Insoddisfazione
Gentili Dottori e Dottoresse,
sono una ragazza di 27 anni, da un po di tempo ho notato che il mio ragazzo vive in uno stato di insoddisfazione... si lamenta continuamente, il lavoro,la casa (cose anche normali chi non vorrebbe un lavoro meno stressante o una casa tutta per se?!) il dubbio mi è sorto quando ha iniziato a provare insoddisfazione nel nostro rapporto ad esempio "non mi abbracci mai"quando magari l'ho appena fatto, "non andiamo mai a cena fuori" quando magari ci siamo stati 2 giorni prima.... e ha iniziato ad esprime specificatamente la frase "voglio di più"
come posso aiutarlo a rendersi conto di quello CHE HA e non quello che NON ha? a cosa puo essere dovuta questa insoddisfazione?
sono una ragazza di 27 anni, da un po di tempo ho notato che il mio ragazzo vive in uno stato di insoddisfazione... si lamenta continuamente, il lavoro,la casa (cose anche normali chi non vorrebbe un lavoro meno stressante o una casa tutta per se?!) il dubbio mi è sorto quando ha iniziato a provare insoddisfazione nel nostro rapporto ad esempio "non mi abbracci mai"quando magari l'ho appena fatto, "non andiamo mai a cena fuori" quando magari ci siamo stati 2 giorni prima.... e ha iniziato ad esprime specificatamente la frase "voglio di più"
come posso aiutarlo a rendersi conto di quello CHE HA e non quello che NON ha? a cosa puo essere dovuta questa insoddisfazione?
[#1]
Gentile Utente,
è probabile che, in un momento di particolare stress, l'umore del Suo compagno si sia abbassato sensibilmente: questo potrebbe ripercuotersi sul suo ricercare "selettivamente" solo i lati negativi dell'esperienza quotidiana.
Di certo tutto questo va affrontato all'interno di una cornice comunicativa affettuosa e serena. Anche se ho avuto l'impressione, leggendo la Sua richiesta, che per Lei non sia semplice affrontare questi argomenti in modo diretto, giusto? Il Suo ragazzo sa che Lei ci ha chiesto consiglio?
è probabile che, in un momento di particolare stress, l'umore del Suo compagno si sia abbassato sensibilmente: questo potrebbe ripercuotersi sul suo ricercare "selettivamente" solo i lati negativi dell'esperienza quotidiana.
Di certo tutto questo va affrontato all'interno di una cornice comunicativa affettuosa e serena. Anche se ho avuto l'impressione, leggendo la Sua richiesta, che per Lei non sia semplice affrontare questi argomenti in modo diretto, giusto? Il Suo ragazzo sa che Lei ci ha chiesto consiglio?
[#2]
Buongiorno,
le inflessioni del tono dell'umore sono ordinarie nella vita di un individuo. Se vuole essere di aiuto al suo compagno potrebbe cercare di individuare le 5 attività che più gli piacciono e cercare, insieme, di impostare un piano per realizzarle magari con una frequenza settimanale. Cambiare azioni può mofdificare le emozioni.
le inflessioni del tono dell'umore sono ordinarie nella vita di un individuo. Se vuole essere di aiuto al suo compagno potrebbe cercare di individuare le 5 attività che più gli piacciono e cercare, insieme, di impostare un piano per realizzarle magari con una frequenza settimanale. Cambiare azioni può mofdificare le emozioni.
Distinti Saluti
Dr. Carlo Plaino
www.psicologibergamo.altervista.org
[#3]
Gent.le Utente,
potrebbe essere utile dare un senso a tale stato di insoddisfazione al fine di costruire un progetto che valorizzi capacità e risorse.
Al "voglio di più" potrebbe corrispondere un obiettivo (ad es. "una casa tutta per sè") che è possibile raggiungere nel tempo a seguito di un progetto che punti sulle potenzialità. Condividere empaticamente insoddisfazioni e relativi progetti con una persona importante - come potrebbe essere lei - potrebbe fornire un supporto al focalizzarsi sulle mete piuttosto che sulle mancanze, e vivere cosi più serenamente le difficoltà intrinseche della vita anzichè generalizzare il proprio malessere in svariati contesti perchè, probabilmente, di base non si sta bene con se stessi.
Saluti.
potrebbe essere utile dare un senso a tale stato di insoddisfazione al fine di costruire un progetto che valorizzi capacità e risorse.
Al "voglio di più" potrebbe corrispondere un obiettivo (ad es. "una casa tutta per sè") che è possibile raggiungere nel tempo a seguito di un progetto che punti sulle potenzialità. Condividere empaticamente insoddisfazioni e relativi progetti con una persona importante - come potrebbe essere lei - potrebbe fornire un supporto al focalizzarsi sulle mete piuttosto che sulle mancanze, e vivere cosi più serenamente le difficoltà intrinseche della vita anzichè generalizzare il proprio malessere in svariati contesti perchè, probabilmente, di base non si sta bene con se stessi.
Saluti.
Dr.ssa Annalisa De Filippo
Psicologa Psicoterapeuta
www.centropianetapsicologia.com
www.psicologasestosangiovanni.com
[#5]
Gentile signora,
Non possiamo sapere cosa agita il suo partner. Tuttavia si potrebbe ipotizzare quanto segue:capita di provare insoddisfazione in uno solo di questi campi,ma che la persona interessata non se ne renda conto e non sappia identificare cosa c'è che non va nella propria esistenza, allora si estende il malessere a tutti i campi della vita.
L'atteggiamento più opportuno di chi si trova al fianco di questa persona potrebbe essere quello di spostare la comunicazione su un altro piano andando " oltre" quello che viene formalmente detto,fermarsi un attimo, aprire uno spazio e ascoltare quello che ci potrebbe essere dietro il disagio portato.
Se la persona non è in grado di aprirsi con una persona cara, si potrebbe suggerire una consulenza da uno psicologo.
Potrebbe essere il vostro caso?
Un caro saluto.
Non possiamo sapere cosa agita il suo partner. Tuttavia si potrebbe ipotizzare quanto segue:capita di provare insoddisfazione in uno solo di questi campi,ma che la persona interessata non se ne renda conto e non sappia identificare cosa c'è che non va nella propria esistenza, allora si estende il malessere a tutti i campi della vita.
L'atteggiamento più opportuno di chi si trova al fianco di questa persona potrebbe essere quello di spostare la comunicazione su un altro piano andando " oltre" quello che viene formalmente detto,fermarsi un attimo, aprire uno spazio e ascoltare quello che ci potrebbe essere dietro il disagio portato.
Se la persona non è in grado di aprirsi con una persona cara, si potrebbe suggerire una consulenza da uno psicologo.
Potrebbe essere il vostro caso?
Un caro saluto.
Dott.ssa Giselle Ferretti Psicologa Psicoterapeuta
www.giselleferretti.it
https://www.facebook.com/giselleferrettipsicologa?ref=hl
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 1.8k visite dal 26/04/2010.
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