Problema con mio figlio,8 anni

buongiorno,è la prima volta che affronto un argomento del genere anche perchè fino ad un mese fa,non avrei mai pensato di dover trattare questo tipo di problema.Dunque,l'oggetto è mio figlio,8 anni,vuol solo giocare,in tutto trova lo spunto per poter giocare,solare,vivo,fa giochi assolutamente maschili (calcio,guerra,gioca con i gormiti,i lego e altri personaggi in voga tra i maschietti)il suo migliore amico (sono in classe assieme dall'asilo,ora sono in seconda elementare)è praticamente un mito per lui,parla sempre di lui (G. ha fatto cosi,G. ha detto cosi,G. ha questo,G.ha quest'altro,sebbene lui abbia di più.),ogni cosa che fa G.,la vuole fare anche lui,a volte credo che mio figlio non abbia nessuna vera passione se non per quello che fa anche G.
Mio figlio ha una personalità molto debole,sebbene sembri molto forte,vuole sempre vincere in ogni cosa,o gioco che fa,se perde si arrabbia e piange,a scuola se la maestra gli fa un rimprovero,lui piange,anche se magari gli dice di non guardare fuori dalla finestra per lui è un grosso problema incassare questo pseudo-rimprovero,se io o la mamma gli diciamo ad esempio che non si parla con la bocca piena (esempio preso a caso,giusto per dire qualsiasi cosa di poco conto) lui dopo ci chiede se siamo arrabbiati con lui.
Un po di tempo fa,circa un mese,lui andò a giocare a casa di G.,e al ritorno gli chiesi cosa avessero fatto e lui mi ha elencato i giochi,calcio,play station e BACINI BACETTI (io sorpresissimo!),spiegandomi che G. era steso per terra e lui lo baciava.G. è un bambino che non ha rapporti molto appiccicosi con gli altri bambini,mentre mio figlio sebbene sia affezzionato a tutti,con lui ha un rapporto appiccicoso,quindi presumo che la proposta sia nata da lui,anche perche mio figlio dispensa baci a tutti (maschi e femmine),a volte va in crisi se la sorellina (3 anni) o la cuginetta (3 anni) non gli dicono che lo vogliono bene,o se non gli danno un bacetto,sembra che abbia bisogno di tanto affetto malgrado ne abbia a tonnellate,e credo che da G.cerchi (penso)proprio il contatto fisico.Io e mia moglie ci amiamo moltissimo,ma non andiamo granchè daccordo,soprattutto nell'impartire una regola o un ordine ai nostri figli,lei a volte (stanca di una giornata passata con la piccola che è MOLTO capricciosa) cede facendo cadere ogni regola,mentre io vorrei più rigore,e spesso lui non sa a chi stare a sentire.Ho un rapporto (ma anche la mamma) con mio figlio molto buono,fino a qualche tempo fa,ci giocavo molto insieme,poi adesso,c'è la sorrellina anche,e poi la sera sto un po davanti al pc,trascurando forse il mio rapporto con lui,ma lo accontento su tutto.
Un ultima cosa poi vi lascio con la speranza che mi rispondiate,mio figlio si infastidisce se ad esempio gli chiedo come è andata a scuola o cosa ha fatto dai nonni,insomma sembra che ogni domanda che gli facciamo lo infastidisca.
La mia paura,ma non solo quella(credo si sia capita)è che mio figlio sia attratto dall'amichetto,
devo preoccuparmi?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Mio figlio ha una personalità molto debole,sebbene sembri molto forte
>>>

Gentile utente, mi perdoni se glielo dico, ma questa è una conclusione da psicologia da almanacco che non ha alcun valore, anche se lei è il padre e conosce bene suo figlio. All'età di suo figlio non si può ancora parlare di personalità, perché la personalità inizia ad assumere una forma stabile solo dopo l'adolescenza. Prima di questa tappa non solo essa non è definita, ma non lo è neanche la sessualità. Ecco perché a volte i maschietti possono sembrare poco "uomini" o le femmine poco "donne".

Lasci tempo al suo bambino di crescere. Avere un amico di riferimento (G.) è comunissimo a quell'età, così come lo è dare e cercare affetto con abbracci e baci. In fondo, se ci pensa bene, da un bambino non è che ci si può aspettare che si comporti già come un uomo, non le pare?

Per questi motivi, dopo aver letto la sua descrizione, la risposta alla sua domanda conclusiva: "Devo preoccuparmi?" secondo me è: "No".

