Difficoltà nel fare amicizie
Salve Dottori vi scrivo questa mail perchè ormai tutto quello che mi sta succedendo sta diventando troppo pesante da sopportare. Sono un ragazzo di 26 anni e da circa due anni mi sono trasferito al nord per lavoro. Ho avuto sempre problemi nel relazionarmi con le persone. Se giu' avevo pochi amici qui non ne ho proprio. Per risolvere questo problema ho deciso di iniziare a frequentare nuove persone.. Sono entrato a far parte di un gruppo teatrale (dovrei ballare) ma anche qui mi sto trovando male. Praticamente sono invisibile gli altri parlano, ridono, scherzano tra di loro isolandomi completamente. Questa cosa mi fa star male ed inizio ad innervosirmi ed a farmi mille domande
Sono io che sbaglio? ( no perchè se mi viene chiesto qualcosa rispondo cerco anche di aprire un discorso ma dopo due secondi .... poof ti lasciano per parlare tra di loro isolandoti nuovamente.)
Non è la prima volta che mi succede ( sono già andato diverse volte alle prove ed il risultato è sempre lo stesso). Mi chiedo: Dove cavolo sbaglio? Perche' sono così?Perchè sono così freddi? Perchè fanno battutine su quelli del Sud ? Come devo comportarmi?. Dovrei ridere anch'io. Ma se sono come un fantasma . Mi viene voglia di lasciare tutto e di non fare piu' queste benedette prove ... ... Inizialmente ero entusiasto ma ora non più.
Io sto cercando di impegnarmi al massimo per avere nuove amicizie ma sono davvero deluso ed amareggiato... Ho la sensazione che nessuno sia interessato nel coinvolgermi nei propri progetti ( mi riferisco ad un gruppo di altre persone).
Scusate per eventuali errori di forma ma sono le 0.28 e fortunatamente il sonno sta avendo la meglio su di me ......
Potreste darmi qualche consiglio?
Sono io che sbaglio? ( no perchè se mi viene chiesto qualcosa rispondo cerco anche di aprire un discorso ma dopo due secondi .... poof ti lasciano per parlare tra di loro isolandoti nuovamente.)
Non è la prima volta che mi succede ( sono già andato diverse volte alle prove ed il risultato è sempre lo stesso). Mi chiedo: Dove cavolo sbaglio? Perche' sono così?Perchè sono così freddi? Perchè fanno battutine su quelli del Sud ? Come devo comportarmi?. Dovrei ridere anch'io. Ma se sono come un fantasma . Mi viene voglia di lasciare tutto e di non fare piu' queste benedette prove ... ... Inizialmente ero entusiasto ma ora non più.
Io sto cercando di impegnarmi al massimo per avere nuove amicizie ma sono davvero deluso ed amareggiato... Ho la sensazione che nessuno sia interessato nel coinvolgermi nei propri progetti ( mi riferisco ad un gruppo di altre persone).
Scusate per eventuali errori di forma ma sono le 0.28 e fortunatamente il sonno sta avendo la meglio su di me ......
Potreste darmi qualche consiglio?
[#1]
Gentile ragazzo,
per affrontare queste difficoltà relazionali e sociali ci sono due strade:
- fare un training di abilità sociali (ovvero apprendere comportamenti che ti permetteranno di essere più efficace nelle interazioni)
- chiedere, come stai già facendo qui, aiuto ad uno psicologo.
La prima possibilità è in genere molto utilizzata nelle scuole e nelle aziende, produce dei cambiamenti, ma non ci dice perchè una persona fa fatica o non riesce a sfruttare le occasioni che la vita dà per relazionarsi in modo diverso ("Ho avuto sempre problemi nel relazionarmi con le persone").
La seconda non prevede un training (mostriamo il comportamento di un modello e ci si modella su quello, imitandolo), ma prevede di indivuduare gli schemi prevalenti che metti in atto. E' vero, gli altri faranno determinate cose, ma anche Lei fa qualcosa nell'interazione.
Con l'aiuto di uno psicologo potrà capire cos'è questo qualcosa. Potrebbe essere (ma sto ipotizzando perchè di Lei non so nulla) un problema legato all'autostima, al giudizio degli altri, o il non aver mai appreso a relazionarsi o non averlo appreso nella maniera giusta, ecc...
Saluti,
per affrontare queste difficoltà relazionali e sociali ci sono due strade:
- fare un training di abilità sociali (ovvero apprendere comportamenti che ti permetteranno di essere più efficace nelle interazioni)
- chiedere, come stai già facendo qui, aiuto ad uno psicologo.
