Nervosismo, ira
Buongiorno,
sono un ragazzo di 21 anni e da vari anni soffro di nervosismo e conseguenti scatti d'ira.
In generale mi ritengo un ragazzo sereno, ma ci sono momenti in cui non riesco a stare calmo, perdo la pazienza in un attimo, alzo la voce, perdo il controllo.
ieri per la prima volta, ho anche lanciato un oggetto contro una persona a me molto cara (e questo fatto mi ha spinto a rivolgermi a voi!)
Di solito questi scatti d'ira mi vengono soltanto in famiglia: i motivi sono anche abbastanza banali, mia madre un po' oppressiva, dice che è preoccupata per me perché non ho un amico vero, che sto sempre in casa se non per andare a lavorare, mio padre infantile che non capisce quando è ora di finirla di fare il bambino e mia sorella, ha quattro anni più di me, ride pochissimo e si annoia subito di tutto. detta così la mia famiglia sembra un disastro, ma ci vogliamo un gran bene e spesso ci divertiamo come matti insieme.
Recentemente ho anche un sogno ricorrente: sogno di litigare con mio padre ai bordi di una piscina, ad un certo punto lui scivola, batte la testa, cade in acqua e non torna più su...io disperato urlo, so che è tutta colpa mia e che per una sciochezza lui non c'è più.
Il lavoro invece è una cosa assurda, c'è sempre molta tensione, persone che urlano, bestemmiano...non ho mai visto così tanto odio in una persona sola come nei miei colleghi; io cerco di fare il mio lavoro e non pensare agli altri...lì lavoro da 1 anno e mezzo.
A volte, quando mi sento nervoso, mi metto le mani sugli occhi e penso "BASTA, BASTA..." fino ad urlare e capita che mi soghi con un pugno sul tavolo, oppure urlo contro la persona che ho davanti, la insulto.
so di non essere un ragazzo cattivo, ma in quei rari momenti non so trattenermi, me la prendo con i miei familiari e poi ci sto male, me ne pento, ci penso e ripenso tanto da farmi passare il sonno ma non riesco a chiedere scusa, dopo mi comporto come se non fosse successo nulla.
mia madre mi ha detto che ieri si è spaventata, ha pensato che se un giorno avessi avuto per le mani un coltello, in quello stato non avrei guardato in faccia a nessuno...io so di non essere così, sono buono come il pane, non farei mai una cosa del genere, ma mi sono preoccupato anche io, preferisco stroncare sul nascere questi scatti d'ira, per non rischiare di diventare veramente così!
devo confessare che la conversazione di oggi con mia madre mi ha spaventato.
come posso fare per non perdere più il controllo?
Grazie
Cordiali saluti
sono un ragazzo di 21 anni e da vari anni soffro di nervosismo e conseguenti scatti d'ira.
In generale mi ritengo un ragazzo sereno, ma ci sono momenti in cui non riesco a stare calmo, perdo la pazienza in un attimo, alzo la voce, perdo il controllo.
ieri per la prima volta, ho anche lanciato un oggetto contro una persona a me molto cara (e questo fatto mi ha spinto a rivolgermi a voi!)
Di solito questi scatti d'ira mi vengono soltanto in famiglia: i motivi sono anche abbastanza banali, mia madre un po' oppressiva, dice che è preoccupata per me perché non ho un amico vero, che sto sempre in casa se non per andare a lavorare, mio padre infantile che non capisce quando è ora di finirla di fare il bambino e mia sorella, ha quattro anni più di me, ride pochissimo e si annoia subito di tutto. detta così la mia famiglia sembra un disastro, ma ci vogliamo un gran bene e spesso ci divertiamo come matti insieme.
Recentemente ho anche un sogno ricorrente: sogno di litigare con mio padre ai bordi di una piscina, ad un certo punto lui scivola, batte la testa, cade in acqua e non torna più su...io disperato urlo, so che è tutta colpa mia e che per una sciochezza lui non c'è più.
Il lavoro invece è una cosa assurda, c'è sempre molta tensione, persone che urlano, bestemmiano...non ho mai visto così tanto odio in una persona sola come nei miei colleghi; io cerco di fare il mio lavoro e non pensare agli altri...lì lavoro da 1 anno e mezzo.
A volte, quando mi sento nervoso, mi metto le mani sugli occhi e penso "BASTA, BASTA..." fino ad urlare e capita che mi soghi con un pugno sul tavolo, oppure urlo contro la persona che ho davanti, la insulto.
so di non essere un ragazzo cattivo, ma in quei rari momenti non so trattenermi, me la prendo con i miei familiari e poi ci sto male, me ne pento, ci penso e ripenso tanto da farmi passare il sonno ma non riesco a chiedere scusa, dopo mi comporto come se non fosse successo nulla.
mia madre mi ha detto che ieri si è spaventata, ha pensato che se un giorno avessi avuto per le mani un coltello, in quello stato non avrei guardato in faccia a nessuno...io so di non essere così, sono buono come il pane, non farei mai una cosa del genere, ma mi sono preoccupato anche io, preferisco stroncare sul nascere questi scatti d'ira, per non rischiare di diventare veramente così!
devo confessare che la conversazione di oggi con mia madre mi ha spaventato.
come posso fare per non perdere più il controllo?
Grazie
Cordiali saluti
[#1]
Gentile Utente,
difficile capire da qui con le poche informazioni che possiamo avere, da dove scaturisca realmente la sua ira. Qui c'è da capire a fondo il rapporto con suo padre, il contesto familiare, in più anche ciò che ci dice della sua vita lavorativa necessita di approfondimenti, insomma andrebbero acquisiti una infinità di elementi che potrebbero aiutarci ad esplicare al massimo il suo problema.
Mi dispiace, ma nel suo caso è alquanto necessario l'aiuto di uno psicologo poichè in un sito come questo ci è consentito solamente un semplice consulto e non una psicoterapia. Capire come identificare l'attacco d'ira, intervenire sull'agito emotivo al fine di contenerlo, capire dove e come scaricare alternativamente l'impulso, tutto ciò si può fare in psicoterapia.
E' però molto importante che lei abbia preso coscienza del problema e che sia motivato a fare qualcosa in proposito. Questa è il primo passo verso il cambiamento.
difficile capire da qui con le poche informazioni che possiamo avere, da dove scaturisca realmente la sua ira. Qui c'è da capire a fondo il rapporto con suo padre, il contesto familiare, in più anche ciò che ci dice della sua vita lavorativa necessita di approfondimenti, insomma andrebbero acquisiti una infinità di elementi che potrebbero aiutarci ad esplicare al massimo il suo problema.
Mi dispiace, ma nel suo caso è alquanto necessario l'aiuto di uno psicologo poichè in un sito come questo ci è consentito solamente un semplice consulto e non una psicoterapia. Capire come identificare l'attacco d'ira, intervenire sull'agito emotivo al fine di contenerlo, capire dove e come scaricare alternativamente l'impulso, tutto ciò si può fare in psicoterapia.
E' però molto importante che lei abbia preso coscienza del problema e che sia motivato a fare qualcosa in proposito. Questa è il primo passo verso il cambiamento.
Dr.ssa Chiara Luisa Pataccoli
Psicologa Psicoterapeuta Aneb
psicologia.udine@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.5k visite dal 29/04/2010.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.