Distacco dalla famiglia di origine
Salve, ho 31 anni quindi non sono piu' una ragazzina da un bel po'. Ma nonostante cio', ho un problema piuttosto grave: la paura di distaccarmi dai miei genitori. Vivo ancora con loro, ma sono fidanzata da parecchi anni e sto pensando di sposarmi, ma è un'idea che non riesco a mettere in pratica tanta è l'angoscia al solo pensiero di allontanarmi da loro! E' un misto di paura per me stessa e sensi di colpa verso di loro, sensi di colpa perche' li abbandono, mi sembra di far loro un torto! Lo so, è assurdo, ma è così che mi sento! Per non parlare poi dell'idea che un giorno non ci saranno piu'... meglio non parlarne, a volte mi chiedo se riuscirò mai a sopravvivere ad un tale dolore!
Ma come faccio ad andare avanti in questo modo?
Ma come faccio ad andare avanti in questo modo?
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Psicologo, Psicoterapeuta
Cara Utente
Allontanarsi da casa per creare una propria famiglia, indipendente da quella di origine, è una situazione che comunemente provoca timori e senso di colpa nei confronti dei genitori.
Nel suo caso questi timori appaiono eccessivi, tant'è che lei stessa li definisce "angoscia", e arrivano a condizionare le sue scelte non permettendole di decidere serenamente di staccarsi dai genitori. La cosa migliore a mio avviso è cercare di far luce sui motivi di questi sentimenti, meglio se con l'aiuto di uno psicologo.
Cordiali saluti
Allontanarsi da casa per creare una propria famiglia, indipendente da quella di origine, è una situazione che comunemente provoca timori e senso di colpa nei confronti dei genitori.
Nel suo caso questi timori appaiono eccessivi, tant'è che lei stessa li definisce "angoscia", e arrivano a condizionare le sue scelte non permettendole di decidere serenamente di staccarsi dai genitori. La cosa migliore a mio avviso è cercare di far luce sui motivi di questi sentimenti, meglio se con l'aiuto di uno psicologo.
Cordiali saluti
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" Mi sembra di far loro un torto "
Questa frase potrebbe svelare qualcosa dei suoi rapporti familiari: a volte sono i figli che non vogliono o non possono assumere un ruolo di adulto, altre volte sono i genitori che non tollerano l'allontanamento dei figli dal nido e fanno passare questo messaggio anche senza dirlo in modo esplicito.
È difficile per tutti, in maniera diversa, passare da un ruolo ad un altro nel corso della vita. Se lei sente crescere questo conflitto potrebbe effettuare delle sedute dallo psicologo per capire meglio tutte le questioni che ha portato in questa sede.
Un caro saluto,
Questa frase potrebbe svelare qualcosa dei suoi rapporti familiari: a volte sono i figli che non vogliono o non possono assumere un ruolo di adulto, altre volte sono i genitori che non tollerano l'allontanamento dei figli dal nido e fanno passare questo messaggio anche senza dirlo in modo esplicito.
È difficile per tutti, in maniera diversa, passare da un ruolo ad un altro nel corso della vita. Se lei sente crescere questo conflitto potrebbe effettuare delle sedute dallo psicologo per capire meglio tutte le questioni che ha portato in questa sede.
Un caro saluto,
Dott.ssa Giselle Ferretti Psicologa Psicoterapeuta
www.giselleferretti.it
https://www.facebook.com/giselleferrettipsicologa?ref=hl
[#4]
Lei ha diritto di vivere la sua vita, ma è comprensibile anche il conflitto in cui si trova.
Molte famiglie si trovano ad affrontare questo tipo di difficolta', ma cio' non toglie che ognuno debba fare il suo percorso, sostenendo in modo diverso i propri cari.
Nella sua specifica situazione non sappiamo le condizioni specifiche di sua sorella, se è molto grave oppure poco, se è sempre in casa o è seguita dai servizi.
Tuttavia lei parla di doppio senso di colpa, quindi credo che la questione relativa a sua sorella incida sulle sue difficolta', ma che ci sia anche dell'altro.
Provi a parlarne con qualcuno di persona, ne trarra' sicuramente un beneficio.
Un caro saluto!
Molte famiglie si trovano ad affrontare questo tipo di difficolta', ma cio' non toglie che ognuno debba fare il suo percorso, sostenendo in modo diverso i propri cari.
Nella sua specifica situazione non sappiamo le condizioni specifiche di sua sorella, se è molto grave oppure poco, se è sempre in casa o è seguita dai servizi.
Tuttavia lei parla di doppio senso di colpa, quindi credo che la questione relativa a sua sorella incida sulle sue difficolta', ma che ci sia anche dell'altro.
Provi a parlarne con qualcuno di persona, ne trarra' sicuramente un beneficio.
Un caro saluto!
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 14k visite dal 28/04/2010.
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