Con lei mi sento me stessa e so che non riuscirei con nessun' altra persona
Gentile dottore, sono in una situazione disperata e angosciante. Sono una ragazza di 33 anni. Sono innamorata di una donna con cui ho avuto una relazione sentimentale e sessuale per 4 anni. Precedentemente lei aveva avuto una storia importante con un uomo. Da quando ha subito la perdita della madre si è rinchiusa in se stessa e non è riuscita più ad amare. Poi sono arrivata io...Io non ero mai stata con un uomo e, tranne qualche infatuazione per un paio di ragazzi dlla mia età quando ero adolescente, mi sono sempre sentita attratta mentalmente dalle donne. Non ho mai ammesso con nessuno nè con me stessa di essere omossessuale, forse nemmeno adesso... Il punto è che fin dagli esordi di questa nostra storia, lei mi ha sempre ribadito di volere una vita normale con un uomo e dei figli. Perchè il suo più grande desiderio è di diventare madre. Soprattutto i primi tempi, però, lei ha anche ammesso di essere innamorata, di amarmi profondamente. Poi ha cominciato a crescere l'ansia di non riuscire a realizzarsi come donna, che il tempo passava e lei non aveva un uomo... In più era angosciata dal rischio che ci scoprissero. Questa era ed è la sua più grande angoscia. Temeva che io mi illudessi di restare con lei e mi ripeteva continuamente quali fossero i suoi obiettivi. Ci abbiamo provato innumerevoli volte a lasciarci e allontanarci ma non ci siamo mai riuscite. Nè io nè lei. Mi dice di volermi profondamente bene ma non di amarmi. Però quando un mese fa ci siamo ritrovate a passare la notte insieme, io ho sentito la sua passione e il suo amore. Lei nega e ribadisce la sua teoria. Ultimamente, disperata per il suo malumore mi sono inscritta in chat e ho conosciuto un ragazzo che ho iniziato a frequentare. volevo provare a stare con un uomo e a capire se il prblema fosse mio. Nel frattempo ho iscritto anche lei...Ha conosciuto un uomo e ci è andata a letto al secondo appuntamento! cosa non da lei!!! ma soprattutto che mi ha distrutta in modo indescrivibile! Di conseguenza mi sono lasciata andare e ho avuto il mio primo rapporto con un uomo. Ho capito che non mi interessa, che voglio solo lei, che la mia vita è con lei. Con lei mi sento me stessa e so che non riuscirei con nessun' altra persona. Ne ho parlato con lei, disperata. Mi risponde che la sto angosciando, che mi vuole bene ma non vuole me. Che vorrebbe una vita normale con un uomo. Io so e anche lei lo ammette, che con me si sente se stessa e che io l'appago in tutto, ma continua a ripetere sempre le stesse cose. Io penso che abbia paura di ammettere che vuole ciò che voglio io, paura delle difficoltà che nascerebbero. Io non so cosa fare. Ho paura di perderla e che stia buttando via la sua e la mia occasione di essere felice e veramente amata. Vorrei il suo parere. E' una mia convinzione di comodo pensare che mi voglia ma abbia solo paura? E se è così, riuscirei a convincerla?! Se poi così non fosse, io mi sento di impazzire e arrivo a sperare di morire perchè non accetto di perderla. Grazie
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"Vorrei il suo parere. E' una mia convinzione di comodo pensare che mi voglia ma abbia solo paura? E se è così, riuscirei a convincerla?!"
Gentile Utente,
non è possibile rispondere a questa domanda. Non posso sapere cosa c'è nella mente della donna che ha frequentato. Nemmeno posso sapere se riuscirà a convincerla!
Quanto al fatto di stare molto male perchè sente di non poter superare la rottura o probabile rottura definitiva con questa persona, capisco.
Gli esseri umani non sono fatti per le separazioni; cioè quando ci separiamo da qualcuno perchè la persona amata ci lascia o muore, ecc...è sempre necessario elaborare la perdita. Qualcuno può elaborarla in modo più rapido, ma non è mai indolore.
Pertanto se tale sofferenza dovesse persistere e sentisse di non riuscire a superare da sola questo momento di difficoltà, può rivolgersi ad uno psicologo che l'aiuterà a superare la crisi.
In bocca al lupo!
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
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Utente
La ringrazio, dott.ssa, per l'interesse. Ha ragione l'ultima domanda era un pò stupida! Ne ero consapevole anche mentre la ponevo... ma il mio dubbio è se sia possibile che una persona possa avere avuto un'esperienza "diversa" così intensa e affermare con convinzione che preferisce gli uomini e desidera una vita "normale"?? Ho pensato di rivolgermi ad uno psicologo, in verità avevo chiesto a lei di andarci insieme. La sua risposta è stata: "Ci vado da sola! Cerchi tutti i modi per tenermi legata a te!" Io pensavo solo che possa essere anche più facile per chi ci segua conoscere le due "parti". Ovvio che la terapia debba essere individuale. Comunque la rigrazio ancora per le sue parole.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.9k visite dal 29/04/2010.
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