Andropausa o depressione??
Cari Dottori,
vi scrivo per conto di mio padre, premetto che ha 57 anni, ed è stato sempre un uomo molto attivo ( va in montagna, cammina molto) segue un’alimentazione corretta, fuma un paio di sigarette al giorno, insomma ha avuto sempre una buona salute.
In ogni caso, circa 9 anni fa gli è stato diagnosticata un’ipertrofia prostatica benigna che gli causava i noti dolori e da circa 15 anni ha scoperto di essere un portatore sano di epatite B.
Come ogni anno, nel periodo invernale, si sono ripresentati nuovamente i noti dolori alla prostata, che oggi sembrano migliorati.
Gli è stato diagnosticata, quindi:
• Disuria
• Varicocele sx
• Ernia inguinale sx
• Flogosi prostatica specie a dx
• Uroflussometria con rpm che denota un flusso intermittente, non si svuota bene la vescica
• PSA: diminuito e nella norma ( non ricordo il valore)
Quindi gli è stata prescritta una cura che segue dall’inizio di Febbraio 2010:
CISTALGAN al bisogno
LURA 0.4 MG
DEPROX per 2 mesi
La cosa che più ci preoccupa è che da 6 mesi ormai, mostra segni di depressione, insonnia ( alle 3 di notte si sveglia e non dorme più), ha sensazione di malessere generale, carenza di energia e di motivazione, diminuzione dell'autostima, insicurezza; nella sfera sessuale, ha riduzione del desiderio e dell’attività sessuale (forse a causa dei medicinali e dei problemi alla prostata?)
E ‘ possibile che questi siano segni dell’ andropausa??
O sono i farmaci che tollera poco a causargli questi sconvolgimenti di natura psicologica?
In realtà , ha sempre fatto con poco piacere il suo lavoro, fa il vigile urbano da più di 30 anni e tra 5/6 anni dovrebbe andare in pensione. Abitiamo in un piccolo paesino della prov di AV e va a lavoro a piedi!
Da un po’ di mesi, come già negli anni passati, per lui è diventato un peso recarsi a lavoro, non stima i suoi colleghi e si sente carico di responsabilità che non riesce a gestire.
Mia madre, che fa la casalinga, cerca di spronarlo in tutti i modi, ma lui dice che non riesce a superare questo momento che in passato si è già ripresentato in maniera più leggera e poi superato.
C’è da sottolineare che la mia famiglia è stata sempre molto unita e abbiamo superato momenti difficili ( di natura economica e per la mia salute), oggi invece, dovremmo essere più sereni, visto che tra 2 mesi mi sposo, invece, il mio papà sembra caduto in un baratro da cui non riesce ad uscire.
Avrei piacere ricevere un vs consiglio su come aiutarlo.
Grazie,
Cordiali saluti
vi scrivo per conto di mio padre, premetto che ha 57 anni, ed è stato sempre un uomo molto attivo ( va in montagna, cammina molto) segue un’alimentazione corretta, fuma un paio di sigarette al giorno, insomma ha avuto sempre una buona salute.
In ogni caso, circa 9 anni fa gli è stato diagnosticata un’ipertrofia prostatica benigna che gli causava i noti dolori e da circa 15 anni ha scoperto di essere un portatore sano di epatite B.
Come ogni anno, nel periodo invernale, si sono ripresentati nuovamente i noti dolori alla prostata, che oggi sembrano migliorati.
Gli è stato diagnosticata, quindi:
• Disuria
• Varicocele sx
• Ernia inguinale sx
• Flogosi prostatica specie a dx
• Uroflussometria con rpm che denota un flusso intermittente, non si svuota bene la vescica
• PSA: diminuito e nella norma ( non ricordo il valore)
Quindi gli è stata prescritta una cura che segue dall’inizio di Febbraio 2010:
CISTALGAN al bisogno
LURA 0.4 MG
DEPROX per 2 mesi
La cosa che più ci preoccupa è che da 6 mesi ormai, mostra segni di depressione, insonnia ( alle 3 di notte si sveglia e non dorme più), ha sensazione di malessere generale, carenza di energia e di motivazione, diminuzione dell'autostima, insicurezza; nella sfera sessuale, ha riduzione del desiderio e dell’attività sessuale (forse a causa dei medicinali e dei problemi alla prostata?)