La prima possibilità è in genere molto utilizzata nelle scuole e nelle aziende, produce dei cambiamenti, ma non ci dice perchè una persona fa fatica o non riesce a sfruttare le occasioni che la vita dà per relazionarsi in modo diverso ("Ho avuto sempre problemi nel relazionarmi con le persone").
La seconda non prevede un training (mostriamo il comportamento di un modello e ci si modella su quello, imitandolo), ma prevede di indivuduare gli schemi prevalenti che metti in atto. E' vero, gli altri faranno determinate cose, ma anche Lei fa qualcosa nell'interazione.
Con l'aiuto di uno psicologo potrà capire cos'è questo qualcosa. Potrebbe essere (ma sto ipotizzando perchè di Lei non so nulla) un problema legato all'autostima, al giudizio degli altri, o il non aver mai appreso a relazionarsi o non averlo appreso nella maniera giusta, ecc...
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Gentile utente, la sua iniziativa d'iscriversi a un gruppo teatrale è ottima, ma non dovrebbe restare isolata. Potrebbe essere incappato in un ambiente un po' chiuso e ostile e quindi il problema non essere lei. Quindi dovrebbe fare altri tentativi di questo tipo prima di trarre qualsiasi conclusioni.
Il luogo comune che "al nord siano più chiusi che al sud" può avere qualche piccolo lato di verità, ma non dimentichi che le persone sono persone ovunque: si tratta solo di trovare la chiave giusta per entrare in comunicazione, perché la chiave è vero che può essere diversa da luogo a luogo.
E se sente che le sue difficoltà sono troppo difficili da risolvere da solo, non trascuri di considerare l'opportunità di chiedere aiuto a uno psicologo.
Cordiali saluti
Il luogo comune che "al nord siano più chiusi che al sud" può avere qualche piccolo lato di verità, ma non dimentichi che le persone sono persone ovunque: si tratta solo di trovare la chiave giusta per entrare in comunicazione, perché la chiave è vero che può essere diversa da luogo a luogo.
E se sente che le sue difficoltà sono troppo difficili da risolvere da solo, non trascuri di considerare l'opportunità di chiedere aiuto a uno psicologo.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#3]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Utente
La sua storia mi fa pensare alla mole di informazioni e disagi che molte persone immigrate sia dal sud ma immigrati in genere possano rincorre.
Lei viene da un altra regione,ciò provoca un discostamento in ognuno dei nativi di quelle regioni li,lei porta la sua cultura il suo accento,il suo essere.
Molte persone al giorno d'oggi non hanno più voglia di vedere l'altro da sè...
cosi il linguaggio tacito che essi usano è non fai parte del nostro gruppo.
personlamente non condivido molto la fatica di fare amicizia a tutti costi,visto il loro comportamenti,personalmente ho un amia opinione in merito se non vedono il mio essere non meritano neanchè che io li stia accanto...
Poi perchè dovresti per forza affatticarti a star dietro a loro,tu sei tu loro sono loro ci saranno altre persone a cui tu possa piacere,altre persone a cui tu possa rccontare di te, altre persone a cui legarti.
Quindi non farti violenza perchè vieni da un altro posto ecc, tu sei tu e loro sono loro.
Non ti serviranno mica i corsi di comunicazione a diventare un claun per piacere a tutti costi e poi perchè dovresti piacere a tutti costi.
Provi invece a farsi fare un sostegno psicologico da un professionista mi creda le servirà...
Le differenze semai esistono devono essere integrate.
Ma la società di oggi sta vivendo una crisi profonda in merito... l'individuo esterno alla regione alla lingua i costumi e ecc,Lo straniero in generale fa paura(...)
Parola di una straniero
Cordialmente
La sua storia mi fa pensare alla mole di informazioni e disagi che molte persone immigrate sia dal sud ma immigrati in genere possano rincorre.
Lei viene da un altra regione,ciò provoca un discostamento in ognuno dei nativi di quelle regioni li,lei porta la sua cultura il suo accento,il suo essere.
Molte persone al giorno d'oggi non hanno più voglia di vedere l'altro da sè...
cosi il linguaggio tacito che essi usano è non fai parte del nostro gruppo.
personlamente non condivido molto la fatica di fare amicizia a tutti costi,visto il loro comportamenti,personalmente ho un amia opinione in merito se non vedono il mio essere non meritano neanchè che io li stia accanto...
Poi perchè dovresti per forza affatticarti a star dietro a loro,tu sei tu loro sono loro ci saranno altre persone a cui tu possa piacere,altre persone a cui tu possa rccontare di te, altre persone a cui legarti.
Quindi non farti violenza perchè vieni da un altro posto ecc, tu sei tu e loro sono loro.
