Mi sono pentita
salve a tutti dottori,
vi scrivo perchè ieri ho commesso un gesto di cui mi sono pentita molto e non riesco a darmene pace.
ho 24 anni e mia sorella 37.è sposata da 12 anni con un uomo che io non ho mai potuto soffrire dal quale ha avuto due figli stupendi(una bimba bellissima di 5 anni e un bimbo dolcissimo di 8)che sono la mia gioia e che mi adorano..mi chiamano la zia fata.
mio cognato ha iniziato a frequentare casa nostra che io avevo solo 2 anni e vi assicuro che mi è sempre stato antipatico.mia madre mi ha raccontato un episodio per lei divertente ma per me significativo:quando avevo 5 anni gli dissi in modo aperto che mi stata antipatico e questa antipatia è sempre continuata.
è una brava persona,un gran lavoratore ma aimè è di una ignoranza senza confini...giudica tutto e tutti,è ricco e allora lui puo dire tutto,se mia sorella lo lascia da solo un giorno non è in grado do farsi un piatto di pasta,è laureato con il massimo dei voti alla Bocconi ma non fa fare i compiti a mio nipote dicendo di non esserne in grado...ma vi rendete conto??
diciamo che le cose son andate avanti per anni così..ho sempre pensato che il problema era di mia sorella perche è suo marito e grazie a dio non mio quindi a me importava ben poco ma ieri è successo a mio avviso un episodio terribile.
mia nipote essendo piccolina vive un momento della sua vita in cui cerca di imitare i grandi e quindi se vede me che mi trucco o mia sorella lo vuole fare anche lei e sin qui nulla di male..ieri sera la bimba ha iniziato a voler truccare tutta la famiglia finchè è arrivato il momento in cui voleva truccare il fratello e qua è scoppiato il pandemonio...mio cognato inizia a sgridare la bambina dicendo che non poteva truccarlo altrimenti crescendo sarebbe diventato gay...non so cosa mi sia successo ma io sono impazzita.
ho aspettato il momento proprizio(quando i bambini si sono allontanati)e gli ho detto chiaramente quello che pensavo:che è un ignorante,che dovrebbe vergognarsi di quello che aveva detto ecc ecc.
lui è rimasto scosso da quello che gli ho detto e non ha avuto neanche il coraggio di controbattere;mia sorella si è schierata con lui dicendo che quello che aveva detto alla bambina era giusto.ma come è possibile che mia sorella gli dia ragione?ok è la moglie ma se mio marito avesse detto una cosa del genere a mia figlia giuro che io sarei impazzita.
adesso mi sono pentita di quello che ho detto...o meglio quello che ho detto l ho sempre pensato ma non glielo ridirei sopratutto perche non voglio rovinare i rapporti con mia sorella e i miei nipoti(deve sapere che mia sorella si comporta come una sorta di geisha nei suoi confronti).
quindi cosa devo fare?quello che ho detto lo penso veramente pero non me la sento neanche di ritrattare perche sarebbe una cosa falsa.
che brutta situazione.datemi un consiglio
grazie mille per l attenzione
vi scrivo perchè ieri ho commesso un gesto di cui mi sono pentita molto e non riesco a darmene pace.
ho 24 anni e mia sorella 37.è sposata da 12 anni con un uomo che io non ho mai potuto soffrire dal quale ha avuto due figli stupendi(una bimba bellissima di 5 anni e un bimbo dolcissimo di 8)che sono la mia gioia e che mi adorano..mi chiamano la zia fata.
mio cognato ha iniziato a frequentare casa nostra che io avevo solo 2 anni e vi assicuro che mi è sempre stato antipatico.mia madre mi ha raccontato un episodio per lei divertente ma per me significativo:quando avevo 5 anni gli dissi in modo aperto che mi stata antipatico e questa antipatia è sempre continuata.
