Mancanza di un padre o cosa!?
Salve,ho 36 anni e vorrei porvi una domanda,sperando di essere nella sezione giusta!Ultimamente,per via di una leggerissima forma d'ansia,dovuta a stress lavorativo ecc,il medico di famiglia mi ha consigliato di praticare sport!Così sto facendo e,difatti mi sento molto meglio,i sintomi sono spariti del tutto!Quello che mi lascia perplesso è un altro punto,ossia:In palestra,c'è un Istruttore ed un Maestro(arti marziali),ed ho notato che la personalità,il carisma,il carattere molto forte di questo Maestro,mi stanno aiutando molto,anche in quella che è la vita sociale di ogni giorno,probabilmente prima non ci facevo molto caso!Questo Maestro ripeto,è molto carismatico,trasmette grinta coraggio e,infatti,mi trovo molto meglio quando alleno con lui,nonostante sia molto rigido,che quando c'è l'istruttore!La mia domanda é:c'è una possibilità che essendo io cresciuto con una madre malata,senza padre,i miei si son sperati quando ero un adolescente,riveda in questo Maestro una figura paterna a me mancata?Capisco che a 36 anni queste cose si superano,io non ho mai più rivisto mio padre..!!Però mi rendo conto che sto meglio,molto meglio,nonostante questa persona sia "dura",a me fa star meglio psicologicamente e fisicamente!Gradirei un Vostro consiglio e/o parere,Cordialmente!!
[#1]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Utente, le "discipline" (che non a caso si chiamano così!) marziali pongono il praticante di fronte ad un insieme di aspetti di sè relativi ad alcuni temi che possono assumere un'importanza notevole.
Mi riferisco al coraggio di affrontare le proprie paure e debolezze, all'aggressività, al rispetto tra i compagni di allenamento, al rapporto con figure di autorità (come quella cui si riferisce), alla fiducia ed al confronto con il proprio ed altrui corpo.
Molto probabilmente le figure "normative" cui si attribuiscono caratteristiche per noi "culturalmente" maschili (forza, rigore, carisma, etc.) possono rappresentare delle personalità di riferimento per chi sta conducendo una sua personale ricerca dell'equilibrio e della stabilità, al punto da essere poi identificate con modelli (più o meno realistici) cui ci si può ispirare nell'affrontare le difficoltà che la vita ci pone davanti.
Solo una precisazione.
Lei ci dice che "a 36 anni queste cose si superano". Io le chiedo: ma perchè, sono cose da bambini? Guardi che eventuali vissuti di mancanza, come quelli che ci riferisce, non sono indice di debolezza o infantilismo: serve molto più coraggio a riconoscere ed affrontare le proprie criticità che non a negarle!
Si senta libero di "prendere contatto" con ciò che le manca e ciò di cui sente il bisogno: porsi in modo autentico verso sè, i propri bisogni ed i propri vissuti può essere difficile, a volte doloroso, ma è un passo importante nel cammino degli uomini liberi.
Buon allenamento!
Mi riferisco al coraggio di affrontare le proprie paure e debolezze, all'aggressività, al rispetto tra i compagni di allenamento, al rapporto con figure di autorità (come quella cui si riferisce), alla fiducia ed al confronto con il proprio ed altrui corpo.
Molto probabilmente le figure "normative" cui si attribuiscono caratteristiche per noi "culturalmente" maschili (forza, rigore, carisma, etc.) possono rappresentare delle personalità di riferimento per chi sta conducendo una sua personale ricerca dell'equilibrio e della stabilità, al punto da essere poi identificate con modelli (più o meno realistici) cui ci si può ispirare nell'affrontare le difficoltà che la vita ci pone davanti.
Solo una precisazione.
Lei ci dice che "a 36 anni queste cose si superano". Io le chiedo: ma perchè, sono cose da bambini? Guardi che eventuali vissuti di mancanza, come quelli che ci riferisce, non sono indice di debolezza o infantilismo: serve molto più coraggio a riconoscere ed affrontare le proprie criticità che non a negarle!
Si senta libero di "prendere contatto" con ciò che le manca e ciò di cui sente il bisogno: porsi in modo autentico verso sè, i propri bisogni ed i propri vissuti può essere difficile, a volte doloroso, ma è un passo importante nel cammino degli uomini liberi.
Buon allenamento!
[#2]
Gentile utente, un'arte marziale praticata con gli insegnanti adatti può avere un'importanza notevole nel risolvere certe questioni, nel formare il carattere e aiutare nello sviluppo personale. Quindi, se sente che fare questo percorso le sta facendo bene, continui.
Faccia solo attenzione a non far scadere l'ammirazione che ha per questa persona e accontentarsi solo di questo (dell'ammirazione), ma utilizzi la sua autorevolezza come uno stimolo per migliorarsi costantemente.
L'espressione "a volte l'allievo supera il maestro" dovrebbe essere interpretata innanzitutto come: "supera il maestro dentro te stesso".
Le battaglie più importanti sono quelle che si vincono contro se stessi.
Cordiali saluti
Faccia solo attenzione a non far scadere l'ammirazione che ha per questa persona e accontentarsi solo di questo (dell'ammirazione), ma utilizzi la sua autorevolezza come uno stimolo per migliorarsi costantemente.
L'espressione "a volte l'allievo supera il maestro" dovrebbe essere interpretata innanzitutto come: "supera il maestro dentro te stesso".
Le battaglie più importanti sono quelle che si vincono contro se stessi.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#3]
Gentile lettrice,
quando ci si confronta con personalità autoritarie, che diventano poi punti di riferimanto e, per di più la fanno star bene,si instaura quello che noi chiamiamo " transfert", uno sorta di coinvolgimento amorevole, che serve per lavorare meglio, per reggere alla fatica, per stare meglio in generale...succede anche nelle psicoterapie, è una forma di seduzione.
Il transfert, che lei prova, credo sia data dalla condizione" discente-docente", le relazioni asimmetriche, facilitano questo sentire, in più quest'uomo avrà delle caratteristiche di suo gradimento, infanzia a parte.
Auguri.
www.valeriarandone.it
quando ci si confronta con personalità autoritarie, che diventano poi punti di riferimanto e, per di più la fanno star bene,si instaura quello che noi chiamiamo " transfert", uno sorta di coinvolgimento amorevole, che serve per lavorare meglio, per reggere alla fatica, per stare meglio in generale...succede anche nelle psicoterapie, è una forma di seduzione.
Il transfert, che lei prova, credo sia data dalla condizione" discente-docente", le relazioni asimmetriche, facilitano questo sentire, in più quest'uomo avrà delle caratteristiche di suo gradimento, infanzia a parte.
Auguri.
www.valeriarandone.it
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.3k visite dal 17/05/2010.
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