Rapporto malato
Buonasera,
volevo chiedere un aiuto per fare chiarezza. Ho 19 anni e sono spesso triste e arrabbiata. Ho un ragazzo di 25 anni, è un ragazzo buono, quando sono con lui sto bene, quando non c'è ho paura che non mi ami e che si scocci di stare con me. Il nostro è stato un rapporto fantastico fino all'estate scorsa. L'estate scorsa mi accompagnava a casa prima "perchè era stanco" o "perchè si era scociato, non di me, ma di vedere sempre gli stessi posti o di dover guidare (lo stressa molto)", così diceva, poi spesso capitava che un amico lo venisse a prendere a casa ad orari proibitivi a cui io non potevo assolutamente uscire e che me lo raccontasse il giorno dopo. Un amico molto ingombrante e bisognoso di attenzioni con cui è anche andato in vacanza per 5 giorni. Quando io timidamente gli dicevo che forse sarei uscita con le amiche i pomeriggi che lui si scocciava di uscire, lui riusciva sempre a smontarmi. Ho rinunciato a molte vacanze con le amiche e alla gita di istruzione della ultimo e del penultimo anno delle superiori. Ho attraversato un periodo di depressione, sono uscita di nascosto da lui un paio di volte e poi mi sono sentita in colpa, perchè non amo dire bugie, litigavamo spesso, più litigavamo più non mangiavo, vomitavo spesso. Nello stesso periodo ho avuto un collasso e dopo un attacco di panico e allucinazioni visive e uditive dopo aver fumato mezzo spinello, mi sono ubriacata pesantemente mentre ero con lui e i suoi amici e i miei mi hanno scoperta ed è stato orribile. Dopo questo periodo di confusione totale gli ho spiegato tutti i miei sentimenti e lui ha capito, solo che ci siamo molto arroccati, invece di lasciarmi più libertà, cerca di privarsi delle stesse cose che mi toglie (ad esempio ha paura che io esca di sera sul lungomare con le amiche perchè ci sono le babygang e i ragazzi di strada, che io vada in posti affollati e alle feste senza di lui) non voglio un rapporto malato, perchè ci tengo veramente a questo ragazzo.
Prima di conoscerlo, le mie priorità erano leggere, viaggiare, passeggiare e andare per mostre, ora invece mi sento in gabbia, però lo amo!! Per quanto riguarda le uscite con le amiche, con grande sforzo, mi sto facendo valere, ogni tanto. Quest'estate i miei genitori stanno organizzando un viaggio in Austria, io ci vorei andare anche per recuperare un rapporto che dopo l'ubriacatura è andato deteriorandosi, il mio ragazzo però mi fa storie, dice che 15 giorni lontani sono troppo e che lo lascerei completamente solo perchè i suoi amici sono (per ora) tutti fidanzati. Non so cosa è giusto fare, e non solo riguardo il viaggio in Austria, per favore mi dia un consiglio.
Grazie.
