieropositivà ha la sua storia e nessuno side è riconducibile direttamente all'hiv. Se però un sieropositivo (di cui la sieropositività è accertata) comincia ad accusare profondi spacchi alle mani con fuoriuscita di pus, forte dimagrimento, pustole facciali e perdita di denti... molto probabilmente l'aids è conclamato.
Chiedo scusa se la mia riflessione è sbagliata.
[#3]
La sua riflessione non è sbagliata, è solo che non ha necessariamente a che vedere con l'ossessione per l'Aids.
Mi spiego meglio.
Un conto è trovarsi di fronte una persona mal tenuta, sporca o con lesioni evidenti sul corpo. Di fronte a persone così, chiunque, non solo l'ossessivo, si sente spinto a prendere precauzioni e a preoccuparsi.
Ma chi ha davvero l'ossessione per le malattie, è capace di preoccuparsi anche senza segnali evidenti, oppure di fronte a segnali immaginari: ad esempio, vede per terra un fazzoletto di carta usato, e comincia a preoccuparsi.
Tutto questo per dire:
1) che se la sua parente si trova spesso di fronte a dei tossicodipendenti, non è detto si tratti di ossessioni: potrebbe aver ragione a preoccuparsi.
2) anche se l'Aids non è conclamato o evidente - così come per altre malattie - il rischio infezione esiste lo stesso.
Concludendo: solo una visita specialistica potrà valutare se ciò che sta sentendo la sua parente è patologico oppure no. Il problema potrebbe anche stare nel quartiere in cui vivete.
Ad ogni modo lei sembra piuttosto ben informato sull'argomento.
Cordiali saluti
Mi spiego meglio.
Un conto è trovarsi di fronte una persona mal tenuta, sporca o con lesioni evidenti sul corpo. Di fronte a persone così, chiunque, non solo l'ossessivo, si sente spinto a prendere precauzioni e a preoccuparsi.
Ma chi ha davvero l'ossessione per le malattie, è capace di preoccuparsi anche senza segnali evidenti, oppure di fronte a segnali immaginari: ad esempio, vede per terra un fazzoletto di carta usato, e comincia a preoccuparsi.
Tutto questo per dire:
1) che se la sua parente si trova spesso di fronte a dei tossicodipendenti, non è detto si tratti di ossessioni: potrebbe aver ragione a preoccuparsi.
2) anche se l'Aids non è conclamato o evidente - così come per altre malattie - il rischio infezione esiste lo stesso.
Concludendo: solo una visita specialistica potrà valutare se ciò che sta sentendo la sua parente è patologico oppure no. Il problema potrebbe anche stare nel quartiere in cui vivete.
Ad ogni modo lei sembra piuttosto ben informato sull'argomento.
Cordiali saluti
[#4]
Utente
Intanto la ringrazio per la sua cortesia e per l'aver speso il suo tempo con la mia richiesta.
Questa mia parente si preoccupa per ogni cosa che vede e che pensa sia veicolo di malattia.
Le ho spiegato che io stesso potrei essere sieropositivo e lei non lo scoprirebbe mai, pur avendo contatti con me. La risposta è stata "Si però io non lo so, e quindi non ci penso".
Purtroppo non conoscendo la psiche umana non ho la piu pallida idea di come aiutarla. Per questo seguiremo il suo consiglio, quello dello psicoterapeuta.
Lei prima parlava di Psicoterapeuti addentri al campo specifico.
Sa indicarmi uno specialista nella zona di Roma o limitrofe, oppure cosa esattamente cercare su internet? Quale tipo di specialista?
Grazie ancora
Questa mia parente si preoccupa per ogni cosa che vede e che pensa sia veicolo di malattia.
Le ho spiegato che io stesso potrei essere sieropositivo e lei non lo scoprirebbe mai, pur avendo contatti con me. La risposta è stata "Si però io non lo so, e quindi non ci penso".
Purtroppo non conoscendo la psiche umana non ho la piu pallida idea di come aiutarla. Per questo seguiremo il suo consiglio, quello dello psicoterapeuta.
Lei prima parlava di Psicoterapeuti addentri al campo specifico.
Sa indicarmi uno specialista nella zona di Roma o limitrofe, oppure cosa esattamente cercare su internet? Quale tipo di specialista?
Grazie ancora
[#5]
Dovrebbe rivolgersi an terapeuta che utilizzi un approccio focalizzato, come quello breve strategico o cognitivo-comportamentale. Per il primo, può consultare questa lista:
http://www.centroditerapiastrategica.org/ita/affiliati%20prof%20ita.htm
Cordiali saluti
http://www.centroditerapiastrategica.org/ita/affiliati%20prof%20ita.htm
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 9.1k visite dal 20/05/2010.
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