Alla fine mi è venuta la depressione? figlia di madre alcolista

Buongiorno. Come detto nell'oggetto sono figlia di madre alcolista (beve da ormai 10 anni) ho 26 anni e da 2 vivo con il mio ragazzo.sto nello stesso paese dove stanno i miei proprio per cercare di aiutare entrambe. mia madre ha provato più volte a uscirne con una serie di ricoveri in ospedale o cliniche specialistiche. l'ultimo ricovero un mese fa. avevamo tutti grosse aspettative ma appena è tornata a casa ha cominciato a bere. da quel giorno mi sembra di non essere più in grado ad affrontare la cosa, sono giù di morale tutto il giorno e mi sveglio con cattivi pensieri. sul lavoro ho poca concentrazione e ho una sensazione di affanno che accompagna tutta la mia giornata.mi sento anche molto nervosa e spesso penso di mollare tutto, compreso il lavoro perchè mi sembra che non serva a niente. nonostante sia abituata alle continue ricadute di mia madre questa volta non riesco a reagire e a tirarmi sù di morale. sicuramente questa situazione ha già avuto i suoi effetti su di me ma ho sempre cercato di combatterli. ho passato vari momenti senza aver interesse per nulla se non quello di "restare in piedi".adesso vedo tutto nero, questa situazione mi sembra senza via di uscita e io non mi sento più in grado di affrontarla. ho vari sensi di colpa verso tutto, verso mia madre anche se razionalmente capisco che non è mia la colpa. ma non essere riuscita ad aiutarla mi distrugge. voglio sapere cosa mi sta succedendo,come riuscire a affrontare tutto come sempre ho fatto senza far pesare a mio padre e al mio compagno questo mio stato d'animo visto che in casa i problemi sono già tanti. non voglio perdere il mio lavoro. dormo poco, a volte troppo. mi sveglio spesso e i sogni che ricordo sono agitati. sul lavoro spesso ho le lacrime trattenute e sento di non reagire a quello che mi sta succedendo intorno.l'appetito mi pare rimasto quasi stabile, anche e mi accorgo che a volte mangio in modo esagerato senza avere molta fame. pensate che sia ora di rivolgermi ad uno specialista? E a chi? non ho mai parlato con nessun dottore di tutto questo proprio perchè riuscivo a mantenere una mia quotidianità nonostante il problema di mia madre. certo, passavo brutti momenti ma poco dopo cercavo di sorridere e di guardare avanti. così non ho mai sentito il bisogno di rivolgermi a nessuno. ora però sento proprio di avere qualcosa che non va e non voglio abbandonarmi a questo malessere. non voglio fare tutti questi brutti pensieri, non voglio sentirmi così spenta a 26 anni.
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Dr.ssa Chiara Luisa Pataccoli Psicologo, Psicoterapeuta 143 4
Cara utente,
del tutto lecito il suo sentire, la sua sofferenza e ammirevole il fatto di essersi portata dietro questo peso inespresso senza mai parlarne con qualcuno. Forse il primo passo lo sta già facendo qui. Accetti la sua sofferenza, il suo stato d'animo, il suo sentirsi impotente di fronte al problema di sua madre, si sfoghi, ne parli, dia un nome alle sue emozioni, le viva, le tiri fuori, non può negarle. Lecito non voler pesare sui suoi familiari già provati dalla situazione ma forse condividete lo stesso problema e lo stesso senso di frustrazione, magari vi potrà fare bene parlarne. Ci sono dei gruppi per i familiari degli alcolisti, provi a cercarne uno. Può anche chiedere informazioni al suo medico di base spiegando come si sente.
Le mando un collegamento che potrebbe esserle utile:

http://www.insiemesenza.org/OPSpiemonte.htm

Ci scriva e ci faccia sapere.

Dr.ssa Chiara Luisa Pataccoli

Psicologa Psicoterapeuta Aneb

psicologia.udine@gmail.com

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Cara ragazza,
quello che lei prova è la normale e conseguenziale emotività di chi vive ed ha vissuto la sua storia.
Le dipendenze, sono delle brutte e dolorose patologie, non solo per chi le vive, ma anche e oprattutto per i familiari i quali vivono sensazioni di assoluta impotenza e frustrazione.
le sua lacrime non vanno affatto ingoiate, vanno indirizzate a chi saprà ascoltarla, contenerla ed indirizzarla:uno psicoterapeuta.
Vada lei a farsi aiutare, per prima, interromperà quel doloroso e disfunzionale circolo vizioso, che lega lei e sua madre, non appena si rafforzerà potrà aiutare sua madre, la quale necessita, più che un ricovero, una psicoterapia, con sostegno farmacologico, perregolamentare il tono dell'umore, che la porta poi alle ricadute.
Un caro augurio.




www.valeriarandone.it

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Utente
Utente
Grazie mille delle due risposte. Sto valutando di affidarmi ad uno psicologo, purtroppo vivo in un piccolo paesino distante dalle varie associazioni che operano nel campo delle dipendenze. oltre al cat di zona non è presente nessun altro tipo di aiuto a livello psicologico.
E' proprio vero che iniziando a pormi domande su questo validissimo sito sto iniziando a prendere coscienza di tante cose di me. Vi farò sicuramente sapere come mi troverò parlandone e cercando di tirare fuori tanti stati d'animo che forse ho soffocato per tanto tempo.
grazie ancora di cuore
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