Problemi sonno bimba
Gentili medici,
premetto che ho letto quasi tutto il leggibile sul sonno dei bimbi. Abbiamo due bimbi: il primogenito G. di 2 anni e mezzo e la secondogenita E. di 16 mesi; il problema con il sonno è con E., praticamente dalla nascita, e solo chi ha sofferto di privazione del sonno per così tanti mesi può capirci. In sostanza, E. si addormenta intorno alle 21.30, con uno dei genitori nel lettone, poi viene portata nel suo lettino nella camera, che per forza di cose, condivide con il fratellino, dorme fino alle 2 e poi comincia con ripetuti risvegli anche ogni ora. Si può capire che metodi alla Estvil ("Fate la nanna") oltre a non condividerli non si possono applicare altrimenti avremmo non uno, ma due bimbi svegli nel cuore della notte...Entrambi i bimbi li ho allattati fino a 13-14 mesi, pur avendo ripreso il lavoro dopo 6 mesi dal parto. Entrambi frequentano lo stesso nido veramente volentieri. In verità, da quando E. è stata completamente svezzata, i risvegli sono diminuiti, ma non terminati, saremmo felici se si riducessero a 1 o 2 per notte...chiediamo troppo? Alla soglia della disperazione, dopo aver provato vari rimedi di origine vegetale (acqua fresca, per E.) il pediatra, senza neanche ascoltare tutte le nostre vicende ci ha prescritto il nopron, che, anche se con mille dubbi, abbiamo dato a E. Beh, che dire...la situazione è migliorata davvero tanto. Ma ora...il nopron non è più in commercio...(problemi di reperibilità del principio attivo, spiegano) e siamo da capo! Vorremmo evitare altri psicofarmaci, vorremmo un suggerimento sul modo di abituare E. al suo sonno sereno, senza turbare quello di G. (il quale non ha MAI avuto problemi di sonno). Forse il primo passo è farla addormentare nel suo lettino?
premetto che ho letto quasi tutto il leggibile sul sonno dei bimbi. Abbiamo due bimbi: il primogenito G. di 2 anni e mezzo e la secondogenita E. di 16 mesi; il problema con il sonno è con E., praticamente dalla nascita, e solo chi ha sofferto di privazione del sonno per così tanti mesi può capirci. In sostanza, E. si addormenta intorno alle 21.30, con uno dei genitori nel lettone, poi viene portata nel suo lettino nella camera, che per forza di cose, condivide con il fratellino, dorme fino alle 2 e poi comincia con ripetuti risvegli anche ogni ora. Si può capire che metodi alla Estvil ("Fate la nanna") oltre a non condividerli non si possono applicare altrimenti avremmo non uno, ma due bimbi svegli nel cuore della notte...Entrambi i bimbi li ho allattati fino a 13-14 mesi, pur avendo ripreso il lavoro dopo 6 mesi dal parto. Entrambi frequentano lo stesso nido veramente volentieri. In verità, da quando E. è stata completamente svezzata, i risvegli sono diminuiti, ma non terminati, saremmo felici se si riducessero a 1 o 2 per notte...chiediamo troppo? Alla soglia della disperazione, dopo aver provato vari rimedi di origine vegetale (acqua fresca, per E.) il pediatra, senza neanche ascoltare tutte le nostre vicende ci ha prescritto il nopron, che, anche se con mille dubbi, abbiamo dato a E. Beh, che dire...la situazione è migliorata davvero tanto. Ma ora...il nopron non è più in commercio...(problemi di reperibilità del principio attivo, spiegano) e siamo da capo! Vorremmo evitare altri psicofarmaci, vorremmo un suggerimento sul modo di abituare E. al suo sonno sereno, senza turbare quello di G. (il quale non ha MAI avuto problemi di sonno). Forse il primo passo è farla addormentare nel suo lettino?
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Psicologo
Gentile signora, una domanda: se la bimba dorme nel lettone tutta la notte si sveglia lo stesso tante volte? A volte i bambini hanno solo bisogno del contatto continuo con i genitori, in particolare la mamma e soprattutto se questa lavora. Non le suggerisco di viziarla, ma se dovesse essere un disagio causato dalla mancanza del corpo della mamma, non credo le farebbe male e probabilmente dopo un pò di mesi (durante i quali seppur scomodi dormirete) riuscirete a riportarla nel suo lettino.
