Infelicità
Salve,
mi trovo qui a sscrivere queste parole perchè mi sento fortemente infelice.
A Febbraio ho lasciato il compagno con il quale stavo da 4 anni e con il quale convivevo da 1 anno e mezzo. L'ho lasciato per tutta una serie mi problemi che ha dovuto affrontare ai quali io non sono riuscita a reggere (problemi anche economici) complice anche un fortissimo senso di gelosia rivolta verso la sua ex moglie, i suoi figli ed il suo nipotino.
Cmq, a Febbraio lascio lui ed il lavoro in banca che avevo (l'ho lasciato perchè i miei genitori non hanno voluto aiutarmi anche economicamente nel prendere casa in affitto....visto che stavo facendo uno stage....ed io non mi sono sentita di pesare su di loro con una casa in affitto e con delle spese) e ritorno a casa con i miei in una altra città da quella in cui vivevo con il mio compagno. Inizio a lavorare part time nell'azienda dei miei e studio al pomeriggio per conseguire la seconda laurea.
Ad oggi mi sento fortemente infelice...infelice perchè mi trovo sola...il sabato e la domenica non esco mai....non ho nessuna amicizia.....e svolgo un lavoro che non riesce a piacermi o meglio che non mi da posssibilità di uscire da questo circolo vizioso nel quale mi trovo....in azienda ci sono i dipendenti che conosco da una vita e vedo sempre i miei genitori...dalla mattina alla sera...l'unica cosa nella quale riesco a concentrarmi sono i libri...infatti sto conseguendo la seconda laurea....
Io vorrei solo sentirmi felice...avere un ragazzo con il quale costruire una famiglia ed avere dei figli....
Sto anche iniziando a pensare di tornare con il mio ex compagno...almeno con lui dei figli li riesco a fare....
Cmq...come posso fare a rompere questo senso di infelicità e fallimento che mi sento addosso....
mi trovo qui a sscrivere queste parole perchè mi sento fortemente infelice.
A Febbraio ho lasciato il compagno con il quale stavo da 4 anni e con il quale convivevo da 1 anno e mezzo. L'ho lasciato per tutta una serie mi problemi che ha dovuto affrontare ai quali io non sono riuscita a reggere (problemi anche economici) complice anche un fortissimo senso di gelosia rivolta verso la sua ex moglie, i suoi figli ed il suo nipotino.
Cmq, a Febbraio lascio lui ed il lavoro in banca che avevo (l'ho lasciato perchè i miei genitori non hanno voluto aiutarmi anche economicamente nel prendere casa in affitto....visto che stavo facendo uno stage....ed io non mi sono sentita di pesare su di loro con una casa in affitto e con delle spese) e ritorno a casa con i miei in una altra città da quella in cui vivevo con il mio compagno. Inizio a lavorare part time nell'azienda dei miei e studio al pomeriggio per conseguire la seconda laurea.
Ad oggi mi sento fortemente infelice...infelice perchè mi trovo sola...il sabato e la domenica non esco mai....non ho nessuna amicizia.....e svolgo un lavoro che non riesce a piacermi o meglio che non mi da posssibilità di uscire da questo circolo vizioso nel quale mi trovo....in azienda ci sono i dipendenti che conosco da una vita e vedo sempre i miei genitori...dalla mattina alla sera...l'unica cosa nella quale riesco a concentrarmi sono i libri...infatti sto conseguendo la seconda laurea....
Io vorrei solo sentirmi felice...avere un ragazzo con il quale costruire una famiglia ed avere dei figli....
Sto anche iniziando a pensare di tornare con il mio ex compagno...almeno con lui dei figli li riesco a fare....
Cmq...come posso fare a rompere questo senso di infelicità e fallimento che mi sento addosso....
[#1]
Mia cara lettrice, non credo si possa ritornare con l'ex, perchè tramite per la procreazione. Dovrebbe, prima di tutto, risolvere insieme a lui, le difficoltà che vi hanno portato ad attaccare il legame ed a corroderlo.
Le difficoltà non elaborate, si ripropongono, in special modo quando da due si diventa tre....
Per quanto riguarda il suo studio, credo si tratti di una situazione di " intimità sostitutiva",( detta anche "erotizzazione dell'intimità), accade quando non si riesce ad elaborare l'infelicità in altro modo.
Questo però non mi sembra essere un problema, un ulteriore percorso di studi, è comunque un valore aggiunto alla sua formazione.
Chieda qualche colloquio con uno psicologo, anche in struttura pubblica, la orienterà nel suo sentire confuso e dolente.
Auguri.
www.valeriarandone.it
Le difficoltà non elaborate, si ripropongono, in special modo quando da due si diventa tre....
