Rapporto con i bambini
Gentili Medici,
mi capita di riflettere sempre più spesso sul mio rapporto con l'infanzia. Ho 31 anni, fin da quando ero ragazzina sapevo che non avrei mai desiderato - e di fatto non desideravo - nè incontrare il principe azzurro nè tantomeno avere figli. Oggi sono felicemente sposata e concepisco la mia vita ben diversamente da allora, ma l'argomento figli risulta sempre un po' scottante.
Provo da sempre un fastidio molto deciso nei confronti dei bambini, più sono piccoli e meno li apprezzo. Li trovo egoisti e tirannici, ma sono consapevole del fatto che non ci sia mala fede in loro, un neonato in culla non ha certo modo di pensare a chi lo circonda.
In realtà, mi rendo conto che ad infastidirmi non sono tanto i bimbi in se stessi, i quali peraltro mi apprezzano moltissimo e mi cercano volentieri in varie occasioni di ritrovi familiari ecc, ma è più che altro l'atteggiamento dei genitori, o altri adulti, i quali ovviamente pendono dalle labbra dei figli, ma sembrano sempre dare per scontato che anche tutte le altre persone presenti debbano fare altrettanto! Per il merito intrinseco dei loro bambini, il cui unico pregio è essere nati da loro!
Non sopporto questo enorme egoismo, questa prepotenza. Allo stesso tempo però, sogno di essere mamma. Di avere dei figli miei, e li immagino sempre grandi, da ragazzi, mai da bambini nè tantomeno da neonati, quasi che la prima infanzia fosse solo una fase fastidiosa da far passare in fretta.
Sono disgustata e inorridita dall'idea del parto ed ancor di più dall'idea dell'allattamento al seno, che spero di non dover mai praticare.
Mi sento molto diversa dalla maggior parte delle persone che conosco, non mi ritengo affatto malata e rimango infastidita dal solito banale commento che mi viene rivolto quando parlo con qualcuno di queste sensazioni: ma vedrai che coi tuoi sarà diverso! Certo che sarà diverso, li avrò voluti!
Penso che amare il proprio figlio non dipenda dal saper apprezzare i bambini in generale, o mi sbaglio?
mi capita di riflettere sempre più spesso sul mio rapporto con l'infanzia. Ho 31 anni, fin da quando ero ragazzina sapevo che non avrei mai desiderato - e di fatto non desideravo - nè incontrare il principe azzurro nè tantomeno avere figli. Oggi sono felicemente sposata e concepisco la mia vita ben diversamente da allora, ma l'argomento figli risulta sempre un po' scottante.
Provo da sempre un fastidio molto deciso nei confronti dei bambini, più sono piccoli e meno li apprezzo. Li trovo egoisti e tirannici, ma sono consapevole del fatto che non ci sia mala fede in loro, un neonato in culla non ha certo modo di pensare a chi lo circonda.
In realtà, mi rendo conto che ad infastidirmi non sono tanto i bimbi in se stessi, i quali peraltro mi apprezzano moltissimo e mi cercano volentieri in varie occasioni di ritrovi familiari ecc, ma è più che altro l'atteggiamento dei genitori, o altri adulti, i quali ovviamente pendono dalle labbra dei figli, ma sembrano sempre dare per scontato che anche tutte le altre persone presenti debbano fare altrettanto! Per il merito intrinseco dei loro bambini, il cui unico pregio è essere nati da loro!
Non sopporto questo enorme egoismo, questa prepotenza. Allo stesso tempo però, sogno di essere mamma. Di avere dei figli miei, e li immagino sempre grandi, da ragazzi, mai da bambini nè tantomeno da neonati, quasi che la prima infanzia fosse solo una fase fastidiosa da far passare in fretta.
Sono disgustata e inorridita dall'idea del parto ed ancor di più dall'idea dell'allattamento al seno, che spero di non dover mai praticare.
Mi sento molto diversa dalla maggior parte delle persone che conosco, non mi ritengo affatto malata e rimango infastidita dal solito banale commento che mi viene rivolto quando parlo con qualcuno di queste sensazioni: ma vedrai che coi tuoi sarà diverso! Certo che sarà diverso, li avrò voluti!
Penso che amare il proprio figlio non dipenda dal saper apprezzare i bambini in generale, o mi sbaglio?
[#1]
Gentile Signora,
vedo dalla sua storia che non è la prima volta che ci scrive. Il quesito recente inoltre (desiderare un figlio vs timore del figlio stesso) non è da poco: fare la scelta "sbagliata" potrebbe portare a conseguenze negative per Lei e per il Suo compagno.