volevo chiedere un aiuto per fare chiarezza. Ho 19 anni e sono spesso triste e arrabbiata. Ho un ragazzo di 25 anni, è un ragazzo buono, quando sono con lui sto bene, quando non c'è ho paura che non mi ami e che si scocci di stare con me. Il nostro è stato un rapporto fantastico fino all'estate scorsa. L'estate scorsa mi accompagnava a casa prima "perchè era stanco" o "perchè si era scociato, non di me, ma di vedere sempre gli stessi posti o di dover guidare (lo stressa molto)", così diceva, poi spesso capitava che un amico lo venisse a prendere a casa ad orari proibitivi a cui io non potevo assolutamente uscire e che me lo raccontasse il giorno dopo. Un amico molto ingombrante e bisognoso di attenzioni con cui è anche andato in vacanza per 5 giorni. Quando io timidamente gli dicevo che forse sarei uscita con le amiche i pomeriggi che lui si scocciava di uscire, lui riusciva sempre a smontarmi. Ho rinunciato a molte vacanze con le amiche e alla gita di istruzione della ultimo e del penultimo anno delle superiori. Ho attraversato un periodo di depressione, sono uscita di nascosto da lui un paio di volte e poi mi sono sentita in colpa, perchè non amo dire bugie, litigavamo spesso, più litigavamo più non mangiavo, vomitavo spesso. Nello stesso periodo ho avuto un collasso e dopo un attacco di panico e allucinazioni visive e uditive dopo aver fumato mezzo spinello, mi sono ubriacata pesantemente mentre ero con lui e i suoi amici e i miei mi hanno scoperta ed è stato orribile. Dopo questo periodo di confusione totale gli ho spiegato tutti i miei sentimenti e lui ha capito, solo che ci siamo molto arroccati, invece di lasciarmi più libertà, cerca di privarsi delle stesse cose che mi toglie (ad esempio ha paura che io esca di sera sul lungomare con le amiche perchè ci sono le babygang e i ragazzi di strada, che io vada in posti affollati e alle feste senza di lui) non voglio un rapporto malato, perchè ci tengo veramente a questo ragazzo.
Prima di conoscerlo, le mie priorità erano leggere, viaggiare, passeggiare e andare per mostre, ora invece mi sento in gabbia, però lo amo!! Per quanto riguarda le uscite con le amiche, con grande sforzo, mi sto facendo valere, ogni tanto. Quest'estate i miei genitori stanno organizzando un viaggio in Austria, io ci vorei andare anche per recuperare un rapporto che dopo l'ubriacatura è andato deteriorandosi, il mio ragazzo però mi fa storie, dice che 15 giorni lontani sono troppo e che lo lascerei completamente solo perchè i suoi amici sono (per ora) tutti fidanzati. Non so cosa è giusto fare, e non solo riguardo il viaggio in Austria, per favore mi dia un consiglio.
Grazie.
[#1]
... lei ha solo 19 anni!
i rapporti tra le persone mutano perchè le persone mutano (anche in ragione dello stesso rapporto che le lega!), questo vale ad ogni età.
con l'avanzare dell'età le persone maturano però esperienza ed affinano le capacità di cogliere le esigenze ed i limiti (ma non solo) dell'altro per cui spesso dopo varie vicissitudini la coppia si "stabilizza" o si scioglie (a volte succedono entrambe le cose!).
il titolo "rapporto malato" direi che indica una sua visione chiara - e probabilmente corretta - del problema, forse dovreste trovarvi insieme e discutere serenamente (per quanto possibile) del senso che ha oggi per voi questo rapporto, se non riuscite a farlo da soli fatevi supportare da un professionista, l'importante che vi andiate senza pregiudizi ma solo per capire. poi una volta capito potrete decidere cosa fare, se stare insieme, ritentarci o lasciarvi ... ma almeno consapevolmente e non per rabbia o noia.
saluti
i rapporti tra le persone mutano perchè le persone mutano (anche in ragione dello stesso rapporto che le lega!), questo vale ad ogni età.
con l'avanzare dell'età le persone maturano però esperienza ed affinano le capacità di cogliere le esigenze ed i limiti (ma non solo) dell'altro per cui spesso dopo varie vicissitudini la coppia si "stabilizza" o si scioglie (a volte succedono entrambe le cose!).
il titolo "rapporto malato" direi che indica una sua visione chiara - e probabilmente corretta - del problema, forse dovreste trovarvi insieme e discutere serenamente (per quanto possibile) del senso che ha oggi per voi questo rapporto, se non riuscite a farlo da soli fatevi supportare da un professionista, l'importante che vi andiate senza pregiudizi ma solo per capire. poi una volta capito potrete decidere cosa fare, se stare insieme, ritentarci o lasciarvi ... ma almeno consapevolmente e non per rabbia o noia.
saluti
Ermanno Moscatelli, Ph.D.
psicologo psicoterapeuta
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.4k visite dal 06/05/2010.
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