Non ti serviranno mica i corsi di comunicazione a diventare un claun per piacere a tutti costi e poi perchè dovresti piacere a tutti costi.
Provi invece a farsi fare un sostegno psicologico da un professionista mi creda le servirà...
Le differenze semai esistono devono essere integrate.
Ma la società di oggi sta vivendo una crisi profonda in merito... l'individuo esterno alla regione alla lingua i costumi e ecc,Lo straniero in generale fa paura(...)
Parola di una straniero
Cordialmente
[#4]
Utente
Salve dottori
Volevo ringraziarvi di vero cuore delle vostre risposte.
Allora cerchero' di rispondere a cio' che avete scitto.
Come faccio a comunicare con persone se davanti a me c'è un muro di totale indifferenza? Sono un tipo che parla ( con i mie colleghi di lavoro parlo tranquillamente e non di lavoro)!
Io di certo avrò i miei problemi ( soffro di dismorfismo corporeo che in parte ha limitato i rapporti relazionali ... in parte perche' con certe persone riesco tranquillamente a parlare ed a divertirmi alla stesso tempo ).
Non dovrei piu' andare alle prove.... Cosa risolverei? Tornerei di nuovo a stare da solo e continuerei a star male....
Sono confuso....
Io tento di nuovo se cmq la cosa continua sarò costretto a lasciare tutto..
Ho pensato anche che loro sono diffidenti nei miei confronti perchè non mi conoscono ma ho la sensazione che non vogliano conoscermi anche se io ho voglia di conoscerli.... Sono un tipo che da anima e corpo se viene inserito,viene coinvolto etc.......
Ho fissato un appuntamento con psicologo ......
Vi scriverò stasera per informarvi della serata.
G. dottoressa Angela dovrei imitare un modello???... Che senso avrebbe ???
Volevo ringraziarvi di vero cuore delle vostre risposte.
Allora cerchero' di rispondere a cio' che avete scitto.
Come faccio a comunicare con persone se davanti a me c'è un muro di totale indifferenza? Sono un tipo che parla ( con i mie colleghi di lavoro parlo tranquillamente e non di lavoro)!
Io di certo avrò i miei problemi ( soffro di dismorfismo corporeo che in parte ha limitato i rapporti relazionali ... in parte perche' con certe persone riesco tranquillamente a parlare ed a divertirmi alla stesso tempo ).
Non dovrei piu' andare alle prove.... Cosa risolverei? Tornerei di nuovo a stare da solo e continuerei a star male....
Sono confuso....
Io tento di nuovo se cmq la cosa continua sarò costretto a lasciare tutto..
Ho pensato anche che loro sono diffidenti nei miei confronti perchè non mi conoscono ma ho la sensazione che non vogliano conoscermi anche se io ho voglia di conoscerli.... Sono un tipo che da anima e corpo se viene inserito,viene coinvolto etc.......
Ho fissato un appuntamento con psicologo ......
Vi scriverò stasera per informarvi della serata.
G. dottoressa Angela dovrei imitare un modello???... Che senso avrebbe ???
[#5]
"G. dottoressa Angela dovrei imitare un modello???... Che senso avrebbe ???"
Il training di apprendimento delle abilità sociali prevede che un modello (che ha le competenze relazionali che vogliamo far acquisire) venga appunto preso come modello. E pertanto imitato dagli altri. Il modello può essere un compagno di classe a scuola (se vedo che il compagno di classe ha messo in atto un certo comportamento ed è stato lodato dall'insegnante, posso scegliere di comportarmi in quel modo se voglio essere lodata), oppure un personaggio di un film, un collega di lavoro, ecc... Ovviamente il modello può essere anche negativo.
Questa è la prima strada che io Le avevo descritto. Ribadisco che è utilizzata nelle scuole o nelle aziende perchè il tempo a disposizione per interventi di questo tipo è limitato e che comunque non aiuta a capire come mai non sono presenti quelle abilità o perchè non abbiamo sfruttato le naturali e quotidiane occasioni che la vita ci mette davanti per impararle.
E' chiaro che il training di questo tipo viene condotto da un professionista o da persone addestrate allo scopo (es insegnanti nelle scuole).
"La seconda non prevede un training (...) ma prevede di indivuduare gli schemi prevalenti che mette in atto".
E' più chiaro ora?
Io Le ho descritto entrambe le strade. Il trattamento migliore sarebbe il secondo, ovvero capire il Suo modo di relazionarsi con l'aiuto di uno psicologo.
