Pigrizia
Buonasera Dottori, io sono in cura da 2 anni con una psicologa che stà a 100 km dal mio paese,ci vado ogni settimana. La diagnosi fatta dal mio psichiatra parla di un'ansia generalizzata e un pò di depressione. La prima cosa che vorrei dire è che la mia psicoterapeuta quando lamento questo mio stato di grande fatica a concentrarmi a trovare la voglia di fare ed a sentirmi fisicamente attivo,lei mi dice che la mia è anche prigrizia. Ora non voglio andarle contro ma può una specialista dire che è una grande pigrizia che mi porto dietro da anni? éPremetto che io ho avute tante difficoltà quando ero bambino e soprattutto a scuola sia a socializzare che nel profitto infatti al 2 superiore io ho lasciato la scuola. é una storia lunga. Poi secondo me non stiamo usando la vera terapia cognitivo comportamentale,le ho detto se oltre parlare ci siano anche delle altre cose da svolgere anche a casa e lei mi ha risposto di no. Non capisco sinceramente cosa pensare e fare.
Mi date un consiglio sulle due domande che vi ho posto.
Grazie
Mi date un consiglio sulle due domande che vi ho posto.
Grazie
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>>> Ora non voglio andarle contro ma può una specialista dire che è una grande pigrizia che mi porto dietro da anni?
>>>
Gentile utente, in generale le cose potrebbero stare anche così, il punto è che non si può sapere dalla sua descrizione se nel suo caso specifico si tratti di pigrizia o di altro. Voglio dire, da qui è impossibile capirlo.
Dall'altra sua domanda si comprende che ciò che la psicologa le ha proposto sarebbe una TCC, ma che lei non starebbe ricevendo alcuna indicazione comportamentale da mettere in atto fra una seduta e l'altra per la sua ansia, ho capito bene?
Cordiali saluti
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Gentile utente, in generale le cose potrebbero stare anche così, il punto è che non si può sapere dalla sua descrizione se nel suo caso specifico si tratti di pigrizia o di altro. Voglio dire, da qui è impossibile capirlo.
Dall'altra sua domanda si comprende che ciò che la psicologa le ha proposto sarebbe una TCC, ma che lei non starebbe ricevendo alcuna indicazione comportamentale da mettere in atto fra una seduta e l'altra per la sua ansia, ho capito bene?
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Utente
Si ha detto bene,qualche indicazione la dà ma non quelle specifiche del TCC,forse mi potrebbero essere utili. Con lei parliamo di alcune cose e poi mi dice di insistere su quello che svolgo ,ma come faccio a farlo se ogni minima cosa che faccio mi assale l'ansia,secondo me da quanto ho letto nel TCC si fanno mille altre cose.
Mi sbaglio?
Mi sbaglio?
[#3]
Ha provato a parlare di queste sue perplessità con la stessa psicologa? Sarebbe la prima persona da interpellare, visto che oltretutto si è anche documentato.
Tuttavia c'è da dire che da qui non si può valutare l'operato della collega, può darsi che stia seguendo una strategia terapeutica adatta alla sua situazione. Resta il fatto che la Tcc è una terapia attiva, e SE il disturbo riguarda principalmente l'ansia, dovrebbe star ricevendo prescrizioni comportamentali precise e dettagliate.
Cordiali saluti
Tuttavia c'è da dire che da qui non si può valutare l'operato della collega, può darsi che stia seguendo una strategia terapeutica adatta alla sua situazione. Resta il fatto che la Tcc è una terapia attiva, e SE il disturbo riguarda principalmente l'ansia, dovrebbe star ricevendo prescrizioni comportamentali precise e dettagliate.
Cordiali saluti
[#4]
Gentile Utente,
come Le ha risposto il Collega, qui non è possibile capire in quale contesto o a che proposito la terapeuta Le ha detto che si tratta di pigrizia.
O meglio "anche pigrizia".