Per quanto riguarda il suo studio, credo si tratti di una situazione di " intimità sostitutiva",( detta anche "erotizzazione dell'intimità), accade quando non si riesce ad elaborare l'infelicità in altro modo.
Questo però non mi sembra essere un problema, un ulteriore percorso di studi, è comunque un valore aggiunto alla sua formazione.
Chieda qualche colloquio con uno psicologo, anche in struttura pubblica, la orienterà nel suo sentire confuso e dolente.
Auguri.
www.valeriarandone.it
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Gent.le Utente,
concordo con la Collega di prendere in considerazione l'eventualità di rivolgersi ad un professionista della sua zona, al fine di dar voce al malessere che traspare tra le sue righe.
Afferma di provare un senso di solitudine, di insoddisfazione lavorativa, di fallimento e infelicità. Forse in questo momento ha bisogno di occuparsi di sè, di costruirsi un progetto di vita e di realizzarsi, acquisendo maggiore consapevolezza delle sue risorse e facendo chiarezza su quello che vuole. Probabilmente, una volta trovato un equilibrio personale e imparato a star bene con se stessa, avrà la possibilità di costruirsi con serenità una famiglia.
Saluti.
concordo con la Collega di prendere in considerazione l'eventualità di rivolgersi ad un professionista della sua zona, al fine di dar voce al malessere che traspare tra le sue righe.
Afferma di provare un senso di solitudine, di insoddisfazione lavorativa, di fallimento e infelicità. Forse in questo momento ha bisogno di occuparsi di sè, di costruirsi un progetto di vita e di realizzarsi, acquisendo maggiore consapevolezza delle sue risorse e facendo chiarezza su quello che vuole. Probabilmente, una volta trovato un equilibrio personale e imparato a star bene con se stessa, avrà la possibilità di costruirsi con serenità una famiglia.
Saluti.
Dr.ssa Annalisa De Filippo
Psicologa Psicoterapeuta
www.centropianetapsicologia.com
www.psicologasestosangiovanni.com
[#3]
Ex utente
Gentili Dottoresse,
vi ringrazio per la risposta....al tempo del messaggio inviatovi mi sentivo fortemente infelice....tuttavia sono riuscita a rimboccarmi le maniche ed a darmi una mossa...ho cercato di riempire la mia vita di attività e ricominciare da queste...vado in piscina, in palestra, sono a dieta, lavoro e studio ed anche se non ho nessuno con cui uscire, esco lo stesso per farmi una passeggiata o per vedere le vetrine o per fare un giro in bici...questo è il modo migliore per togliere i cattivi pensieri dalla testa.
Inoltre ho anche meditato a lungo sul perchè la storia con il mio compagno è finita...tutto è iniziato quando ho saputo che sua figlia aspettava un bimbo...non sono mai riuscita ad accettare il fatto che lui diventasse nonno, mai...tento quasi a colpevolizzare lui di questo...io ho sempre e da sempre avuto il desiderio di avere dei figli e quando ho saputo la notizia mi sono sentita come "colpita" nel mio intimo...perchè doveva succedere a lui qualcosa che piacerebbe a me?ho attribuito a lui la colpa di "diventare nonno" e non sono riuscita ne ad accettare sua figlia incinta, nè ad accettare il bimbo nè ad accettare il fatto che lui potesse provare del bene per un bambino appena nato.
Ho esasperato così tanto questo evento dentro di me, così tanto che non sono riuscita a portare aventi la storia con il mio compagno, sono arrivata al punto di scappare così da un giorno all'altro perchè quest'evento mi faceva troppo soffrire.
Ma non solo...se ci ripenso ora...so solo che ho il rifiuto nei confronti dei bambini...mi irritano, mi innervosiscono e piuttosto di stare vicino a qualche bambino, preferisco andarmene...Vedere dei bambini mi fa pensare alla mia storia e ne soffro...
Mi chiedo però...perchè questo rifiuto? Perchè arrivo quasi al pensiero di non volerne più sapere di avere dei figli?...Forse ho esasperato tutto, forse sto esasperando l'evento...Eppure è qui dentro al mio cuore...
Sicuramente prenderò appuntamento con un consulente della mia zona perchè alla soluzione di ciò ci devo arrivare.
Intanto vi ringrazio per i vostri sempre utilissimi consigli.
Un saluto.
vi ringrazio per la risposta....al tempo del messaggio inviatovi mi sentivo fortemente infelice....tuttavia sono riuscita a rimboccarmi le maniche ed a darmi una mossa...ho cercato di riempire la mia vita di attività e ricominciare da queste...vado in piscina, in palestra, sono a dieta, lavoro e studio ed anche se non ho nessuno con cui uscire, esco lo stesso per farmi una passeggiata o per vedere le vetrine o per fare un giro in bici...questo è il modo migliore per togliere i cattivi pensieri dalla testa.