Insomma, non mi sembra cosa da poco. E se a questo aggiungiamo che Lei nutre una certa curiosità rispetto alla parte psicologica della Sua vita (altrimenti non si spiegherebbero le richieste in questa sezione) mi sorge una domanda: ma perchè non prova a parlarne con uno/a psicologo/a?
vedo dalla sua storia che non è la prima volta che ci scrive. Il quesito recente inoltre (desiderare un figlio vs timore del figlio stesso) non è da poco: fare la scelta "sbagliata" potrebbe portare a conseguenze negative per Lei e per il Suo compagno.
Insomma, non mi sembra cosa da poco. E se a questo aggiungiamo che Lei nutre una certa curiosità rispetto alla parte psicologica della Sua vita (altrimenti non si spiegherebbero le richieste in questa sezione) mi sorge una domanda: ma perchè non prova a parlarne con uno/a psicologo/a?
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
[#2]
Gentile signora, uno potrebbe anche dirle che l'egoismo è non desiderare che nessuno dipenda da noi, per poter fare ciò che ci pare.
Ma ha perfettamente ragione, l'egoismo è parte integrante sia dei bambini che degli adulti. Il punto è che veniamo indottrinati dalla cultura a credere che l'egoismo debba essere per forza cattivo, mentre è vero che l'egoismo sano è positivo. È l'altruismo malato, quello che fa più danni.
>>> ma è più che altro l'atteggiamento dei genitori, o altri adulti, i quali ovviamente pendono dalle labbra dei figli
>>>
Questa sembra più una caricatura, che corrisponde forse a uno stereotipo negativo che per qualche ragione la impressiona così tanto. Ma di genitori buoni che non mettono sul piedistallo i propri figli ne esistono, glielo posso assicurare. Anche perché per essere buoni con i figli, a volte è necessario sembrare cattivi.
>>> Penso che amare il proprio figlio non dipenda dal saper apprezzare i bambini in generale, o mi sbaglio?
>>>
Questo è poco rilevante ai fini della sua domanda. Dovrebbe invece chiedere a se stessa: "Ma io lo voglio un figlio, oppure no?" In ogni caso è libera di averne o di non averne senza per questo doversi sentire giudicata.
A leggerla, sembra che lei un figlio lo vorrebbe, ma che si porti appresso delle convinzioni erronee che contrastano questo suo desiderio, provocandole disagio.
Cordiali saluti
Ma ha perfettamente ragione, l'egoismo è parte integrante sia dei bambini che degli adulti. Il punto è che veniamo indottrinati dalla cultura a credere che l'egoismo debba essere per forza cattivo, mentre è vero che l'egoismo sano è positivo. È l'altruismo malato, quello che fa più danni.
>>> ma è più che altro l'atteggiamento dei genitori, o altri adulti, i quali ovviamente pendono dalle labbra dei figli
>>>
Questa sembra più una caricatura, che corrisponde forse a uno stereotipo negativo che per qualche ragione la impressiona così tanto. Ma di genitori buoni che non mettono sul piedistallo i propri figli ne esistono, glielo posso assicurare. Anche perché per essere buoni con i figli, a volte è necessario sembrare cattivi.
>>> Penso che amare il proprio figlio non dipenda dal saper apprezzare i bambini in generale, o mi sbaglio?
>>>
Questo è poco rilevante ai fini della sua domanda. Dovrebbe invece chiedere a se stessa: "Ma io lo voglio un figlio, oppure no?" In ogni caso è libera di averne o di non averne senza per questo doversi sentire giudicata.
A leggerla, sembra che lei un figlio lo vorrebbe, ma che si porti appresso delle convinzioni erronee che contrastano questo suo desiderio, provocandole disagio.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#3]
Psicologo
Gentile signora... quello che dice è vero su certi comportamenti di molti genitori. Però, e le parlo anche da mamma che al 50% la pensa come lei, quanto ti senti orgogliosa quando tuo figlio ti chiama mamma la prima volta, quando muove i primi passi, quando ti dice la prima poesia imparata a scuola... E davvero sembra che tutto il mondo debba vedere non quanto è bravo, ma quanto è grande la dolcezza che ti muove dentro, quanto può farti sentire grande e importante... Anche se non è nulla di ché, anche se gli altri bambini suoi pari fanno le stesse cose... Tuo figlio ha sempre qualcosa in più. Ps: una nota personale (non lo faccio mai): quando è nato il mio primo figlio e incontravo altre mamme con i figli e mi facevano i complimenti io ricambiavo per educazione, ma nessun bambino era bello come il mio. E non sono una di quelle mamme che esistono solo per i figli. Sono le reazioni normali dell'essere genitore. Quando sarà pronta se ne accorgerà. O forse se ne accorgerà quando i figli verranno. Auguri in ogni caso.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.6k visite dal 20/04/2010.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.