E ‘ possibile che questi siano segni dell’ andropausa??
O sono i farmaci che tollera poco a causargli questi sconvolgimenti di natura psicologica?
In realtà , ha sempre fatto con poco piacere il suo lavoro, fa il vigile urbano da più di 30 anni e tra 5/6 anni dovrebbe andare in pensione. Abitiamo in un piccolo paesino della prov di AV e va a lavoro a piedi!
Da un po’ di mesi, come già negli anni passati, per lui è diventato un peso recarsi a lavoro, non stima i suoi colleghi e si sente carico di responsabilità che non riesce a gestire.
Mia madre, che fa la casalinga, cerca di spronarlo in tutti i modi, ma lui dice che non riesce a superare questo momento che in passato si è già ripresentato in maniera più leggera e poi superato.
C’è da sottolineare che la mia famiglia è stata sempre molto unita e abbiamo superato momenti difficili ( di natura economica e per la mia salute), oggi invece, dovremmo essere più sereni, visto che tra 2 mesi mi sposo, invece, il mio papà sembra caduto in un baratro da cui non riesce ad uscire.
Avrei piacere ricevere un vs consiglio su come aiutarlo.
Grazie,
Cordiali saluti
[#1]
Gentile utente, è impossibile dare da qui una risposta alle sue domande. Lo stato di umore apparentemente depresso che ci descrive potrebbe essere dovuto a più fattori, e quindi è necessario che queste domande siano rivolte ai curanti che lo conoscono.
Forse il fatto che fra poco sta per sposarsi, e che quindi dovrà "lasciare", la sua famiglia la sta facendo sentire un po' in colpa, e comprensibilmente vorrebbe fare qualcosa per aiutare suo padre. Ma la cosa migliore sarebbe, come dicevo, che lui si consultasse con i curanti, e che chiedesse anche un consulto con uno psicologo/psicoterapeuta per una valutazione psicologica.
Cordiali saluti
Forse il fatto che fra poco sta per sposarsi, e che quindi dovrà "lasciare", la sua famiglia la sta facendo sentire un po' in colpa, e comprensibilmente vorrebbe fare qualcosa per aiutare suo padre. Ma la cosa migliore sarebbe, come dicevo, che lui si consultasse con i curanti, e che chiedesse anche un consulto con uno psicologo/psicoterapeuta per una valutazione psicologica.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Utente
Gentile Dottiore
Concordo con lei sul fatto che ha bisogno di un consulto con uno specialista....mi rendo conto che per voi dottori sarebbe troppo complesso fare una valutazione psicologica con le mie poche righe.
Scrivevo, magari, per avere un consulto da un medico delle mie parti, in quanto non abbiamo idea a chi rivolgerci...non so se questa è la sede per farlo.
le assicuro, quindi che non ho scritto perchè mi sento " in colpa", ma solo perchè mi sento in dovere di aiutare mio " padre".
Concordo con lei sul fatto che ha bisogno di un consulto con uno specialista....mi rendo conto che per voi dottori sarebbe troppo complesso fare una valutazione psicologica con le mie poche righe.
Scrivevo, magari, per avere un consulto da un medico delle mie parti, in quanto non abbiamo idea a chi rivolgerci...non so se questa è la sede per farlo.
le assicuro, quindi che non ho scritto perchè mi sento " in colpa", ma solo perchè mi sento in dovere di aiutare mio " padre".
[#3]
Bene, in tal caso potrebbe dare un'occhiata alla lista degli iscritti al sito provincia per provincia:
https://www.medicitalia.it/medici-specialisti-provincia/
Il fatto non è che sarebbe troppo complesso, ma è quasi certo che una valutazione fatta senza vedere l'interessato sarebbe approssimativa e inesatta. Ecco perché riferirvi a visite di persona è indispensabile.
Cordiali saluti
https://www.medicitalia.it/medici-specialisti-provincia/
Il fatto non è che sarebbe troppo complesso, ma è quasi certo che una valutazione fatta senza vedere l'interessato sarebbe approssimativa e inesatta. Ecco perché riferirvi a visite di persona è indispensabile.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3.3k visite dal 26/04/2010.
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