E' vero che la depressione fa sentire "stanchi"; nelle depressioni più gravi il paziente sta a letto e non riesce davvero a muovere un dito. Spero non sia il Suo caso, ma la TCC dovrebbe permettere al paziente di imparare a "leggersi" in tal senso, cioè a discriminare tra uno stato di pigrizia (niente di male!) a uno stato depressivo, di tristezza, di sconforto.
"...ma come faccio a farlo se ogni minima cosa che faccio mi assale l'ansia..."
Il lavoro terapeutico lavora proprio su questi aspetti, ovvero quando fa qualcosa, che ansia si manifesta e che cos'è l'azione che sta facendo, che intensità ha l'ansia, ecc...
Ma nemmeno possiamo capire che tipo di lavoro Lei e la terapeuta state portando avanti.
Perchè non parla direttamente di questi dubbi con la psicologa con cui è in cura? Sono certa che potrebbe aprirsi uno spazio di lavoro molto utile. Esprimere dubbi, perplessità, anche timori rispetto un trattamento è sempre lecito.
Saluti,
come Le ha risposto il Collega, qui non è possibile capire in quale contesto o a che proposito la terapeuta Le ha detto che si tratta di pigrizia.
O meglio "anche pigrizia".
E' vero che la depressione fa sentire "stanchi"; nelle depressioni più gravi il paziente sta a letto e non riesce davvero a muovere un dito. Spero non sia il Suo caso, ma la TCC dovrebbe permettere al paziente di imparare a "leggersi" in tal senso, cioè a discriminare tra uno stato di pigrizia (niente di male!) a uno stato depressivo, di tristezza, di sconforto.
"...ma come faccio a farlo se ogni minima cosa che faccio mi assale l'ansia..."
Il lavoro terapeutico lavora proprio su questi aspetti, ovvero quando fa qualcosa, che ansia si manifesta e che cos'è l'azione che sta facendo, che intensità ha l'ansia, ecc...
Ma nemmeno possiamo capire che tipo di lavoro Lei e la terapeuta state portando avanti.
Perchè non parla direttamente di questi dubbi con la psicologa con cui è in cura? Sono certa che potrebbe aprirsi uno spazio di lavoro molto utile. Esprimere dubbi, perplessità, anche timori rispetto un trattamento è sempre lecito.
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#5]
Gentile utente ,
sarebbe opportuno parlare inanzitutto con la sua psicologa.
"Con lei parliamo di alcune cose e poi mi dice di insistere su quello che svolgo ,ma come faccio a farlo se ogni minima cosa che faccio mi assale l'ansia"
Parlate di cosa? Insistere su cosa? (non si può da qui capire come si svolge il trattamento).
Bisognerebbe affrontare in primis il problema ansia, lavorare su ciò che provoca e mantiene l'ansia, capire cosa si è fatto fino adesso per ridurre lo stato ansioso e se ciò che si è fatto non ha funzionato, valutare cosa sta mantenendo il problema.
Sarebbe,inoltre,opportuno scardinare il circolo vizioso che sostiene la patologia ansiosa e generare una modificazione in senso funzionale.
sarebbe opportuno parlare inanzitutto con la sua psicologa.
"Con lei parliamo di alcune cose e poi mi dice di insistere su quello che svolgo ,ma come faccio a farlo se ogni minima cosa che faccio mi assale l'ansia"
Parlate di cosa? Insistere su cosa? (non si può da qui capire come si svolge il trattamento).
Bisognerebbe affrontare in primis il problema ansia, lavorare su ciò che provoca e mantiene l'ansia, capire cosa si è fatto fino adesso per ridurre lo stato ansioso e se ciò che si è fatto non ha funzionato, valutare cosa sta mantenendo il problema.
Sarebbe,inoltre,opportuno scardinare il circolo vizioso che sostiene la patologia ansiosa e generare una modificazione in senso funzionale.
Cordialmente
Dr.ssa Denise Cultrera
Psicologa-Psicodiagnosta
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.1k visite dal 24/04/2010.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.