Saluti,
Il training di apprendimento delle abilità sociali prevede che un modello (che ha le competenze relazionali che vogliamo far acquisire) venga appunto preso come modello. E pertanto imitato dagli altri. Il modello può essere un compagno di classe a scuola (se vedo che il compagno di classe ha messo in atto un certo comportamento ed è stato lodato dall'insegnante, posso scegliere di comportarmi in quel modo se voglio essere lodata), oppure un personaggio di un film, un collega di lavoro, ecc... Ovviamente il modello può essere anche negativo.
Questa è la prima strada che io Le avevo descritto. Ribadisco che è utilizzata nelle scuole o nelle aziende perchè il tempo a disposizione per interventi di questo tipo è limitato e che comunque non aiuta a capire come mai non sono presenti quelle abilità o perchè non abbiamo sfruttato le naturali e quotidiane occasioni che la vita ci mette davanti per impararle.
E' chiaro che il training di questo tipo viene condotto da un professionista o da persone addestrate allo scopo (es insegnanti nelle scuole).
"La seconda non prevede un training (...) ma prevede di indivuduare gli schemi prevalenti che mette in atto".
E' più chiaro ora?
Io Le ho descritto entrambe le strade. Il trattamento migliore sarebbe il secondo, ovvero capire il Suo modo di relazionarsi con l'aiuto di uno psicologo.
Saluti,
[#6]
Se soffre di dismorfofobia, è quasi certo che ciò abbia a che vedere con il suo problema di socializzazzione, e quindi i due problemi dovranno essere trattati congiuntamente.
Ci aggiorni su come andranno le cose dallo psicologo.
Cordiali saluti
Ci aggiorni su come andranno le cose dallo psicologo.
Cordiali saluti
[#7]
Utente
Ora si mi è molto piu' chiaro..
Dottor Giuseppe sicuramente avrà avuto pazienti con simili problematiche... Secondo lei è posibile uscire da questo tunnel?
Io ho solo un dubbio: e se non ci riesco a superare questa cosa pur andando da uno psicologo ( magari mi sbaglio...magari mi farà bene sfogarmi con qualcuno).
Cmq Grazie infinitamente........
Dottor Giuseppe sicuramente avrà avuto pazienti con simili problematiche... Secondo lei è posibile uscire da questo tunnel?
Io ho solo un dubbio: e se non ci riesco a superare questa cosa pur andando da uno psicologo ( magari mi sbaglio...magari mi farà bene sfogarmi con qualcuno).
Cmq Grazie infinitamente........
[#8]
Caro ragazzo, ciò che scriveva anche nei mesi passati rispetto al problema della dismorfofobia può essere trattato e superato.
L'andrologo l'ha già rassicurata. E' il momento di occuparsi del disagio psicologico.
In bocca al lupo!
L'andrologo l'ha già rassicurata. E' il momento di occuparsi del disagio psicologico.
In bocca al lupo!
[#9]
Non solo è certamente possibile uscire da questo tunnel ma, una volta fatto, è possibile godersi la vita in modo molto più pieno di quanto possa sospettare.
Il suo dubbio ("ma si può uscire dal tunnel?") in realtà fa parte del suo problema, che riguarda l'ansia e l'insicurezza. Quindi consideri che non è la rassicurazione che deve cercare, ma il modo per non doverne avere più bisogno. Le è più chiaro, adesso?
Si affidi a uno psicologo/psicoterapeuta, accertandosi che utilizzi un approccio adatto al suo tipo di disturbo.
Cordiali saluti
Il suo dubbio ("ma si può uscire dal tunnel?") in realtà fa parte del suo problema, che riguarda l'ansia e l'insicurezza. Quindi consideri che non è la rassicurazione che deve cercare, ma il modo per non doverne avere più bisogno. Le è più chiaro, adesso?
Si affidi a uno psicologo/psicoterapeuta, accertandosi che utilizzi un approccio adatto al suo tipo di disturbo.
Cordiali saluti
[#10]
Utente
Salve dottori come a voi consigliato mi sono rivolto ad uno psicologo/ psicoterapeuta...Le ho parlato di tutte le mie sensazioni ( inizialmente avevo vergogna ma la dott.ssa è stata molto brava) di tutti i miei problemi...
Lei mi ha risposto che i miei problemi possono essere superati tramite una psicoterapia e che il lavoro sarà lungo e che tutto dipenderà da me ( di certo se io non collaboro i risultati non ci saranno)....
Mi sembra essere una persona molto professionale...
Le ho detto che sono un tipo molto introverso... E lei mi ha detto..... di certo che se sei una persona introversa non è che si diventa di colpo estroversa ma possiamo lavorare insieme per migliorare le cose...