è una brava persona,un gran lavoratore ma aimè è di una ignoranza senza confini...giudica tutto e tutti,è ricco e allora lui puo dire tutto,se mia sorella lo lascia da solo un giorno non è in grado do farsi un piatto di pasta,è laureato con il massimo dei voti alla Bocconi ma non fa fare i compiti a mio nipote dicendo di non esserne in grado...ma vi rendete conto??
diciamo che le cose son andate avanti per anni così..ho sempre pensato che il problema era di mia sorella perche è suo marito e grazie a dio non mio quindi a me importava ben poco ma ieri è successo a mio avviso un episodio terribile.
mia nipote essendo piccolina vive un momento della sua vita in cui cerca di imitare i grandi e quindi se vede me che mi trucco o mia sorella lo vuole fare anche lei e sin qui nulla di male..ieri sera la bimba ha iniziato a voler truccare tutta la famiglia finchè è arrivato il momento in cui voleva truccare il fratello e qua è scoppiato il pandemonio...mio cognato inizia a sgridare la bambina dicendo che non poteva truccarlo altrimenti crescendo sarebbe diventato gay...non so cosa mi sia successo ma io sono impazzita.
ho aspettato il momento proprizio(quando i bambini si sono allontanati)e gli ho detto chiaramente quello che pensavo:che è un ignorante,che dovrebbe vergognarsi di quello che aveva detto ecc ecc.
lui è rimasto scosso da quello che gli ho detto e non ha avuto neanche il coraggio di controbattere;mia sorella si è schierata con lui dicendo che quello che aveva detto alla bambina era giusto.ma come è possibile che mia sorella gli dia ragione?ok è la moglie ma se mio marito avesse detto una cosa del genere a mia figlia giuro che io sarei impazzita.
adesso mi sono pentita di quello che ho detto...o meglio quello che ho detto l ho sempre pensato ma non glielo ridirei sopratutto perche non voglio rovinare i rapporti con mia sorella e i miei nipoti(deve sapere che mia sorella si comporta come una sorta di geisha nei suoi confronti).
quindi cosa devo fare?quello che ho detto lo penso veramente pero non me la sento neanche di ritrattare perche sarebbe una cosa falsa.
che brutta situazione.datemi un consiglio
grazie mille per l attenzione
[#1]
Gentiel utente,
il rapporto da "aggiustare" è con suo cognato e con nessun altro.Esprimere ciò che si pensa non è reato, anzi...certo è che se per molti anni l'ha nascosto e trattenuto ieri sera immagino sia stato una valanga di parole, ricordi e rancori, il tutto detto sull'onda emotiva. Ora che l'onda emozionale ha lasciato spazio alla cognizione (come lo dimostra la mail), raccolga le sue idee, i suoi pensieri e in modo corretto (ovvero senza urla, imprecazioni...) riesponga a suo cognato cosa rende difficile il vostro rapporto. Confliggere non significa litigare, ma crescere, migliorare e migliorarsi. Sempre.
Caramente
il rapporto da "aggiustare" è con suo cognato e con nessun altro.Esprimere ciò che si pensa non è reato, anzi...certo è che se per molti anni l'ha nascosto e trattenuto ieri sera immagino sia stato una valanga di parole, ricordi e rancori, il tutto detto sull'onda emotiva. Ora che l'onda emozionale ha lasciato spazio alla cognizione (come lo dimostra la mail), raccolga le sue idee, i suoi pensieri e in modo corretto (ovvero senza urla, imprecazioni...) riesponga a suo cognato cosa rende difficile il vostro rapporto. Confliggere non significa litigare, ma crescere, migliorare e migliorarsi. Sempre.
Caramente
Dr. Berizzi Marianna
Ordine Psicologi Lombardia
http://www.psicologibergamo.altervista.org/
[#2]
Gentile ragazza, dovrebbe chiarire le cose con suo cognato e magari anche scusarsi, e forse sarebbe il caso di fare anche un piccolo passo indietro: anche se i suoi nipoti la adorano, lei è la zia, non la madre. Quindi non ha il diritto di avanzare pretese sul modo in cui devono o non devono essere educati i piccoli, ci sono i loro genitori per questo.
Le dico questo con serenità e indipendentemente dall'essere d'accordo o meno con ciò che ha detto a suo cognato.
Ad ogni modo se si è trattato di un episodio isolato, non credo ci sia da preoccuparsi: chiarisca tutto e andate avanti.
Cordiali saluti
Le dico questo con serenità e indipendentemente dall'essere d'accordo o meno con ciò che ha detto a suo cognato.
Ad ogni modo se si è trattato di un episodio isolato, non credo ci sia da preoccuparsi: chiarisca tutto e andate avanti.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 10.7k visite dal 16/04/2010.
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