Inoltre ho anche meditato a lungo sul perchè la storia con il mio compagno è finita...tutto è iniziato quando ho saputo che sua figlia aspettava un bimbo...non sono mai riuscita ad accettare il fatto che lui diventasse nonno, mai...tento quasi a colpevolizzare lui di questo...io ho sempre e da sempre avuto il desiderio di avere dei figli e quando ho saputo la notizia mi sono sentita come "colpita" nel mio intimo...perchè doveva succedere a lui qualcosa che piacerebbe a me?ho attribuito a lui la colpa di "diventare nonno" e non sono riuscita ne ad accettare sua figlia incinta, nè ad accettare il bimbo nè ad accettare il fatto che lui potesse provare del bene per un bambino appena nato.
Ho esasperato così tanto questo evento dentro di me, così tanto che non sono riuscita a portare aventi la storia con il mio compagno, sono arrivata al punto di scappare così da un giorno all'altro perchè quest'evento mi faceva troppo soffrire.
Ma non solo...se ci ripenso ora...so solo che ho il rifiuto nei confronti dei bambini...mi irritano, mi innervosiscono e piuttosto di stare vicino a qualche bambino, preferisco andarmene...Vedere dei bambini mi fa pensare alla mia storia e ne soffro...
Mi chiedo però...perchè questo rifiuto? Perchè arrivo quasi al pensiero di non volerne più sapere di avere dei figli?...Forse ho esasperato tutto, forse sto esasperando l'evento...Eppure è qui dentro al mio cuore...
Sicuramente prenderò appuntamento con un consulente della mia zona perchè alla soluzione di ciò ci devo arrivare.
Intanto vi ringrazio per i vostri sempre utilissimi consigli.
Un saluto.
[#4]
Gentile Signora,
da ciò che racconta pare che attribuisca parte delle cause della vostra separazione ad alcune sue difficoltà nell'accettare determinate circostanze, a questo punto credo anche io che sia indispensabile comprendere come mai questo avvenga ed imparare a gestirlo, prima ancora di comprendere se la sua relazione debba essere riallacciata oppure no.
Le faccio tanti auguri
da ciò che racconta pare che attribuisca parte delle cause della vostra separazione ad alcune sue difficoltà nell'accettare determinate circostanze, a questo punto credo anche io che sia indispensabile comprendere come mai questo avvenga ed imparare a gestirlo, prima ancora di comprendere se la sua relazione debba essere riallacciata oppure no.
Le faccio tanti auguri
Dr.ssa Ilenia Sussarellu, i.sussarellu@libero.it
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Psicologo Cilinico-Forense
[#5]
Ex utente
...si infatti...sicuramente chiederò un consulto perchè proprio non riesco a venirne fuori da sola.
Mi chiedo come possa l'evento della figlia del mio compagno che ha un bambino...farmi reagire in maniera così esasperata...tanto da portarmi ad attribuirgli la colpa, a portarmi alla rottura del nostro rapporto, al rifiuto, alla negazione completa di parlare o di vedere bambini? Perchè mi accade? Il bello è che a livello logico lo so, ma a livello emotivo non lo riesco ad elaborare.
Certo che è proprio strano...il fatto strano al quale penso è che certe volte le persone aplificano così tanto i sentimenti, gli eventi, i rapporti tanto da "contorcere", tanto da "esasperare" le basi che erano state create. Non mi riferisco solo ai rapporti di coppia...ma anche ai rapporti familiari, di parentela...
Cioè, mi domando, perchè questo accade? Se fossimo sempre razionali, concreti, pianificati, tutto sarebbe più semplice ed invece a volte intervengono, nascono in noi logiche del tutto sconosciute...Chissà perchè?
Mi chiedo come possa l'evento della figlia del mio compagno che ha un bambino...farmi reagire in maniera così esasperata...tanto da portarmi ad attribuirgli la colpa, a portarmi alla rottura del nostro rapporto, al rifiuto, alla negazione completa di parlare o di vedere bambini? Perchè mi accade? Il bello è che a livello logico lo so, ma a livello emotivo non lo riesco ad elaborare.
Certo che è proprio strano...il fatto strano al quale penso è che certe volte le persone aplificano così tanto i sentimenti, gli eventi, i rapporti tanto da "contorcere", tanto da "esasperare" le basi che erano state create. Non mi riferisco solo ai rapporti di coppia...ma anche ai rapporti familiari, di parentela...
Cioè, mi domando, perchè questo accade? Se fossimo sempre razionali, concreti, pianificati, tutto sarebbe più semplice ed invece a volte intervengono, nascono in noi logiche del tutto sconosciute...Chissà perchè?
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.5k visite dal 18/04/2010.
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