Lunedì mattina faremo un test ( non so di che cosa si tratti) per decidere poi la psicoterapia da seguire..
Vi terrò informati .... grazie di nuovo
Lei mi ha risposto che i miei problemi possono essere superati tramite una psicoterapia e che il lavoro sarà lungo e che tutto dipenderà da me ( di certo se io non collaboro i risultati non ci saranno)....
Mi sembra essere una persona molto professionale...
Le ho detto che sono un tipo molto introverso... E lei mi ha detto..... di certo che se sei una persona introversa non è che si diventa di colpo estroversa ma possiamo lavorare insieme per migliorare le cose...
Lunedì mattina faremo un test ( non so di che cosa si tratti) per decidere poi la psicoterapia da seguire..
Vi terrò informati .... grazie di nuovo
[#11]
Utente
Salve dottori volevo aggiornarvi...
Ho inziato la psicoterapia e qualche piccolo passo è stato fatto....ho iniziato a capire che se effettivamente voglio delle relazioni con delle persone devo essere io il primo a mettermi in gioco. Il punto è che a volte questo mettersi in gioco mi fa paura. Es... Vorrei tantissimo fare una partita di calcio con un mio amico ...ma ho paura.... paura di fare la doccia ( dismof.) e di essere preso in giro da lui e dagli altri. Da una parte dico ma chi se ne frega mentre dall'altra parte ho paura troppa paura.... ( le mie dimensioni sono del tutto normali e solo che non riesco a convincermi di questo)....
Continuo a frequentare la compagnia.... Mi è capitato diverse volte di spogliarmi davanti a ragazze e ragazzi ed ho tanto imbarazzo....
Cosa mi consigliate di fare?
Ho inziato la psicoterapia e qualche piccolo passo è stato fatto....ho iniziato a capire che se effettivamente voglio delle relazioni con delle persone devo essere io il primo a mettermi in gioco. Il punto è che a volte questo mettersi in gioco mi fa paura. Es... Vorrei tantissimo fare una partita di calcio con un mio amico ...ma ho paura.... paura di fare la doccia ( dismof.) e di essere preso in giro da lui e dagli altri. Da una parte dico ma chi se ne frega mentre dall'altra parte ho paura troppa paura.... ( le mie dimensioni sono del tutto normali e solo che non riesco a convincermi di questo)....
Continuo a frequentare la compagnia.... Mi è capitato diverse volte di spogliarmi davanti a ragazze e ragazzi ed ho tanto imbarazzo....
Cosa mi consigliate di fare?
[#12]
Gentile Utente, Le consiglio di parlare molto francamente con il Suo terapeuta delle Sue paure, esattamente come ha fatto qui, sempre se non lo ha già fatto.
Le paure devono essere affrontate e vinte.
In terapia poi, potrà anche vedere da dove vengono queste paure, ma la priorità in questo momento è affrontarle.
In bocca al lupo!
Le paure devono essere affrontate e vinte.
In terapia poi, potrà anche vedere da dove vengono queste paure, ma la priorità in questo momento è affrontarle.
In bocca al lupo!
[#14]
Utente
Durante l'ultimo colloquio ne ho parlato di questa cosa e mi è stato detto di afforntare il problema e di non rimandare. Le ho detto quello che ho scitto esattamente in questo post. Mi ha fatto una domanda pero'. Temi più un giudizio femminile o quello maschile. Io le ho risposto che temo il giudizio maschile ( essere preso in giro etc) ma allo stesso tempo temo anche un giudizio femminile ( in quel caso ci rimarrei ancora piu' male).
Ho la sensazione che il mio terapeuta non mi stia aiutanto tanto....mi dice semre che il mio un lungo percorso........
Io cerco di sforzarmi ad accettare le mie dimensioni ma ho questa paura.. Le ho spiegato che questo problema è nato nell'età adolescenziale e che è stato generato dalla mia mente e che sono sempre li a confrontarmi con gli altri ......Le ho detto che non provo nessun tipo di attrazione verso il mio stesso sesso ....il mio è solo un confronto che mi spaventa.
Ho la sensazione che il mio terapeuta non mi stia aiutanto tanto....mi dice semre che il mio un lungo percorso........
Io cerco di sforzarmi ad accettare le mie dimensioni ma ho questa paura.. Le ho spiegato che questo problema è nato nell'età adolescenziale e che è stato generato dalla mia mente e che sono sempre li a confrontarmi con gli altri ......Le ho detto che non provo nessun tipo di attrazione verso il mio stesso sesso ....il mio è solo un confronto che mi spaventa.
Questo consulto ha ricevuto 14 risposte e 20.1k visite dal 28/04/2010.
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