Mancanza di fiducia nel futuro

Gentili dottori,
ho 28 anni e vivo da oltre un anno una vita senza speranza. Non credo più nel mio futuro lavorativo e affettivo. Ho la certezza che nella mia vita non si realizzerà mai nulla: matrimonio, lavoro dignitoso, figli. Non voglio vivere a casa con la mia famiglia, odio il mio paese, vorrei partire e trovare lavoro fuori, vivere lontano.Sono prigioniera di questa vita non riesco a cambiarla vorrei ammalarmi e morire. Non servono a niente le speranze servono solo a deludere. Dio è generoso con alcuni e dimentica altri figli. Sono laureata con il massimo dei voti, ma non serve non c'è posto per me. Con un uomo di oltre 20 anni più grande di me, vivo una relazione nascosta perchè la situazione non sarebbe accettata dalla mia famiglia e dalla società. Non era ciò che volevo, ma questo mi ha offerto la vita. Non piango quasi mai, non mi faccio mai vedere triste, aggiungo giorni a giorni senza sapere dove vado. Avevo pensato di fare un pò di psicoterapia per capire da dove viene questo malessere. Ho vissuto con un padre che non mi ha mai dato fiducia e incoraggiato ma sempre disprezzato con parole violente, ha sempre espresso preferenze per mia sorella. Eppure io a scuola sono stata sempre bravissima. Ma adesso non riesco a vivere e anche la sessualità la vivo con sensi di colpa legati anche ad un percorso di fede che forse mi ha dato solo false speranze verso un futuro migliore che non è mai arrivato. Vorrei sapere se devo farmi seguire da uno specialista.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile ragazza, la risposta alla domanda è semplice: se sente che il suo disagio sta diventando sempre meno sopportabile e opprimente, e non riesce a farvi fronte da sola, il ricorso allo specialista è quanto mai opportuno.

Sembra che lei sia caduta preda di un umor nero e depresso che coinvolge i principali aspetti della sua vita: affetti, lavoro, maternità, accettazione sociale. Direi che è più che abbastanza per sentirsi a terra!

Quindi, prima che il suo stato peggiori ancora si rivolga a uno psicologo/psicoterapeuta almeno per una valutazione. Poi sarà libera di decidere se intraprendere un eventuale percorso di cura oppure no. Ma non indulga nell'atteggiamento fatalista che la porta a dire: "pazienza, avrei voluto altro ma questo è ciò che la vita mi ha mandato", perché la vita consiste più in ciò che facciamo che in ciò che ci arriva.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Annalisa De Filippo Psicologo, Psicoterapeuta 113 4
Gent.le Utente,

credo che la risposta alla sua domanda ("vorrei sapere se devo farmi seguire da uno specialista") se la sia già data: "Avevo pensato di fare un pò di psicoterapia per capire da dove viene questo malessere"; il che implica la voglia di dare un senso al disagio che sta vivendo e affrontarlo.

Accenna a un senso di delusione e pessimismo verso il futuro, forse accompagnato da scarsa autostima ("Ho vissuto con un padre che non mi ha mai dato fiducia e incoraggiato ma sempre disprezzato con parole violente, ha sempre espresso preferenze per mia sorella").

Dice: "sono prigioniera di questa vita". Aver condiviso qui il suo malessere e l'idea di intraprendere un percorso, è un primo passo per uscire da questa prigione ed essere libera di esprimere le sue potenzialità, cercando di assumere una posizione meno passiva ("questo mi ha offerto la vita") e costruendo obiettivi che ora fatica a vedere ("nella mia vita non si realizzarà nulla" "senza sapere dove vado") puntando sulle sue risorse.

Saluti.

Dr.ssa Annalisa De Filippo
Psicologa Psicoterapeuta
www.centropianetapsicologia.com
www.psicologasestosangiovanni.com

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Utente
Utente
Grazie. Ho deciso che consulterò uno psicoterapeuta... speriamo di risolvere.