>>> Io e mia moglie ci amiamo moltissimo,ma non andiamo granchè daccordo,soprattutto nell'impartire una regola o un ordine ai nostri figli
>>>

Ecco, questo invece potrebbe essere un problema. Se non vi trovate d'accordo nell'educazione da impartire a vostri figli, ciò potrebbe creare difficoltà più avanti, quando i figli saranno diventati adolescenti e più "difficili" da gestire. Potrebbe essere opportuno cercare una consulenza familiare esterna, potreste ad esempio rivolgervi a un terapeuta d'indirizzo familiare-relazionale e parlargli del vostro problema.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Utente
Utente
beh,innanzitutto la ringrazio moltissimo

non so se essere contento o meno della sua risposta,mi spiego meglio
da un lato sono contento perche lei mi dice di non preoccuparmi,dall'altro meno perchè credo che qualche errore si stia commettendo,parlo del rapporto che ho con mia moglie e che insieme abbiamo con i nostri figli

"vorrei parlarne con uno psicologo" questo ho detto a mia moglie ieri,ma lei mi ha risposto che non ne vuole sentire parlare,io credo di aver bisogno di capire se sbaglio/amo ad educare i nostri figli,proprio per evitargli qualunque tipo di problema in futuro,questo soltanto è quello che mi preme,ma da parte sua (e la capisco conoscendola,e conoscendo il tabù che spesso vige sulla figura dello psicologo in un paesino come il nostro)non vedo una porta aperta in questo senso.

Lei reputa che questo tipo di problema (se cosi si puo davvero definire,visto che un po mi ha rincuorato)si puo risolvere da soli (io e mia moglie)senza necessitare di un confronto come stiamo facendo io e lei adesso?magari le faccio leggere questa nostra discussione,sarà meglio?

non vorrei passare per il più sprovveduto del pianeta con queste mie domande che possono sembrare paranoie,ma ci tengo alla mia famiglia e voglio e devo darle il meglio
confido ancora in una risposta e la saluto caramente.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Guardi, non deve preoccuparsi di passare per sprovveduto, il suo interesse per il benessere della famiglia è sacrosanto e le sue domande sono tutte legittime. Ed è proprio per questo che la prima cosa da fare, come le suggerivo, è di essere meno ansiosi, per non rischiare di trasmettere ansia anche ai vostri figli. Questa è una cosa abbastanza semplice che potreste ottenere anche da soli, senza lo specialista.

D'altra parte, però, se non c'è accordo fra lei e sua moglie su come procedere, un aiuto esterno potrebbe essere importante.

Far leggere questa discussione a sua moglie potrebbe essere una buona idea. Conosco bene i preconcetti che ci sono nei confronti della figura dello psicologo, specie nei paesi, ma anche quelli si possono superare.

E se poi sua moglie dovesse restare contraria ad andare da uno specialista, può sempre andarci da solo. Potrà ricevere indicazioni e chiarimenti che le torneranno utilissimi in ogni caso.

Nel frattempo le indico questo breve articolo, per mostrarle che in realtà non è nemmeno esatto che papà e mamma devono mostrarsi sempre in maniera univoca di fronte ai figli:
http://www.giuseppesantonocito.it/news.htm?m=120&c=14

Cordiali saluti
[#4]
Utente
Utente
grazie mille dottore,mi resta sempre un po d'ansia (lei ha detto bene) di vedere ogni giorno mio figlio con la paura che faccia qualcosa da femminuccia,lo osservo continuamente ogni atteggiamento,magari fa cose che ha sempre fatto (come a volte tenere le gambe unite,tipico atteggiamento un po effemminato) ma adesso a me sembrano cose che sta facendo ora per la prima volta,beh sono un po paranoico in realtà....e immagino i suoi commenti

ma mi puo dire come devo rapportarmi ogni volta che ritorna da scuola e mi dice che ha pianto per qualche (a mio avviso,ma sicuramente non per lui) futile motivo?gli do iniezioni di grinta ma magari sbaglio a fare cosi?lei cosa mi consiglia di dirgli?
grazie mille ancora
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Non si possono fare interventi diretti da qui, purtroppo. Darle dei suggerimenti per intervenire su suo figlio senza conoscervi né avervi davanti sarebbe inopportuno.
Tuttavia, se lei stesso riconosce di essere una persona ansiosa, è questo che rischia di trasmettere a suo figlio: ansia. Anche quando vorrebbe dargli delle "inezioni di grinta".
Quindi il suggerimento che le confermo è quello di rivolgersi a uno specialista, per valutare ed eventualmente modificare innanzitutto il suo stesso atteggiamento, e poi per capire quanto di esso stia influendo su quello di suo figlio.

Cordiali saluti