Personalità problematica
Buongiorno,
scrivo per una situazione che sto trovando ad affrontare con difficoltà. Inizio una relazione con un collega di cui avevo inizialmente, prima di uscire con lui, un po’ prevenuta. Quando cominciamo a frequentarci si rivela una persona di grande sensibilità, molto attento a me, ai miei bisogni, racconta molto di se (persino dopo pochi giorni che è in analisi perché a volte “si chiude”). L’impostazione che fa del nostro rapporto mi porta a coinvolgermi molto, mi trascina in un amore completo, racconta a me ma anche ai suoi piu stretti confidenti di aver finalmente trovato la persona con cui vuole stare. Sempre mite e affettuoso, mai invadente, mai pressante, mi chiede di iniziare a “VIVERE “ con lui tante esperienze nella vita, viaggi, interessi… un rapporto assolutamente completo. Dopo poco tempo , pur mantenendo con me un buon rapporto, lo vedo cambiare, piu distaccato, forse anche piu triste. Alla fine, viene fuori una sua grande difficoltà ad esprimersi, ma riesce a dirmi che lui si sente costantemente invaso da pensieri che gli fanno mettere in discussione tutto (e immagino, non gli fanno piu provare nulla per l’altra persona). Nonostante ciò cerca in tutti i modi di arginare un distacco ma chiudendosi sempre piu in se stesso al punto da diventare misterioso; io a quel punto mi sento il nodo del conflitto, sento di essere io il suo problema da cui deve assolutamente allontanarsi per salvare se stesso. Alla fine mi lascia, dice che non ha spiegazioni neanche per se ma che sente solo l’esigenza di stare da solo. Aggiungo che questa dinamica si presenta costantemente nelle sue relazioni, che quando è solo svolge una vita molto ritirata, immerso nei suoi libri e che ha pochissime relazioni sociali, fatta eccezione per le sue brevi ma frequenti relazioni. Diceva che questa volta era diverso.. Sono convinta della patologicità della persona, caratterizzata anche da reiterazioni continue, quasi compulsive oserei dire (stesse abitudini inflessibili verso le quali non esiste possibilità di variazione e inoltre permanente incoerenza nel gestire le relazioni sociali) ma vorrei avere una lettura “critica”. Può aiutarmi a capire meglio?
Grazie
scrivo per una situazione che sto trovando ad affrontare con difficoltà. Inizio una relazione con un collega di cui avevo inizialmente, prima di uscire con lui, un po’ prevenuta. Quando cominciamo a frequentarci si rivela una persona di grande sensibilità, molto attento a me, ai miei bisogni, racconta molto di se (persino dopo pochi giorni che è in analisi perché a volte “si chiude”). L’impostazione che fa del nostro rapporto mi porta a coinvolgermi molto, mi trascina in un amore completo, racconta a me ma anche ai suoi piu stretti confidenti di aver finalmente trovato la persona con cui vuole stare. Sempre mite e affettuoso, mai invadente, mai pressante, mi chiede di iniziare a “VIVERE “ con lui tante esperienze nella vita, viaggi, interessi… un rapporto assolutamente completo. Dopo poco tempo , pur mantenendo con me un buon rapporto, lo vedo cambiare, piu distaccato, forse anche piu triste. Alla fine, viene fuori una sua grande difficoltà ad esprimersi, ma riesce a dirmi che lui si sente costantemente invaso da pensieri che gli fanno mettere in discussione tutto (e immagino, non gli fanno piu provare nulla per l’altra persona). Nonostante ciò cerca in tutti i modi di arginare un distacco ma chiudendosi sempre piu in se stesso al punto da diventare misterioso; io a quel punto mi sento il nodo del conflitto, sento di essere io il suo problema da cui deve assolutamente allontanarsi per salvare se stesso. Alla fine mi lascia, dice che non ha spiegazioni neanche per se ma che sente solo l’esigenza di stare da solo. Aggiungo che questa dinamica si presenta costantemente nelle sue relazioni, che quando è solo svolge una vita molto ritirata, immerso nei suoi libri e che ha pochissime relazioni sociali, fatta eccezione per le sue brevi ma frequenti relazioni. Diceva che questa volta era diverso.. Sono convinta della patologicità della persona, caratterizzata anche da reiterazioni continue, quasi compulsive oserei dire (stesse abitudini inflessibili verso le quali non esiste possibilità di variazione e inoltre permanente incoerenza nel gestire le relazioni sociali) ma vorrei avere una lettura “critica”. Può aiutarmi a capire meglio?
Grazie
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>>> io a quel punto mi sento il nodo del conflitto, sento di essere io il suo problema da cui deve assolutamente allontanarsi per salvare se stesso
>>>
Gentile ragazza, è proprio questo l'errore in cui deve evitare di cadere. Da ciò che dice il problema sembra più che altro di questa persona, quindi eviti di sentirsene al centro solo perché le ha avuto una storia coinvolgente e appagante con lui.
Purtroppo a volte le storie finiscono, e anche se ammetterlo fa male, è improduttivo scavare troppo per capire. Non serve a molto, specialmente quando l'altro non ha spiegazioni da offrire nemmeno a se stesso.
Oltretutto da qui sarebbe impossibile darle delucidazioni su uno sconosciuto.
Quindi guardi avanti e cerchi di non accanirsi nel voler capire più di tanto, non ne vale la pena.
Posso dirle che le persone con un forte tratto ossessivo-compulsivo generalizzato, di solito hanno difficoltà a mantenere relazioni stabili e durature. È solo un'ipotesi, che comunque non la ripagherà del suo dispiacere.
Cordiali saluti
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Gentile ragazza, è proprio questo l'errore in cui deve evitare di cadere. Da ciò che dice il problema sembra più che altro di questa persona, quindi eviti di sentirsene al centro solo perché le ha avuto una storia coinvolgente e appagante con lui.
Purtroppo a volte le storie finiscono, e anche se ammetterlo fa male, è improduttivo scavare troppo per capire. Non serve a molto, specialmente quando l'altro non ha spiegazioni da offrire nemmeno a se stesso.
Oltretutto da qui sarebbe impossibile darle delucidazioni su uno sconosciuto.
Quindi guardi avanti e cerchi di non accanirsi nel voler capire più di tanto, non ne vale la pena.
Posso dirle che le persone con un forte tratto ossessivo-compulsivo generalizzato, di solito hanno difficoltà a mantenere relazioni stabili e durature. È solo un'ipotesi, che comunque non la ripagherà del suo dispiacere.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.6k visite dal 11/05/2010.
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