[#2]
Utente
Effettivamente se E. dorme nel lettone si sveglia meno frequentemente ed è più facile per uno di noi riaddormentarla, infatti di solito cerca la sua bambolina feticcio che tiene in mano ciucciando il dito...ma sinceramente noi non riposiamo, soprattutto io che mi trovo a disposizione 20 cm di larghezza! (Mio marito ha bisogno di spazio...). E non ce la sentiamo di "esiliare" uno di noi dal lettone al divano...Per un po' lo abbiamo fatto, specialmente in caso di malattia di E., non siamo così rigidi, ma ci sembra ora che ognuno abbia il suo spazio di notte. Durante il giorno E. è serena anzi, è quasi la beniamina dell'asilo, visto che elargisce sorrisi a tutti...forse per attirare più attenzioni? Mi vengono i dubbi adesso...
[#3]
Psicologo
Probabilmente è una ricerca di contatto più che di attenzioni, però dal momento che solo il farmaco ha migliorato la situazione suggerirei di chiedere al medico curante di prescrivere esami che approfondiscano la fisiologia del sonno di sua figlia. Nel caso in cui il medico non ritenga opportuno farli non vi resta che sopportare ancora e sperare che cresca in fretta. Purtroppo a volte i figli mettono a dura prova i nervi dei genitori. Bisogna avere tanta pazienza e perseveranza.
[#4]
Cara Signora,
il letto genitoriale rappresenta un prosegumento dell'utero materno,
probabilmente la piccola non è ancora pronta per transitare in un luogo che rappresenta altro da lei.
Assecondi le sue richieste, in modo da rassicurarla e da non stressare il nucleo familiare, forse il problema della piccola non è nella notte, ma nel giorno..( gelosie, tensioni, paure...).
speso la fase onirica funge da amplificatore dei disagi o delle emozioni, di piccoli e grandi.
Parli con il suo pediatra, potrebbe adoperare la malatonina, che non è un ipnoinduttore, ma una sostanza che noi tutti produciamo naturalmente in situazioni di sonno, in special modo al buio, non porta dipendenza, garantisce una buona copertura e migliora i microrisvegli.
Inoltre è facilmente reperibile, non danneggiando la piccola.
Auguri di cuore.
www.valeriarandone.it
il letto genitoriale rappresenta un prosegumento dell'utero materno,
probabilmente la piccola non è ancora pronta per transitare in un luogo che rappresenta altro da lei.
Assecondi le sue richieste, in modo da rassicurarla e da non stressare il nucleo familiare, forse il problema della piccola non è nella notte, ma nel giorno..( gelosie, tensioni, paure...).
speso la fase onirica funge da amplificatore dei disagi o delle emozioni, di piccoli e grandi.
Parli con il suo pediatra, potrebbe adoperare la malatonina, che non è un ipnoinduttore, ma una sostanza che noi tutti produciamo naturalmente in situazioni di sonno, in special modo al buio, non porta dipendenza, garantisce una buona copertura e migliora i microrisvegli.
Inoltre è facilmente reperibile, non danneggiando la piccola.
Auguri di cuore.
www.valeriarandone.it
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#5]
Utente
Vi ringrazio per le risposte, anche se non sono propriamente risolutive. Volevo solo precisare che l'intento di "portare pace" alle notti della nostra famiglia è rivolto anche a mantenere, per quanto possibile, sereno anche G....non credo che avere genitori nevrastenici di giorno a causa delle notti in bianco lo renda felice...è quasi un circolo vizioso: se E. non dorme, non dormono i genitori, di giorno si perdiamo la pazienza per un nonnulla e questo causa irrequietezza nei bimbi che poi non dormono...
Proverò a parlare con il pediatra della melatonina, anche se mi aspetto un altro "porti pazienza"...
Proverò a parlare con il pediatra della melatonina, anche se mi aspetto un altro "porti pazienza"...
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.1k visite dal 06/05/2010.
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